Mi dispiace Gustav che non ti sia piaciuto come libro, si può dire che è una delle prime cronostrorie di questo periodo, quando la vespa ancora nn se la filava nessuno (o cmq eravamo in pochissimi). Dire di non comprarlo secondo me è sbagliato e addirittura affermare che è equiparabile a una guida turistica è altroche assurdo.
Sono pochi i libri che ho letto che mi comunicano quel senso di libertà, di legami tagliati e di innamoramentio fulminiei per uno scambio di occhiate tra un vespista e una motociclista europea in giro con le Enfield in India. Le difficoltà del viaggio e i diversi universi incontrai ad ogni cambio di frontiera...
Mi dispiace ma almeno, se non siete scrittori voi stessi, non criticate...