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  • Risposte

    • Buongiorno a tutti, ho cercato ma non ho trovato post a riguardo,volevo chiedervi quale marmitta tipo la Vmc Kifly si possono montare sull'M200, la vmc non monta per via della differenza di attacco collettore e siccome sono vincolato a montare una marmitta tipo quella volevo sapere da voi esperti quali ci sono adatte a questo cilindo. Grazie mille e buona giornata!
    • ciao , cambierò il getto del minimo , l anticipato è tra A ed IT Un po’ più su IT , l’ho fatto senza strobo:( Una cosa che può esservi d’aiuto è il fatto che quando è in dillo e sgaso la vespa borbotta come se avesse limitatore pure in folle
    • Ciao Il getto del minimo 52 mi sembra piccolino con un 24. Io monto un 50-160 con carburatore 20-20, poi ogni motore è a se, senza sentirlo difficile valutare.  Da come è bianca la candela però sembra quasi ci sia una aspirazione di aria, perchè col 138 di massimo dovrebbe essere grassa.  L'anticipo come lo hai regolato?   
    • ciao la candela era leggermente più scura sul cielo della candela 
    • Ciao, con configurazione molto simile montavo un getto massimo da 130 e minimo 50-160, probabilmente sei parecchio grasso e la combustione del motore non è ottimale. La candela è bianca solo da un lato?  Se mettessi qualche foto si capirebbe di più..  

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Showing content with the highest reputation on 30/12/2020 in Risposte

  1. grazie mille luigi139 per la chiara descrizione! Ho trovato una rondella di acciaio del diametro corretto. La posizionerò a circa metà altezza della boccola del cuscinetto, internamente, e gli daro' giusto 3 punti di saldatura. La mia paura e che i punti di saldatura, dilatando l'acciaio della boccola, la impiantino ancora di più nella sua sede....Immagino poi dovrò scaldare molto bene la sede del carter per farla uscire in modo agevole. Visto che la rondella che saldero' ha un foro centrale, pensavo poi di utilizzarlo per cercare di estrarre la boccola impiegando un metodo ad estrattore e non a martellate...almeno risparmio a questi poveri carter un ennesimo shock!
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  2. benvenuto. ma quanti Geo che ci sono 😉
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  3. Purtroppo non ho mai smontato un devio ad otto fili, però sono convinto che smontandolo si possa riparare. Partiamo da due considerazioni. La prima è relativa all'assemblaggio del deviofrecce. E lo stesso vale per tutti i blocchetti (luci o frecce che siano) realizzati su circuito stampato. Per smontarli, come è stato accennato, occorre dissaldare i commutatori dal circuito stampato principale, dopo aver dissaldato i cavi. A questo scopo si rivela molto utile una stazione dissaldante, ovvero un saldatore a stagno la cui punta ha un foro passante, collegato mediante una tubazione ad una pompa per il vuoto. In mancanza di una simile apparecchiatura, si può utilizzare una pompetta succhiastagno manuale. Metodo più brutale è l'eliminazione con aria compressa ma la sconsiglio in quanto pericolosa. Lo stagno fuso a 350° fa male e come minimo bisogna proteggere molto bene gli occhi. Una volta eliminato lo stagno, sarà possibile sfilare il deviatore, che deve uscire dal lato esterno. A quel punto si può estratte anche il circuito stampato principale, che è trattenuto nel corpo in plastica da quattro dentini. Si fa leva delicatamente e lo si fa saltare fuori. La seconda considerazione è sulle caratteristiche costruttive di questi blocchetti. In pratica sono costruiti su molteplici stampati in vetronite (almeno quelli più recenti). Il principale è quello che chiude posteriormente; poi, ai fianchi di ciascun interruttore/deviatore, ve ne sono altri due, che si innestano su quello principale. Un sistema di questo genere per sua natura risente dell'usura maggiormente rispetto ai vecchi commutatori: i contatti sono lamine sottili sulla vetronite, analogamente alle piste di uno stampato. Per questa ragione lo strato di rame può consumarsi e bucarsi, aprendo inesorabilmente il circuito. A me è accaduto con un deviofrecce per PX di quelli di produzione asiatica, col tasto rosso delle quattro frecce. Dopo circa 45-50000 km di utilizzo ha cominciato a funzionare con qualche incertezza, sino a non funzionare affatto. Un contatto si era consumato. L'ho smontato procedendo come ho indicato sopra, sino a liberare i commutatori. Notando il difetto causato dall'usura, ho tentato una riparazione riportando un po' di stagno e annegando nella goccia qualche trefolo di rame ricavato da un normale cavo elettrico. Ho poi rimontato il tutto avendo cura di ungere con grasso siliconico. Il lubrificante era del tutto assente all'apertura. Ho percorso 10-15000km da allora e continua a funzionare. Io vi inviterei a cimentarvi nello smontaggio, per capire almeno dove sia il problema. Qualora vi fosse qualche pezzo usurato, può darsi che possiate ripararlo prelevando pezzi da un qualsiasi deviofrecce PX, mantenendo lo stampato principale del devio PK così come il commutatore supplementare che sovrintende i due cavi che nel devio PX non ci sono. Purtroppo non ho foto più dettagliate del lavoro, ma si vedono i componenti dei deviatori e si nota, su uno di essi, la goccia di stagno che ha 'rattoppato' il contatto. I piccoli circuiti stanno ai fianchi dei deviatori; su di essi insistono i triangolini metallici che, ruotando, operano gli scambi fra i contatti: alcune molle li mantengono in pressione, altre insistono sulle sfere che determinano gli scatti dei tasti; i perni fanno da fulcro.
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  4. Cerco di risponderti per punti. Aggiungendo se possibile qualcosa alle risposte già esaustive che hai ricevuto. È corretto. Il proiettore originale era di produzione Triom. Trasparente in vero vetro, superficie complessa. Parabola in plastica. Lampada tipo S2 35/35W, non alogena. Parzialmente esatto. Come ti ha spiegato Clafo, in realtà la mascherina non è la stessa dell'Arcobaleno. Ha la stessa forma, ma non reca la targhetta PIAGGIO ad incastro. È perciò priva di incavi in quel punto e vi trova posto un adesivo. La scritta PIAGGIO è di grafica moderna - la stessa che si ritrova sulla sella - ed il colore varia a seconda della tinta della carrozzeria. Nero su tinte chiare, bianco su tinte scure. Corretto. Marca Triom. Corretto. L'originale è identico a quello delle ultime serie Arcobaleno. Dunque deve avere: - lancette con punta verde e non giallo fluorescente; - diversa grafica dei numeri sui rulli dell'odometro, con caratteri più stretti e sottili; - viti di fissaggio sul quadrante a taglio; - scritta PIAGGIO molto piccola inserita nel logo esagonale. Corretto. La sella della Millenium ha una diversa imbottitura che le conferisce una maggiore larghezza. In origine: copertura in fintapelle nera, d'aspetto grossolano, con scritta PIAGGIO serigrafata sulla coda. Le manopole originali sono le stesse degli Arcobaleno. Nere con righe longitudinali, senza loghi. Per rispondere alle altre osservazioni, mi limito a dire che, purtroppo, quella di modernizzare queste serie è una vera e propria moda, particolarmente diffusa quando le serie successive erano in produzione. Io stesso sulla mia Euro2 ho montato il nasello Euro3, ma resto dell'idea che le modifiche debbano essere reversibili e non troppo numerose. In particolare la prima PX a disco è un bellissimo modello, a mio avviso da conservare quanto più originale, visto che ormai gli esemplari non stravolti sono piuttosto rari. Per questa ragione io farei uno sforzo e la riporterei originale, tanto più che certi componenti montati ora sono di qualità scadente (come le frecce Bosatta che ingialliscono e si opacizzano in breve tempo). Il fanale è quello non alogeno, come detto sopra. Il nasello senz'altro non è originale. Quello in foto esordisce nel 2001 con la serie Millenium, non prima. Come detto è molto comune trovare questa serie così "modernizzata". La tua non fa eccezione. Ma si tratta di modifiche operate dal proprietario precedente. Frecce bianche con cromature, tachimetro di nuovo disegno e molti altri dettagli nel 1999 non esistevano affatto. Il fatto che "si notino in giro" Vespe con caratteristiche analoghe alla tua è proprio conferma della tendenza ad applicare queste modifiche arbitrarie, spesso tralasciando qualche dettaglio: per esempio sulla tua è sopravvissuto il fanale posteriore originale, lo stesso della Arcobaleno. Per quanto riguarda la scritta sul cofano sinistro, quella che hai trovato potrebbe essere corretta. La scritta nel riquadro nero, con quella curiosa "P" che sembra una "D", infatti, è stata montata sulle "disco" più vecchie, sostituita a cavallo fra il 1998 ed il 1999. Se la tua è stata prodotta - oltre che immatricolata - nel 1999, mi sento di dire che possa essere nata con la scritta a lettere separate (e questa sì, è in comune con le successive Millenium). Analogamente alcune parti in plastica grigia divengono cromate proprio nel 1999. Fra questo ricordo: griglia del clacson e cresta parafango; le primissime disco avevano anche il copribiscotto grigio scuro. Altri dettagli della tua Vespa che sono stati sostituiti: - codino paraurti sempre della PX Millenium - in origine montava quello della Arcobaleno in plastica grigia scura; - tappetino in plastica sul tunnel - è nero(arriva con la Millenium) anziché grigio scuro (Arcobaleno e "disco" fino al 2001) - corpo serratura del bauletto - quella cromata arriva con la Millenium, sulla tua deve essere sempre in lega metallica ma verniciata in nero; - il parafango anteriore è una riproduzione (non è l'originale Piaggio), lo si nota in particolare dalla forma approssimativa ed arrotondata della parte anteriore. Se vuoi avere un raffronto con l'originale, puoi dare un'occhiata a questa pagina. Vi trovi delle fotografie scattate ad una PX 200 del 1998 quando era nuova. Essendo delle prime disco, ha alcune peculiarità: cresta, copribiscotto e griglia clacson in grigio scuro; coperchio manubrio senza copertura della pompa freno (la pompa ha lo spioncino sporgente, poi sostituito da quello a filo); targhetta rettangolare su fondo nero sul cofano sinistro; particolari che - direi non tutti contemporaneamente - cambiano nel 1999.
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  5. Visto e sperimentato. A parte che ho speso una "follia" in tasselli prima di trovare quello di dimensioni giuste, poi però non sono mai riuscito ad estrarre la gabbia una volta incastrato il tassello
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Board startup date: September 04, 2017 19:43:09
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