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  • Risposte

    • ciao , cambierò il getto del minimo , l anticipato è tra A ed IT Un po’ più su IT , l’ho fatto senza strobo:( Una cosa che può esservi d’aiuto è il fatto che quando è in dillo e sgaso la vespa borbotta come se avesse limitatore pure in folle
    • Ciao Il getto del minimo 52 mi sembra piccolino con un 24. Io monto un 50-160 con carburatore 20-20, poi ogni motore è a se, senza sentirlo difficile valutare.  Da come è bianca la candela però sembra quasi ci sia una aspirazione di aria, perchè col 138 di massimo dovrebbe essere grassa.  L'anticipo come lo hai regolato?   
    • ciao la candela era leggermente più scura sul cielo della candela 
    • Ciao, con configurazione molto simile montavo un getto massimo da 130 e minimo 50-160, probabilmente sei parecchio grasso e la combustione del motore non è ottimale. La candela è bianca solo da un lato?  Se mettessi qualche foto si capirebbe di più..  
    • Buongiorno, ho un problema con la mia vespa con la seguente configurazione  GT Malossi 177 ghisa lavorato  Carter raccordati  Alberto anticipato Jasil  Carburatore 24/24E lavorato  con i seguenti getti  Get max 138, emulsionatore BE3 e la testa 160( non so cosa)  Getto minimo 52-140 Valvola lavorata  Marmitta Polini original  Candela BR8ES Bene , ho un problemino, la vespa intanto è magrissima , almeno la candela è bianca dopo la prova fatt,  e poi con l’umidità ed il brutto tempo la vespa gira male agli alti, cioè a caldo e a freddo la vespa va al massimo 70 e poi scoppietta come se avesse un limitatore .  Con il sole ho notato che scoppietta si ma non ha limitatore agli alti , anche se ai bassi tira un po’ indietro , aiutooo le ho provate tuttee Centralina , statore , volano cavo candela e forchetta nuovi 

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Showing content with the highest reputation on 26/12/2020 in Risposte

  1. Purtroppo non ho mai smontato un devio ad otto fili, però sono convinto che smontandolo si possa riparare. Partiamo da due considerazioni. La prima è relativa all'assemblaggio del deviofrecce. E lo stesso vale per tutti i blocchetti (luci o frecce che siano) realizzati su circuito stampato. Per smontarli, come è stato accennato, occorre dissaldare i commutatori dal circuito stampato principale, dopo aver dissaldato i cavi. A questo scopo si rivela molto utile una stazione dissaldante, ovvero un saldatore a stagno la cui punta ha un foro passante, collegato mediante una tubazione ad una pompa per il vuoto. In mancanza di una simile apparecchiatura, si può utilizzare una pompetta succhiastagno manuale. Metodo più brutale è l'eliminazione con aria compressa ma la sconsiglio in quanto pericolosa. Lo stagno fuso a 350° fa male e come minimo bisogna proteggere molto bene gli occhi. Una volta eliminato lo stagno, sarà possibile sfilare il deviatore, che deve uscire dal lato esterno. A quel punto si può estratte anche il circuito stampato principale, che è trattenuto nel corpo in plastica da quattro dentini. Si fa leva delicatamente e lo si fa saltare fuori. La seconda considerazione è sulle caratteristiche costruttive di questi blocchetti. In pratica sono costruiti su molteplici stampati in vetronite (almeno quelli più recenti). Il principale è quello che chiude posteriormente; poi, ai fianchi di ciascun interruttore/deviatore, ve ne sono altri due, che si innestano su quello principale. Un sistema di questo genere per sua natura risente dell'usura maggiormente rispetto ai vecchi commutatori: i contatti sono lamine sottili sulla vetronite, analogamente alle piste di uno stampato. Per questa ragione lo strato di rame può consumarsi e bucarsi, aprendo inesorabilmente il circuito. A me è accaduto con un deviofrecce per PX di quelli di produzione asiatica, col tasto rosso delle quattro frecce. Dopo circa 45-50000 km di utilizzo ha cominciato a funzionare con qualche incertezza, sino a non funzionare affatto. Un contatto si era consumato. L'ho smontato procedendo come ho indicato sopra, sino a liberare i commutatori. Notando il difetto causato dall'usura, ho tentato una riparazione riportando un po' di stagno e annegando nella goccia qualche trefolo di rame ricavato da un normale cavo elettrico. Ho poi rimontato il tutto avendo cura di ungere con grasso siliconico. Il lubrificante era del tutto assente all'apertura. Ho percorso 10-15000km da allora e continua a funzionare. Io vi inviterei a cimentarvi nello smontaggio, per capire almeno dove sia il problema. Qualora vi fosse qualche pezzo usurato, può darsi che possiate ripararlo prelevando pezzi da un qualsiasi deviofrecce PX, mantenendo lo stampato principale del devio PK così come il commutatore supplementare che sovrintende i due cavi che nel devio PX non ci sono. Purtroppo non ho foto più dettagliate del lavoro, ma si vedono i componenti dei deviatori e si nota, su uno di essi, la goccia di stagno che ha 'rattoppato' il contatto. I piccoli circuiti stanno ai fianchi dei deviatori; su di essi insistono i triangolini metallici che, ruotando, operano gli scambi fra i contatti: alcune molle li mantengono in pressione, altre insistono sulle sfere che determinano gli scatti dei tasti; i perni fanno da fulcro.
    2 punti
  2. Grazie paletti, allora provo col wd e vedo come va. Grazie mille!
    1 punto
  3. Quoto in toto l'intervento di Marben. Non si può aggiustare tutto, ma la maggior parte degli interruttori o deviatori sì! Ci vuole molta pazienza, precisione e un po' di manualità ed esperienza nell'intervenire su componenti così piccoli, ma ce la si fa. La lubrificazione poi fa tanto ed evita l'usura precoce.
    1 punto

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Board startup date: September 04, 2017 19:43:09
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