luksenior
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si ok luchinorompino. Il mio dubbio è sul termine del13 febbraio. Oltre tale data le cose funzioneranno come adesso o bisognerà procedere anche al collaudo della vespa?
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Ciao ragazzi, volevo porvi un quesito relativo ai targhini dei ciclomotori. C'è l'obbligo i ritagarli entro il 13 febbraio per poter circolare e qui samo tutti d'accordo. Però è anche vero che capita, a volte, di trovarsi a targare un cinquantino che non ha mai avuto la targa (a me è successo quest'estate). Se io mi trovassi ad acquistare un cinquantino con libretto originale, di lecita provenienza ecc. che però non è mai stato targato, come funzionerà la targatura se avvenisse oltre il termine del 13 febbraio?
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qua c'è qualcosa Mondoape, il portale dedicato al restauro dell'Ape Piaggio d'epoca
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anche a casa dei miei la raccolta differenziata la facciamo da tantissimo tempo. L'umido va in un bidone che poi finisce nei campi, il ferro e i metalli da una parte come pure le plastiche, la carta e il vetro. Pensate che in un'area ecologica ho trovato il rottame di ape che sto resturando!!!!
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che bello.... m viene voglia d restaurare il mio sametto 120 del '64.... prima però devo finire l'ape
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che bella scena... nei racconti di miopadre ce n'era una simile nel mio paese....naturalmente manuale e poi... finita chissà dove
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se si può vi psosto il link di un mio attualerestauro. Si tratta di una ape AC1 del 1956 Ape Piaggio • Leggi argomento - Restauro AC1 del 1956 di luksenior
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riguardando queste foto mi è venuto in mente di Luigi Fanali un mio compaesano, figlio d contadini. Pure lui mi raccontava aneddoti sulla guerra ed in particolare sulle peripezie che dovevano affrontare ad ogni volo. Lui guidava perlopiù i caccia, il veltro in particoare ed appena la trovo vi posto una sua foto... ricordo particolarmente una cosa che mi raccontava spesso: quando uscivano coi bombardiari ed in particolare col l'SM 79 ed andavano in missione col siluro attaccato sotto la pancia ogni volta gli venivano i sudori freddi e non solo... andando a silurare le navi nemiche con gli aerei volavano quasi a pelo d'acqua un po' perchè il peso dei siluri non consentiva grandi voli ma soprattutto per redersi bersaglio difficile da colpire dalla nave. IN prossimità dell'obiettivo sganciavano e l'aereo sollevato d'un tratto di tutto quel peso compiva un balzo tale da saltare via la nave senza rischiare una collisione che altrimenti sarebbe stata inevitaile a causa della distanza troppo ravvicinata. Altro aneddoto che vi voglio raccontare ma del quale non ho foto che ne documentano l'accaduto riguarda uno Spitfire Supermarine inglese ed il suo pilota... l'aereo, colpito dalla contaerea posta nelle campagne del mio paese è andato a fuoco in volo e si è schiantato sul versante del monte che sta alle spalle del paese stesso... Il pilota si è salvato grazie all'ausilio del paracadute ma purtoppo è stato subito catturato, torturato e poi ucciso dai repubblichini (siamo nel '44) i quali hanno pure recuperato nei boschi l'armamento che equipaggiava il velivolo. I contadini hanno recuperato il resto, chi la carlinga (è nella soffitta di un amico di famiglia) chi brandelli di ali e piani di coda (utilizzate per costruire il tetto di un capanno per gli attrezzi) chi parte delle vetrature e strumentazioni varie (sono a casa mia assieme al puntatore della mitragliatrice), chi semplicemente rottami d'alluminio che venivano venduti ai rottamai. la fusoliera era tutta in alluminio, formate dal lastre chiodate (non saldate) tra loro e sui longheroni di rinforzo che costituivano l'ossatura del velivolo Il Motore rolls royce a 12 cilindri a V è rotolotato dalle pendici del monte fino a valle, fino sulla strada principale dove i Meneghetti (soprannome di una famiglia di contadini) con una pariglia di buoi lo hanno trascinato a casa. E' rimasto nel loro cortile fin quasi agli anni '90 arrugginito ed un po' amaccato, a memoria di quel tragico evento. Negli ani '60 i genitori del pilota inglese, dopo anni di ricerche, sono riusciti a rintracciare e poi ad arrivare al paese dove era precipitato il loro figliolo... qualcuno ha mostrato cosa restava delle'aereoplano e dove esso era caduto ma nessuno degli abitanti ebbe il coraggio di riferire che fu torturato ed ucciso dopo essersi salvato col paracadute. PS quoto in pieno dexolo.... beati noi che abbio avuto la foruna di nascere negli anni '70... e di avere nonni che ci hanno tramandato molto
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che bella foto:bravo::bravo::bravo:
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Con questa piccola foto vorrei far conoscere anche a voi una persona dalla quale fin da piccolo ho imparato molto. Si tratta di mio zio Dario (pro zio) fratello di mio nonno paterno classe 1905. Qui lo vedete in posa al manubrio di una Indian in dotazione al Regio Esercito Italiano dopo la Prima Guerra Mondiale. Siamo nell'ottobre del 1925 nel cortiletto della Caserma del Genio Radiotelegrafisti in Corso Vittorio Emanule a Firenze dove egli stesso ha compiuto 2 anni di leva militare come antennista, attrezzista ed autista sia di automobile che di motocicletta ( a casa dei miei genitori conserviamo ancora le patenti originali conseguite durante la ferma militare). Il fatto: una domenica pomeriggio non ben precisata Dario ed un suo commilitone si annoiano a morte... le ore in caserma trascorrono goccia a goccia... occorre uno svago.... idea....corrono nella rimessa e presa una motocarrozzetta partono a razzo alla volta della campagna fiorentina, liberi e spensierati assaporano quello scampolo di libertà tanto agognata... Le strade sono bianche, a volte dissestate, circondate da mura che racchiudono le proprietà dei campi...il sidecar beh non possiamo dire proprio che voli... ma per quei tempi pare che fosse prorio un bell'andare... La strada è stretta, i sono sempre i muri, stanno facendo dei lavori, mucchi di sassi, cumuli di sabbia ai lati...in senso contrario procede lentamente un biroccio.... che fare, frenare?... noo la moto non si sarebbe fermata in tempo.... che guaio... non c'è tempo per pensare... Dario sterza bruscamente per evate il carro e carambola su un mucchio di sabbia nel disperato tentativo che questa freni la loro cosra in modo non troppo violento...L'impatto è comunque forte, il carozzino si rovescia... Dario è illeso, il suo amico ha battuto la testa sul pietrisco ed ha subio un grave trauma cranico... ascolta il polso, batte ancora, è ancora vivo... presto sul carro, di corsa all'ospedale militare... Dario una volta in città vola dritto a Santa Maria Novella e fa un voto alla Madonna: se il suo amico si fosse salvato lui non si sarebbe mai sposato...e così fu... Ogni volta che penso a questa storia e ad io che ero bambino quado ingenuamente gli ciesi... Zio, ma perchè tu non ti sei mai sposato? Pensate che è morto a 94 anni, ha lavorato 40 anni come responsabile sala macchine in una centrale idroelettrica, a 16 anni, senza patente e quasi totalmente privo di cognizioni di causa trasportava bibite con dei camion Fiat BL 18 residuati bellici fino a Verona, Vicenza, Brescia, il suo capo neppure ci sapeva salire sul camion, aggiustava motori, serbatoi e quant'altro fosse necessario, durante la seconda guerra mondiale ha rischiato la fucilazione per dieserzione perchè da fervido credente quale era alla chamata alle armi aveva risposto ad un colonnello che lui nemici non ne avrebbe ammazzati manco uno perchè Iddio gli aveva dato la vita per aiutare gli altri, non per ucciderli, quando i fascisti requisivano gli apparecchi radio lui ne aveva costruita una a galena che teneva nascosta tra la paglia nella stalla di mio nonno e quando i vecchi andavano a far filò ascoltavano in silenzio radio londra.. Una persona a cui devo molto sia dal punto di vista umano che da quello pratico...mi ha insegnao a saldare a filettare, ad usare il regolo per fare i calcoli, a riparare i motori ad usare il tornio... il suo, il primo che ha comperato naturalmente usato di seconda, terza, quarta mano, risale agli anni 10... lo teniamo a casa dei miei come fosse un cimelio...magari se vi va ve lo posto n una delle prossime foto PS: pensate che come titolo di studio aveva solo la 5 elementare... mio nonno addirittura la terza elementare
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anche io ho uno scatto dalla seconda guerra mondiale. Si tratta dello zio Carlo classe 1919 in sella ad una gilera del 4 reggimento d'artiglieria corazzata... è quello sulla sinistra... Purtroppo non ho altre notizie in merito
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Proprio un bel ritrovamento... quelli della TODT ti facevano lavorare al riparo dalle bombe degli apparecchi tedeschi ma non di quelli alleati... Qui in Valdadige impiegavano pigionieri di guerra e civili italiani di notte per ripristinare la ferrovia del brennero presa costantemente di mira dai bombardieri inglesi e americani... E' rimasto il detto in dialetto... lavorare sotto la TODT riferendosi ad un impiego disumano e schiavizzante...
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quasi dimenticavo....purtoppo la Vespa ora non c'è più... manco a dirlo... non è riuscita a sopravvivere alle vicessitudini del tempo che l'hanno vista in pasto a qualche demolitore sul finire degli anni '60... come dice sempre la nonna di mia moglie quando accenno al'argomento... l'è stà butaa al fero vecio! :azz::azz::azz:
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Qualche tempo fa ho postato le foto di mia nonna e dei mie zii in sella ad una faro basso mod. 1953. Ora tocca alla famiglia di mia moglie. La vespa in questione è appartenuta al suo bisnonno, Luigi, classe 1907. E' una faro basso mod 1955 economica e lo si distingue molto bene dai 2 profili della pedana, dal cavalletto con l estremità piegate in fuori e privo di scarpette in gomma, dal rubinetto che si trova all'interno del vano carburatore. La vespa è pluriaccessoriata: si notano infatti, copriruota anteriore cromato, copriclaxon cromato e non plus ultra sella lunga tipo GS... Siamo davanti alla casa di Borgo Trento a Verona nell'estate del 1960.: lo zio franco, il primo nipote di luigi è nato da pochi mesi (maggio) ed è in braccio dapprima alla bisnonna angela (moglie di luigi, proprietario della vespa) e poi alla zia Chiara, classe 1938 all'epoca poco più che ventenne
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anche io vorrei pubblicare una foto di famiglia... si tratta sempre di una farobasso mod '53-54... su di essa sono in posa mia nonna materna e i miei zii, la zia (in piedi) classe 1947 e mentre i bambini sono nati rispettivamente nel 50 e nel 52.... mia mamma è del 57 e quando han fatto la foto non era ancora nata. Siamo in Trentino (si vede anche dai vestitini dei bambini) mentre la vespa è vicentina... era infatti di una coppia di Vicenza che trascorreva le vacanze estive nel paesino dove è nata mia mamma...purtoppo la foto è un po' rovinata...
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Board startup date: September 04, 2017 19:43:09
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