In questi giorni di freddo, Beppe dorme in veranda sotto il telo da moto, gomme gonfiate a 2,7 Bar, rubinetto benzina chiuso. Vede la luce solo quando c'è bel tempo per fargli prendere aria, come un detenuto durante l'ora "svago". Eh si, perché non sono un vespista puro al 100% sapete? Non sono quello da Elefante o quello che ha stabilito che il limite tecnico del "non temo il freddo" è uguale alla temperatura di congelamento della benzina. 0-5 Gradi? Inverno profondo. Purtroppo lo soffro e il mio ronzino a ruote non offre molto riparo dal vento gelido! Se fosse estate tutto l'anno non avrei un automobile. Lo so che esiste la copertina per le gambe, "el parabriss" (come dicono dalle mie parti), giubbotti tecnici, k-way impermeabiltraspiranti, il San Bernardo con la botte di grappa sotto la pappagorgia e addirittura guanti con le batterie che riscaldano le mani, ma sostanzialmente sono pigro, credo. Conta il casco Jet (in previsione acquisto di un integrale), e una dotazione invernale scarsa ed ecco il risultato penoso di un addizione già scarsa in partenza.
Ogni volta che ci passo davanti a Beppe lo guardo e sorrido, vivo l'inverno aspettando l'estate, facendo progetti epocali di viaggi in terre desolate e dimenticandoli qualche giorno dopo per poi ricominciare con le fantasticherie, così fino al disgelo.
Di bello è che stampo gli itinerari che vorrei fare (toglimi anche quello...).
La tanto sognata gita in Croazia, in Francia, fino all'estremo sud Italia, il pellegrinaggio a Pontedera, e invece? A CASA! L'unico giro grande che ho fatto è stato un mega raduno di un ragazzo (Luca) che ha organizzato tutto su Facebook: "Sulle Dolomiti col PX". Mi son divertito un botto, e non ha nulla a che vedere con i miei giretti che sembrano robetta per pivelli!
Un altro fuori mano è stato il tentativo di fare Treviso - Lago di Carezza, a metà strada abbiamo decretato il giro di boa.
Di mio ormai ho il mio percorso prestabilito, come riscaldamento: da Treviso a Nervesa e un giro sul Montello parte alta, poi se mi sento in forma si inizia: Valdobbiadene, si fanno le Pianezze, giù a Combai e via fino a Valmareno direzione Carve, nuovamente giù e si va per Pedavena a bere... un acqua minerale... infine casa.
NO orari, solo Simone e Beppe.
Poi nei sogni invernali c'è la parte di personalizzazione del mezzo: sono arrivato a voler trasformare Beppe nella T5 rossa da Dakar esposta al museo Piaggio, poi in qualcosa di Militare e via dicendo... beh tutt'ora è come l'ho comprata, dannazione! Ah no, ho aggiunto due golfari e mi sono sentito subito Vespa-Tuning-Man, che mona !
I riti? Chi non ne ha? Preparazione pre-giro con controllo di tutti i dispositivi illuminanti e sonori (trobetta a mano compresa), verifica dell'olio per miscela e che ce ne sia una quantità sufficiente per almeno il doppio dei km previsti, miscela in serbatoio almeno per arrivare al primo benzinaio, borsellino con cacciaviti e attrezzi per manutenzione minima, cibarie per il sottoscritto, vestiti per qualsiasi tempo atmosferico e poi via!
In definitiva vorrei usare la Vespa sempre, forse mi faccio troppe paranoie, infine il freddo non ha mai ucciso nessuno (diceva un abitante del nord della Russia), però poi mi accorgo di pensare a tutto ciò accanto alla stufa con 26 gradi in salotto. Comunque ho consultato forum, parlato con i pionieri del freddo su due ruote, con quelli che "alla tua età facevo i 100 all'ora a petto nudo e capelli bagnati a Febbraio" e quant'altro, per informarmi su come vestirsi nella stagione fredda ed affrontarla in Vespa, ma forse l'unico ostacolo sono solo io!
Quante scuse si riescono a trovare pur di non fare una cosa? Il problema che andare in Vespa mi piace... cavolo...
Tristezza...?
Quando arriva l'estate?
p.s. Beppe -> PX125E Arcobaleno 1985