La normativa che disciplina la pubblicità effettuata su autoveicoli è differente da quella per le pubbliche affissioni (cartelli). Anche per la pubblicità su autoveicoli c'è la possibilità di non dover versare la tassa di pubblicità a patto di osservare alcune prescrizioni:
sono consentite un massimo di 2 decorazioni (in genere sulle portiere/fiancate) l'apposizione di una 3a decorazione (es.: retro) comporta il pagamento della tassa
ciascuna decorazione non deve superare la dimensione di 1/2 mq (5.000 cm2)
le decorazioni devono riportare ESCLUSIVAMENTE la ragione sociale e gli indirizzi relativi che si ritiene di voler comunicare (località, via, tel, fax, mail, web
NON È CONSENTITO descrivere l'attività al di là di quanto compare sulla visura camerale (es.: si può scrivere "Ditta Rossi falegnameria", ma NON si può scrivere "arredamenti su misura, consegna a domicilio ecc. ecc.). Descrivere l'attività, pur restando nella dimensione consentita, comporta il pagamento della tassa.
Queste sono le norme generali. Va detto che questa è una tassa comunale e quindi è frequente che i vari comuni applichino la norma con sfumature diverse più o meno restrittive. In caso la tassa per la pubblicità su veicoli non è a mq ma a tariffa in base alla categoria del veicolo (auto, furgoni, camion, TIR...). Auto e furgoni in genere pagano un importo da 70 a 100 euro per anno solare (gen/dic) e, una volta pagata la tassa, volendo, uno può scrivere la sua auto quanto vuole, pure sul tetto, che l'importo è sempre quello a patto di fare pubblicità per la propria attività - senza riprodurre marchi di terzi).
Dettaglio fondamentale: tutto quanto sopra è riferito a veicoli riconducibili ad attività (partite IVA), francamente non so come funzioni con veicoli di privati. Il mio suggerimento è quello di stampare una bozza di quello che si vuole fare e chiedere direttamente all'ufficio affissioni competente per il comune in cui ha sede l'attività.
Lorenzo