Sono un nuovo iscritto, appassionato di “2 ruote” d’epoca, assistente (molto spesso nel senso che “assisto” e basta) al restauro di quel gran mago del tornio (e non solo) di mio cognato.
Senza perorare la causa di nessuno, considerato l’argomento della discussione e senza la pretesa di volere insegnare alcunché, mi sono solo permesso di esporre ciò che la mia modesta esperienza personale in merito mi ha insegnato visto che li ho provati; sono tutti prodotti validi…la scelta secondo me dipende essenzialmente dal substrato specifico e dalla modalità di applicazione, visto che il prezzo al dettaglio è simile:
1) i convertitori (includendo nel termine anche i cosiddetti sciogli – ruggine che però, guarda caso, lasciano una patina tenace di fosfato di ferro residuale sul pezzo) di solito sono applicabili qualora:
a. il pezzo arrugginito, dopo la rimozione della ruggine, sia da sottoporre a verniciatura o a qualsiasi altra tipologia di rivestimento superficiale (previa carteggiatura delle superfici trattate)
b. non siano presenti problemi di corrosività con il substrato e/o con eventuali altri materiali che possano venirne a contatto
c. non siano presenti problemi di tolleranze dovuti all’eventuale ispessimento o assottigliamento subito dal metallo a seconda della prevalenza o meno dello spessore di ruggine rimossa rispetto lo spessore della ruggine convertita (fosfato di ferro) residuale (es.: filetti ciechi e non, ingranaggi, etc.)
2) il nuovo prodotto, invece, essendo un base acqua è valido senza particolari limitazioni di compatibilità col substrato (da scheda tecnica come uniche incompatibilità cita le leghe di cadmio e magnesio, oltre all’acciaio zincato); di contro, è più delicato come modalità di applicazione:
a. se il pezzo è immergibile o riempibile (es.: serbatoio) anche solo parzialmente nessun problema; contrariamente richiede o uno spruzzatore (con relativa vasca e pompa sommersa di ricircolo), oppure della carta assorbente da applicare sul pezzo, cioè richiede sicuramente più manualità rispetto la classica e rapida spennellata
b. il tempo perché la reazione chimica non è pressoché istantanea come i convertitori e richiede un tempo di contatto minimo liquido Vs. ruggine proporzionale allo spessore di ruggine da rimuovere
c. la temperatura perché va usato sopra i 10°C
d. non siano presenti problemi di tolleranze dovuti all’inevitabile assottigliamento subito dal metallo pari allo spessore della patina di ruggine rimossa (es.: filetti ciechi e non, ingranaggi, etc.)
P.S.: Io col mitico PX 125 ci sono andato da Modena all’Isola d’Elba in 2….(ecchisenefrega non ce lo mettiamo!?)