Ciao.
Nel mio lavoro utilizzavo spesso ventilatori industriali, ed anche qui c'è un intero mondo per quel che riguarda la forma, l'inclinazione ed il numero di palette, a parità di diametro della girante, per avere pressioni e portate adeguate all'impianto ove il ventilatore è installato.
Va detto che nel caso dei motori vespa, il numero di giri della ventola è variabile e proporzionale al numero di giri del motore, ma non necessariamente al massimo dei giri la portata è la massima, perché entrano in campo le turbolenze che le palette stesse creano nella rotazione.
Per la mia esperienza, tante palette vanno bene a bassi regimi, poche palette agli alti. Più gira veloce una ventola, meno le palette devono ostacolare la rotazione del motore e creare turbolenze.
A mio parere, la migliore tra quelle che hai postato è quella al centro delle 3 in alluminio, perchè è l'unica che ha l'estremo esterno della paletta molto piegato nel senso di rotazione, cosa che ne aumenta la portata ai bassi regimi, mentre il numero di palette ridotto ovvero la maggior distanza tra esse evita le turbolenze ai regimi più alti.
Senza entrare nel mondo dei calcoli ingegneristici, il modo migliore per scegliere una ventola sarebbe quello di misurare la velocità e la portata dell'aria che essa fornisce ai vari regimi di rotazione, compatibilmente con le temperature del motore desiderate (ovvero non avere un motore che surriscalda al minimo e freddo al massimo, o viceversa).
Nel caso del racing, anche le perdite di potenza causate dalla ventola vengono considerate, ma sono cose che nell'utilizzo normale di una Vespa non servono a nulla. (Poco importa se un motore racing dopo 3 gare è da buttare...l'importante è vincere).