Queste situazioni mi paiono paradossali.
E mi chiedo se dietro a queste grandi manovre vi sia l'effettiva intenzione di snellire la burocrazia e allentare gli oneri sul cittadino, oppure l'esatto contrario.
Faccio un esempio concreto e lampante.
Da qualche anno è stato "dematerializzato" il CDP, che infatti ora è rilasciato nella sola versione digitale. Questa operazione è stata elogiata con toni trionfali nelle note stampa dell'ACI e conseguentemente, anche da certa stampa che acriticamente rilancia queste note. Non solo, anche nei forum la novità è stata accolta come un grande progresso.
Ne siamo sicuri?
L'anno scorso ho acquistato da un privato una Panda del 2000, oggetto di numerosi trasferimenti di proprietà nel corso della sua storia. L'ultimo, prima del mio acquisto, ha avuto luogo nel 2018 e perciò l'auto era già priva di CDP cartaceo.
In passato mi sono sempre occupato personalmente dei passaggi di proprietà. Il che significa: complilazione del vecchio CDP, autentica di firma all'ufficio anagrafe comunale, perfezionamento della procedura direttamente al PRA. Il tutto in maniera relativamente agevole e con un buon risparmio di denaro.
E col CDP digitale come si fa? Come prima, letteralmente: occorre far "materializzare" il CDP digitale, compilarlo come in passato, ottenere l'autentica di firma, ecc.
Ovviamente la materializzazione deve essere effettuata dal venditore, che dovrebbe quindi provvedere tramite agenzia oppure personalmente al PRA. Una complicazione che per un venditore è ragionevolmente inaccettabile, specie se deve perdere ore di lavoro.
E quindi? Quindi non resta che optare per l'agenzia di pratiche auto, che per una voltura come quella della mia Panda ha comportato un rincaro di circa 130 €, rasentando così i 400 € (per una vettura da 800€, ma questo è un altro discorso...).
A complicare ulteriormente le cose, la riorganizzazione del PRA che da giugno 2019 riceve esclusivamente su appuntamento. Appuntamento che ovviamente viene fissato da funzionari secondo i loro calendari, con poca possibilità di "trattativa"...
La mia sensazione è che tutto muova in una chiara direzione: scoraggiare il "fai da te", con complicazioni esasperanti, a tutto vantaggio delle agenzie di pratiche auto. Fatico a vedere un progresso in tutto questo.
La questione "dematerializzazione" degli originali, poi, mi porta ad un'altra riflessione.
La trovo assurda, perlomeno se non si giunge a riconoscere il ragionevole diritto all'annullamento senza la distruzione obbligatoria.
Ma pensiamo a quanto affanno nel cercare documenti e targhe originali, e a quanta speculazione questo aspetto ha generato.
Per poi riscoprire che targhe e documenti sono proprietà dello Stato, che può disporne come preferisce. Magari imponendo, un giorno, la sostituzione di uno o dell'altro, o di entrambi. Meditate.