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Showing content with the highest reputation on 17/11/2017 in tutte le sezioni

  1. Ed ecco qualche differenza su targhe in ferro ... queste sono alcune , ma ce ne sono mooolte altre .. Ciaooo Guabix
    2 punti
  2. Versione 1.0.0

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    Manuale Officina Vespa 50 R V5A1T, 50 Special V5A2T/V5B1T/V5B3T, 125 Primavera VMA2T, 125 Primavera ET3 VMB1T. In italiano. File .PDF
    1 punto
  3. I POLINI si sostituiscono con i Parmakit!!!.... Avendo travasi identici.... alu Parma o alu Polini....scegli tu.
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  4. I cavi del cambio e della frizione possono rimanere collegati. Al limite, solo i cavi della scatola carburatore, ma si staccano facilmente e senza svitare morsetti. Va visto con il motore che ruota, così non ricordo a memoria.
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  5. I due tubi hanno ciascuno un passaggio dedicato. Guaine elettriche e di trasmissione passano attraverso un'ulteriore passaggio. Il manicotto di gomma più lungo è quello del tubo benzina. Quello più corto ospita le varie guaine. Il tubo dell'olio passa attraverso un semplice passacavo a ciambella.
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  6. Il "fil di ferro", se è quello che penso io, si apre solo schiacciandolo con una pinza. Poi basta mollare la presa e si richiude automaticamente. Però, ora che sei a questo punto, io toglierei il motore, per lavorare comodo, e poi pulirei l'interno del vano motore, il sottoscocca ed il parafango anteriore con paglietta d'acciaio. Dopo aver tolto tutta la ruggine, spruzzerei solo del trasparente opaco e null'altro. P.s.: visto che la vespa la inclini, togli la batteria, altrimenti si verserà l'acido in essa contenuto. II p.s.: se togli la marmitta, dopo aver tolto l'ammortizzatore posteriore, potrai far ruotare il motore così potrai anche evitare di toglierlo per pulire nel vano motore.
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  7. Aggiornamento di venerdì 17. Ho smontato il serbatoio. Avendo già tolto le ruote mi sono reso conto che era stata una cattiva idea, visto che la vespa la devo spostare dentro e fuori dal garage, e l'impossibilità di attrito volvente è un tormento, per chi sposta il mezzo e per l'impiantito. Allora, pensando ai Sumeri, ho reinventato la ruota e ho rimontato i cerchi. Molto meglio Vespa con serbatoio smontato che sta sgocciolando olio in una bacinella (di quelle per uso alimentare): Non è andata malaccio, dopo tutto. Ho sbrodolato un sacco di olio per terra, ma vabbè. Arduo è stato far entrare nella scocca i tubi irrigiditi dell'olio e della benzina. Quest'ultimo l'ho dovuto tirar dentro con la pinza con non poca fatica. Va da sé che li cambierò quanto prima (nuovo ordine stasera stessa). Mi chiedo solo E CHIEDO SOPRATTUTTO A VOI come riuscirò a farli ripassare da quell'angusta fistola peraltro già ingombra fino a scoppiare di altri cavi. C'è qualche trucco per riuscire nell'intento? Altro punto interrogativo: quei "fil di ferro" ad uso serraggio e tenuta dei tubi in questione (bello grosso quello del tubo benzina, sottilissimo quello dell'olio) come si aprono e si richiudono? Ho visto dei filmati dove sembra la cosa più facile di questo mondo, ma ad aprirli io non ci sono riuscito (con le buone .... con le cattive sì ma senza usare l'apposita pinzetta peraltro comprata all'uopo.)
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  8. Non lo so più! Io ho sempre pensato che andassero zincate, perlomeno da un certo modello in poi, ma quì ci sono tracce troppo evidenti di vernice e non so se sia un caso. Credo sia giusto verniciarla.
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  9. dal 30° Raduno Internazionale Registro Storico Vespa - Ischia 2017
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  10. Complimenti meritati: la Vespa è davvero curata. La pompa grimeca è quella di serie della Vespa 150 MY? Per il bordino in gomma al Cuppini, sempre che piaccia, ho usato un bordino parasportelli acquistato in un negozio di materiali per carrozzeria, ma avrei preferito qualcosa di più sottile, diciamo analogo a quello che ha di serie sulla parte tonda sopra il faro. Penso potrebbe andar bene la guarnizione della scatola carburatore che viene venduta al metro e si usa anche per silenziare la battuta dello sportello del bauletto se vibra, come faceva il mio.
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  11. Comunque si possono utilizzare altri regolatori l'importante che siano regolatori a "ponte" e non "controfase" Per dire il vero con n DeXolo stiamo provando a utilizzare un regolatore "controfase" (acquistato per sbaglio), apportando un'altra lieve modifica allo statore. Sembra funzionare.... Vi terrò aggiornati.
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  12. Questa me la ero persa. E' davvero bella complimenti!! Ricordo che ebbero un notevole successo di vendita a cavallo degli anni novanta, complice il basso prezzo di acquisto, per poi scomparire rapidamente dalla circolazione, leggende metropolitane sostenevano che le lamiere fossero pessime, vai a sapere se è vero. Ai giorni nostri non credo sia facile trovarne una, poi questo stato, praticamente nuova. Quanto alla divinità protettrice, da scegliersi nel vasto pantheon indù, propenderei per Ganesh Signore dalla testa di elefante, Distruttore degli ostacoli. Bajaj e LML. Con l'India direi che, dopo un ascolto di "Pasqualino maraja" di Mina, sei a posto. Ora dovrai mettere in conto un'escursione in Siberia per procurarti una Viatka clone sovietico della Vespa costruito con le lamiere riciclate dei T34 distrutti in battaglia.
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  13. Mettiamole sott'olio per paura di rovinarle allora
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  14. - Sfila la serratura dalla sella (già fatto) - Togli il lamierino nella parte inferiore; - A questo punto vedi le ganasce che agiscono sul fermo "a fungo"; su di esse insiste direttamente il cilindro chiave, che è trattenuto in sede semplicemente da una linguetta elastica. La linguetta è quella più vicina alla coda del cilindro: E, quando il cilindro è in sede, resta a vista, a filo del bordo interno del "bottone" della serratura: - Per liberare il cilindro chiave è sufficiente premere sulla linguetta con un piccolo cacciavite e nel contempo spingere fuori il cilindro stesso. Essendo sicuramente una serratura originale Zadi (su sella Spaam di primo equipaggiamento) non dovresti trovare altri impedimenti.
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  15. Si prosegue con piccoli lavori, e questa è la volta del rubinetto. benzina. Questo è del tutto particolare, diverso dai soliti rubinetti. Il corpo è completamente in ottone, e non in lega leggera; è privo del tubo di sfiato e l'attacco del tubo benzina è orientato perpendicolarmente al suolo. È montato su tutte le VNA1T e VNA2T, sulla VNB1T sino al n. 32099 e sulla VBA1T sino al n. 81256. Monta su un foro più stretto rispetto ai successivi, di conseguenza anche il serbatoio è differente. Nel caso della nostra VNA, il ristagno della vecchia benzina rossa, nel corso degli anni, ha causato non pochi problemi: la formazione di ruggine e morchie all'interno del serbatoio, coinvolgendo anche il rubinetto. Il rubinetto è così aggredito da croste ormai del tutto solidificate e presenta non pochi segni di corrosione. Per fortuna la rimozione non è difficile; l'assenza del tubo di sfiato consente l'impiego di una chiave a tubo. Forse il fatto stesso di essere di ottone nichelato ha impedito il bloccaggio del dado per ossidazione. Una volta rimosso, ecco il rubinetto nelle sue tristi condizioni: Con solventi, spazzole metalliche e pure il fuoco vivo si riesce a sgrossare almeno la parte esterna dell'elemento filtrante: Purtroppo l'interno è invaso dalla morchia indurita. La retina di filtraggio è ormai un ricordo, resistono pochi brandelli in zone non visibili. Decido così di tentare di rimuovere tutto il corpo del filtro. Infilo un cacciaspine nell'asola più in alto e blocco il cacciaspine stesso nella morsa. Con un martellino do colpi leggeri al distributore, ovvero il componente cilindrico al quale è fissata l'asta di comando. In questo modo, senza eccessivo sforzo, è possibile estrarre il corpo del filtro. Se questo risultasse meno docile, prima di deformarne la lamiera è conveniente tentare un aiuto, riscaldando la zona di giunzione delle parti. Sulla sommità del filtro è applicato un cappuccio di lamiera: in questo caso è cianfrinato, in altri può esserci un riporto di saldatura. A questo punto smontiamo tutte le parti mobili e concentriamoci sul corpo vero e proprio. Ovviamente i condotti non sono stati risparmiati dalla morchia. Dopo una prima pulizia esteriore, occorre tentare di liberare i passaggi. Nel nostro caso abbiamo avuto un pizzico di fortuna: evidentemente il livello di benzina al momento del fermo era già al di sotto di quello della "riserva", quindi il tubetto che pesca in posizione "Aperto" risultava già piuttosto libero. Una fatica in meno! Per la pulizia qualsiasi strumento è lecito: cacciaviti sottili, fil di ferro, ecc. Per liberare completamente i passaggi, io uso con soddisfazione una punta da trapano di diametro adeguato, montata su un mandrino che funga da impugnatura. Tanto meglio se la punta è piuttosto lunga, così da avere meno intralci nelle manovre. Oltre all'azione meccanica, anche quella chimica è salutare. Un po' di diluente aiuta a rimuovere le ultimi tracce, così che il metallo nudo torna ben visibile: Una pulita anche al corpo (di lamiera) del filtro: Tanti residui, compresi i pochi avanzi della retina: La corrosione ha anche danneggiato la molla, che è rimasta divisa in due parti: Qui sopra tutte le parti che compongono il rubinetto, ad eccezione della retina, che come detto è polverizzata. La pulizia è stata effettuata con spazzole metalliche su trapano, ricorrendo poi alla lucidatrice a stracci per la rifinitura finale, sia del corpo col tubetto, sia del filtro. Non avendo una molla di ricambio, ho pensato di riparare l'originale: essa non deve sopportare carichi, la sua unica funzione è quella di mantenere aderente la retina al corpo del filtro. Così ho preso un filo di rame, ricavato da un filo elettrico, ed ho avvolto una spirale: Ho pulito bene le due parti della molla da unire, e vi ho calzato la spirale di rame: Bloccando il tutto con una goccia di stagno: L'acciaio armonico non è facilmente stagnabile, ma con un po' di flussante la goccia fonde bene sul supporto. Qui entra in gioco il preziosissimo aiuto di Alfred, che generosamente fornisce una retina d'ottone che ben si presta al nostro scopo. Avevamo pensato, in precedenza, di usare la retina di acciaio del filtro T5 riprodotto da SIP, ma abbiamo constatato che questa è troppo fitta anche per il nostro scopo... figuriamoci per filtrare l'aria in aspirazione! Ritagliamo a misura la retina di ottone, avvolgendola poi sulla molla riparata: Per infilarla nel filtro, è conveniente divaricare un po' la lamiera, così che il gruppo retina + molla possa scorrere all'interno senza impigliarsi. Una volta che questo è completamente inserito, possiamo riaccostare i due bordi, modellando la lamiera con una piccola pinza a becchi corti e larghi. A questo punto possiamo reinserire il corpo del filtro in quello del rubinetto, mandandolo a fine corsa con qualche leggero colpo di martello. Riposizioniamo anche il cappuccio di lamiera. Lo blocchiamo non più ribadendolo (è già un po' ammaccato sul fianco), bensì saldandolo a stagno. Vista la massa non trascurabile, è bene usare un saldatore abbastanza potente, circa un centinaio di Watt, per contrastare la dispersione del calore. Ecco il cappuccio assicurato mediante brasatura a stagno: Possiamo procedere col rimontaggio. Raccomandabile una spianatura del distributore, per una migliore adesione alla guarnizione. Per quest'ultima, si è scelto il ricambio di colore rosso (in Viton, si dice), ovvero quello di migliore qualità. Molte altre guarnizioni in commercio, solitamente di colore nero, risultano molto dure e spesso fustellate in maniera alquanto approssimativa. Queste rosse, di solito, non riservano sorprese. Rimonto la guarnizione e preparo il distributore, stendendo un velo leggerissimo di grasso siliconico, per evitare eccessivo attrito a secco. Questo grasso è molto utile in tante piccole operazioni sui nostri mezzi: non altera le proprietà delle parti in gomma ed ha buone proprietà idrorepellenti, risultando ottimo, per esempio, nella revisione di serrature e simili. Corretto posizionamento del distributore e dell'anello elastico che lo trattiene in sede: Conveniente anche lubrificare i filetti delle due piccole viti M3, che bloccano e regolano il carico sul distributore. La vera regolazione andrà effettuata a montaggio completato, col serbatoio già carico, per escludere perdite e per evitare che la manovra dell'asta di comando risulti eccessivamente faticosa. Montiamo la guarnizione di fibra (carta) e predisponiamo il dado con la rondella piana: la revisione è finita ed il nostro rubinetto è pronto per tornare a svolgere la sua funzione. ... e direi che è un bel vedere, in confronto alla brutta (e costosissima!) riproduzione disponibile da qualche tempo presso alcuni venditori. Un grazie particolare ad Alfred che ha contribuito con l'ottima retina di ottone. Quando un forum è sede di simili giochi di squadra, diviene davvero uno strumento meraviglioso di aiuto e di condivisione.
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Board startup date: September 04, 2017 19:43:09
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