Vai al contenuto


Leaderboard

Contenuti Popolari

Showing content with the highest reputation since 18/05/2012 in tutte le sezioni

  1. Versione 1.0.0

    2.091 downloads

    Manuale Officina Vespa 50 R V5A1T, 50 Special V5A2T/V5B1T/V5B3T, 125 Primavera VMA2T, 125 Primavera ET3 VMB1T. In italiano. File .PDF
    5 punti
  2. Sulla ET3 biancospino ricordo quello che avevo scritto anni fa sul forum ... Sono certo siano esistite , di prima immatricolazione Italiana Ne ho smontata una personalmente tanti anni fa , era senza ombra di dubbio un conservato ( male , ma di certo era di prima vernice ) , ed inoltre chi me la vendette mi confermo’ che era sempre stata sua , non era mai stata riverniciata ed era stata acquistata di quel colore Non ricordo se avesse il cavalletto grigio o nero , ma sono certo (perche’ lo conservo ancora oggi) avesse il contakm con scala in km e miglia , fondo bianco Trovata in val di Susa , a pochi km dal confine Francese , ex targa TO , demolita . All’ epoca era impossibile rimettere su strada i demoliti , per cui divento’ una donatrice d’ organi ... Il resto della componentistica penso fosse “ordinaria” ( ammetto che all’ epoca ero molto meno “esperto” rispetto ad oggi , per cui qualche piccola differenza potrebbe essermi scappata ) , sella a parte perche’ montava una Yankee Ciao Guabix
    5 punti
  3. Fabrizio e Vincenzo, non capisco la ragione per cui vi dovete scrivere PM sul forum quando condividete la connessione internet. Immagino che vi potete parlare di persone che sarebbe piu comodo. Noto dall'indirizzo email che condividete anche lo stesso cognome. Non trovate strana questa cosa. Spero che non si tratti di una doppia iscrizione al forum che e' vietetata dal regolamento. Chidedo spiegazioni. Vol.
    5 punti
  4. "Caro" signor Fabrizio, lei a quanto leggo, non ha ne le cognizioni ne l'esperienza per imbastire certe discussioni, peraltro già trattattate e sviscerate a suo tempo su questo forum e forse su pochi altri, perchè scrive solo congetture fantasiose e, aggiungo, anche perverse, atte solo a mettere infondati dubbi a chi, inesperto, si ritrova a leggere queste righe. Questo suffragato già in partenza con uno dei suoi primi interventi, come ho scritto in precedenza, allegando quella tabella con dati errati, dati che negli anni sono stati corretti e riveduti e nella maggiorparte documentati. Basterebbe aver voglia di studiare (lo so è faticoso leggere quasi 17 anni di discussioni attive nel forum...), ma molto di quello che ha scritto...verrebbe ridimensionato. Non mi pronuncio sullo "studio" dei cedolini... dato che ho testimonianze dirette di cosa avvenniva a volte in catena di montaggio e del controllo di qualità del prodotto finito, e delle aleatorie regole che osservavano gli operai.
    5 punti
  5. Siamo quasi al termine manca solo la cappottina e il separé (sono dal tappezziere) e sistemare l'impianto elettrico. Poi inizia la burrocrazia
    5 punti
  6. Si prosegue con piccoli lavori, e questa è la volta del rubinetto. benzina. Questo è del tutto particolare, diverso dai soliti rubinetti. Il corpo è completamente in ottone, e non in lega leggera; è privo del tubo di sfiato e l'attacco del tubo benzina è orientato perpendicolarmente al suolo. È montato su tutte le VNA1T e VNA2T, sulla VNB1T sino al n. 32099 e sulla VBA1T sino al n. 81256. Monta su un foro più stretto rispetto ai successivi, di conseguenza anche il serbatoio è differente. Nel caso della nostra VNA, il ristagno della vecchia benzina rossa, nel corso degli anni, ha causato non pochi problemi: la formazione di ruggine e morchie all'interno del serbatoio, coinvolgendo anche il rubinetto. Il rubinetto è così aggredito da croste ormai del tutto solidificate e presenta non pochi segni di corrosione. Per fortuna la rimozione non è difficile; l'assenza del tubo di sfiato consente l'impiego di una chiave a tubo. Forse il fatto stesso di essere di ottone nichelato ha impedito il bloccaggio del dado per ossidazione. Una volta rimosso, ecco il rubinetto nelle sue tristi condizioni: Con solventi, spazzole metalliche e pure il fuoco vivo si riesce a sgrossare almeno la parte esterna dell'elemento filtrante: Purtroppo l'interno è invaso dalla morchia indurita. La retina di filtraggio è ormai un ricordo, resistono pochi brandelli in zone non visibili. Decido così di tentare di rimuovere tutto il corpo del filtro. Infilo un cacciaspine nell'asola più in alto e blocco il cacciaspine stesso nella morsa. Con un martellino do colpi leggeri al distributore, ovvero il componente cilindrico al quale è fissata l'asta di comando. In questo modo, senza eccessivo sforzo, è possibile estrarre il corpo del filtro. Se questo risultasse meno docile, prima di deformarne la lamiera è conveniente tentare un aiuto, riscaldando la zona di giunzione delle parti. Sulla sommità del filtro è applicato un cappuccio di lamiera: in questo caso è cianfrinato, in altri può esserci un riporto di saldatura. A questo punto smontiamo tutte le parti mobili e concentriamoci sul corpo vero e proprio. Ovviamente i condotti non sono stati risparmiati dalla morchia. Dopo una prima pulizia esteriore, occorre tentare di liberare i passaggi. Nel nostro caso abbiamo avuto un pizzico di fortuna: evidentemente il livello di benzina al momento del fermo era già al di sotto di quello della "riserva", quindi il tubetto che pesca in posizione "Aperto" risultava già piuttosto libero. Una fatica in meno! Per la pulizia qualsiasi strumento è lecito: cacciaviti sottili, fil di ferro, ecc. Per liberare completamente i passaggi, io uso con soddisfazione una punta da trapano di diametro adeguato, montata su un mandrino che funga da impugnatura. Tanto meglio se la punta è piuttosto lunga, così da avere meno intralci nelle manovre. Oltre all'azione meccanica, anche quella chimica è salutare. Un po' di diluente aiuta a rimuovere le ultimi tracce, così che il metallo nudo torna ben visibile: Una pulita anche al corpo (di lamiera) del filtro: Tanti residui, compresi i pochi avanzi della retina: La corrosione ha anche danneggiato la molla, che è rimasta divisa in due parti: Qui sopra tutte le parti che compongono il rubinetto, ad eccezione della retina, che come detto è polverizzata. La pulizia è stata effettuata con spazzole metalliche su trapano, ricorrendo poi alla lucidatrice a stracci per la rifinitura finale, sia del corpo col tubetto, sia del filtro. Non avendo una molla di ricambio, ho pensato di riparare l'originale: essa non deve sopportare carichi, la sua unica funzione è quella di mantenere aderente la retina al corpo del filtro. Così ho preso un filo di rame, ricavato da un filo elettrico, ed ho avvolto una spirale: Ho pulito bene le due parti della molla da unire, e vi ho calzato la spirale di rame: Bloccando il tutto con una goccia di stagno: L'acciaio armonico non è facilmente stagnabile, ma con un po' di flussante la goccia fonde bene sul supporto. Qui entra in gioco il preziosissimo aiuto di Alfred, che generosamente fornisce una retina d'ottone che ben si presta al nostro scopo. Avevamo pensato, in precedenza, di usare la retina di acciaio del filtro T5 riprodotto da SIP, ma abbiamo constatato che questa è troppo fitta anche per il nostro scopo... figuriamoci per filtrare l'aria in aspirazione! Ritagliamo a misura la retina di ottone, avvolgendola poi sulla molla riparata: Per infilarla nel filtro, è conveniente divaricare un po' la lamiera, così che il gruppo retina + molla possa scorrere all'interno senza impigliarsi. Una volta che questo è completamente inserito, possiamo riaccostare i due bordi, modellando la lamiera con una piccola pinza a becchi corti e larghi. A questo punto possiamo reinserire il corpo del filtro in quello del rubinetto, mandandolo a fine corsa con qualche leggero colpo di martello. Riposizioniamo anche il cappuccio di lamiera. Lo blocchiamo non più ribadendolo (è già un po' ammaccato sul fianco), bensì saldandolo a stagno. Vista la massa non trascurabile, è bene usare un saldatore abbastanza potente, circa un centinaio di Watt, per contrastare la dispersione del calore. Ecco il cappuccio assicurato mediante brasatura a stagno: Possiamo procedere col rimontaggio. Raccomandabile una spianatura del distributore, per una migliore adesione alla guarnizione. Per quest'ultima, si è scelto il ricambio di colore rosso (in Viton, si dice), ovvero quello di migliore qualità. Molte altre guarnizioni in commercio, solitamente di colore nero, risultano molto dure e spesso fustellate in maniera alquanto approssimativa. Queste rosse, di solito, non riservano sorprese. Rimonto la guarnizione e preparo il distributore, stendendo un velo leggerissimo di grasso siliconico, per evitare eccessivo attrito a secco. Questo grasso è molto utile in tante piccole operazioni sui nostri mezzi: non altera le proprietà delle parti in gomma ed ha buone proprietà idrorepellenti, risultando ottimo, per esempio, nella revisione di serrature e simili. Corretto posizionamento del distributore e dell'anello elastico che lo trattiene in sede: Conveniente anche lubrificare i filetti delle due piccole viti M3, che bloccano e regolano il carico sul distributore. La vera regolazione andrà effettuata a montaggio completato, col serbatoio già carico, per escludere perdite e per evitare che la manovra dell'asta di comando risulti eccessivamente faticosa. Montiamo la guarnizione di fibra (carta) e predisponiamo il dado con la rondella piana: la revisione è finita ed il nostro rubinetto è pronto per tornare a svolgere la sua funzione. ... e direi che è un bel vedere, in confronto alla brutta (e costosissima!) riproduzione disponibile da qualche tempo presso alcuni venditori. Un grazie particolare ad Alfred che ha contribuito con l'ottima retina di ottone. Quando un forum è sede di simili giochi di squadra, diviene davvero uno strumento meraviglioso di aiuto e di condivisione.
    5 punti
  7. Domanda difficile.... a cui pochi saprebbero ben rispondere! Soprassiedo sui numeri telaio e sui dettagli minimali differenza tra i varii modelli, già così stai chiedendo qualcosa che merita un approfondimento, in quanto se chiedi è certo per capire le differenze tra i varii modelli a colpo d'occhio... bene i ti insegnerò... seguimi; "NUOVA VESPA 50- PRIMA SERIE CARTER STRETTI tipo corto" Vespa 50 tipo N detta NUOVA 50 anno 1963, viene prodotta in piccola cilindrata detta 50cc per i quattordicenni in virtù di nuova normativa si guida senza targa e senza patente, il primo modello Vespa 50, ha sigla telaio V5A1T, da subito salta all'occhio il dettaglio del serbatoio più corto di quello dei modelli successivi, alloggia nel telaio in modo classico, ma il telaio ha una traversa di appoggio che i modelli successivi non hanno, la traversa è tra il bordo serbatoio e quello vaschetta, ben visibile, la scritta sullo scudo in metallo con rivetti Vespa 50 su unica linea in lamiera sottile verniciata di BLU, sportello motore tipo stretto con motore detto a carter stretti sigla V5A1M con diametro volano ridotto e cuffia cilindro in metallo, la serratura di blocco è di tipo corto priva di blindatura, i loghi sul telaio sono tutti di vecchio tipo a scudo, la si riconosce oltre che dal seriale telaio, dalla traversa sul pozzetto del telaio alloggio serbatoio, dai fori per la scritta sullo scudo e dal piccolo sportello motore, questo modello presenta sul bordo della vaschetta portaoggetti anche un seriale che non ha nulla a che vedere con la sigla modello o la omologazione o il numero di telaio, ma è solo un progressivo della pressa che stampava il telaio. Vespa 50N tipo 64, la scritta diventa adesiva, la si riconosce quindi dal fatto che sullo scudo non ha in origine i fori per la scritta, cambiano alcuni minimali dettagli (liste, colorazioni), ha sempre loghi a scudo vecchio tipo, lo strano numero sul bordo vaschetta portaoggetti, motore V5A1M a carter stretto Vespa 50 N tipo 65, ogni anno venivano aggiornate o nei colori o in piccole migliorie, lo sportello motore ha ora nuove cerniere più solide, nuove colorazioni per il resto identica al 64...quindi sempre stesso motore, sempre sportellino... "VESPA 50 N unificata" la più classica delle N il telaio viene aggiornato nel 1966, nel dettaglio viene ampliata la finestra lato motore dotandola quindi di uno sportello più ampio, UNIFICANDO la produzione dei telai di tipo magro-piccolo-sottile (small frame) al nuovo modello da 125cc che aveva una corsa differente ed una cuffia motore più ampia (corsa lunga) il che rese necessario modificare il telaio, la (NUOVA 125) apparsa nel 65 dopo la 50cc e la coetanea 90CC (che esistono dal 63 al 65 in versione carter stretti) sarà lo standart di tutta la produzione dei telai small, che con un unico stampo fornivano le 50cc UNIFICATE, le 90cc UNIFICATE e le 125 NUOVA, seguirà la 90SS che però aveva uno scudo differente ma ha comunque la base del telaio di tipo N UNIFICATO. Nel dettaglio le UNIFICATE hanno lo sportello grande classico, non hanno i fori per la scritta che è adesiva, serratura di blocco tipo corto senza blindatura, rimangono sul telaio a bordo della vaschetta portaoggetti i numeri seriali di pressa (si possono trovare NUOVE 125 del numero successivo magari ad un telaio 90 o 50 unificato in quanto prima che venissero punzonate o destinate a questo o quel modello uscivano dalla pressa tutti identici telai grezzi), della Unificata esiste una unica e sola versione dal 66 al 67 ed ha colorazioni specifiche differenti dalla corta. "Vespa 50N allungata" dal 1967 in concomitanza di una nuova politica grafica e soprattutto commerciale/pubblicitaria della Piaggio lo stemma cambia dal vecchio tipo a scudo con P ad un nuovo esagono con fondo azzurro, il telaio delle small (ma parimenti accadrà sulle large frame) e mano a mano le stampigliature sui ricambi e sulle fusioni entro il 1968 cambiano, eppure NON distinguiamo una UNIFICATA da una ALLUNGATA dal dettaglio dello scudetto sullo scudo (rilievo di pressa) ma bensì da altro, infatti il nome allungata deriva da una miglioria dello stampo del telaio che ha ora quasi due centimetri di allungo del ponte che porta l'interasse delle ruote a quasi 2 cm di maggiorazione, questa modifica mai certificata da una successiva omologazione o trascrizione sulle schede tecniche del modello N ha un suo perché, la strategia del nuovo marchio-stemma si accompagna alla realizzazione di una nuova versione della NUOVA 125 che sostituirà in modo definitivo la 90 e la NUOVA 125, sarà la VESPA PRIMAVERA) del 1968, le prestazioni aumentano e il passo più lungo la rende più stabile e più comoda, seppur su molte fusioni rimane ancora per qualche tempo il logo vecchio tipo ma non sul telaio, (curiosamente sulla cuffia in plastica della 50 Special-R e della primavera il logo a scudo vecchio tipo rimarrà in uso fino al 1978!!!!) . Le "allungate" hanno anche una nuova serratura di blocco più lunga con blindatura di innesto sulla corrispondente feritoia della canna della forcella anteriore maggiorata , la nuova sagoma in versione allungata è proprio un nuovo stampo di pressa in realtà, con esso si perde quindi la numerazione a battitura di uscita dalla pressa tipica delle corte e delle Unificate, quella vicina al bordo della vaschetta portaoggetti, a vantaggio di una più pratica targhetta di carta nel pozzetto, quindi possiamo dire che... di solito una allungata ha logo esagonale che fregia gli scudi (ma i primissimi esemplari allungati Primavera e 50 N potrebbero averci ancora il logo tipo vecchio in ragione del fatto che l'adozione del nuovo telaio lungo non fu perfettamente sincrono a quella del nuovo logo esagonale seppur coetaneo), non ha il seriale di battitura sul bordo telaio vaschetta portaoggetti, ed ha la serratura di blocco con innesto finestra canna della forcella maggiorata, oltre ovviamente al ponte centrale più lungo di quasi 2 cm che è la variante predominante eppure la più difficile da valutare ad occhio. "Corta, Unificata, Allungata....Restiling/Rinnovata e Special" Dal telaio Corto nasce la small frame, da quello Unificato la 90 e la 125cc, da quello Allungato la nuova concezione dei modelli detti "piccoli", nuovo lo stemma e nuove dal 1969 le selle che si fregieranno della serigrafia PIAGGIO su ogni modello (prima avevano infatti le targhette delle case produttrici Arejna e Aquila selle), in vero e và detto in questo contesto parlando di small frame e dei loro albori, che la scritta PIAGGIO apparse precedentemente il 1969 sulle selle Vespa proprio sulla piccola nuova nata del 63 la NUOVA 50 (poi ribattezzata tipo corto in ragione dello sportello motore) a fregiarsi di una targhetta metallica con su scritto PIAGGIO, (la stessa che adotterà in seguito il ciclomotore CIAO). Il cambiamneto del logo e del telaio small in allungato porteranno ad un aggiornamento generale dei modelli e delle versioni, si RINNOVERA' quindi la vecchia N (sia nella versione base N che LUSSO) nel nuovo modello R, a cui in breve seguirà la tipo Special a fanale quadrato e nuovo nasello... da qui si parte con la seconda generazione di vespe small ed avremo dal 69 tipo R, Elestart e Special prima serie (V5A1T, V5A2T, v5a3t) nel 1972 un aggiornamento di questi modelli in alcuni dettagli il cui più evidente è il cerchio special da 10" (V5b2t) nel 1975 ulteriore piccolo aggiornamento nelle colorazioni e nuova stampigliatura seriale del telaio (su due fila sovrapposte e nuovo carattere) oltre a minimi dettagli, la Special diventa a 4 marce (V5B3T), i serbatoi perdono la predisposizione per alloggio sella corta (tre fori), le leve diventano tutte come special 4 M (pallino standart) 1977-78, nuovi volani leggeri, nuova scatola BT e colorazioni nasce la ET3 il fanale della Primavera viene unificato a quello ET3. 1979-82 serie migliorata rinforzi al telaio, volano con inserto per estrattore nuove colorazioni 1983 Nuova serie PK e PKs PKs 125 1985 vespa PK XL, 125 ETS 1987 Vespa Rush (3M si torna alle) 1989 VESPA N e V (priva di pedivella) E SPEEDMATIC 50 1991 hp 8grossomodo) 1990 nasce la Et2 monomarcia... FINE di un'epoca. Spèro di averti dato l'ABC delle small, volendo approfondirai le tue conoscenze divertendoti in fiera a cercare di indovinare modello ed anno di ogni modello, concentrati sui modelli dal 63 al 68 precedenti la R.... ricorda di guardare la serratura di sterzo e il seriale sul bordo vaschetta per fare una prima scrematura.... i dettagli di ogni serie special e delle loro varianti per anno, verranno nel tempo mi auguro, perché questo significherà una ed una sola cosa.... che la passione Vespa ti ha non dico travolto, ma almeno coinvolto!!! dai potenza alla mia reputazione sul forum se il post ti è piaciuto, più o meno è tutto esatto, qualcosina per certo è sfuggito... ma il glossolario è questo... e non lo troverai per certo su Vespatecnica, o meglio.... su Vespatecnica troverai conferme a quanto detto... approfondendo il discorso, ora con la giusta chiave di lettura, consiglio VOLUME II° e III°. Concludo con le parole impareggiabili di un vespista migliore di me: "...mai vespa tanto piccola fu tanto grande! Per numero di esemplari, per semplicità costruttiva e fu lei, la Special, l'ultimo vero acuto non solo di un'era Piaggio, ma piuttosto di un mondo che si convertiva alla plastica, che di lì a poco avrebbe tradito la politica stessa della fabbrica fondendosi con Fiat (PK T5), l'Ingegnere non avrebbe approvato, e fu appunto la special il suo ultimo disegno, quasi un lascito ai posteri, che ignari raccolsero dalle macerie vecchi telai, ragazzini che nati decenni dopo di lei ne scoprirono subito il fascino, ed era lì dimenticata quella vecchia Special proprio a ricordarci cosa sia una cosa bella, ben fatta, durevole, pratica, a ricordarci il valore delle cose di valore, cosa è una Vespa e soprattutto dove ci portò e dove la ritrovammo, unì l'italia, la mosse, la scosse, la risollevò, poi la divertì ed ora ce la fa pure riscoprire!!!! esposta nel museo all'estero, come vero oggetto di arte.... una special ha tanti meriti seppur piccolissima, è certo lei la miglior vespa di sempre, acuto e di una produzione, quintaessenza del vespismo tutto, il nome non fu coniato per caso, ma fu forse il caso che lo elevò a simbolo..." PDD.
    5 punti
  8. Abbiamo invaso Palermo di notte! 16 Vespa sono partite alle 19,00 da Sciacca per Palermo e poi, dopo una sosta per un panino con la milza, hanno fatto il giro del centro storico (no ZTL) per poi ritornare alle 23,00 a Sciacca. Organizzato dagli Amici in Vespa con la collaborazione del Vespa Club Palermo che ci ha guidati per le vie del capulogo. Un piacere ritrovare a Palermo Vespabaddyno dei “Vespisti a manetta” e la sua Vespa “U”. Un piacere il tour “by night” di straordinaria bellezza: vie e viuzze popolari, vie della movida, monumenti nascosti di Palermo… che dire… entusiasti del giro e felici di aver offerto un piccolo spettacolo per i palermitani che hanno visto passare il corteo. Ritorno a Sciacca per una meritata pizza. Vi metto un piccolo filmato del tour palermitano. Tutte le foto e i movie sulla nostra pagina facebook: https://www.facebook.com/amicinvespa 1665673410_WhatsAppVideo2022-07-24at17_30_17.mp4
    4 punti
  9. Esco per la pausa pranzo e vedo questa (in realtá da dietro). Senza fermarmi vedo la carrozzeria restaurata bene, bel verde mela, freno a disco Crimaz, .. carina penso. Poi al ritorno guardo meglio... Ma perché?! Perché zio caro uno scempio del genere!!! Perché snaturare, rovinare a questo modo una Vespa... "quanto fa 15+18?!" !!!!!!!!!!! ☠️ Boia squattrinato, ma comprati un cesso cinese elettrico come tutti gli altri sfigati ... o se vuoi salvare il mondo da eroe taliban-ecologista vai in bici, mondo ladro, ma non fare una cosa del genere!!! Poi "Vesp-E" ... quando ho visto quella il Magnotta in confronto poteva sembrare un chierichetto ... Ancora una cosa dedicata al proprietario e poi la smetto: (dal minuto 1.12) https://www.youtube.com/watch?v=jb3OWgjg_ls
    4 punti
  10. Finalmente si riprende!...abbiamo realizzato i due fondi per la cabina dell'Ape...non è stato facile, inquando abbiamo dovuto fare il disegno su carta e poi trasferirlo su lamiera...le nervature non corrispondono all'originale, ma come inclinazione e quantità si, abbiamo fatto così per una più facile realizzazione. Rimane da affinarli, ma quello lo faremo durante la sostituzione di quelli vecchi. Abbiamo pensato di realizzarli in proprio, visto iprezzi che richiedono per quelli nuovi e la non facile reperibilità per quelli della versione monofaro...ma anche per soddisfazione personale...
    4 punti
  11. Buon Natale a tutti gli amici del forum, condivido con voi il video, mai pubblicato, del nostro viaggio a Caponord Invernale compiuto nel Gennaio 2018. Una lunga avventura di 4000km, con tante difficoltà, condizioni molto impegnative, paesaggi fantastici, strade, persone, storie e... Grandi Emozioni!
    4 punti
  12. Mi sembra che tu stia facendo un po' di confusioni oppure non sei ben preparato in materia. La Vespa T3 spagnola non era prodotta a Pontedera ma dalla Motovespa in spagna. Non ha nulla a che vedere con la vespa 125 special venduta in Germania. Se le foto del link che hai postato sono veramente di una special 125, noterai che quello non e' un telaio 125 per come lo intendiamo in Italia ma e' un telaio special a tutti gli effetti infatti non ha il bauletto nella pancia sinistra ed ha il nasello in plastica. Vol.
    4 punti
  13. Se avete tempo, mettete in moto e godetevi strada, luoghi e panorama, tanto la targa non si vede, mentre si guida. La ritargatura potrebbe avere senso per mezzi di grande valore, ma sempre di targa riappiccicata si tratterebbe. Una bella spedivellata, un paio di 100 chilometri e si gode lo stesso.
    4 punti
  14. Grazie Vol, non avevo capito la domanda. Non parlo inglese, per cui dovrete tradurglielo. Il PCB in ottone è stato realizzato partendo dall'originale che è stato steso in piano e scannerizzato. Con un programma di grafica vettoriale ho disegnato i contorni e esportato nel formato proprietario della mia taglierina. Ho tagliato il PVC adesivo, spellicolato e incollato sulla "carta di Spagna", ovvero lamina di ottone da 0,2 mm di spessore. Con l'acido ho inciso la lamina, naturalmente coprendo interamente la faccia inferiore della lamina. Una volta ottenuto il PCB l'ho messo dentro una pouche per plastificatrici, quelle da ufficio con cui plastifichi i tesserini, documenti, ecc. Dopodiché ritagliata al necessario, forata con l'attrezzo per fare i buchi nelle cinture dove serviva e infine, aperti i contatti con il bisturi da modellismo, in modo da togliere solo la plastica di sopra e lasciare il resto chiuso. Ho commesso un solo errore: non ho tenuto conto dello spessore della pouche nelle pieghe e 180°. Poco male, si fa presto a saldare una striscia d'ottone nei contatti, anzi, forse si ingrossano un po' per fare contatto meglio. Questo è tutto.
    4 punti
  15. Appena ho visto questa immagine non potevo non postarla, scusate l'OT
    4 punti
  16. Su questo io non sono d'accordo. Ma sono tutte opinioni soggettive: piuttosto che su un'automatica moderna, non avrei dubbi nel scegliere la Cosa. Comunque l'accanimento nei confronti della Cosa io non lo capisco: si potrebbe non condividere la passione degli altri, ma senza screditarla ad ogni costo. Fate in modo che questa discussione resti pacifica.
    4 punti
  17. Il "guaio", che poi è la forza di VR, è che qui su VR i vari "cazzari" hanno la vita difficile, e chi non si è trasferito in autonomia su altri lidi è stato aiutato a farlo dallo staff. Ci sono utenti che non scrivono più anche perchè la vita riserva dei cambiamenti, tempo che viene a mancare o più semplicemente gli interessi che cambiano, e poi si sa che,come per tutte le cose ci sono alti e bassi, ma a questo mondo oramai in declino verso il pressapochismo, resta a galla solo chi ha la forza di far emergere un minimo di qualità. Perche alla fine tutti viaggiano su altre piattaforme a sparare cazzate, ma quando si ha un problema chissà perchè, tutti si trovano a sfogliare le pagine di VR. Detto questo: Smanettoni, principianti, puristi, malati di vespa in genere e chi ne ha più ne metta, scrivete e condividete le vostre esperienze vissute sul "ferrovecchio" più bello e famoso al mondo, che, se rispettosi delle regole, è sempre bello leggere. Buon weekend a tutti. Gg
    4 punti
  18. Abbiamo sempre trafficato nei garage, adesso come anni fa. Io penso che il 90% sia la colpa di facebook. Tanti gruppi dove ti risponde chiunque a volte senza sapere di cosa si stia parlando. Discussioni che dopo qualche ora passano nel dimenticatoio superati da post più recenti. Sul forum tutto resta fruibile anche a distanza di anni, ed è questa la sua importanza. Lasciamo i social per altri scopi, ma non come sostituti di un forum.
    4 punti
  19. Parto da questo spunto proprio per osservare come le sezioni Tuning siano perennemente critiche, vere fucine della discordia. Colpa delle elaborazioni? No, con rispetto parlando, la colpa è della testa della gente. Estreme conseguenze della competizione esasperata, tornano ciclicamente e degenerano in discussioni come questa dalle quali, alla fine, si ricava solo il vuoto. Premessa assolutamente opportuna, peccato che sia stata del tutto ignorata. Perché è tabu? Ovvio: perché ogni volta arriva qualcuno che stila classifiche senza alcun dato a riguardo, esse stesse non possono che diventare delle provocazioni, siano esse consapevoli o meno. E questa è un bell'esempio di quanto ho detto sopra. Pochi elementi ed effetti che possono suonare strani, eppure è una classifica abbastanza lapidaria, peraltro già letta in passato e già allora accese qualche miccia; naturale accendere ancora un dibattito potenzialmente aspro. Mi sembra poco sensata tutta la discussione: chiedere una bancata virtuale (che di per sé è una contraddizione evidente), presupponendo un qualche rigore scientifico, ma allo stesso tempo già dando una precisa (?) collocazione del prestazioni del motore. Quindi? E perché no?! Su potenze sommariamente basse, come nel caso delle nostre Vespe, l'incremento di pochi cavalli può essere ottenuto con modifiche non particolarmente sofisticate. L'esempio ci viene direttamente da Piaggio. Basta pensare al cospicuo aumento di prestazioni intercorso fra la VBA e la PX 150. Da dati ufficiali Piaggio, un incremento del 63%. Frutto di migliorie graduali ma non radicali. E che dire della ET3 rispetto alla sorella Primavera? 27% in più con siluro, travaso frontescarico, accensione elettronica. Questo sempre stando ai dati Piaggio. E mi fermo qui, perché se facessimo delle bancate - reali! - di più Vespe simili ne vedremmo delle belle. Proprio perché bastano pochi elementi a variare le prestazioni di un motore e poiché motori apparentemente uguali possono avere prestazioni ben diverse, è quanto mai fuori luogo dire "cilindro x con marmitta y va di più di cilindro a con marmitta b". Ovviamente ci vuole buon senso nel formulare ipotesi e nel ponderare certe affermazioni. Per restare in tema: molte "ricette" di DR-missili, viste anche qui su VR, lasciano il tempo che trovano. In conclusione, vi prego ancora una volta di evitare frasi di questo tipo. Su VR non si è soliti bannare con tale leggerezza e sono tollerate anche posizioni di scontro duro, se dalla loro sintesi può derivare un minimo arricchimento per la comunità degli utenti. Non solo: sono sopportati anche i non pochi celolunghismi, per dirla con un neologismo, e come avrete potuto notare si è ricorso ad interventi drastici solo dopo innumerevoli richiami di fronte a reiterate violazioni o, peggio, di fronte alla sistematica diffusione di indicazioni oggettivamente infondate e pericolose. Invocare continuamente il ban è forse un modo per esorcizzarlo a qualsiasi costo, ma mi sembra poco rispettoso verso chi, quotidianamente, si ritrova a dover dare degli ampi argini ad un fiume che ogni tanto conosce pericolose piene. Anche questa discussione è ahimè degenerata e sarà chiusa, pur nell'auspicio che sia utile a prevenire ulteriori derive in futuro. Per qualsiasi chiarimento, siamo sempre a disposizione via contatto privato. Buona serata a tutti.
    4 punti
  20. Sono daccordissimo con te.E hai visto com'è messo il mio pk restaurato 2 anni fa,sembra un conservato(male)di35 anni...ma la uso.Se c'è da fare uno sterrato,fango,piogge,sale neve ed uragani...vado e me ne sbatto altamente se mi si puntina la carrozzeria con la ghiaia o se il sale mi ossida i dadi ruota.La vespa bella per me non è quella lucida e perfetta da esposizione ma quella vissuta che con un semplice sguardo mentre ci passi vicino sembra volerti dire"sono arrivata fin qui ed ho ancora tanta strada da fare". Alla fine sono pezzi di ferro,mica bambini piccoli che prendono subito il raffreddore...
    4 punti
  21. Recentemente ho iniziato una collezione di "placche" di Vespa Club o di Raduni Vespistici. Ne ho acquistate alcune (prezzi abbordabili) ma non trovo più nulla alla portata delle mie tasche. Ho quindi pensato che almeno potremmo condividere una collezione virtuale. Ciascuno potrebbe inserire le foto delle proprie placche o foto dal web. Sai che spettacolo
    3 punti
  22. il vero mancare di oggi rispetto a quegli anni ,sono le amicizie sincere e disinteressate,nessuno veniva lasciato indietro o a piedi,tutti per tutti,ricordo ancora il ritorno da rimini di alcuni amici con al traino di un px150 di una et3 con il cuscinetto a rulli lato volano rotto ,arrivo circa 11,30 di sera alle due e mezza era gia' aperto il motore sul tavolo operatorio. il giorno dopo recupero dei pezzi e la sera chiusura del motore e rimontaggio sul telaio. ecco il ragazo propieratario e' poi divenuto mio testimone di nozze.adesso la parola amici ha un po' perso il valore di una volta e sinceramente non vorrei essere giovane adesso, t5rosso
    3 punti
  23. Ciao @Echospro, jomotovato a fare la tua regolazione ma mon ho visto grandi cambiamenti. Siccome però oggi dovevo fare 450km per.andare ad un raduno di amici all'altopiano di Asiago, ho rimontato il 45 per non avere problemi e infatti sono arrivato tranquillamente...
    3 punti
  24. Buongiorno a tutti, scusatemi se non mi sono fatto sentire . Ritornando al discorso di usare la lattina per eliminare i schizzi di olio , confermo che la stessa ha funzionato egregiamente. Il lamierino della lattina ha uno spessore di 0,10 mm ed è meglio non andare oltre , altrimenti si verificherebbero problematiche nel montaggio collettore marmitta. Dunque io ho fatto così, ho preso una lattina è ho tagliato una striscia di corca 2,5 cm comunque non superiore come altezza a quella della fascia collettore marmitta. Come lunghezza l’ho fatto qualche millimetro più lunga ( della fascia marmitta), per fare in modovche quando stringe i lembi si sovrappongono. Ho messo prima del montaggio un pó di motorsil rosso ( punta di temp 330 ºc), montata e stretta , ho camminato svariati chilometri, dell’olio nessuna traccia. Spero che ció possa essere utile a qualcuno. Grazie di nuovo.
    3 punti
  25. ...ecco finalmente conclusa la riparazione della porta dx...come si può notare è stata sostituta la parte inferiore, saldandola con dei punti elettrici e poi all'esterno è stata "stagnata" per unire la giunzione fra lamiera/lamiera e pareggiare il "gradino" rimasto per la sovrapposizione delle stesse, limitando in questo modo anche l'applicazione dello stucco metallico... ...
    3 punti
  26. ...finalmente l'Hosting funziona!...ecco allora qualche foto sul proseguimento dei lavori riguardante la piccola Ape...in primis il rinforzo fra trave e cassone rifatto ex-nuovo, così come i fondi della cabina...terminato anche la sverniciatura del sottofondo pianale... ecco il rinforzo ecco i fondi finalme via l'ultima vernice vista lato B a presto...
    3 punti
  27. Chi dice che le targhe verranno riprodotte uguali alle originali mente sapendo di mentire , specialmente su quelle datate … Le differenze furono tantissime , ne elenco alcune , ma di certo non tutte .. Targhe in lamiera : Tralascio le primissime emissioni , dove la targa era a carico del proprietario del veicolo , e quindi veniva stampata con una miriade di caratteri , sempre che non fosse verniciata direttamente sul radiatore .. Non c’erano le lettere per la provincia , ma un numero rosso indicante la Prefettura di emissione ( io ho una 23 – 26 con sigilli originali Sabaudi , cioe’ la 26esima targa emessa dalla prefettura della provincia di CN , anno 1905 ) Nel 1927 introdussero targhe nere di grosse dimensioni , con riquadro bianco , su unica riga , per la prima volta con le lettere per le provincie ( alcune poi variate , ad esempio Cuneo nacque come CU , Agrigento come GI (Girgenti) , etc , Caratteri costanti su tutte le province per le moto e le posteriori per auto ( le anteriori erano sempre a carico del proprietario quindi molto variabili), ma essendo abbastanza rare da trovare si ha poca possibilita’ di confronto . Comparve anche il logo fascita , in alluminio applicato Dal 1932 introdussero targhe su due righe , sempre con sigla provincia e bollo del fascio , di dimensioni maggiori rispetto alle serie successive . Caratteri non costanti , ad esempio R e B Esistono esemplari anteriori per auto con logo CONI , sia stampato sulla lamiera sia applicato in alluminio Dal 1945 scomparve ovviamente il bollo fascista e fu adottato lo “scudo” dei mutilati di guerra , per qualche mese , poi comparve il loro RI , di grandi dimensioni , ridotto poi intorno al 1948 Fino a 4 cifre normalmente sulle targhe per moto si ha in numero sopra e la provincia sotto , ma ci sono varie eccezioni ( sia di provincia sopra con 4 cifre OR , sia di provincia sotto con 5 cifre AO ) Rimasero costati fino al 1960/61 , le piu’ vecchie di maggiore spessore , poi sempre piu’ sottili . Caratteri “grandi” sia per lettere che per numeri . Varie differenze nei caratteri , ad esempio nelle S , nei 4 , e nei 3 Da fine 1960 per le moto iniziarono ad adottare targhe a caratteri differenti , sempre in lamiera : alcune provincie ( specialmente nel centro/sud) adottarono caratteri uguali a quelli delle targhe in plastica successive , altre mantennero le lettere “grosse” ed adottarono nuovi numeri “fini” . sono certo che alcune province adottarono sia una che l’ altra tipologia ( ad esempio AL e RE ) . Esistono poi anche ibridi , assolutamente originali , con caratteri diversi , c’era una MN su Ebay fino a poche settimane fa in vendita . Esistono anche “ricicli” , cioe’ ad esempio AO ed IM hanno utilizzato le lamiere vergini per targhe agricole (verdi) , riverniciandole in bianco e stampandole con i numeri per moto Targhe in plastica : Adottate da inizio 1963. Le primissime ( parlo di qualche mese ) avevano delle nervature orizzontali di rinforzo , poi sparite . I caratteri erano abbastanza omogenei nelle varie province , ho visto pero’ una PN , provincia “giovane” , nata con le targhe in plastica , con 8 e 2 ben diversi dalle restanti provincie Targhe in alluminio riflettente : Adottate da fine 1983 , e su queste non ho mai trovato disomogeneita’ di caratteri o forme. Ovviamente tutti questi dettagli sono conosciuti da appassionati come me , e non certo dagli “””””esperti”””” della MTC … quindi rassegnatevi ad avere targhe non conformi alle originali .. Ciao Guabix
    3 punti
  28. Ciao a tutti. Tecnicamente non riesco a starvi dietro,sono il più ignorante di tutti. Avevo notato che le ventole dei primi kit erano le stesse sia per small che per large. Ci ho pensato su tutta la notte ma a parte immaginarmi migliaia di tipi di prove e svariati accrocchi e atrezzi non trovato niente di veramente utile e sbrigativo. Secondo me è meglio seguire la strada di Pier2162 anche se ignoro completamente la materia. Poi per raffreddare o disperdere meglio il calore possimao anche seguire la strada di Vitopk50xl. Per le prove ci sono sempre i fattori ambientali di cui tener conto per poter comparare le varie prove fatte in momenti diversi o si fa tutto in una volta sulla Vespa o si aggiunge un altro rompicapo. Per vedere quale ventola pompa più aria non si potrebbe trovare un punto sulla cuffia dove misurare la pressione? Pensavo al foro candela, proviamo a farci stare qualcosa inieme alla candela che però sia ben sigillato. Questo l'ho pensato in un attimo senza spremermi troppo. Ovviamente ci sarebeb da tener conto della tempretaura sollto la cuffia. Facendo come dice Pier2162 nonn ci sarebeb questo inconveniente perchè partiamo dall'aria aspirata a temperatura ambiente, ill problema è che non saprei seguire le sue indicazioni. diciamo che ho provato a trovare la starda alternita dell'ignorante. La temperatura sotto candela è influenzata dallo sforzo del motore quindi potrebbe non andar bene per tutti i tipi di prova a meno di non aggiungere altre variabili.
    3 punti
  29. Quello che hai scritto è proprio bello, ed è esattamente così! Sai cosa faccio invece con la mia vespa? Abito sull'Appennino Tosco-Emiliano, quando ne sento il bisogno prendo la vespa e parto, senza meta, imbocco strade più secondarie che generalmente non hanno neppure indicazioni tra Emilia e Toscana e faccio centinaia di km senza sapere dove sono e dove sto' andando, a volte si scoprono luoghi inaspettati e suggestivi. Per me tutto questo è molto rilassante e aiuta la mente a svuotarsi dai pensieri....
    3 punti
  30. Per i posteri, sigilliamo definitivamente il discorso dell'esistenza di una fantomatica "125 Special" tedesca, togliendo qualsiasi dubbio sollevato qualche post sopra, non vorrei che tra qualche anno ricapitasse un altro imbonitore di indagini statistiche a vaneggiare 😂 https://vespa4ever.at/vespa/vespa-125-special-originallack traduzione testé dal tedesco: Vespa 125 Special costruita nel 1978 nella vernice originale “verde vallombrosa”. Questa Vespa 50 Special monta un motore VMA2T Primavera ed è stata OMOLOGATA in Austria come 125ccm. La vernice e la lamiera sono in condizioni originali molto ben conservate. I componenti aggiuntivi come il faro SIEM, il tachimetro Veglia e la sella Piaggio sono originali e ben conservati. L'adesivo originale di fabbrica Piaggio è presente anche nel vano carburatore. È inclusa una chiave per il bloccasterzo. L'impianto elettrico funziona, le luci sono accese. Una luce di stop è già stata adattata. Il motore funziona molto bene, ma il cilindro probabilmente non dovrebbe essere 125 cc (più simile a 75 o 102 cc in termini di potenza). La Vespa è omologata individualmente in Austria e può essere immatricolata e guidata immediatamente (125 cc in Austria può essere guidata anche con patente “B” - estensione codice 111). L'adesivo è nuovo.
    3 punti
  31. Deve essere una linea duplex , perché quando e’ on-line uno e’ off-line l’altro , e viceversa [emoji23][emoji23] No dai, scherzi a parte , ci stai trollando ammettilo[emoji6] o dici veramente sul serio ? Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
    3 punti
  32. Giusto, puoi farla chiaro di luna senza nessun problema. In merito a quella tabella pubblicata più sopra... non prendetela in considerazione è un mix di dati fuorvianti.
    3 punti
  33. Era da un po' che non scrivevo su VR... questa sera leggendo il forum mi è venuta la voglia di condividere con voi questo mio lavoretto, sperando sia cosa gradita Come base sono partito da un vecchio contachilometri per Vespa PX Prima Serie, e un altro di serie per Moto Guzzi V35 con conteggio chilometri parziali azzerabili e fondo scala a 180 km/h. Tutti e due sono Veglia Borletti (foto 1 e 2), quindi hanno le parti più o meno intercambiabili tra loro. Volendo il secondo contachilometri può essere installato così come è sulla Vespa, posizionare il pomello con il rinvio da qualche parte sul coprimanubrio per azzerare i chilometri parziali, e segnerà tranquillamente la giusta velocità, però difficilmente la lancetta arriverà a sfiorare i 180 km/h. Io invece ho voluto realizzare qualcosa di diverso: un contachilometri con quadrante originale con scala 120/km/h, contatore dei chilometri parziali e due spie led, una per la riserva e una per la luce abbagliante; in più, la manopola per l’azzeramento dei parziali nella parte superiore del contachilometri: così si evita di posizionare il pomello originale da qualche parte nel coprimanubrio, visto che lo spazio nel prima serie è risicato (foto 3). Le operazioni per la modifica sono relativamente semplici, credo che chi ha una discreta manualità non avrà problemi. Innanzitutto bisogna aprire i due contachilometri sollevando il bordo della ghiera dalla parte posteriore del contachilometri ed estrarre i meccanismi. Per avere il fondo scala a 120 km/h dobbiamo utilizzare l’asse rotante con il magnete e la cappa conduttrice del contachilometri originale, compreso l’involucro esterno. Tutta la parte meccanica - ingranaggi e rulli numerati - li prendiamo dal contachilometri del V35. Altra operazione da eseguire è portare il pomello per l’azzeramento dei parziali sulla parte superiore del contachilometri (foto 4 e 5). Per fare questo bisogna invertire l’asse, compreso l’ingranaggio che azzera i chilometri (fig. 6 e 7). Naturalmente si deve forare in corrispondenza di tale asse sia il quadrante in alluminio sia il vetro, con una punta da 2,5 mm. Per il vetro ho usato un drimmel con punta diamantata (foto 8 e 9). Il pomello è stato realizzato artigianalmente al tornio dal mio amico Mirko, per fare tenuta ed evitare che dal foro del vetro entri acqua: o si usa una guarnizione in gomma tra vetro e pomello oppure un o-ring (foto 10, 11, 12 e 13). Sul quadrante si devono fare anche due fori per le spie led e bisogna ritagliare una finestrella rettangolare per i chilometri parziali per ritagliare la finestra ho usato un archetto da traforo e poi l’ho rifinita con una piccola lima (foto 14). Per avere una buona illuminazione diffusa dello strumento ho utilizzato due strisce led. Ricordandoci che poi lo strumento va alimentato a corrente continua, la si può prelevare dalla batteria (Fot. 15). Alla fine se abbiamo lavorato bene si otterà un buon risultato (Foto 14). Il lavoro eseguito si può capire meglio guardando le foto. Buon lavoro. FOTO N. 3
    3 punti
  34. È capitato anche a me di rifiutare a malincuore una Vespa che mi piaceva un sacco solo perché il prezzo era alto. Non perché non me la potessi permettere, ma perché non voglio alimentare quel mercato malato del mondo Vespa che porta tutto al rialzo immotivatamente.
    3 punti
  35. Ho cambiato il meccanismo. Sono il folle che ha fatto la taratura su strada usando il GPS per posizionare la lancetta prima di chiudere lo strumento. Vol.
    3 punti
  36. Che sia pieno di Vespe truccate è scontato, sappiamo come vanno le cose. Il punto sta in quanto dichiarato, qui e altrove, con possibili ricadute, nel tuo interesse e di quanti agissero nello stesso modo. Per la stessa ragione, ovvero nel tuo esclusivo interesse, avrei evitato la sfilza di scansioni dei documenti, che peraltro poco attengono alla discussione. E forse anche il centro revisioni, visto il preambolo, te ne sarebbe grato [emoji23] Detto questo, buon divertimento! Inviato dal mio Redmi Note 7 utilizzando Tapatalk
    3 punti
  37. Certo che tu riesci a vedere la polemica ovunque. Il mio era solo in consiglio. Se fossi l'organizzatore di in evento simile e se dovessi leggere un post simile di in partecipante, il giorno del evento non lo farei partire. Tutti lo fanno, penso che non ce ne siano di mezzi originali a questi eventi ma mi sembra una leggerezza scriverlo cosi apertamente su in forum pubblico. Vol.
    3 punti
  38. Grazie Luca. C'è una cosa che ancora non ho detto, mio papà sapeva che avevo iniziato a restaurare la sua Vespa, ma non gli ho mai detto che era stata finita. Penso allora che piuttosto che arrivare a casa sua con la Vespa, sarebbe stato più bello vedere se la ricordava, era dal lontano 1984 che non la vedeva del suo colore originale. Allora mi viene in mente una cosa carina, parcheggiarla fuori dal concessionario dove la acquistò nel 1957 che si trovava sul lungo lago. Parte la macchina organizzativa. Porto la Vespa a Verbania, con una scusa faccio venire a Verbania pure i miei genitori. Quando sono li, mia moglie con la scusa che c'è una mostra di camelie e che i suoi genitori sono già sul lungo lago che la aspettano, invita i miei genitori ad andare alla mostra. A questo punto scatta la sorpresa, io parcheggio la vespa fuori dallo stabile dove c'era il concessionario e mi nascondo poco lontano per osservare la scena. Avviso mia moglie che siamo pronti e le dirige il gruppo verso la Vespa. Mio suocero attira l'attenzione di mio papa dicendo, "guarda quello dove ha parcheggiato, dovrebbero dargli al multa". L'allegro gruppetto che sta arrivando nei pressi della Vespa Mio papà appena la nota, parte in quarta, attraversa la strada e va ad osservare la parte anteriore della Vespa, poi gira dietro, fa segna verso la targa e dice che è la sua. I presenti iniziano a confonderlo, mia suocera gli dice che non è possibile perché io ci avevo fatto un incidente, mia mamma, avvisata qualche minuto prima gli dice che l'ha venduta… Mio papa', non convinto da quello che stanno dicendo gli altri torna i ritorna ad indicare la targa. A questo punto mia moglie cerca di metter ordine e propone di fare qualche foto della Vespa e di mandarmela per chiedere a me se è la sua Vespa. Qui il video di quando mio papa torna a fare segno verso la targa e mia moglie che inizia a fare le foto. Nel frattempo zitto zitto io esco dal nascondiglio e li raggiungo. Quando mio papa si gira verso il gruppo e mi vede capisce che ha ragione ed è contentissimo. Ha detto che e' andato a vedere la Vespa peche era uguale alla sua e voleva vedere se aveva un numero di targa vicino al suo. Quando ha visto la targa ha riconosciuto il suo numero. Qui la guarda e la riguarda per vedere come è venuta, mia anche fatto notare che c'era due errori rispetto a quando la usava lui, lui aveva fatto mettere il bordo scudo cromato ed aveva fatto mettere il copribiscotto. Io non ho messo quei due pezzi perché mi rovinerebbero la vernice dello scudo e del biscotto. Io e mio papa con la Vespa Mio papà e mia mamma Poi l'ho portato a fare un giro, Quando l'ho proposto, prima ha detto di no perché non aveva il casco, ma a quello ci avevo pensato io, ne avevamo uno in macchina. Mio papa' con la Vespa ed infine Grazie a Marben, per l'aiuto che mi ha dato nel restaurare la Vespa, nella realizzazione del video e della foto finale. Adesso me la godo un po. Vol.
    3 punti
  39. No: un serbatoio in così buone condizioni andrebbe semmai messo in vetrina! Inviato dal mio Siemens S62
    3 punti
  40. Se vai a milano dietro piazza duomo è pieno di BIP BIP BIP dei bus elettrici delle auto elettriche di questo elettrico e di quest'altro elettrico... Secondo me tutti sti cicalini e buzzer messi assieme rompono le scatole cento volte di più di una harley smarmittata, sono a dir poco angoscianti...
    3 punti
  41. Ecco, vedi, basta toccare i tasti giusti e lo strumento suona da solo… Io non parlavo con te, salutavo Sergio che ho conosciuto a Bevagna, ma tu non perdi occasione per parlare male della Vespa Cosa. Hai un problema. Ma sono fatti tuoi.
    3 punti
  42. I prezzi delle Cosa sono saliti già da anni. Da molto prima che questa discussione nascesse. Da prima che nascesse la sezione dedicata alla Cosa. Che, per inciso, aveva qualche estimatore già quando nacque VR. Con buona pace di tutti, anche i contributi più polemici e spregiativi non riusciranno nel pur ammirevole scopo di abbassarne le quotazioni, in larga parte dovute piuttosto al continuo rialzo degli altri modelli Vespa. In altre parole, se le Cosa costano relativamente care, è in primo luogo per l'inaccessibilità delle PX, più che un numero peraltro contenuto di veri estimatori. Che poi piaccia poco ai ladri, lo spero ma non ne sono sicuro. Molti ricambi sono rivendibili per Vespa; altri, di non facile reperibilità, hanno ampio mercato. Temo infatti che una Cosa possa fruttare ben di più a pezzi che intera.
    3 punti
  43. Tradizionale fiera di San Majolo a Robecco sul Naviglio (1° maggio 1970). Esposizione di Vespe fuori dall'officina di mio nonno Pierino (è quello in piedi col maglione blu). Seduto sulla Special dietro alla Elestart, mio papà, allora quattordicenne. Mio nonno materno, Gabriele, alla guida, con un compagno del servizio di leva a Sestriere
    3 punti
  44. Piaggio consigliava l'olio miscela sino ai primi anni '90, quando in generale gli olii miscela erano ben diversi dagli attuali. Segnatamente si trattava dell'IP "Due T", un olio minerale "base": (dal manuale uso e manutenzione della Cosa II) È significativo il fatto che per la miscela Piaggio nel contempo non raccomandasse lo stesso olio, ma altri di caratteristiche superiori, fra cui il ben noto Castrol TTS: Oggi è ben difficile trovare un olio miscela del tutto "basic", che non contenga alcuni additivo controproducente. Quello che ti è stato dato contiene additivi non meglio precisati (il che vuol dire tutto e nulla) e comunque non è presentato come lubrificante adatto anche per cambi e frizioni. Ovviamente! Per queste ragioni, da anni Piaggio raccomanda olii tipicamente per trasmissioni, come gli 80 monogrado o gli 80W90. Ad esempio, nel 2005, per la PX Piaggio raccomandava il Tutela ZC Gemax 6: Pochi anni dopo, a seguito di nuovi accordi commerciali, Piaggio ha iniziato a raccomandare l'Agip Gear 80W90: Quindi, come vedi, la gradazione 80W90 non è "fuori dal mondo" ed è raccomandata da Piaggio, probabilmente proprio per evitare di generare confusione con olii miscela o altri generici, cosa comunque "rischiosa" oggi, per la gran varietà di formulazioni disponibili. Gli ultimi PX hanno una frizione ad 8 molle che, quanto a materiali, non è diversa dalle altre. Il materiale d'attrito originale è sempre una mescola di sughero. Di certo non un 80W90 non blocchi (!!!) nulla. Al massimo, come dicevo, con temperature basse e fermo prolungato può incollarsi la frizione, ma dopo una spedivellata a frizione tirata non avrai alcun problema. Purtroppo i venditori chiacchierano, chiacchierano... Io direi di attenersi a quello che c'è scritto. Assunto che l'olio miscela consigliato da Piaggio trent'anni fa oggi non c'è più, abbiamo tre opzioni: - un SAE 30 per applicazioni non critiche (es. tagliaerba) - senza strane additivazioni - un 80W90 per trasmissioni come da ultime indicazioni Piaggio - le specifiche API GL 4 sono importanti per la compatibilità coi metalli gialli, ed in effetti nel cambio ve ne sono - un olio più sofisticato per moto, ma garantito per l'utilizzo con frizioni a bagno / a carter umido (JASO MA 2) Il resto a proprio rischio a pericolo.
    3 punti
  45. Qualche spunto suggeritomi dal testo citato: 1. L'estetica. Quella della Cosa può essere giudicata infelice e certamente in qualche punto si è persa totalmente l'armonia che aveva contraddistinto l'intera produzione Vespa sino a fine anni '70. Dobbiamo però riconoscere che anche il gusto estetico è mutevole, segue le mode, va e viene a cicli che, non a caso, si ripetono. Oggi ci risulta molto difficile, in termini generali, apprezzare ciò che i designer hanno partorito in quegli anni. Non riguarda solo questo ambito e nemmeno quello più ampio dell'automobilismo; riguarda, più ampiamente, tutta la produzione industriale. Ai più, un televisore del 1987 oggi appare vecchio, squadrato; suscitano simpatia ed apprezzamento prodotti dello stesso genere, ma di diversi anni prima. Quando non sono letteralmente ritornati di moda! Con questo non voglio dire che fra qualche anno necessariamente la Cosa piacerà a più ampio pubblico, ma non giurerei nemmeno il contrario. 2. La contingenza ai tempi della commercializzazione. Ricordiamoci che nel 1986 fa varata la legge che prevedeva l'utilizzo obbligatorio del casco per i motocicli (per i ciclomotori il medesimo obbligo fu imposto solo un decennio dopo) e che causò un diffuso rigetto dei cosiddetti targati, anche nel mercato dell'usato, mentre aumentò la richiesta per i ciclomotori. La Cosa dovette misurarsi con questo problema, che può fornire una parziale spiegazione circa le vendite di certo non in linea col passato della gamma Vespa. Certo, non è tutto qui: comunque la PX fu rimpianta da molti, al punto che in certe zone ritornò nelle vetrine, per effetto di attività di importazione parallela. Ma in altri paesi probabilmente la Cosa conobbe anche un buon successo: fra questi, credo, la Germania, a giudicare dalla quantità di ricambi in vendita online provenienti da quel paese. Rischiamo certamente di rientrare in discorsi triti e ritriti, in analisi banali se non addirittura in moti di pura tifoseria, ma dobbiamo riconoscere alla Cosa non pochi pregi e forse anche la sfortuna di aver precorso i tempi in un contesto "storico" palesemente ostile. ...il nome che le hanno appioppato, comunque, è immorale!
    3 punti
  46. Uno degli errori che si fà è chiamare la "Vespa 50", dal settembre 63 all'agosto 65 (mese presunto di fine commercializzazione) , N (enne), cosa che non è riportata su nessun documento ufficiale Piaggio, se non in quell'infarinatura di informazioni ormai superate e spesso inesatte di vespa tecnica. Le colorazioni (le tre sole previste) restano invariate per la durata di produzione 64-65. Piccole variazioni di dettaglio come hai scritto vengono adottate durante il 65. Questa è effettivamente la "Vespa 50 N ",(Nuova), unificata, anche questo termine coniato a posteriori per differenziarla dalla successiva allungata. Unificata poichè parte del telaio è condiviso con la 90 e la successiva Nuova 125 (anche questo nome, coniato a posteriori) introdotta leggermente dopo. Differenze più marcate su quest'ultima che adotta uno scudo/pedana più largo di ben 2cm, nonche una staffa di rinforzo all'interno della sacca sinistra, qust'ultima la ritroviamo anche nella 90, accorgimento che sulle 50 dovremo attendere per ben 15anni! C'è anche da chiarire che l'effettiva introduzione della 50N, è da indicarsi nel settembre/ottobre 1965 (da qui forse l'errore di VT, di chiamare genericamente "50N" tutta la produzione 65). L'unificata sarà prodotta fino all'ottobre del 67. "23 ottobre 1967 Estenzione di omologazione certificato N. 5385 OM" Con questa nota omologativa alla scheda principale, vengono aggiornate le misure di passo, lunghezza e peso, nonche l'indroduzione del nuovo logo di punzonatura di telaio e motore. Oltretutto, quindi è proprio dal nuovo stemma e relativa sede rialzata sul nasello che possiamo già fare una prima valutazione di che vespa 50 abbiamo davanti, per poi approfondire se trattasi di Normale o Lusso. Si perchè, a partire dall'introduzione della 50 L (settembre 1966) il nuovo nome commerciale della N sarà Normale. Mai Vespa Primavera ha avuto scudetto o sede per il vecchio stemma,questo è da sottolineare. La serratura "lunga" è una modifica effettuata durante il 1968, quindi vi sono delle Allungate sia con quella corta che lunga. .... Poeta...ma chiedi anche la "marchetta"?... e non lo troverà per certo su VT... anzi gli consiglio di risparmiare quei soldi!! Consiglio anche al nostro amico di controllare sempre il numero telaio, questo è il primo passo per capire che 50ino abbiamo davanti;-)
    3 punti

Board Life Status


Board startup date: September 04, 2017 19:43:09
×
×
  • Crea Nuovo...