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Si piega per rendere diritto quando si conosce il difetto magari non puntando i piedi quello si fa nello "sci nautico" o le dime murate in terra, spero magari che le emulazioni siano evitate altrimenti sono preoccupato, è vero di solito si "torciono", ma gli alberi lo fanno quando tira il vento o alla ricerca della luce, spero solo che anche la vespa non vada innaffiata... Naturalmente scherzo!!! Anche un ingegnere della Car Bench mi disse così: ci vuole occhio.... poi aggiunse, il problema è che a volte a l'occhio i millimetri sfuggono.
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Spiegatevi meglio, così quando mi capita un telaio da controllare lo faccio. Se volete vedere qualcosa sul post. inizio restauro vespa 180ss.
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Le foto appena ho tempo di farle posso inserirle, ma spiegare a parole queste operazioni non credo che sia assolutamente possibile, bisogna vedere per capire il sistema, non è per avere segreti o altro, ma lo ritengo difficile descrivere e quindi difficile a recepire.
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Per fare questi controlli è certamente meglio se uno ha gli attrezzi, specie quello della campanatura (autocostruito), ma con un pò di conoscenza e manualità si riesce a farli anche con attrezzi normali senza problemi.
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Si può misurare senza smontare assolutamente nulla sia la scocca sia la campanatura e l'allineamento dell'asse, si chiama controllo a meccanica montata, basta avere gli strumenti adeguati e un pò di conoscenza, niente di particolare. L'ammortizzatore non entra in questo caso.
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Rispettando la tua idea devo affermare che i fatti e la logica sono un'altra cosa, le idee lasciano il tempo che trovano. Soprattutto il manuale parla di altro. Chiudo.
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No per ora non me ne separo, dopo questi sacrifici mi ci affeziono, come faccio a darle via sono ricordi belli e soddisfacenti, fino a che"resisto" non le vendo e poi la vespa è vespa e la passione è passione, forse anche un p'ò malattia.
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Ho iniziato il rimontaggio degli accessori, in settimana sistemo il motore e rimonto il tutto, poi inizio una GL anch'essa discretamente bisognosa di cure.
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L'ammortizzatore non indica assolutamente nulla a livello di campanatura e allineamento dell'asse posteriore in particolare quando il disassamento è lieve come in questo caso, io consiglio di controllare la campanatura e a seguire la traversa controllando bene se i silent sono perfettamente centrali e in ordine, senza cercare altre fantasie e come ho detto in precedenza le diagonali dei gusci del telaio
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L'ammortizzatore sulla vespa serve per molleggio e sostegno non ha nessun potere di allineamento del motore,naturalmente in condizioni normali non piegato o con la molla fuori sede, è normale, questo è quello che dice il manuale piaggio, ciò che da l'allineamento delle due ruote è la traversa del motore ed è quella che quando ha dei problemi fa lavorare male l'ammortizzatore e porta l'asse posteriore fuori campanatura, che si misura con un apposito strumento che uso spesso, questo è quanto riportatoci nei corsi Piaggio e nel relativo manuale d'officina, oltre alla logica.
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L'ammortizzatore si vede bene dalle foto che il perno o bullone lavora perfettamente al centro, inoltre non da mai questi problemi di allineamento, è la traversa che tiene il linea e in assetto la vespa, è li il maggior carico e quindi sforzo pure disassato, specialmente se vi salgono persone pesanti o viaggia in strade di campagna o dissestate, questo è uno dei tanti maggiori difetti della vespa.
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L'allineatura potrebbe andare bene anche se è difficile stabilirlo, ma quello che conta è la perpendicolarità della ruota posteriore, per quanto riguarda l'ammortizzatore non mi esprimo...
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In effetti anche la mia dima Car Bench più o meno è fatta così, cambia solo il colore....
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Il mio consiglio è di partire da lì, non è un grosso lavoro controllare se i fori dei silent sono al centro della traversa e sostituirli, intanto elimini un dubbio e forse anche un problema, il decentraggio del telaio da quella parte, di solito dipende sempre da quello.
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Hai detto che hai cambiato i silent, ma quando, e che tipo di silent, ci sono in giro delle porcherie che durano dalla sera alla mattina, lascia perdere le puntature con i piedi che solo a leggerle mi vengono i brividi, io partirei prima dal controllo dei silent ed eventualmente delle diagonali dei gusci posteriori e sono convinto che risolvi il problema.
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Il bello era quando si staccavano nelle vecchie mini appuntate a nastro con un punto ogni 5/6 mm, li ci voleva davvero la pazienza innaturale e si usavano i trapani elettrici di allora che partivano subito in velocità, era veramente un impresa eppure con il tempo e la pazienza si faceva, giorni interi per staccare tutto il tetto o le fiancate, ma li si imparava veramente il mestiere, considerando che se si rovinavano le lamiere il principale ti guardava male o ti faceva addirittura smettere e aveva perfettamente ragione, in quel modo ci stavi attento e imparavi a lavorare.
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Non è quella la battuta che serve per staccare i punti, la battuta che dico io è fatta in modo che la punta una volta regolato lo spessore della lamiera da consumare affonda solo per quella misura o per quella che occorre, non rovinando la lamiera sottostante,inserirò qualche foto appena possibile. Comunque ci sono in vendita degli attrezzi che servono al caso, piccolo problema che costano a peso d'oro. Io molti anni fa lo costruii modificando un trapano ad aria e a distanza di anni e di molto lavoro, ho sempre le stesse due punte diventate cortissime a forza di arrotarle, anche se girando pianissimo il consumo è relativo basta un pò di attenzione e di cura nell'adoperarle, fondamentale per la durata è l'arrotatura. Il vantaggio fondamentale è che la punta inizia a girare solo dopo che il piccolo cuneo ha centrato il punto, evitando lo spostamento. - - - post uniti in automatico dal sistema - - - Il mio ha pari pari lo stesso funzionamento di quello in foto con il vantaggio che in alcuni punti dove non entra l'arco io lo posso togliere ed usarlo senza, il prezzo forse è molto diverso. - - - post uniti in automatico dal sistema - - - Più che sensibilità e naturalmente arte, serve tanta fortuna per non sfondare, ma quando nei punti si danno martellate con un punteruolo, dove la lamiera è debole si deforma e questo è assolutamente da evitare, ricordando che quando le lamiere si stirano è vero che poi si possono rimodellare, ma la resistenza non è mai più la stessa.
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Per staccare bene i punti senza danneggiare le lamiere serve arrotare la punta (7mm va bene) piana con un piccolo cuneo al centro come dice luca, ma non si usa il trapano normale, serve una piccola modifica che serve per agevolare il centraggio e con un fine corsa a battuta regolabile che evita di incidere la lamiera sottostante . Per il centraggio il piccolo cuneo al centro della punta, incide leggermente la lamiera favorendo il centraggio iniziando a girare successivamente. Poi scarpellino di qualità e lama finissima usato a modo. Ecco le foto di avvenuta verniciatura proprio questa mattina di buon ora, per farlo in assoluta tranquillità. Ora sistemo il motore poi inizio il rimontaggio, ma direi che il più è fatto. Penso che possa andare.
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La prossima sarò più descrittivo, comunque lo stacco dei lamierati è la cosa più importante del lavoro, staccare bene senza deformare rovinare o strappare la lamiera è cosa fondamentale per ottenere un risultato perfetto, qui occorre esperienza e molta precisione, se notate i pezzi vecchi staccati, i gusci e il tunnel non hanno alcun danno, è così che devono essere per ottenere un buon rimontaggio garantendo originalità nelle saldature. In passato mi è capitato di dividere i due gusci posteriori sistemare le parti deformate e riassembrarli senza rovinare nulla.
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Forse il mio può sembrare uno sfogo personale, ma mi chiedo se è possibile che in questo mondo non ci si possa fidare più di nessuno, vivere con il timore di essere sempre "fregati" tutto ciò nella normalità senza neppure meravigliarsi tanto. Ma è normale ???
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Inserire tutte le foto del procedimento diventa difficile, io sono partito da un telaio da buttare, come si vede nelle foto ho staccato un tunnel poi ho iniziato la ricostruzione dei lamierati posteriori mancanti, premetto che il tutto si fa con lamiera piana di giusto spessore e giusta conformazione, modellando le parti che vedete nelle foto, il tutto con vecchi attrezzi, molti dei quali autocostruiti e tanta manualità ma niente di particolare, certamente costruire questi lamierati e dargli la forma richiede un p'ò di esperienza, ma questo è il bello del restauro, si ripara tutto quello che è di ferro, basta un p'ò di manualità e passione, la plastica no e mentre una vespa che ha 60 anni anche se in pessime condizioni si ripara, gli scooter di oggi fra 60 anni non si sa più neanche che esistevano. - - - post uniti in automatico dal sistema - - -
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:ok:E' vero, hai ragione, forse dovevo fare più foto, la prossima lo farò, perchè questa non è mica l'ultima, ne ho altre da fare che sono nelle stesse condizioni o peggio. Altrimenti il divertimento finisce....
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Grazie, effettivamente sono soddisfatto, per ora è venuto un ottimo lavoro, ora faccio essiccare bene il fondo poi la preparo per la verniciatura, la prossima settimana spero di verniciare sia la scocca sia tutti gli altri componenti, la forca, i cerchi, tamburi, cuffia. chiocciola, ecc. che ho già preparato.
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Effettivamente anch'io non ne sono molto convinto, il restauro ha una descrizione molto strana, all'occhio fa un impressione diversa e sa poco di didattico e i 71 anni sono portati troppo bene. Chissa!!!! Può darsi...
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