Quando si rompeva il filo dell'acceleratore, lo facevo uscire da sotto la sella e via a guidare in questo modo strano... quando si rompeva il filo della frizione si ripartiva da fermo "a strappo", e via con le marce "al volo"... quando "agrippava", subito a premere la frizione.... ogni tanto non ce la facevo a farla partire con la pedivella e via a strappo... nelle vespe elaborate, non usavamo la vite del minimo e per tenerle accese al minimo era un gioco di bravura con l'acceleratore... per fare uno scherzo, era facile levare la candela ed aspettare che il malcapitato si "spaccasse" un piede con la pedivella senza compressione... scendendo dai paesini dell'Etna (Trecastagni, Nicolosi, Mascalucia, Pedara...) coi miei amici facevamo le gare sfruttando le discese ed inserendo al volo il "folle"... ricordi, che purtroppo non fanno parte e non faranno mai parte della "Collezione 2009".