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ciao Zio87, la mia sprint veloce ha la filettattura dell'albero che prende in pieno il dado (cioè lo passa tutto...e deve essere così!). Se avessi un albero col cono diverso dovresti schiavettare....invece funziona tutto! Forse il precedente proprietario ha segato un pezzo della filettatura?!?!?!? Urgerebbe foto del cono lato volano dell'albero. Può essere che sia stato "accorciato" per qualche intervento maldestro di qualcuno negli anni o si presenta intonso?
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grazie, avevo capito che il tuo intento era quello di "mettere in guardia" giustamente (pensiamo se al tuo amico fosse successo un incidente in cui avesse causato danni "fisici" a qualcuno....brrr....)! cercavo solo di capire come potessero funzionare queste polizze:ciao:
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il risultato era uguale sia prima che dopo significa che prima di aprire il motore c'era già il problema? Ossia non era funzionante? Se così non fosse, hai provato a montare il volano senza statore (ossia non è lo statore con le bobine montate male o con le puntine sbagliate (ossia che non scivolano sulla camma del volano quando vai ad accoppiare) che vanno a "toccare")? Hai già provato a togliere il seeger e il dado e a verificare bene che la sede del dado sul volano sia ok? ps. mi sembra ovvio, ma prima di montare il volano il seeger e il piattello con dado incorporato vanno tolti!
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...in tal caso con questo tipo di polizze occorre autorizzare "preventivamente " l'uscita c/o l'assicurazione? Giusto per capire altrimenti mi assicurerebbero solo se tamponassi un altro veicolo storico in processione...
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:orrore: domanda, ma se uno "si sta recando" ad un raduno e fa l'incidente per strada?!?!?!?
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...scusa non ho seguito la tua altra discussione ma qualche dettaglio in più.. l'albero o il volano li hai sostituiti prima di rimontare? come è possibile che il cono dell'albero sia troppo grosso? la chiavetta è la sua?
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mah....probabilmente sta provando su vari siti qual è la velocità massima di bannaggio...deve essere un "troll"
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mah!...di certo si andrà verso polizze sempre più restrittive questo ormai sembra un dato di fatto, visto anche quanto riportato da mrkingo che è un addetto del settore.... forse queste polizze alla fine agevoleranno solo i collezionisti veri e propri (o ancora meglio quelli che usano la vespa col furgone una volta all'anno....) ...non so i prezzi dei veicoli quanto scenderanno...forse il mercato si inizierà a muovere di nuovo....ad esempio qualcuno che oggi magari ha 6 vespe rinuncerà a qualcuna per poter muovere le altre... magari "scaricando" quelle meno "pregiate"..per cui in definitiva penso che i primi prezzi a scendere saranno (se così sarà) quelli delle vespe da fine anni '70 in poi....(px,pk,t5,...)....ossia gli "scassoni" (o "ferrivecchi" diceva mrkingo) di cui parlavo prima ...ma in definitiva chi può prevedere cosa accadrà?
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infatti ho premesso "secondo me".... al mio discorso... penso più che altro che il "problema" delle assicurazioni sia inerente al fatto che il "rischio" di un veicolo d'epoca dovrebbe essere quello di un veicolo usato "saltuariamente" (e custodito quasi sempre in garage o usato per i raduni). Motivo per il quale le compagnie iniziano a "rifiutare" mezzi che di fatto hanno il "rischio" pari a quello di un mezzo per il quale valga una polizza "normale".... Ultima considerazione, se le assicurazioni avessero la loro bella convenienza a mantenere le polizze "storiche per tutti" lo farebbero...invece....
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secondo me questo è più il caso dei vari px/pk "scassoni" per uso quotidiano. i rally 200 restaurati non credo verranno "regalati" ... per quanto riguarda i RS il problema è che a priori è possibile iscrivere di tutto dopo i 20 anni, e non solo i modelli "che hanno fatto la storia" in quanto più "pregiati" o con caratteristiche tecniche "innovative". Dico, l'RS FMI è zeppo di px...mezzo che ancora oggi è in produzione....con poche modifiche...quindi che valore "storico" può avere rispetto una GL che non viene più prodotta da quasi 50 anni? Senza offesa per i cari px ovviamente:ciao:
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la si può sempre vendere all'estero ...si, ma le assicurazioni saliranno anche per te.... o no? e poi i registri storici inizieranno ad alzare la "cresta" (intesa in senso pecuniario), forse
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scusa stai scherzando anche tu? non lo sai che i mezzi coi colori originali e iscritti FMI inquinano meno di un euro5 ?!?!?!?
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... che sia perchè le compagnie si sono accorte dell'"alto" numero di mezzi "d'epoca" utilizzati in realtà per uso "quotidiano" ... uso il cui rischio non è coperto dal "basso" costo delle polizze ideate in realtà per qualche "radunetto" da 25 km/h? Se ci avessero GUADAGNATO non avrebbero sospeso la convenzione, penso io... o no? Attendiamo lumi da persone "esperte" del settore assicurativo, se ce ne sono...
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grazie per l'info......chi la ha mi dice che la vespa si guida meglio (essendo più bassa la sella consente una posizione più "raccolta"). Quelle che si vedono in giro (sui soliti siti) di solito sono "piatte" e adattabili da small (infatti l'adattatore è disponibile a parte). E'vero che quella su scooter-center -che non avevo mai visto- sembrerebbe effettivamente per large! Bella! Forse più simile alla tua effettivamente...ma 270 euro e passa.... ...peccato!
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ot: la sella è dell'epoca? Perchè non ne riesco a trovarne una uguale ( dato che a quanto mi risulta "rifanno" solo quelle per small.....adattabili alle large ma con risultato discutibile....) questione di gusti, ma secondo me è bella:ok:
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le tue foto confermerebbero la mancanza del sole delle alpi sul tachimetro ...ATTENTATO! ps. ma il fatto di averci piazzato degli adesivi giustifica da solo la "targhetta serie limitata :crazy:speciale" "unità d'Italia"?
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aggiungerei per rientrare brutalmente IT...in questo momento mi pare che la situazione in Giappone non sia ancora stata dominata, anzi... speriamo bene...
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Grazie per la risposta, ormai l'avevo immaginato, per questo "antipatia" l'avevo virgolettato...è ovvio che se sei "del settore" evidentemente parli con cognizione di causa (è vero che non è sufficiente occuparsi di una cosa per esser sicuri di non dire ca...te, ma la probabilità si abbassa!)
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Scusami, giusto per capire .... vedo che insisti nel ritenerti esperto su questi argomenti rispetto agli altri utenti del forum (che come me immagino si occupini d'altro nella vita) e probabilmente sarà vero... penso che non ci sarebbe nulla di male se finalmente ci dicessi che sei "del mestiere" e che ti occupi direttamente di ricerca così forse - solo se lo ritenessi utile - la tue posizioni risulterebbero - almeno per me - più motivate...e meno "antipatiche" ...si fa per dire....e solo se ti va
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Secondo una ricerca del professor Anders Moller dell'Università Pierre e Marie Curie di Parigi e di Timothy Mousseau dell'Università della Carolina del Sud di Columbia, gli animali che oggi popolano Chernobyl sono geneticamente devastati dalle radiazioni. Non solo: nelle zone in cui la radioattività è rimasta elevata, gli uccelli non riuscirebbero più a nidificare. Moller si riferisce in particolare alle rondini, che inoltre in molti casi nascerebbero albine. Il team di Moller sostiene che non siano stati fatti adeguati sforzi a livello internazionale per monitorare gli ecosistemi di Chernobyl. Organismi quali l'Organizzazione Mondiale per la Sanità e l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica si sarebbero basati solo su "prove aneddotiche". "Perché non è vi è stato alcun sforzo per monitorare gli effetti a lungo termine delle radiazioni su animali selvatici ed esseri umani?", chiedono Moller e i suoi collaboratori. Animali di grossa taglia, che prima non abitavano queste zone, oggi sopravvivono grazie a mutazioni genetiche che ne hanno modificato la resistenza e le abitudini alimentari. Come i lupi che stanno ricomparendo nel bosco, di taglia più piccola rispetto a quelli normali: test scientifici hanno dimostrato che il funzionamento dei loro organi è ormai stato geneticamente modificato dalle radiazioni. 15 febbraio 1989 — pagina 12 sezione: POLITICA ESTERA MOSCA Tre anni dopo. L' erba della campagna più maledetta del mondo, a mille giorni di lontananza dalla nube radioattiva, è scura come vuole la leggenda, visto che Chernobyl una volta voleva dire città dall' erba nera. E' un' erba secca, sottile e resistente, si piega sotto le scarpe e si rialza, storta e tenace. I vecchi contadini tornati nei villaggi fuorilegge, la guardano e dicono che tutto è come prima, anche il colore. Ma l' erba ha dentro di sé il male di questa terra, la polvere e l' acqua, la pioggia e il vento, l' invisibile condanna di Chernobyl. Mille giorni sono tanti: ma gli animali che hanno pascolato su quei prati, oggi stanno impazzendo nei loro geni, mostrano corpi devastati, nascono nei sovkhoz a una vita deforme, e l' uomo che girava la campagna a misurare la parte visibile del male con il bip-bip dei suoi contatori deve arrendersi, perché tutto quel che nasce laggiù sembra non riuscire a liberarsi dall' orrore. Tutto è scritto in un documento-denuncia, filmato in una cassetta clandestina (il regista si è fatto assegnare la pellicola dall' ente di Stato raccontando che avrebbe girato un film d' amore), testimoniato dal racconto di contadini e veterinari, confermato dalle statistiche che in Urss, ufficialmente, nessuno conosce. Chi ha visto e sperimentato, e si è deciso a parlare per primo, è Vladimir Kolinko. Oggi, lui sa perfettamente perché è stato ricoverato in ospedale, un anno fa. Nell' aprile del 1986, fu tra i primi a correre a Chernobyl dopo il disastro della centrale nucleare. E' quella nuvola d' aprile che lo ha portato al reparto di patologia dell' irradiazione a Kiev. Ma lì dentro, Vladimir ha scoperto molti malati dei villaggi di Khristinovka e di Matejki, a settanta chilometri da Chernobyl. Gli hanno raccontato storie mai sentite di animali che nascono nei sovkhoz, mutilati dalle radiazioni, di bambini malati, di pastori dei pascoli irradiati morti in gruppo con cancro alle labbra e alla bocca. L' ultima mutazione Vladimir decide di andare a vedere, parla con i medici e i veterinari, entra nei kolkhoz, studia le statistiche, cerca di rompere il muro di silenzio costruito attorno a Chernobyl. Con un amico regista, Igor Schkliarevski, torna nella campagna di Narodiceskij, ruba le immagini clandestinamente, registra le testimonianze di nascosto. Quel che ha visto e filmato, e che ha raccolto in un documento che nessuno fino ad oggi ha pubblicato, infrange per sempre la verità ufficiale che circonda Chernobyl come il sarcofago calato sul reattore nucleare, dopo l' esplosione. Nelle campagne contaminate dell' Ucraina, nascono animali moribondi, esseri deformi, creature mai viste, figlie della nuvola radioattiva e della polvere nucleare che copre le colture e le acque. Sono i poveri mostri di Chernobyl e chi li ha visti, si chiede ormai quando toccherà all' uomo. Prima la nuvola ha cambiato la geografia politica attorno alla centrale, svuotando per sempre città come Pripiat, a cinque chilometri dal reattore. Poi ha mutato il paesaggio, abbattendo le case del quartiere Podol a Chernobyl, con le pietre coperte di radiazioni. Quindi ha trasformato la natura, seppellendo intere foreste malate. Adesso arriva l' ultima mutazione, la più temuta, attesa in silenzio per tutti questi ultimi tre anni: quella degli esseri viventi. Eppure la regione Nadoriceskij, nel distretto Ghitornskaja, è fuori dalla Opasnaja Zona, la Zona Pericolosa che ufficialmente è fatta di mille chilometri quadrati attorno alla centrale. Qui, nei villaggi e nelle fattorie statali di Narodiceskij, la gente non è stata nemmeno evacuata. Secondo le statistiche ufficiali, oggi dovrebbe vivere tranquilla spendendo quel rublo al giorno a testa che lo Stato dà agli abitanti dei paesi sporchi, per incentivarli a comprare carne e latte portati da fuori, e non prodotti in zona. E' una delle misure contraddittorie che creano, tutte insieme, la grande ambiguità di questa vita dopo-la-bomba, una vita obbligata per decreto a essere normale, anche se le piccole norme quotidiane e i consigli di Stato rivelano il sospetto continuo dell' anormalità. Tutti sanno che quel giorno, il 26 aprile 1986, il vento soffiava da Est. La radioattività è arrivata fin qui da Chernobyl, e c' è ancora. Il rapporto e il film di Kolinko e Schkliarevski documentano con precisione il livello dell' inquinamento, fornendo nomi e indirizzi: nella casa contadina di Pavlina Struzkaja, per esempio, nessun angolo del cortile registra meno di 0,2 milliroengten/ora, vicino al cancello si arriva a 2, mentre il livello del fondo naturale a Kiev è di 0,014. Adesso denuncia il documento il vicepresidente dell' Accademia delle Scienze, Leonid Ilin dichiara che piccole dosi di contaminazione non provocano alcun danno agli esseri viventi. Ma qui tutti ricordano un suo studio, prima di Chernobyl: diceva che anche piccole dosi di radiazione possono avere effetti notevoli, modificando l' attività bioelettrica, provocando cambiamenti biochimici. Soprattutto, quel testo certifica che dosi di 4,4 microcurie di Cesio 137 o di 0,4 microcurie di Stronzio 90 possono creare alterazioni rilevanti nell' organismo dell' uomo. Oggi, il documento di Kolinko rivela per la prima volta i dati della stazione di servizio medico di Narodiceskij: il 35 per cento della popolazione di tutta l' area regionale ha assorbito una dose da 1 a 2 microcurie di Cesio 137; per il 4 per cento la dose sale da 3 a 5 microcurie; per un altro 4 per cento, arriva ad un livello variabile da 5 a 10 microcurie. Nell' area, abitano più di 23 mila persone. I responsabili della Sanità nella Repubblica dicono che non ci sono problemi, perché Narodiceskij è fuori dalla Opasnaja Zona e questo basta. La tiroide ingrossata dei bambini dipende ufficialmente dall' acqua, e da nient' altro. Ma il rapporto rende noto che più di metà dei bambini della zona ha affezioni al pancreas, in molti casi gravi. In più, i medici della regione consigliano informalmente le coppie di non dare alla luce bambini ancora per qualche tempo. E soprattutto, sempre secondo la denuncia del documento, il cancro in un anno è raddoppiato. E' un dato di fatto ammette il primo segretario regionale del partito, Anatoli Melnik : i nostri medici notano un aumento generale di malattie croniche, oltre a un ulteriore peggioramento dei pazienti nel decorso post-operatorio. I medici eseguono controlli periodici, soprattutto sui bambini, ma i dati complessivi delle analisi non si conoscono mi dice Vladimir Kolinko, l' autore del documento . Eppure ci sono situazioni che dovrebbero allarmare. Appena arrivato in questa zona, io avevo visto prati che risultavano molto contaminati, con grandi greggi ancora al pascolo. A luglio, tre pastori di quelle pecore sono morti di cancro alla bocca. A ottobre, sono morti gli altri tre, nello stesso modo e per lo stesso male. Occhi mai visti senza pupille Kolinko è penetrato a forza dentro un segmento dell' orrore, e lo ha testimoniato. Ma attorno, nessuno sa che cosa sta davvero succedendo, tra la voglia ufficiale di normalità e lo spontaneismo di chi ha adottato le forme di vita precedenti alla realtà post-nucleare. L' Opasnaja Zona, con un raggio di trenta chilometri all' incirca, ha la forma di una mano protesa, che vuole indicare qualcosa a sinistra. La contaminazione era più forte a Nord-Est e in questa mappa empirica tra villaggi sporchi e paesi puliti il governo ucraino ha finito per permettere a chi ha più di 50 anni di tornare a casa nel Sud, dove l' irradiazione è meno forte. Ma i vecchi sono tornati dovunque, sfondando i fili spinati dei militari e la legge. Seminano e coltivano, mungono e raccolgono. Secondo le norme, in un bosco non potrebbero raccogliere i funghi, nell' altro sono pericolose le bacche. Ma solo un burocrate che sta a Mosca denuncia oggi il segretario del partito Melnik può fare a tavolino questa ridicola distinzione tra zone sporche e pulite. La polvere delle radiazioni si sposta con il vento, nei fiumi dopo la pioggia, con i movimenti del bestiame. E il pericolo principale, oggi, è che i radionucleidi penetrino nell' organismo umano come i prodotti alimentari coltivati in queste zone. Inutile fingere aggiunge Kolinko : i prodotti puliti venuti da fuori regione scarseggiano, e nonostante gli allarmi dei medici qui la gente spesso beve il latte che ha munto, mangia quel che produce, soprattutto frutta e qualche volta anche la carne degli animali che rifiuta di vendere allo Stato. Poi, si entra nel kolkhoz Petrovski, e incomincia il vero viaggio dentro la bomba nucleare. Se gli animali di Narodiceskij ancora una volta hanno fatto da cavia, il futuro della campagna di Chernobyl è peggio del passato che ha conosciuto, in questi ultimi tre anni. A Kolinko, a Schkliarevski e alla loro cinepresa una contadina del kolkhoz mostra un maialino che tiene in braccio: La testa sembra quella di una rana dice il documento . Invece degli occhi, ha delle cose mai viste, senza pupille. Piotr Kudin, il medico veterinario del kolkhoz, non si stupisce: E' uno dei tanti mostri che di solito muoiono subito dopo la nascita. Questo vive. Kolinko mi spiega che questi animali appartengono alla seconda generazione di concepimento. Ho visto creature che credevo impossibili, senza testa, senza la cassa toracica, spesso senza ano e senza gambe. E poi quegli occhi senza occhi, maiali con lo sguardo da rana, nelle orbite enormi. Il piccolo kolkhoz Petrovski, con i suoi 350 bovini e gli 87 maiali, è un test empirico, rivelatore di una realtà terribile per questa campagna ucraina. Il rapporto ha appurato che nei cinque anni precedenti il disastro di Chernobyl qui si erano registrati solo tre casi di malformazione tra i piccoli maiali, mentre tutti i vitelli erano perfettamente normali. Un anno dopo l' esplosione nucleare, la statistica diventava agghiacciante: tra gli animali erano nati 64 mostri, 37 maialini e 27 vitelli. Nei primi nove mesi dell' 88, è ancora peggio: 41 maiali deformi, 35 bovini. I vitelli ogni tanto non hanno la testa o le gambe, nascono senza costole o senza occhi. I maiali presentano una testa malformata. Quell' erba che fa paura Piotr Kudin, il veterinario del kolkhoz, è solo di fronte all' orrore. Gli scienziati dell' Istituto Speciale di Radiologia Agraria di Kiev non hanno nessun interesse alla nostra fattoria racconta . Sono venuti, hanno guardato alcuni cadaveri di animali, se ne sono andati dicendo che le ragioni della deformità potrebbero essere centinaia, e non c' è nessuna prova di un rapporto diretto con la contaminazione radioattiva. Ma secondo il documento di Kolinko, la logica e le statistiche dicono che la ragione di queste malformazioni è una sola: Gli animali pascolano e mangiano nei nostri campi sporchi di radionucleidi. E' l' erba scura di Chernobyl, che sembra riportare in superficie quel male che la terra ha dovuto assorbire, in un ciclo continuo del disastro che non si può in nessun modo spezzare. Quell' erba adesso fa paura allo Stato, se il Gorkomatom ha dato il via al film-documentario di Kolinko e Schkliarevski e forse l' Urss lo potrà vedere, mentre Moskovskie Novosti uno dei giornali capofila della glasnost rompe la gabbia del silenzio e ha annunciato a Kolinko che pubblicherà il suo racconto-documento. Quell' erba fa paura, se c' è un progetto di asfaltare e ricoprire tutto, seppellendo sotto il catrame le strade e i cortili, i prati e le aie, nell' ultima mutazione di Chernobyl, verso la rassegnazione di chi è costretto a capire che la vita da quel giorno è cambiata per sempre. Intanto i contadini continuano ad alzarsi presto, perché così vuole la finta normalità ucraina. Escono dai sovkhoz dove vagiscono nelle stalle i mostri neonati, prima di morire. Vanno nei campi a lavorare sull' erba chiusi dentro le cabine ermetiche dei loro trattori, comprate per obbligo di legge a 1400 rubli. Poi tagliano gli alberi e raccolgono la legna, perché a Narodiceskij non c' è il riscaldamento a gas. A casa, la laveranno prima di bruciarla, respirandone il calore. Poi, stanotte, seppelliranno la cenere nei campi di Chernobyl, come vogliono i decreti di Stato e la paura, tre anni dopo. - dal nostro corrispondente EZIO MAURO
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mi sa che una è proprio prevista nei dintorni del po (che dal 1966 ad oggi è diventato molto sicuro dal punto di vista delle inondazioni) Forse nel mantovano? Zaia si dovrà confrontare con il governo ( ) ossia dovrà continuare a fare "opposizione"....
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...iniziamo dalle centrali volute dal GOVERNO....me amigo "Xaja" ga dito che in veneto no xe fa... .... sono perplesso:ciao:
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Visto cosa è alla portata dell'italiano medio ci dovremmo solo mettere a parlare di F--a, calcio e motori Rubbia nel 2008 esprimeva qualche perplessità sulla soluzione al nucleare (tuttavia non escludendolo a priori): «Dobbiamo tener conto che il nucleare è un’attività che si può fare soltanto in termini di tempo molto lunghi. Noi sappiamo che per costruire una centrale nucleare sono necessari da cinque o sei anni, in Italia anche dieci. Il banchiere che mette 4 – 5 miliardi di Euro per crearla riesce, se tutto va bene, a ripagare il proprio investimento in circa 40 – 50 anni. «C’è un secondo problema: un errore che spesso la gente compie. Si pensa che il nucleare possa ridurre il costo dell’energia. Questo non è vero: un recente studio ha dimostrato, per esempio, che i costi per il nucleare in Svizzera continueranno ad aumentare. I costi per il nucleare variano notevolmente da paese a paese: in Germania ha un prezzo di circa due volte e mezzo in più rispetto a quello francese. Ciò è dovuto al fatto che il nucleare in Francia è stato finanziato per anni dallo Stato, quindi dai cittadini. Ancora oggi, le 30.000 persone che lavorano per il nucleare francese sono pagate grazie agli investimenti massivi dello Stato. L’aumento del numero di centrali atomiche nel mondo in questi ultimi anni ha causato, inoltre, un considerevole aumento del costo dell’Uranio, che difficilmente tornerà a scendere. Il nucleare è dunque molto costoso, anche nel lungo periodo. «Io penso che se davvero noi volessimo adottare il nucleare in Italia lo potremmo fare, ma dovremmo organizzare procedure di contorno per supportare questa iniziativa. La quantità di energia richiesta dall’Italia è paragonabile a quella francese. Se dunque volessimo produrre il 30% dell’energia elettrica con il nucleare, come succede anche in Spagna, Germania e Inghilterra, ci servirebbero 15 – 20 centrali nucleari. In pratica una per regione. Ciascuna di queste centrali produrrà una certa quantità di scorie, un problema estremamente serio. In America la questione è di stretta attualità. Sia Obama che Clinton hanno affermato chiaramente che Yukka Mountain – il più grande deposito di scorie in USA – andrebbe eliminato per trovare un sito più adatto per lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi. La soluzione di isolarli e sotterrarli non è infatti efficace come si vorrebbe. «Mi chiedo dunque: se non si riesce a risolvere il problema della costruzione di un inceneritore per riuscire a bruciare l’immondizia, come riusciremo a sistemare queste grandissime quantità di scorie nucleari che nessuno al mondo sa ancora smaltire? In realtà, la risposta tecnicamente c’era per recuperare le scorie e renderle innocue. Io avevo un bellissimo programma per implementare questa tecnologia, per bruciare le scorie con gli acceleratori di materia. Il programma è stata bocciato e non finanziato dall’Italia, tanto da spingermi ad emigrare in Spagna».
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parole sante:applauso: ... intanto aspettiamo il ponte sullo stretto...
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Board startup date: September 04, 2017 19:43:09
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