Ciao Luca!
Confermo le osservazioni di Vol., non sono sicurissimo che si tratti di una Originale. La 'Originale', infatti, di solito era provvista di bauletto maggiorato tipo Arcobaleno e di fanale posteriore anch'esso tipo Arcobaleno. Non recava alcuna scritta 'NV', nome che, a quanto so, è sempre stato riservato alla produzione per il mercato interno.
Questa Piaggio-LML dovrebbe avere sullo scudo il logo 'vespa' tipo preArcobaleno e, al di sopra di questo, anche il logo LML: ci sono due coppie di fori sul lato sinistro dello scudo? Il logo Piaggio, che in effetti dovrebbe essere presente all'origine, dovrebbe essere quello a rilievo tipo Arcobaleno.
I riferimenti al marchio Vespa dovrebbero confermare la datazione precedente al 1999, ovvero alla rottura con Piaggio, ma nel confuso mondo indiano non è una condizione così... necessaria.
E' molto strano il proiettore Siem, di solito sono di marca indiana (es. Fiem, con la effe!), ma può essere che all'epoca li sostituissero in Italia (oppure in altri paesi comunitari) per avere il numero di omologazione (che probabilmente mancherà sul fanale posteriore). L'assenza della luce di posizione farebbe escludere una sostituzione posticcia con ricambio per Vespa.
Il piatto portaceppi anteriore ricorda sì quello della Cosa, ma nei fatti è un semplice piatto preArcobaleno (asse ruota 20 mm), perciò con leveraggio non flottante, semplicemente rivisto nel diametro complessivo. Fu sviluppato, con ogni probabilità, proprio per 'imitare' quello della Cosa, per essere montato sulla LML Supremo che era, curiosamente, una PX 'travestita' da Cosa.
La scatolina rosa (più probabilmente un rosso sbiadito) sotto alla ruota di scorta è la centralina CDI; questa, analogamente all'attuale produzione LML, era separata dalla bobina a.t. e collocata in quel punto (probabilmente per limitare i possibili contatti con l'acqua). In questo caso è stata adottata la classica centralina Ducati e la vecchia CDI LML è stata abbandonata al suo posto.
Notare lo switch montato sulla guaina del freno anteriore.
La sella è stata sostituita.
Quello che non si vede, manca? Occhio che non va trattata, per quanto già detto, alla stregua di una Arcobaleno. Il coperchio manubrio sarebbe specifico LML, ma si trova su SIP: è quello tipo PX prima serie, ma privo delle sedi delle spie; inoltre, la strumentazione è da 80 mm (tipo preArcobaleno), ma integra indicatore carburante, spia indicatori e spia abbagliante.
Quanto alle nervature sul carter: sono normali e caratteristiche dei carter con avviamento elettrico.
Ma questa Vespa ha già circolato in Italia? Si ha traccia del numero di targa?
Diversamente la reimmatricolazione potrebbe presentare un qualche ostacolo. Infatti per rimetterla in strada occorre che sia iscritta ad un registro storico e, perché ciò avvenga, oltre ad un ripristino estetico-funzionale, è essenziale poter datare la costruzione di questo esemplare.
Purtroppo il numero di telaio non pare formulato secondo i criteri dello standard VIN, diversamente la decima cifra avrebbe indicato l'anno di costruzione; in questo caso sarà difficile documentare l'effettivo anno di costruzione, e l'eventualità di ottenere un certificato d'origine dalla casa madre mi pare difficilmente perseguibile. Interpellare Piaggio? Vero che la produzione ebbe luogo fino al 1999 sotto l'egida di Pontedera, ma scommetto che non avvalleranno mai alcuna richiesta di questo genere, e forse nemmeno potrebbero farlo, perché penso che non abbiano alcun dato relativo alla produzione indiana.
Non so se si possa percorrere la strada dell'autocertificazione, magari appellandosi al fatto che reca i marchi Piaggio, in uso sino al 1999. Tutto difficile da dimostrare concretamente, e se anche fosse se ne parlerebbe fra quattro anni. Sentiamo Gino che sicuramente ne sa di più in materia!