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Risposte
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Non significa nulla, mai dare nulla per scontato, si possono danneggiare se non vengono montati come si deve...controlla l'olio come ti ho detto, ci vuole 1 minuto e ti togli il dubbio.
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ciao , allora la vespa non la uso nel dubbio , comunque non credo , di avere problemi paraoli perché sono tutti nuovi , può si esser uno sfiato , tra oggi e domani controllo bene questo fatto della testa
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In ogni caso, girare in quelle condizioni porta un altissimo rischio di grippare. Prova a togliere il tappo di carico dell'olio del cambio, infila una fascetta da elettricista nel foro in modo che si bagni nell'olio, poi la estrai ed annusi se puzza di benzina. Se si, il paraolio lato frizione non tiene. Per vedere se la testa sfiata devi togliere la cuffia e verificare se ci sono colature di olio combusto. Se sfiata tanto a volte l'olio cola fino al collettore della marmitta, e si vede semplicemente guardando sotto il motore.
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Era da un po' che non scrivevo su VR... questa sera leggendo il forum mi è venuta la voglia di condividere con voi questo mio lavoretto, sperando sia cosa gradita Come base sono partito da un vecchio contachilometri per Vespa PX Prima Serie, e un altro di serie per Moto Guzzi V35 con conteggio chilometri parziali azzerabili e fondo scala a 180 km/h. Tutti e due sono Veglia Borletti (foto 1 e 2), quindi hanno le parti più o meno intercambiabili tra loro. Volendo il secondo contachilometri può essere installato così come è sulla Vespa, posizionare il pomello con il rinvio da qualche parte sul coprimanubrio per azzerare i chilometri parziali, e segnerà tranquillamente la giusta velocità, però difficilmente la lancetta arriverà a sfiorare i 180 km/h. Io invece ho voluto realizzare qualcosa di diverso: un contachilometri con quadrante originale con scala 120/km/h, contatore dei chilometri parziali e due spie led, una per la riserva e una per la luce abbagliante; in più, la manopola per l’azzeramento dei parziali nella parte superiore del contachilometri: così si evita di posizionare il pomello originale da qualche parte nel coprimanubrio, visto che lo spazio nel prima serie è risicato (foto 3). Le operazioni per la modifica sono relativamente semplici, credo che chi ha una discreta manualità non avrà problemi. Innanzitutto bisogna aprire i due contachilometri sollevando il bordo della ghiera dalla parte posteriore del contachilometri ed estrarre i meccanismi. Per avere il fondo scala a 120 km/h dobbiamo utilizzare l’asse rotante con il magnete e la cappa conduttrice del contachilometri originale, compreso l’involucro esterno. Tutta la parte meccanica - ingranaggi e rulli numerati - li prendiamo dal contachilometri del V35. Altra operazione da eseguire è portare il pomello per l’azzeramento dei parziali sulla parte superiore del contachilometri (foto 4 e 5). Per fare questo bisogna invertire l’asse, compreso l’ingranaggio che azzera i chilometri (fig. 6 e 7). Naturalmente si deve forare in corrispondenza di tale asse sia il quadrante in alluminio sia il vetro, con una punta da 2,5 mm. Per il vetro ho usato un drimmel con punta diamantata (foto 8 e 9). Il pomello è stato realizzato artigianalmente al tornio dal mio amico Mirko, per fare tenuta ed evitare che dal foro del vetro entri acqua: o si usa una guarnizione in gomma tra vetro e pomello oppure un o-ring (foto 10, 11, 12 e 13). Sul quadrante si devono fare anche due fori per le spie led e bisogna ritagliare una finestrella rettangolare per i chilometri parziali per ritagliare la finestra ho usato un archetto da traforo e poi l’ho rifinita con una piccola lima (foto 14). Per avere una buona illuminazione diffusa dello strumento ho utilizzato due strisce led. Ricordandoci che poi lo strumento va alimentato a corrente continua, la si può prelevare dalla batteria (Fot. 15). Alla fine se abbiamo lavorato bene si otterà un buon risultato (Foto 14). Il lavoro eseguito si può capire meglio guardando le foto. Buon lavoro. FOTO N. 31 punto
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Ed eccolo finito, ho volutamente impostare i chilometri effettivi della vespa, in modo da avere continuità nel conteggio.1 punto
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Foto 15 Per una buona illuminazione diffusa dello strumento ho utilizzato due strisce led. Ricordandoci che poi lo strumento va alimentato a corrente continua, la si può prelevare dalla batteria1 punto
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FOTO 14 la modifica al quadrante con la nuova finestrella dei chilometri parziali e delle due spie a led.1 punto
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FOTO 10 - 11 - 12 e 13 Il pomello è stato realizzato artigianalmente al tornio dal mio amico Mirko, per fare tenuta ed evitare che dal foro del vetro entri acqua: o si usa una guarnizione in gomma tra vetro e pomello oppure un o-ring1 punto
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FOTO 8 e 9 In corrispondenza del perno per l'azzeramento si deve forare sia il quadrante in alluminio sia il vetro, con una punta da 2,5 mm. Per il vetro ho usato un drimmel con punta diamantata1 punto
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FOTO 6 e 7 Altra operazione da eseguire è portare il pomello per l’azzeramento dei parziali sulla parte superiore del contachilometri, Per fare questo bisogna invertire l’asse, compreso l’ingranaggio che azzera i chilometri.1 punto
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FOTO N. 4 e 5 Per avere il fondo scala a 120 km/h dobbiamo utilizzare l’asse rotante con il magnete e la cappa conduttrice del contachilometri originale. (le foto mostrano si riferiscono a contachilometri con attacco a baionetta e no a vite, comunque sono identici) da notare la differenza dello del magnete rotante, più spesso quello del V35 con fondo scala 180 km/h1 punto
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FOTO 1 e 2 Questi sono i due contachilometri utilizzati, uno è quello noto del PX prima serie, l'altro e sempre un Veglia borletti montato sulle Guzzi V35 .1 punto
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Solo provando di persona si può capire quanto lavoro ci sia dietro una vespa! Ti posso garantire che si impiega meno tempo per restaurare una vespa malconcia che a riverniciare un intera vettura con graffi superficiali!1 punto
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