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Da Walter 50 Special · Inviato
Ciao Gino grazie ma io ponevo un quesito... Si di sicuro non assicuro un mezzo che non esce dalle mie proprietà e che uso io in esclusiva.. Difficile che vengano a controllare ma .. Un controllo su cosa si basa? Se si dichiara che il mezzo è impossibilitato all'utilizzo per parti mancanti si può essere soggetti a controllo ma diversamente si è solo non in regola con la normativa e quindi essere oggetto do contravvenzione.. Non trovo chiarezza sotto questo aspetto.. -
I rimorchi vanno assicurati solo se circolano o sono parcheggiati per strada, come hai già scritto. Naturalmente si assicurano sempre, vista la cifra irrisoria, anche se lo usi una volta all'anno. Ciao, Gino
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Non lo si assicura. Difficile che vengano a controllare. Se poi si parla di veicoli radiati d'ufficio o demoliti, per la burocrazia non esistono proprio. Ciao, Gino
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Diversi amici hanno montato molle per Ape. Pare siano molto migliori. Ciao, Gino
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Mi permetto di correggerti. La Fiat 126 che si vede in foto è stata prodotta dal 1972 al 2000, quindi la foto essendo in bianco e nero è presumibilmente degli anni '70 e non dei '60.3 punti
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I denti dritti di solito fischiano appena montati col tempo migliorano, comunque vi ringrazio tutti e seguirò il vostro consiglio montando una 24 72 questo per volere del proprietario perchè avendo il motore 90 con i rapporti originali non va ssolutamente bene, io sono di parere contrario perchè in un mezzo restaurato solo per collezione che viene usato poco e niente, al "massimo" si monta una 75 e siamo tutti tranquilli, perchè per esperienza sono assolutamente contrario alle modifiche importanti che di solito portano sempre qualche problema meccanico e considerando che la ciclistica della vespa non ha caratteristiche da "corsa" i problemi sono anche di altro tipo....3 punti
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Stiamo per entrare nel 2025, sperando che porti tanta salute e felicità a tutti. Buon Anno!!!!!!!!Buona Vespa!!!!!!! Oggi ho fatto l'adunata di una parte dei miei gioielli tanto per finire bene il 20243 punti
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Purtroppo no, non è così. Qui c'è spiegato tutto, poi dal lato pratico chi è che controlla? https://www.patente.it/attualita/obbligo-assicurazione-responsabilità-civile-per-tutti-i-veicoli-anche-non-in-strada?idc=4824#:~:text=Ogni veicolo%2C sia che circoli,deroghe%2C elencate nel nuovo art.2 punti
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Ciao dal momento che dubiti del colore ipotizzo sia un restaurato, e non un conservato. Possibilissimo che sia una produzione fine 78 ed immatricolazione marzo 79. Le uniche bianche CONSERVATE che personalmente ho visto erano entrambe 76 (targa TO e targa AT). A meno che il venditore ti fornisca documentazione comprovante l'ordine di acquisto in questa colorazione fuori gamma , sono abbastanza sicuro che FMI non ti accetti il bianco, in quanto non previsto per il mercato italiano (ha fatto storie a me su GTR 69 perché nono riconosceva il pastello 399 perché non presente su vespatecnica 🤣 figurati)2 punti
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I piedi non devono stare per aria, soprattutto nella seduta laterale, ecco perché i vecchi seggiolini avevano il poggiapiedi incorporato, insieme al poggia schiena, oppure si poteva installare un poggiapiedi pieghevole sul cofano sinistro. Certo ... si possono fare delle eccezioni. 😋 Ciao, Gino2 punti
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Belandi, són tornòu a pigiâ a màssa, cösa ghe sè de strâno? Còsta delle palanche W Zena, la Liguria, l'Italia e i Vespisti! Ciao Gg2 punti
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Guanti estivi, giubbotto traspirante, abbigliamento specifico insomma. Sempre meglio sudare che lasciare la pelle sull'asfalto, se capita un incidente o una caduta. Io li uso anche qui in Italia...ho amici che sono caduti anche a velocità non esagerate e non ti dico in che condizioni hanno la pelle!2 punti
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Se parli del trattore...sono nelle tue stesse condizioni anche io. Ho un 215 del 59, radiato quando lo acquistai una decina di anni fa. Lo uso per tenere in ordine un terreno di proprietà. Non ci penso proprio ad assicurarlo!1 punto
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Quoto! Uno veramente bravo (ma bravo bravo, tipo @exstreme) potrebbe usare quel ricambio tagliandolo ad arte ed applicandolo alla parte di staffa ancora presente sul cofano (tipo così, l'ho un po' arronzato); la spesa per l'acquisto di quel ricambio è contenuta potrebbe valerne la pena. O sagomarne uno, ma serve comunque un prototipo da copiare. Poi bisogna posizionarlo alla quota corretta altrimenti non combacerà correttamente con la serratura. E' una operazione difficile, va anche messo in conto che il cofano sarà da ritoccare, la vernice si brucia con il calore della saldatura; la lamiera può bucarsi se non si salda con le manine della festa. Facci sapere Ciao1 punto
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Allora hai sbagliato sezione...questa è per le small frame. Ecco perché ti ho detto ET3 o Primavera...1 punto
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È una targa tedesca, per la precisione della città di Lubecca (HL sta per Hansedtadt Lubeck).1 punto
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Effettivamente, come ha detto Walter la Vespa è passata in secondo piano, cosa non molto consueta in Vesparesources...ed allora sfodero le conoscenze apprese da voi...il modello è una 125 TS ed ho notato che la sella non è intera, ma sdoppiata, sellino e cuscino posteriore, dov’è seduta la nostra “protagonista”. Verniciatura doppio tono della scocca sul posteriore, targa assolutamente ignota...penso non mi sia sfuggito altro...chiedo agli esperti! 😉1 punto
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Mi nueva Motovespa P200E Hola tengo dos Piaggio Vespa PX125E y hace 2 semanas me comrpe una Motovespa P200E de 1984 LLeva desde 2008 sin encender (ahora ya enciende bujia nueva y limpiar carburador) pero necesita mucho cariño para dejarla bien Es un chasis y motor DN 9 a que equivale en Piaggio para comprar el recambio? PX200E VSX1 ? no tiene arranque electrico ni mezcla separada Un saludo desde España ---------- La mia nuova Motovespa P200E Ciao, ho due Piaggio Vespa PX125E e 2 settimane fa ho acquistato una Motovespa P200E del 1984 Non è stata avviata dal 2008 (ora si sta avviando una nuova candela e pulendo il carburatore) ma ha bisogno di molto amore per farlo bene. Telaio e motore DN 9 qual è l'equivalente in Piaggio per acquistare il pezzo di ricambio? PX200E VSX1 ? Non ha avviamento elettrico né miscela separata. Saluti dalla Spagna1 punto
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Girano da tempo i dubbi sulle et3 biancospino in Italia, che stando a ciò che circola in rete vennero prodotte solo nel 1976-77 ma qualcuno dice anche nel 1979, per il mercato estero e più nello specifico per quello giapponese. Ma si parla anche di lotti fatti a richiesta delle concessionarie, o di vendite sul mercato italiano di invenduti esteri, notizie purtroppo mai confermate ufficialmente, eppure alcuni casi esistono. Le giapponesi avevano le frecce a lato delle manopole, e gli adesivi rigorosamente azzurri con scritte rosso arancio (ne ho viste di non originali con gli adesivi neri, ma questi ultimi erano e sono aftermarket). Per essere onesto, io ne ho vista una sola bianca ad un raduno molti molti anni fa, non saprei dire se fosse originale. Quando comprai la mia nel 1978 (chiaro di luna) ricordo benissimo che tra i colori disponibili il bianco non c'era, ed in quegli anni non me ho mai vista una circolare. Questa in foto è il modello per il Giappone.1 punto
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ritorniamo all'inizio,solitamente i motori originali vanno sempre anche dopo diverse decine di migliaia di km,nel tuo caso un 200 con 25k, che a fatica fa i 90 kmh,le % cause principali possono essere: A) pesi 250 kg B) sfiati tappo serbatoio+ rubinetto benzina non efficiente C) carburatore sporco D) testata non serrata E) tachimetro con tolleranza in difetto F) marmitta intasata Dei 5 casi,come vedi ho evidenziato l'ultimo,che è quasi sempre trascurato.Spesso,vuoi per la qualita discutibile dei ricambi, vuoi per la qualità dell'olio miscela,vuoi perché magari non la usi sempre a manetta,la padella si tappa.Lo scorso anno, un mio amico mi ha portato qui un px 175 ,cilibdro con 10k, mi ha detto che è a posto,verifico la compressione ed è ok,ma faceva 45 kmh.Smonto e pulisco dalle incrostazioni la testa, ,smonto pulisco e revisiono carburatore,smonto e pulisco il rubinetto benzina,verificando la portata,sostituisco il tubo benzina cotto.L'accendo e in folle gira,ma non canta,la provo,46-48 kmh a manetta..Monto una padella nuova,105 kmh ma saliva ancora1 punto
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Scusami Walter, a mio parere, con quello stacco di gambe e schianto della caviglia, è esentata da ogni infrazione...😉 👋1 punto
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Grazie per la risposta Pier. Da qualche anno monto una 10 molle Sip Race Ultrastrong con modifica a 5 Dischi e molle miste e da allora non ho mai avuto problemi. (a parte una volta dove ho fuso i dischi ma per colpa mia, che in 2 ho voluto fare una salita esagerata di sterrato con i dischi già al limite della loro vita) Il Transoil l'ho appena messo, ci avrò fatto si e no 100/150 Km, e non vorrei trovarmi fermo con la frizione che slitta per colpa dell'olio. Grazie alle tue info ci starò attento e alle prime avvisaglie farò la tua stessa operazione di pulizia. Grazie ancora Ciao Gg1 punto
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...che gran peccato non vedere più passeggere così meritevoli sedute di lato...🤩 👋1 punto
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Non ho mai cambiato il filtro della benzina in 50 anni di vespa, per cui non saprei dirti. Riportalo al concessionario e fai presente la cosa. Ciao Gg1 punto
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No, non è un problema perché è una cosa comune, allega copia del certificato cronologico. Ciao, Gino1 punto
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In ogni caso, girare in quelle condizioni porta un altissimo rischio di grippare. Prova a togliere il tappo di carico dell'olio del cambio, infila una fascetta da elettricista nel foro in modo che si bagni nell'olio, poi la estrai ed annusi se puzza di benzina. Se si, il paraolio lato frizione non tiene. Per vedere se la testa sfiata devi togliere la cuffia e verificare se ci sono colature di olio combusto. Se sfiata tanto a volte l'olio cola fino al collettore della marmitta, e si vede semplicemente guardando sotto il motore.1 punto
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Ricordi male, la trascrizione va fatta in ogni caso, altrimenti è come se non fosse iscritta. Cavolata, ma così è. Ciao, Gino1 punto
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Ciao, a mio parere innanzitutto bisogna tenere in considerazione se l'acquisto che vuoi fare è a scopo di vendita o da tenere per una propria collezione. Detto questo bisogna vedere se particolari originali specifici (costosi e difficilmente reperibili) come ad esempio marmitta con scarico alto, serbatoio con prolungamento nella zona fissaggio del rubinetto, copriventola con fessure che formano un cerchio e non a V, monosella con molla scoperta, sportellino con perni di fissaggio obliqui e non orizzontali, vano portaoggetti più piccolo e strisce pedana esterne leggermente più lunghe fissate alle estremità con rivetti sono presenti, tenendo presente anche (se necessita di un restauro totale) il costo della verniciatura, il che comporterebbe una spesa complessiva maggiore del valore della vespa. Buona serata.1 punto
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Il problema che come dice lui ha gia avuto un offerta di 2200 e non gliel'ha venduta, unica cosa che essendo un 63 primissima serie e fra le prime costruite telaio 23.. è un modello che certamente ha piu valore del 64, e come condizioni non è male, penso che a 2300 la molla, sono troppi ma come hai detto oggi con internet gli affari non si fanno piu. Grazie comunque1 punto
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In cinque non ci sono mai andato, in tre spesso, ma parliamo di almeno 40 anni fa. 😉 Ciao, Gino1 punto
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Magari la prova potrei farla ..a titolo accademico.. 😁 Ma gli svantaggi sono troppi.. Grazie Buonanotte ciao1 punto
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Se per rapporti intendi quella della primaria, io rimarrei su una 24/72 a Denti Dritti, ma QUI trovi uno stralcio di rapporti per Small in commercio, e dal ratio ti puoi fare un'idea di cosa potrebbe andare meglio per le tue esigenze Ciao Gg1 punto
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Ciao. Ti basta iscriverti ad un vespaclub, il tuo di zona per esempio, fare congiuntamente l'iscrizione al Vespa Club d'Italia (in tutto meno di 50€) così puoi usufruire della convenzione Allianz che prevede lo sconto del 55% sulla rca della prima vespa assicurata, e del 60% per la seconda e successive. Non serve che la vespa sia iscritta al registro storico, ma che abbia almeno 20 anni.1 punto
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Credo si debbano avere almeno 10 messaggi prima di poter pubblicare le foto. L'anno d'immatricolazione 1976 si può spiegare se il certificato per ciclomotore originale fosse andato smarrito e quindi rifatto. All'epoca non c'era alcun registro per i ciclomotori e quindi si metteva la data in cui veniva rifatto il certificato. Ciao, Gino1 punto
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Ciao a tutti, scrivo queste righe nella speranza che, un giorno, possano essere utili a qualcuno. Nel 2020 trovai la mia tanto desiderata ET3 in Piemonte, a un prezzo ragionevole. Ma c'erano due problemi: - da qualche anno abito in Svizzera - era radiata per demolizione, sebbene avesse stranamente ancora su la targa e la somma dei due punti mi sembrava una bella rogna, ma ho deciso di provarci comunque. Attenzione: analogamente a quanto succede in Italia dal decreto sicurezza di qualche anno fa, i residenti in Svizzera, sul territorio svizzero, possono guidare esclusivamente veicoli immatricolati in detto Stato. Il veicolo va sdoganato immediatamente all'arrivo e poi può circolare per un anno con la targa italiana/estera, ma con sdoganamento effettuato e papiri che lo attestano. In tutti gli altri casi (veicolo intestato a un parente, prestato, o a nome proprio ma con indirizzo in Italia ecc) sarete multabili. Ci avevo provato ai tempi con la mia vecchia Honda ancora targata Italia chiedendo "e se fossi un turista?" il doganiere rispose secco "lei non è un turista". Non è una roba da capogiro, che io sappia non vi confiscano il mezzo ne altro... io l'avevo anche scampata senza pagare alla fine. Ma vedete voi se volete rischiare la multa a ogni volta che vi fermano per un controllo. Tuttavia, per me si parlava di Vespa radiata per demolizione, quindi il problema non si poneva: non avrebbe comunque potuto circolare. Oltretutto, da quanto ho capito, la fattibilità in caso di veicoli senza documenti, può dipendere dal Cantone di residenza. Verificate con la sezione della circolazione locale, prima di ritrovarvi bloccati in un punto in cui il veicolo è già sdoganato ma non immatricolabile (un soprammobile insomma)... normalmente vogliono il libretto originale, ma l'ufficio tecnico (con cui dovete parlare) può scegliere di accettare un altro documento al suo posto (come, ad esempio, l'estratto cronologico). In caso non accettassero, l'unica possibilità sarebbe di fare reimmatricolare il veicolo in Italia tramite procedura FMI / ASI e poi successivamente fare un'importazione normale in Svizzera, trattandosi ormai di veicolo circolante e con documenti in regola. Ovviamente servirebbe un indirizzo di appoggio in Italia (sia per parcheggiare la Vespa che per fare le pratiche e il libretto). Ma non dovete essere per forza residenti, può anche essere presso un conoscente o parente. Basta che potete riceverci la posta, da quanto so (vedasi "elezione di domicilio"). Io avevo scelto di provare ad andare direttamente in Svizzera perché sembrava più facile. 1. Fate un contratto di compravendita col venditore, firmato da entrambe le parti, con marca da bollo e copia dei documenti di identità Uguale a quanto fareste per l'Italia, trovate vasta bibliografia su internet (cercate "scrittura privata di compravendita e di vendita" o simili) e ci sono anche vari modelli scaricabili. Mettete il valore corretto o quantomeno uno plausibile. Se scrivete 100€ di valore per una Vespa che su Subito.it si vende a 4000€ per pagare meno IVA e dazio, i doganieri potrebbero investigare per capire se state cercando di fregarli... Se il valore è "sensato", non guarderanno oltre. Se la Vespa è stata regalata, penso bisognerebbe pagare comunque in base al valore di mercato. Di nuovo, consiglio di mettere un valore plausibile, piuttosto che farli incarognire per risparmiare 50-100 CHF. 2. Procuratevi l'estratto cronologico Idem che per la procedura di reimmatricolazione in Italia, siccome si può richiedere a qualsiasi PRA (e all'inizio mi ero erroneamente fissato su quello di prima immatricolazione), sono passato da quello di Varese ma se non erro tramite il sito ACI. 3. Procuratevi il certificato di origine da Piaggio E via altri 60€ 4. Contattate uno spedizioniere Teoricamente potreste fare tutto da soli, ma posso assicurarvi per esperienza che, guarda caso, le cose saranno molto più facili e rapide con uno spedizioniere. In Svizzera ancora ancora vi spiegano le cose, ma in Italia quando ponevo domande mi rimbalzavano direttamente con frasi tipo "se ha dubbi sulla procedura, le consigliamo di contattare uno spedizioniere professionista". Se poi qualcosa andasse storto, dovreste tornare un altro giorno, riportare la Vespa in Italia, potenzialmente prendere un altro giorno di ferie, ecc... son circa 200 franchi spesi bene. Io ne ho preso uno a Brig con cui mi sono trovato molto bene, perché operavano sia in Italia (per l'export) che in Svizzera (per l'import) e parlavano italiano, tedesco e francese. Sono passato dal Passo del Sempione. Qui la lista per cercare... 5. Procuratevi il mezzo di trasporto O chiedete allo spedizioniere, di solito sono in contatto con dei corrieri che (pagandoli a parte ovviamente) possono occuparsi del trasporto. Col senno di poi avrei fatto così, come ha fatto un mio collega: lo spedizioniere di Briga conosceva uno col furgone che faceva avanti e indietro tutte le settimane. Ha dato l'indirizzo di casa di suoi per il ritiro e l'indirizzo in Svizzera per la consegna. Il corriere si è preoccupato di fare le pratiche doganali necessarie con lo spedizioniere e gli ha recapitato la Vespa sotto casa con le bolle pronte, IVA e dazi pagati. Io alla fine avevo preso un giorno di ferie, noleggiato un furgone e fatto avanti e indietro per portare la Vespa, passando per le dogane indicate. Se conto noleggio, gasolio, strade e tutto quanto non ho risparmiato poi molto... (Per Vespe non radiate, circolanti e assicurate, potete passare la dogana guidando la Vespa stessa.) 6. Preparate i documenti necessari - Contratto di acquisto - Estratto cronologico - Consiglio spassionato: la scheda tecnica di omologazione, che io avevo trovato qui su VR, potrebbe essere d'aiuto (a me aveva fatto fede in dogana per il peso della Vespa, così che non me l'hanno nemmeno tirata giù dal furgone per pesarla... risparmiando tempo e seccature). Il dazio infatti si paga sul peso del veicolo - Permesso di soggiorno B o C e documento di identità per gli stranieri. Se avete il permesso nuovo in formato tessera o se avete la cittadinanza elvetica, vi consiglierei di munirvi anche dell'attestation de résidence che riporta il vostro indirizzo svizzero aggiornato - Se non avete il libretto, lo spedizioniere vi farà completare un'autodichiarazione - Certificato di origine 7. Passaggio in dogana Seguite le istruzioni dello spedizioniere, se vi occupate voi del trasporto. Dovrete prima fermarvi alla dogana italiana (nel mio caso Dogana Tir di Domodossola), dove si occuperanno della parte di esportazione e prepareranno una bolla con un codice a barre. Quando arrivate alla dogana svizzera, c'è un chiosco dove scannerizzare il codice a barre e poi potete continuare verso l'ufficio (nel mio caso a Briga) per le formalità e il pagamento, effettuabile con carta o contante... L'IVA è dell'8% sul valore riportato in fattura e il dazio in base al peso. Io avevo speso 300 franchi e qualcosa. Assegneranno un numero di matricola svizzero al veicolo e vi daranno il famigerato modulo 13.20A. Tenetevelo stretto come se fosse la sacra sindone, perché senza quello poi non si va avanti a immatricolare. 8. (Consigliato ma non obbligatorio) Procuratevi una copia del Typenschein / Réception par type E' la scheda tecnica di omologazione svizzera. Se il modello di Vespa era importato in Svizzera all'epoca, ne esisterà una dedicata con un codice univoco. Purtroppo da qualche tempo bisogna pagare per scaricarle, e non ne vale la pena... ma se riuscite a procurarvela gratis (io ne ho tante sul mio PC, in caso posso caricarle qui su VR o condividerle via messaggio) male non fa. In certi casi, potrebbe velocizzare. 9. Creazione e applicazione della targhetta col numero di telaio Nessuno ve lo dirà, ma se non avrete una targhetta sulla pedana col numero di telaio, non passerete la revisione e dovrete tornare, settimane dopo, pagando di nuovo, con le pive nel sacco. Per tutte le Vespe importate in Svizzera (e immagino anche in altri Paesi) non è sufficiente il numero di telaio punzonato sulla scocca, ci vuole anche una targhetta applicata sulla pedana con scritto numero del modello e del telaio. Dove va applicata di preciso? è scritto sul documento di cui si parlava prima (typenschein / rec. par type). Potete richiederla a un concessionario Piaggio o online, ma io (che rimanga fra di noi) mi sono riufiutato di dargli 80 franchi e ne ho trovata una farlocca per circa 10€ su Internet. Prodotta da SIP, riproduzione fedele di quella tedesca (quindi in teoria non valida per la Svizzera, ma ci ho provato comunque e non si sono accorti). Il numero di telaio l'ho fatto incidere da quelli che fanno le targhette dei cani. Per fissarla l'ho prima puntata col biadesivo, poi ahimé forato la pedana e rivettato. In teoria, le Vespe originali (come il mio PX svizzero) avevano tipo dei ribattini molto più eleganti dei miei rivetti. Se siete più capaci di me, mettetela su bene... 10. Prendete appuntamento per la revisione Andate con tutti i documenti di cui abbiamo parlato prima (soprattutto il 13.20A, ma anche tutto il resto, compresi i vostri documenti di identità) alla sezione della circolazione (da noi è l'Office Cantonal des Véhicules) a prendere appuntamento per la revisione e immatricolazione. Vi diranno esattamente cosa vorranno... c'è una lista che normalmente è anche disponibile online. Nel mio caso, ho avuto un'amara sorpresa alla revisione... volevano anche il... 11. ...passaporto FIVA Siccome pare ci sia stato un boom di Vespe farlocche ma molto simili alle originali (avevano però tutte lo stesso numero di telaio) che arrivavano dall'Asia... adesso chiedono spesso il passaporto FIVA (Fédération Internationale Véhicules Anciens), che è un po' come FMI / ASI internazionale. Dovrete fare richiesta online e prendere appuntamento perché venga il perito a casa vostra a vedere la Vespa e certificarne lo stato e l'originalità. Nel mio caso era davvero una brava persona, figlio di italiani, appassionatissimo ed espertissimo di Vespe, smanettone e restauratore. Ha subito notato che la mia Vespa non era completamente originale (marmitta SITO non omologata, cilindro Polini, sella senza scritta Piaggio ecc)... però ha comunque rilasciando la certificazione, dicendo che si vedeva che era stata rispettata l'immagine del mezzo. Mi ha anche aiutato per la storia della targhetta. Purtroppo poi per ricevere il passaporto ci vuole tempo, ma potrà rilasciarvi un'attestazione dove dice che certifica l'originalità del mezzo e la conformità all'omologazione svizzera. Questo prezioso documento, vi permetterà di evitarvi anche la temibile... 12. ...attestazione sulle emissioni e sul rumore Altrimenti obbligatoria per importare veicoli che non hanno un certificato di conformità UE sulle emissioni inquinanti e sonore. Senza passaporto FIVA, avete due opzioni: - Andare a Bienna a un centro federale dove fanno i rilievi per le omologazioni (auguri, facile che vi partono 1000 franchi e dovete pure arrivarci col furgone o con l'immatricolazione temporanea) - Contattare OFRAG ladri maledetti, l'importatore Piaggio per la Svizzera, che dopo farvi prendere varie foto della Vespa in cui si veda il numero DGM sullo scarico, vi chiederà 480 franchi circa per "certificare" la conformità. In pratica, vi rilasciano un Typenschein uguale a quello che vi posso mandare io ma con sopra il loro timbro. quattrocentottantafranchi. Se avete pazienza, il passaporto FIVA e la visita del perito costano poco meno di 200 franchi e vi evitano queste rogne. 13. Assicurazione Non dimenticate che in Svizzera, per il rilascio della carta di circolazione e della targa, è necessario avere l'assicurazione. Fate in modo che la polizza sia attiva almeno dal giorno della revisione per il vostro numero di matricola (lo vedranno per via telematica). 14. Revisione e immatricolazione Finalmente andate in revisione, con tutti i documenti che avete raccolto finora. Se la Vespa è in ordine e tutto andrà bene, potrete immediatamente avere il vostro libretto e la vostra targa. Per quello si consiglia di andare già con un portatarga svizzero montato, o almeno con qualche soluzione temporanea che permetta di fissarla. Per andare in revisione, potrete anche andare senza targa (prendendo la strada più breve e senza uscire dal Cantone di residenza)... ma dopo la revisione (che l'esito sia positivo o meno), non potrete più circolare senza targa o immatricolazione provvisoria (che potreste richiedere qualora l'esito fosse negativo). 15. Restituzione eventuali targhe e documenti esteri In base al Paese di provenienza, vi potranno chiedere di restituire immediatamente le targhe e il libretto esteri. Si occuperanno loro di rispedirli. Nel caso dell'Italia, non è così semplice. Il mezzo dev'essere prima stato radiato dal PRA. Nel caso di cui stiamo discutendo, lo era già (per demolizione). Mi hanno comunque fatto firmare un documento dove attestavo che non stavo restituendo nulla a loro, e che mi assumevo la responsabilità di ciò. In verità, sempre detto fra noi, nessuno sapeva dell'esistenza della targa originale e me la sono tenuta per ricordo... o nella speranza si poterla riattivare, se tornassi a vivere in Italia. Però è illegale e si fa a proprio rischio e pericolo, va restituita in quanto proprietà dello Stato italiano. In conclusione: come per la procedura italiana, ci vogliono tempo, pazienza e denaro. Forse più denaro in questo caso. Io, lavorando a tempo pieno ed avendo poco tempo di starci dietro, ci ho messo un anno e mezzo a fare tutto... tra cose da scoprire, le magagne tipo la targhetta per cui non ho passato la prima revisione, il trasporto della Vespa, ecc. Curiosità: - Le revisioni in Svizzera sono davvero così terribili? "Dipende"... siamo in una federazione dove molte cose sono decentralizzate e delegate ai Cantoni (che mi sembrano giuridicamente più simili a uno Stato americano che ad una regione italiana, sebbene abbiano meno libertà che uno Stato americano... ci sono comunque delle norme a livello federale per la circolazione stradale). A Ginevra per l'importazione sono mediamente puntigliosi, ma a volte un po' incompetenti su questo tipo di mezzi. Poi per le revisioni normali delle moto (5 anni, poi 3, poi ogni 2) vanno a "culometro"... una volta controllati fari, frecce, stop, clacson ecc... si mettono il casco e vanno in "pista", su un mini circuito dove provano il mezzo e decretano. Non passano su dei rulli che danno misure oggettive (ad oggi). Il mio PX elaborato ha già passato due revisioni così... ovvio, ci vuole il buon senso. Se arrivate col filtro a cono che esce dal cofano e la marmitta ad espansione artigianale, buona fortuna. Se gli dite "ah ma io l'ho comprata così" e li prendete in giro, agiranno di conseguenza. Poi per carità, ho sentito di gente in altri cantoni a cui hanno misurato pure lo spessore dei dischi dei freni sull'auto, o robe simili. Io onestamente non posso lamentarmi... mi hanno fatto un po' dannare all'inizio, ma poi quando ho capito come prenderli mi hanno anche molto aiutato quelli dell'ufficio tecnico, e da li è andato tutto liscio. Già solo poterci parlare di persona, senza far quasi coda, è un grande aiuto. - In compenso la polizia ha cominciato a verificare emissioni inquinanti e sonore ai posti di blocco... le mie Vespe sono nate euro 0 quindi nessun problema per le emissioni (son potenzialmente cazzi se si scatalizza), per i dB non lo so... sono leggermente fuori, ma finora non ho mai avuto problemi. - Si può omologare tutto a libretto: si, tutto quello che è omologato in Svizzera. Il certificato UE ve lo date in faccia e i pezzi SIP omologati dal TUV in Germania pure. Per quel che mi riguarda, agisco come in Italia: originale (ET3) o al massimo elaborazione turistica semi-invisibile all'occhio non esperto (sul PX che uso per i viaggi) e mantenere basso profilo (magari tipo evitando multe da sequestro di persona, a 120km/h in due sulla 50 Special ). - La targa svizzera non ha fori... e come cacchio si monta? Ci vuole il suo portatarga adatto, dove si mette a incastro (non dev'essere infatti "fissata" al veicolo, è rimovibile). Tuttavia, siccome in passato i portatarga in plastica non c'erano e si trovavano solo poche cornici metalliche, non sempre compatibili... la foratura della targa è "tollerata". Se non danneggiate i numeri e resta perfettamente leggibile, di solito non fanno storie. Non è come in Italia dove ci sono 4 fori e quelli vanno usati, coi rivetti e il supporto adatto. Io che sono un malato mentale e volevo rimettere tutto originale sull'ET3, ho forato la targa pur di non mettere il portatarga in plastica, per tenere quello metallico come in Italia. Sul PX c'era il plasticone in origine e l'ho tenuto. - Si possono avere 2 veicoli dello stesso tipo sulla stessa targa, pagando solo un bollo e un'assicurazione. è un bel risparmio... ovviamente può circolare solo un veicolo alla volta e la targa (non fissata, per l'appunto) va spostata ogni volta. Esistono dei portatarga che si sganciano e agganciano più rapidamente. - I veicoli di almeno 30 anni (preferibilmente con passaporto FIVA, altrimenti bisogna fare una revisione apposta dove controllano tutto in maniera più puntigliosa) che non percorrono oltre 3000km all'anno, possono avere lo status "veterano" scritto sul libretto. Questo permette, tra le altre cose, di fare la revisione ogni 6 anni invece che 2. Per i veicoli veterani, se ne possono mettere anche più di 2 sulla stessa targa. Da 3 in su, a Ginevra danno una targa della serie 50000 ("collezionista"). Per chi ha molte moto d'epoca, è un enorme risparmio in termini di bolli e assicurazioni. Se non le usate regolarmente, pagate praticamente solo per una. Io ho deciso di mettere l'ET3 come veterana e tenere il PX "normale" perché ci faccio viaggi, ci vado a lavoro, ecc. - Non so come funzioni tutta questa procedura per i ciclomotori, ma posso dirvi un'altra curiosità: devono avere la luce del freno. Ad esempio, se avete una Special 50, dovete adattarla e fare in moto che si accenda lo "stop" quando frenate col posteriore... come sulle 125. Altrimenti non passa nemmeno se da originale era così. E per le moto non radiate? Da qualche anno, l'Italia chiede che i veicoli vengano radiati per esportazione prima che lascino il Paese. Dovete svolgere la procedura tramite un'agenzia ACI o simili, da quanto so... Ai tempi si poteva prima importare e solo dopo restituire targhe e libretto tramite il Consolato. Adesso comunque ci dev'essere una radiazione (quella per esportazione è possibile solo se siete in regola con le revisioni). Potenzialmente vi risparmierete il contratto di compravendita, l'estratto cronologico, il certificato di origine e sarà tutto molto più rapido. E se la moto era già mia in Italia/all'estero? Se il veicolo vi apparteneva da almeno 6 mesi prima di traslocare in Svizzera, potrete portarlo come masserizia di trasloco. Non potrete rivenderlo per 1 anno dallo sdoganamento. Qui beneficiate di una procedura semplificata, ed è tutta un'altra storia... non avete nemmeno bisogno dello spedizioniere in questo caso, non si pagano IVA ne dazi. C'è anche un'eccezione sulla certificazione delle emissioni, che non verrà richiesta. Niente contratto di compravendita, l'estratto cronologico, il certificato di origine, passaporto FIVA, ecc. Dovrebbe rimanere da fare solo la targhetta col numero di telaio. In sostanza, in questo caso, vi presentate in dogana con il libretto e il veicolo (che sia guidato o trasportato, basta che possano "constatarlo")... e vi rilasceranno il 13.20A O, più facilmente, potrete già dichiarare il veicolo quando andrete con l'inventario dei beni che state traslocando in Svizzera (che siano altri veicoli, mobili, lingotti d'oro, ecc.) Avrete massimo 2 anni di tempo dall'arrivo in Svizzera per importare gratuitamente beni che vi appartenevano nel Paese di provenienza (io eviterei di arrivare così lungo però, anche perché tanto non ci potete circolare qui se non sdoganate).1 punto
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Sono parecchio sensibile alla protezione del conducente e dell'eventuale passeggero, detto questo ammetto che in piena estate usare abbigliamento da moto è un po' impegnativo .. Riguardo i guanti non cedo, non riesco a concepire l'uso delle due ruote senza... alla minima caduta che potrebbe malauguratamente capitare la prima cosa che si appoggia ( e si traumatizza..) sono le mani, un buon paio di guanti fanno un enorme differenza anche per aiutare a limitare i danni ad altre parti del corpo. Personalmente ho pantaloni da moto ( con inserti), giacca estiva da moto e ovviamente guanti ( 2 paia, non si sa mai..) A luglio 2024 durante la salita dello Stelvio ne ho perso uno causa vento durante una sosta... ho indossato l'altro paio e mi sono goduto il giro senza patemi.. Non fatemi pensare... da ragazzo andavo in moto con bermuda e infradito .. altri tempi e altra testa1 punto
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Guanti tecnici (estivi e/o invernali) e casco modulare con doppia omologazione: SEMPRE. Giubotto tecnico (estivo e/o invernale) tutte le volte che esco da Lecce. Scarponcini e pantaloni tecnici, tutte le volte che viaggio. Il giubotto tecnico, anche se estivo, è impossibile da usare in città nei mesi più caldi e non parliamo dei pantaloni tecnici. Sarà sbagliato, ma è una questione di sopravvivenza. Ciao, Gino1 punto
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Come hai scritto, è l'ennesima trovata per spillare denaro, questa volta a favore delle assicurazioni, che già avevano aumentato le polizze. Ciao, Gino1 punto
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Concordo comunque che è l'ennesima stoccata per fare soldi, perché è una norma che non ha senso. Se il tengo il veicolo in un'area di mia proprietà, magari anche protetta (l'area) da assicurazione con responsabilità civile, perché devo fare una polizza aggiuntiva?1 punto
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A parte che l'obbligo è stato prorogato al 30 giugno ma, se tieni il veicolo in un box e lo rendi inutilizzabile, per esempio smontandogli le ruote o il motore, la norma non trova attuazione. Inoltre, per i veicoli storici, se non si vuole rendere il veicolo inutilizzabile, l'eventuale assicurazione può essere sospesa per 11 mesi all'anno. Ciao, Gino1 punto
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