copia/incolla da motociclismo.it
Roma 28 aprile 2010 – Indossare l’abbigliamento protettivo non diventerà un obbligo di legge. I Senatori del gruppo del PD, Marco Filippi, Bubbico, Donaggio, FIstarol, Magistrelli, Morri, Papania, Sircana, Vimercati, Zanda, Ranucci, hanno ritirato l’emendamento 20.2 che avevano proposto per il Disegno Di Legge 1720 in materia di Sicurezza Stradale e con cui intendevano introdurre nel nuovo Codice della strada una norma tale per cui diventasse un obbligo indossare l’abbigliamento protettivo, più o meno completo in funzione della potenza dei motocicli. Sempre l’emendamento 20.2 riformava il C.d.s. rendendo obbligatorio l’utilizzo del casco integrale. Una norma contestata in primo luogo dalla Confindustria ANCMA, poiché ritenuta dannosa per i Costruttori di caschi del segmento jet, nonché in conflitto con la normativa di grado superiore dell’Unione Europea, che ammette fra le omologazioni quella dei caschi di tipo jet, ritenendoli conformi agli standard di sicurezza.
Allo stesso modo è ritirato l’emendamento 20.3 (presentato dal Senatore Gallo del PdL), con cui indossare il paraschiena sarebbe divenuto un obbligo prescritto dal C.d.s.
Dunque indossare l’abbigliamento tecnico protettivo adeguato resterà un fatto di coscienza e di buon senso a discrezione dei motociclisti e non diventerà un’imposizione di legge.
Motociclismo - DDL Sicurezza stradale: ritirati gli emendamenti sull'obbligo di indossare l’abbigliamento tecnico