fabrizio_moro
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Giro in moto a Chernobyl. Per non dimenticare la tragedia.
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perchè non sono ne favorevole nè contrario in assoluto. Lo scienziato serio è lui per primo a sentirsi insufficiente per questo apre al dibattito cercando la collaborazione di tutte le altre discipline anche filosofiche e umanistiche. Per esempio anche la bioetica nasce dall'esigenza degli stessi scienziati che non disdegnano ma cercano il confronto e l'aiuto a comprendere, questa è civiltà. Il tema della responsabilità morale etica dello scienziato era sentito fortemente da Einstein che il nucleare l'ha visto nascere. Einstein era consapevole di non essere solamente un fornitore di dati e di scienza ma di avere la necessità continua di un confronto con altre conoscenze e discipline perché la scienza non fosse strumentalizzata dai poteri economici e politici, contro l’umanità. La collaborazione quindi tra gli uomini, quando ognuno porta la conoscenza specifica del proprio campo è la via chiesta per arrivare a scelte giuste. La modernizzazione del paese, il progresso e il fatto che l’Italia è di serie B non dipendono unicamente dall’energia nucleare. la ricerca di un alternativa anche al petrolio sempre in aumento è anche la pur giusta ricerca dell’indipendenza rispetto ai paesi del medio oriente che lo possiedono. Ma sappiamo che non c’è solo questo, per il petrolio sono state scatenate guerre (sotto mille altri pretesti) che evidentemente non sono bastate a procurarsene il dominio (senza dimenticare che anche il petrolio finisce in mano di poche grandi lobby il cui interesse è il guadagno). La scorsa settimana un amico dell'Eni mi spiegava perché oggi è favorevole al nucleare: per l’unico motivo che non c’è stata una strategia e un piano energetico seri si è perso troppo tempo prima di avviare lo sviluppo di energie alternative. Avessero cominciato subito, decenni fa il problema del nucleare oggi non si poneva. Vorrei che tutti fossero più chiari e responsabili e avessero davvero come unico obiettivo l’onestà nei confronti delle popolazioni del mondo e il senso di responsabilità di Einstein che rinunciava al solo guadagno o gloria personale, beni effimeri.Troppe volte ci hanno ingannato e ancora vogliamo appoggiare un colore o l’altro, pensieri scientifici o teorie economiche senza chiedere la più ampia onestà e chiarezza possibile? La sola idea che scelte così importanti si facciano principalmente in base a motivazioni economiche e tecniche con il supporto scientifico non è accettabile dagli stessi scienziati. Anche se ora c’è questo gran ritorno al nucleare non sono così chiari i pro e i contro e memore del costo che l’umanità ha pagato e sta ancora pagando. non sono affidabili unicamente alla tecnica e alla scienza e neppure ai politici, di cui uno in questi giorni dichiarava di essere così certo riguardo al nucleare da poter installare una centrale nella città in cui abita. Ma la città il paese è sua proprietà? Piano piano… Non riusciamo a produrre tutta l’energia che ci serve. Ma quanta ce ne serve davvero e a cosa è finalizzata? A mantenere un modello di benessere, per molti non il migliore. Quando vengono pubblicate le liste delle città più benestanti o degli stati il criterio è quello economico. Ma a questo non corrisponde il benessere delle persone, i dati riportano infatti nelle stesse città o paesi più ricchi il più alto tasso di suicidi o di uso di droga e di inquinamento. A chi affidiamo il criterio degli indici del benessere? Per questo un matematico si sente lui stesso insufficiente e c’è una ricerca ampia di confronto per fortuna. La speranza è in queste persone capaci di condividere e ascoltare, proporre e chiedere, avere un orizzonte più ampio dei propri interessi ed egoismi. Einstein. L’impegno civile e per il bene dell’umanità sono sempre stati presenti nel lavoro di Albert. Questo impegno venne espresso anche nelle esortazioni rivolte ad altri scienziati, tra cui la seguente: “La preoccupazione dell’uomo e del suo destino deve sempre costituire l’interesse principale di tutti gli sforzi tecnici; non dimenticatelo mai, in mezzo ai vostri diagrammi e alle vostre equazioni.” Demagogia? Umberto Galimberti. “…inoltre la tecnica potrebbe determinare la fine della democrazia. Essa, infatti, ci mette di fronte a problemi sui quali siamo chiamati a pronunciarci senza alcuna competenza. Basti pensare all’ultimo referendum sulla fecondazione assistita, o al dibattito sulle centrali nucleari, o a quello sugli organismi geneticamente modificati. In tutti questi casi si possono giudicare con competenza i termini dei problemi solo se si è rispettivamente un medico, un fisico nucleare, un biologo molecolare o un genetista. Le persone prive di queste specifiche qualifiche prenderanno posizione su basi‘irrazionali’, quali sono l’appartenenza ideologica a un partito, la fascinazione per chi è maggiormente persuasivo in televisione, la simpatia per un politico”. 1) “La tecnica è il luogo della razionalità assoluta, in cui non c’è spazio per le passioni o le pulsioni, nel quale la funzionalità e l’organizzazione guidano l’azione. Facciamo molta fatica a comprendere che il rapporto uomo-tecnica si è capovolto, e per questo ci comportiamo ancora come l’uomo pre-tecnologico che agiva in vista di scopi iscritti in un orizzonte di senso, con un bagaglio di idee e un corredo di sentimenti in cui si riconosceva. Ma la tecnica non tende ad uno scopo, non promuove un senso, non apre scenari di salvezza, non redime, non svela verità: la tecnica funziona e basta"... ma non basta.. 2) “Eppure, anche se gli uomini fossero trattati come fini e non come mezzi, questo tipo di morale presenterebbe comunque dei limiti di efficacia. Cosa vuol dire chel’uomo deve essere trattato come un fine? Che tutto il resto può essere trattato come un mezzo. Ma nell’età della tecnica, l’aria è un mezzo, o è un fine da salvaguardare? L’acqua è un mezzo, o è a sua volta un fine da salvaguardare? Glianimali, le piante, sono dei mezzi o dei fini da tutelare? C’è poi – ha aggiunto Galimberti – la morale della responsabilità (M. Weber), secondo la quale noi non dobbiamo guardare le intenzioni con cui gli uomini compiono le azioni, bensì gli effetti delle azioni stesse, fino a quando questi effetti sono prevedibili. Ebbene è caratteristica propria della tecnica quella di produrre effetti imprevedibili, questo perché la mentalità degli scienziati non è finalistica, ma procedurale”. 3) “Siamo soliti considerare la tecnica come uno ‘strumento’ a disposizione dell’uomo, quando invece la tecnica oggi è diventata il vero ‘soggetto’ della storia, rispetto al quale l’uomo è ridotto a mero ‘funzionario’ dei suoi apparati Franco Battaglia, docente di chimica è 1 delle molti voci nel dibattito. Per un contraddittorio è bene citare un altro scienziato non un politico come Pecoraio Scanio. Pere e mele... Franco Battaglia è da ascoltare perché pone altre domande e questioni rispetto ai luoghi comuni, ma sbaglia quando vuole dare delle risposte assolutiste che altri non danno perché non ignorano come lui altri dati e informazioni. E i suoi errori ci danno l’occasione per approfondire e cercare cosa è vero e cosa no. 1) per Battaglia “l’elettrosmog non esiste: ci sono i campi magnetici di elettrodotti, ripetitori eccetera, ma non nuocciono alla salute”. MA: Gli effetti nocivi sono certificati, a meno che il magnetismo non resti sotto una soglia bassissima. Quello degli elettrodotti è enormemente al di sopra. 2) Per Battaglia non contano le opinioni di singoli scienziati, sia pure premi Nobel. Ma solo quelle degli organismi scientifici internazionali. MA non cita le parti di questi istituti stessi in cui viene smentito. E teniamo conto che riguardo anche l’Oms: quando sono in gioco grandi interessi, questi organismi anziché applicare il principio di precauzione - stop se non è provata la non pericolosità - adottano il criterio opposto: via libera finché non si prova la nocività. Irrazionale. 3) Battaglia dice: «Nessuno scienziato sottoscriverebbe che i campi dell'alta tensione danno il cancro». MA: l’intera letteratura scientifica (e non un singolo scienziato) sostiene che l’alta tensione genera soprattutto le leucemie infantili. Domanda: cosa guida ora questa nuova ondata di sostegno al nucleare come UNICO futuro possibile? Il fisico Rubbia frena e sostiene che (pur lavorandoci) NON è l’unica energia possibile. Personalmente non ho ancora preso una posizione pro o contro, e certo come altri non possiamo non tenere in conto prima di tutto il costo umano. Oltre Chernobyl, terribile anche per come si è svolto l’insabbiamento nei giorni successivi ad opera del governo russo responsabile della morte di migliaia di uomini (vedi il sito di Elena bellissima testimonianza coi pochi mezzi a sua disposizione segno che chiunque può essere al servizio della verità e che la verità si serve di chiunque, nessuno potrà mai totalmente oscurarla, su questo potremmo sempre contare), i disastri delle centrali nucleari sono stati diversi e non solo in Russia ma anche in paesi dove non si risparmiava colpevolmente sulla sicurezza, e non li conosciamo neppure tutti. Non è allarmismo o ondata emotiva, ma un sano e allarmante salva-vita quello che ancora oggi non lascia il via libera totale certo e spassionato sulle pur tante dichiarazioni di garanzia. Il primo istinto dell’uomo, il più forte è sempre la sopravvivenza, e per alcuni tra noi non solo quella personale. Infatti: Rubbia frena: non è l'unica alternativa. "La situazione critica dell'Italia rispetto a Kyoto è dovuta allo scollamento tra quanto abbiamo sottoscritto e le politiche energetiche del paese. La verità è che Kyoto è largamente insufficiente, l'Unione europea ci chiede una riduzione dell'anidride carbonica del 20 per centro entro il 2020 e del 50 entro il 2050. È uno sforzo enorme e non può essere risolto con il nucleare che oggi contribuisce solo al 6 per cento al fabbisogno mondiale di energia. Il nucleare classico, compreso quello di quarta generazione, non può aspirare a una diffusione su larga scala soprattutto per i problemi legati alle scorie radioattive di lunga vita". Dovremmo domandare ai nostri figli che cosa vogliono per il loro futuro. Perché nessuno lo fa? Forse molti ci direbbero che non stanno troppo male e che sono solo interessati a mantenere il livello di consumismo e di benessere che hanno fin qui ereditato. Oppure qualcuno di loro vorrà affrontare seriamente i problemi dell'energia e dell'ambiente. È un preciso dovere del mondo politico e economico creare le premesse per dare alle giovani generazioni questa possibilità di esprimersi". Carlo Rubbia- Nobel per la Fisica Infine cosa dobbiamo credere? Lo sappiamo: è Impensabile come dice Galimberti essere competenti su tutto ma dobbiamo scegliere anche noi incompetenti. Quindi è lecito doveroso e responsabile chiedere delle garanzie e informazioni il più veritiere possibili, la mia posizione è che non mi presto a sostenere valida e sicura una fonte di energia come quella nucleare in base a dichiarazioni di garanzia smentite dai fatti di cui scienziati serio e la gente tiene giustamente in conto. Mettere la propria mano sul fuoco è un conto, farla mettere agli altri è un fatto di grave responsabilità, per questo non mi riconosco negli estremi e non appoggio spassionatamente né una né l’altra tesi. Cerco però di capire. Il costo umano è troppo alto per fare dichiarazioni assolute.Spero davvero che ci sia una collaborazione molto ampia tra tutte le teste pensanti oneste che possono contribuire a giungere alla migliore scelta possibile. hi -
Vespa World Days 2008.. deciso in quale nazione! Sicilia!!!!
argomento ha risposto a fabrizio_moro in Viaggi e ....
no Andrea, oboli a nessuno: ci saremo "Grazie alla passione che ci accomuna, nel rispetto delle singole identità dei Club che vi parteciperanno, il W.V.W. sarà un evento a 360°. Nell´ottica di aggregazione che ogni raduno esprime, si é deciso di creare un vero parco attrezzato di 40.000 mq, il “VESPA FAMILY”, nel quale ogni partecipante potrà, a sua scelta, pernottare nel campeggio adiacente (3000 posti), mangiare, incontrarsi con altri vespisti per una bevuta in compagnia, partecipare a concerti, agli spettacoli serali, visitare le mostre e gli stand, richiedere ogni tipo di informazione, iscriversi alle manifestazioni organizzate, ma anche usufruire di tutte le strutture che saranno messe a disposizione... Alcuni tra gli appuntamenti organizzati per le 5 giornate saranno: * Giro del Prosecco DOC * Asolo e dintorni, * Treviso città d´acque * Dolomiti Tour * Tour del Vajont * e altre ancora... All´interno del VESPA FAMILY ci saranno diverse manifestazioni, come: mostra dei mezzi d’epoca (di altissimo valore), Gimkana, Vespa trial, Vespa Cross, dimostrazioni di accellerazione, Wash my Sexy Vespa, Pimp my Ride Vespa, ecc. Il W.V.W. non é un semplice raduno, ma anche informazione e cultura. Vespa Club Treviso sarà portavoce di un progetto sulla sicurezza stradale dal titolo “Il Massimo della sicurezza”, in collaborazione con Croce Rossa Italiana, la Federazione Motociclistica italiana ed altri partner per dar la possibilità a tutti di fare un corso di approccio all’infortunato stradale. -
è in ottime condizioni... funziona?
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tempi maturi... auguri
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Board startup date: September 04, 2017 19:43:09
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