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marco69

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  1. Sono un nuovo iscritto, appassionato di “2 ruote” d’epoca, assistente (molto spesso nel senso che “assisto” e basta) al restauro di quel gran mago del tornio (e non solo) di mio cognato. Senza perorare la causa di nessuno, considerato l’argomento della discussione e senza la pretesa di volere insegnare alcunché, mi sono solo permesso di esporre ciò che la mia modesta esperienza personale in merito mi ha insegnato visto che li ho provati; sono tutti prodotti validi…la scelta secondo me dipende essenzialmente dal substrato specifico e dalla modalità di applicazione, visto che il prezzo al dettaglio è simile: 1) i convertitori (includendo nel termine anche i cosiddetti sciogli – ruggine che però, guarda caso, lasciano una patina tenace di fosfato di ferro residuale sul pezzo) di solito sono applicabili qualora: a. il pezzo arrugginito, dopo la rimozione della ruggine, sia da sottoporre a verniciatura o a qualsiasi altra tipologia di rivestimento superficiale (previa carteggiatura delle superfici trattate) b. non siano presenti problemi di corrosività con il substrato e/o con eventuali altri materiali che possano venirne a contatto c. non siano presenti problemi di tolleranze dovuti all’eventuale ispessimento o assottigliamento subito dal metallo a seconda della prevalenza o meno dello spessore di ruggine rimossa rispetto lo spessore della ruggine convertita (fosfato di ferro) residuale (es.: filetti ciechi e non, ingranaggi, etc.) 2) il nuovo prodotto, invece, essendo un base acqua è valido senza particolari limitazioni di compatibilità col substrato (da scheda tecnica come uniche incompatibilità cita le leghe di cadmio e magnesio, oltre all’acciaio zincato); di contro, è più delicato come modalità di applicazione: a. se il pezzo è immergibile o riempibile (es.: serbatoio) anche solo parzialmente nessun problema; contrariamente richiede o uno spruzzatore (con relativa vasca e pompa sommersa di ricircolo), oppure della carta assorbente da applicare sul pezzo, cioè richiede sicuramente più manualità rispetto la classica e rapida spennellata b. il tempo perché la reazione chimica non è pressoché istantanea come i convertitori e richiede un tempo di contatto minimo liquido Vs. ruggine proporzionale allo spessore di ruggine da rimuovere c. la temperatura perché va usato sopra i 10°C d. non siano presenti problemi di tolleranze dovuti all’inevitabile assottigliamento subito dal metallo pari allo spessore della patina di ruggine rimossa (es.: filetti ciechi e non, ingranaggi, etc.) P.S.: Io col mitico PX 125 ci sono andato da Modena all’Isola d’Elba in 2….(ecchisenefrega non ce lo mettiamo!?)
  2. Scusate la precisazione: REMOX/FEROX etc. sono degli ottimi CONVERTITORI della ruggine, cioé trasformano chimicamente l'ossido di ferro (ruggine) in fosfato di ferro (dal caratteristico colore nero), senza distaccare niente. EVAPO-RUST è un DISTACCANTE/DECAPPANTE, cioé distacca chimicamente la ruggine dal substrato non arruginito. I distaccanti/decappanti sono presenti sul mercato da più di un secolo; la vera novità è che EVAPO-RUST: 1) è selettivo, cioé distacca chimicamente solo ed esclusivamente (azione selettiva) la ruggine 2) è base acqua (pH = 6.1), cioé, a differenza dei distaccanti tradizionali a base acida o alcalina, non è corrosivo (e quindi non intacca nè il substrato non arruginito, né eventuali altri materiali a contatto) 3) è riciclabile per più cicli di riutilizzo in funzione del volume di ruggine rimossa Pensate ad esempio nel ricondizionamento dell'interno di un serbatoio, alla guarnizione in neoprene presente nel rubinetto della benzina se viene a contatto con un prodotto corrosivo...

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Board startup date: September 04, 2017 19:43:09
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