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Oizirbaf
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In pensione? Evviva! Evviva!
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Lasciamo stare la politica, tanto a far piovere non possono riuscire, anche se sarebbero capaci di prometterlo. Però è davvero triste quel che scrive Barroi, non sapevo che vi fosse un processo di desertificazione in corso e così avanzato per giunta, anche se da un lato è purtroppo logico che sia così, se pensiamo che la costa africana del Mediterraneo al tempo degli antichi romani era il granaio dell'impero, ed oggi è in gran parte desertica, la Sardegna è, provenendo da quella costa, la prima terra che si incontra e avanzando la desertificazione approda lì. Purtroppo della Sardegna ho visto poco e per poco tempo, anche se mi piacerebbe moltissimo visitarla estesamente e la Vespa credo sarebbe il mezzo ideale per farlo. Forse, e dico forse perchè non ho esperienza diretta, il fatto che sia una terra un pò trascurata crea certamente problemi economici ma il lato positivo di questa trascuratezza potrebbe essere una certa salvaguardia della natura e delle tradizioni da una modernità che spesso è soltanto devastazione ed omologazione consumistica che non porta felicità, anzi. Come ho scritto parlo di una realtà che non conosco, quindi le mie opinioni valgono poco, sono stato due volte in quel luogo meraviglioso che è l'arcipelago della Maddalena ora mi è capitato di leggere di progetti di edificazione, albergoni, porticcioli e quant'altro. Certo, forse potranno aiutare l'economia, ma il rischio di sconciare con il cemento un posto così bello ed unico fa davvero tremare. Spero tanto che la Sardegna, così particolare, riesca a trovare una via di saggezza per non ripetere errori tante volte commessi in altre parti d'Italia ma sia anzi d'esempio per il resto del paese nel trovare il modo di coniugare la fruibilità turistica alla salvaguardia di quelle bellezze naturali che sono poi il motivo vero del turismo. Devo dire che spesso mi è capitato di pensare di venire a vivere in Sardegna se e quando sarò pensionato.
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A km. 0 la prenderei. Se è quella della foto senza le frecce e la mascherina in plastica davanti, che misero ai modelli successivi, è carina, una riproduzione di una Vespa anni' 70, bauletto e pedane a parte. Se nel comune dove vivi il cacicco non rompe i cabbasisi ai vespisti ...
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Sino a qualche anno fà ci stava una baracchetta a Porta Portese, la sezione motori, quella sul clivo Portuense, vicino alla porta appunto quella salitella con i sanpietrini. Li sono aperti tutti i giorni. Se ancora c'è lo vedi perchè davanti al box ha selle più o meno smontate. Ci comperai una pelle per rivestire la sella, era abbastanza cara ma la sella è venuta bene.
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Davvero bello quel Motom. Erano roba costruita per durare, progettati quando le moto senza targa arrivavano a 125 cc ed ovviamente i ciclomotori non avevano il limite di potenza ad 1,5 CV è potentissimo e consuma pochissimo.
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Speriamo che dopo averti assorbito per benino rigurgiti qualcosa!
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.... Perchè? Nobuyoshi è un grande fotografo! Quest'inverno gli hanno dedicato una mostra, ingresso gratuito, nell'edificio di Fontana di Trevi sede della stamperia di stato. c'erano dei fimati in cui si aggirava per Roma con una Leica fotografando a mitragliatrice tutto quello che gli capitava sotto il naso. Poi dovreste vedere che omino buffo, sembra un cartone animato. Che poi la patata gialla sia, senz'ombra di dubbio, il suo soggetto preferito ...
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Vero! Però se ne trovano. Una volta trovata, non so perchè, ma credo sia una esperienza interessante. Sarà stata la mostra di Nobuyoshi Araki ..... PS .... cercatelo su google
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Quindi la LML costruisce anche i vespini PK. Sarebbe bello importare anche questi. Quasi quasi quando mi licenzieranno mi metterò a fare l'importatore LML. Ma in fondo perchè potrei esportare me stesso in India. Comunque è bello veder costruire ancora le Vespe per giunta gli indiani hanno fama di essere gente precisa se messa in condizione di poter fare le cose per bene. Simpatico 'sto Edoardo er proiettile
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Per mia fortuna sono scapolo! Guarda le donne come ti riducono!
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La birra Castello che passavano prima è aumentata di brutto anche al supermercato. Ma, stipendi a parte, cosa non aumenta?
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La mostra mercato motoristica era integrata da una mostra mercato di antiquariato e ciarpame vario. Qualora vi foste trovati nella necessità di dover fare per forza un regalo per le nozze di qualcuno che ritenete sommamente antipatico, che sò il commercialista calvo, grasso, untuoso, con SUV e portafoglio a fisarmonica che sposa la vostra compagna di scuola più carina, dietro la quale avete sbavato per anni senza che a lei passasse neppure per l'anticamera del cervello di erogarvela, bene avreste certamente trovato l'oggetto giusto tra quelli esposti.
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Qualche immagine delle moto per "omini veri" : le fuoristrada dei tempi andati. Da segnalare un paio di KTM con motore KTM, bisognosi di restauro, ma sopratutto meritevoli di restauro, nella seconda metà dei '70, per me gli anni del liceo, il K era la moto che tutti sognavamo. Poi una SWM con motore Sachs davvero ben messa, anche in questo caso mi spiace non aver domandato il prezzo. Infine un Fantic Motor Caballero con motore Minarelli 50 cc 4 marce cilindro in ghisa, il modello più economico, risalente alla metà degli anni '70. Esistevano poi i modelli con motore 6 marce e cilindri in alluminio di varie fogge, a seconda dell'annata. Quello esposto aveva subito tutti i taroccamenti di rito: carburatore Dell'Orto SHA 19/19, marmitta ad espansione, parafanghi in plastica bianca, ammortizzatori a gas, probabilmente leve ed acceleratore rapido. Il minimo indispensabile. Ci si poteva spingere ben oltre. Penso che accendere oggi un motore con una simile marmitta, il silenziatore è quel cilindro alla fine, sia considerato un reato penale. Ne ho avuto uno praticamente uguale ora capisco quanto dovessero odiarmi là dove abito
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Sembra la formica dei piani della cucina di mia madre!
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Fortissimi! Auguri. Davvero inconsueto.
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Come potrei mancare?? Poi la preghiera al Giampi da effettuarsi rigorosamente prostrati fronte al suolo sudicio d'olio motore gocciolato è spettacolo da non perdere!!!!
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l:D Grazie per l'apprezzamento, allora continuo. Purtroppo un paraluce non adatto ha rovinato alcune immagini agli angoli. Per la prima volta ho usato un unico obiettivo per tutte le foto: uno zoom davvero tuttofare di ottima qualità: SMC Pentax A Zoom 35/105 f 1:3.5 macro, fotocamera Pentax Super A, il tutto risale alla seconda metà degli anni '80. Veniamo ora a qualche altra immagine della farobasso, di cui purtroppo non ho pensato di chiedere il prezzo, ed una carrellata di classiche moto, tra cui quella alla quale assegno il titolo di regina della festa: una bellissima Kawasaki 500 Mach 3 una moto dal fascino ineguagliabile, il cui solo borbottio asincrono al minimo fa venire i brividi, per trasformarsi in un urlo da aviogetto al decollo, accompagnato da aeronautiche fumate dai tre scarichi all'apertura del gas. Le doti ciclistiche avevano una dubbia fama ma il motore è in grado di "segare le 'recchie" a molte moto dei giorni nostri. Alla faccia delle norme EURO dell'esarca di Lombardia e della cacicco di Milano La grande scuola duetempistica giapponese era rappresentata anche da una Yamaha RD 350 davvero ben messa, con i colori di quello che fù il pluriiridato team Yamaha del marziano Kenny Roberts.
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Della Lambretta abbiamo detto! Torniamo alla nostra beniamina con una carrellata delle vespe esposte.
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Ovviamente la Lambretta era ben rappresentata dagli amici del Lambretta Club Lazio con alcuni esemplari davvero perfetti, tra cui la mia preferita, nonchè modello ancora in vendita ai miei tempi cosa mi tocca scrivere. Neanche fossi Matusalemme! La Macchia Nera 200 l'ultima Lambretta prodotta in Italia. Negli anni seguenti la produzione continuò in Spagna dove si chiamava Serveta. Qualche esemplare veniva però importato in Italia.
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Altra doverosa citazione per il gazebo di due appassionati, padre e figlio, della provincia di Latina veri esperti delle 50 cc da velocità che corsero nel motomondiale finchè questo fu suddiviso in 5 classi di cilindrata (50, 125, 250, 350, 500 cui si aggiunse poi la 750). Delle incredibili zanzare che, pilotate da fantini leggerissimi e piccini, raggiungevano velocità prossime ai 200 Km/h. Ricordo, dai Motosprint, Motociclismo etc. che da ragazzo consumavo in quantità industriale, le innumerevoli vittorie di due campionissimi della classe 50 cc. Angel Nieto spagnolo ed Eugenio Lazzarini Italiano. Tra le moto la marca più blasonata fu la Kraidler al punto che, per alcuni anni, la classe 50 cc fu in pratica un campionato monomarca. Ad insidiare questo predominio intervenne la italianissima Motori Minarelli, marca che negli anni '70 ed '80 forniva eccellenti motori a tutti i costruttori di moto 50 cc. Grazie a questi appassionati è stato possibile ammirare dal vero alcuni di questi capolavori di miniaturizzazione meccanica. Per gli amanti del genere proponevano un DVD con i filmati d'epoca delle gare mondiali della categoria. Purtroppo il vostro cronista aveva terminato il budget.
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Come sempre, vuoi perchè sono un appassionato, vuoi perchè davvero lo meritano è doverosa una citazione per lo stand degli "Amici del Corsarino" di Ravenna: esposti esemplari restaurati con precisione maniacale e tirati a lucido come non lo furono neppure da nuovi. Notevole un esemplare del primo tipo di ciclomotore dotato del piccolo quattro tempi Moto Morini, incredibilmente un tubone ed una MotoMorini da competizione che faceva bella mostra di sé nel gazebo.
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Domenica, arrogandomi il compito di VR fotoreporter e cronista, ho trascorso gran parte della giornata girando attorno al Palasport scattando foto che vi propongo, dopo averle sviluppate e scandite. L'impressione generale non è stata molto positiva: mi sembra che rispetto alle edizioni tenutesi alle Capannelle il numero di espositori si sia ridotto. Numero che mi è parso leggermente diminuito anche rispetto all'edizione Palasport dello scorso anno. Veniamo al fenomeno Vespa che, certamente, faceva la parte del leone su tutto e tutti per numero di esemplari in mostra e di rivenditori di ricambi ed accessori dedicati. Non sono in grado di giudicare l'originalità o l'approsimazione di un restauro ma debbo dire che di Vespe davvero belle in giro ne ho viste pochine: La Vespa sotto il gazebo della FMI, esemplare non in vendita, accompagnata da un gentilissimo signore viterbese disposto a fornire ogni spiegazione riguardo al settore Moto d'Epoca della Federazione stessa. Che a me piacesse ho visto una ET3 davvero ben restaurata, con tanto di sella jeans, proposta a 4000,00 €, una Vespa con sidecar davvero bella proposta ad 8000,00 €, PX e 50 delle varie versioni, qualche Sprint, restaurate in maniera abbastanza approssimativa con colori improbabili, o esemplari conservati in linea di massima abbastanza male, non sono stato a chiedere i prezzi di ognuna, perchè non interessato; dai prezzi esposti e da frasi carpite qua e la, mi sembra vi sia una generale sopravalutazione di esemplari che, pochi anni fà, i più non avrebbero voluto neppure in regalo, esemplari peraltro banditi da gran parte delle amministrazioni cittadine. Tutto questo dimostra, una volta di più, in maniera inequivocabile, la miopia dell'attuale gestione Piaggio nel togliere di produzione la PX. Per il resto: espositori di parti nuove per auto d'epoca, interessanti elaborazioni per l'immortale cinquino, banchi di rottamaglia con carter spaiati, fricassea di carburatori, strumentazioni sparse cavate da cruscotti d'auto e moto, ciclomotori rugginosi e approssimativi, un Fantic Motor Caballero 4M con cilindro in ghisa, un corsarino da restaurare, una bella SWM da regolarità un paio di KTM anni '70 abbastanza malmessi. Trale moto giapponesi tre Kawa Z 1000 davvero perfette, una Honda 750. La palma della più bella, sensuale e fascinosa il vostro cronista la assegna ad una Kawa 500 Mach 3 davvero perfetta proposta a 6.000 € una moto davvero leggendaria, indimenticabile. Bella la nuova MotoGuzzi V7 Classic, non a caso esposta in una manifestazione dedicata al motorismo d'epoca. Mi piace e, se dovessi tornare alla moto, sarebbe una candidata, ma non si può non commentare la totale mancanza di innovazione tecnologica: il solito motore aste e bilancieri, quello della serie piccola, anche qui la gestione Colaninno vivacchia senza investire in ricerca e sviluppo, l'esempio dovrebbe essere la BMW degli ultimi due decenni in cui è divenuta la più grande industria europea della moto. Per il settore auto forte presenza delle Alfa Romeo con alcune Giulia nelle varie versioni davvero belle. Tra queste voglio segnalare la mia prediletta, era fuori sul piazzale, la 1750 berlina un'auto mitica i cui interni squadrati hanno un rigore ed un fascino, per me ineguagliati: plancia rigorosamente diritta, due grandi strumenti circolari separti, ognuno nel suo alloggiamento, plancetta centrale in legno con quattro quadranti tondi dalle cornicette cromate: acqua, olio, benzina, orologio, sopra la piccola autoradio mangianastri sotto la lunga leva del cambio con gonnellino, volante in legno, color sabbia. Peccato non averne potuto fotografare gli interni. Lo scorso anno avevo acquistato una spilletta ovale azzurra con la scritta Vespa che ho perso. Desideravo riprenderla ma nessuno aveva spillette, tranne una signora seminascosta sotto il palasport che ne esponeva una decina tra cui quella che cercavo. Il seguito alle prossime puntate ....
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Ci ho passato la Domenica. Il tempo di scadire le pellicole e buttar giù uno straccio di resoconto. Penso che aprirò un post apposito su raduni e gite. Prima o poi dovrò farmi una fotocamera digitale eliminando sviluppo e scansione ma, come nel caso della Vespa, sono nostalgico innamorato dei miei ferri vecchi. Intanto vi anticipo i miei acquisti: 1) Spillette 5 (di cui 4 vespistiche per me ed una che regalerò) 15,00 € 2) Un portachiavi Vespistico 5,00 € 3) Coppia di manopole originali PX, per la Burra quando mi deciderò a restaurarla 10,00 € 4) Due adesivi miscela 2%, per la Burra quando mi deciderò a restaurarla 5,00 5) Cuppini Trasparente per la Grigia 36,00 € Sommati ai 10,00 € dell'ingresso fanno una discreta sommetta. Al mio ritorno sono stato accolto ad urlacci dagli altri membri del consiglio di amministrazione: Oizirbaf il genovese, Oizirbaf l'ebreo, Oizirbaf lo scozzese che hanno provveduto a a farmi una lunga predica sul consumismo, le mani bucate e quel che segue.... P.S. se qualcuno è interessato al mio cuppini nero.... magari ci rientro di qualche soldo e quei tre si danno una calmata
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Per la pizzeria all'Ostiense per me non vi dovrebbero essere problemi, talmente in zona che riesco ad arrivare anche se vado a canoa, diversamente vedremo, debbo organizzarmi, qualche impegno prossimamente lo ho, spero non capiti la stessa sera. Ma il venerdì che più o meno tutti hanno di fronte il fine settimana siete impegnati? Effettivamente per arrivare ad Ardea by night in Vespa inizia ad essere un pò freddino, umido e magari pure nebbioso. Deve essere una malattia più comune di quanto credessi ero convinto di essere un esemplare raro ed invece ...
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Board startup date: September 04, 2017 19:43:09
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