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Oizirbaf
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Buona questa Visto che la pizzeria è vicino casa mi sa che verrò in bici
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Ho letto lo SMS. Per venerdì sera non ho problemi, 16 o 23 per me pari sono.
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Concordo con Piramide di Venerdì.
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In realtà il referendum del 2 Giugno abolì la monarchia a favore della repubblica. Poi nella costituzione, approvata nel 1948 di cui ricorre il sessantesimo anniversario, una norma transitoria esiliava l'ex re e tutti gli eredi maschi. Quindi Umberto II non sarebbe potuto restare in Italia neppure se avesse desiderato farlo. Questa norma transitoria è stata abrogata tre o quattro anni fa ed il figlio ed il nipote dell'ultimo re sono rientrati. Poichè questo è un paese fortunato gli ex regnanti hanno dato subito eccellente prova di loro. Peraltro colui che sarebbe re, qualora vi fosse ancora la monarchia, tempo addietro diede un altra grande prova di stile azzuffandosi come un cafone alla festa di matrimonio di Felipe II l'erede al trono di Spagna. Pare che Don Juan Carlos l'attuale re di Spagna nel vedere l'abietto spettacolo abbia esclamato: "Nunca mas!" come dire ci facciamo sempre riconoscere. Insomma se non avessimo avuto la pessima repubblica che abbiamo possiamo star tranquilli che avremmo avuto una pessima monarchia. Come dire non ci siam persi nulla!
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In realtà il referendum del 2 Giugno abolì la monarchia a favore della repubblica. Poi nella costituzione, approvata nel 1948 di cui ricorre il sessantesimo anniversario, una norma transitoria esiliava l'ex re e tutti gli eredi maschi. Quindi Umberto II non sarebbe potuto restare in Italia neppure se avesse desiderato farlo. Questa norma transitoria è stata abrogata tre o quattro anni fa ed il figlio ed il nipote dell'ultimo re sono rientrati. Poichè questo è un paese fortunato gli ex regnanti hanno dato subito eccellente prova di loro. Peraltro colui che sarebbe re, qualora vi fosse ancora la monarchia, tempo addietro diede un altra grande prova di stile azzuffandosi come un cafone alla festa di matrimonio di Felipe II l'erede al trono di Spagna. Pare che Don Juan Carlos l'attuale re di Spagna nel vedere l'abietto spettacolo abbia esclamato: "Nunca mas!" come dire ci facciamo sempre riconoscere. Insomma se non avessimo avuto la pessima repubblica che abbiamo possiamo star tranquilli che avremmo avuto una pessima monarchia. Come dire non ci siam persi nulla!
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Questa mattina mi sono recato in centro, passando sul luogo ritratto dalle foto mi sono fermato a prendere i nomi sulle lapidi poste ai due lati della strada. La più piccola reca la seguente iscrizione: " Bruno Baldinotti e Carlo Lazzerini Romani del IV reggimento carri qui caddero da eroi per la difesa di Roma 10 Settembre 1943" dall'altro lato della via una lapide un pochino più grande, che per ragioni di traffico non ho potuto trascrivere interamente ricorda il S. Ten. Enzo Fioritto del IV reggimento carri medaglia d'oro al V.M. classe 1921. Il Tenente aveva appena ventidue anni e credo che i due carristi romani, caduti nella difesa della loro città, fossero ancora più giovani. Dopo più di sessanta anni dai fatti le due lapidi hanno ancora chi reca fiori freschi.
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Hai proprio ragione! Un pensiero a tutti i lavoratori dipendenti. Oggi il I Maggio è iniziato con un altro grave incidente sul lavoro. Quanto al benessere d'altri per i quali si lavora purtroppo il primo a venirmi in mente è quello di azionisti e maGnager!
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Leo temo tu faccia confusione: il re Vittorio Emanuele III mori di vecchiaia in esilio, in Egitto mi pare. Il figlio Umberto II, ultimo re d'Italia, che mi risulta sia unanimamente considerato una persona corretta, morì anch'egli in esilio in Portogallo. Egualmente di vecchiaia morirono i Gen. Badoglio e Graziani capo del governo del re il primo, capo di stato maggiore dell'esercito della RSI il secondo. Con il mio post non intendevo innescare la consueta diatriba tra Guelfi e Ghibellini. La storia mi ha sempre appassionato, purtroppo non ultimai gli studi, ma qualche esame lo ho dato, ero iscritto a lettere, istituto di storia moderna, pullulava di gnocca ed ancor oggi mi chiedo perchè non vi misi più entusiasmo. Comunque se qualcuno vuol venire a prendersi i libri di storia ed in particolare del novecento e della guerra dalla mia libreria la Vespa non gli sarà sufficiente per trasportarli, credo di aver letto autori di ogni corrente e mi sono formato un opinione, fermo restando che il saggio è colui che sa di non sapere. Le foto le ho avute da un amico, le ho pubblicate perchè mi hanno commosso profondamente: quel posto dista, per me, due chilometri da casa e vederci i carri armati fa un certo effetto, come fa un certo effetto pensare che l'ultima resistenza alla presa di Roma da parte dei nazisti avvenne presso una porta delle antichissime mura Aureliane. Poi da militare ero carrista quindi per spirito di corpo non posso non sentirmi vicino. Inoltre siamo appassionati di meccanica ed i carri armati sono pur sempre un mezzo meccanico. Ripeto che nel mio post ho lavorato molto di immaginazione perchè non so come davvero andarono le cose per gli equipaggi dei due carri. A questo punto mi faccio un dovere di riportarvi i nomi dei caduti che andrò a leggere dalle lapidi. Su internet, se siete curiosi della nostra storia, trovate siti dedicati ai combattenti di entrambi gli schieramenti. Interessante, ovviamente, quello dell' ANPI, ma anche quello dedicato alla X MAS, non quella gloriosa della Regia Marina, ma quella formata da J.V. Borghese dopo l'armistizio che, nella storiografia ufficiale, gode di dubbia fama. Ovviamente nessun sito, come nessun libro è da prendersi per oro colato, ma per lo storico ogni fonte di informazione è degna di essere considerata, ove possibile, è bene leggere fonti contrastanti per incrociare i dati e formarsi una opinione propria.
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Questa sezione del forum ha un titolo all'imperfetto: "come eravamo". Ho sempre pensato che il soggetto sottinteso fosse noi, "Come eravamo noi" che siamo relativamente giovani, che essendo vespisti i nostri ricordi comunque non possano essere anteriori alla nascita del veicolo di cui siamo appassionati. Però un verbo coniugato all'imperfetto indica un passato senza definire perfettamente il quando, altrimenti che imperfetto sarebbe? Questa introduzione perchè ho lungamente riflettuto prima di proporvi le foto di cui sono venuto in possesso ed accennare, per quel poco che ne conosco, alla storia che raccontano. Queste immagini provengono da un passato in cui noi non eravamo ancora e la gran parte di coloro che vi furono non è più. In questo passato affondano le radici di quel che, nel male e nel bene, siamo oggi. Dalle profondità del tempo, terra in cui queste nostre radici affondano, apprendisti stregoni, non di rado, evocano spettri cui la storia non riesce a trovare pace ed ancor oggi ci terrorizzano. Quelle stesse radici però ci innervano traendo da quella terra al fondo della memoria e del tempo l'intima linfa che percorrendoci provoca brividi di coraggio. I fatti avvennero, probabilmente, il 10 Settembre '943 quando reparti dell'esercito e civili si sacrificarono a Porta San Paolo in un estremo tentativo di arrestare l'ingresso in Roma dei reparti nazisti. Non conosco i dettagli dell'episodio se non da quanto raccontatomi da chi mi ha fornito le immagini, ne riporto un brevissimo sunto non essendo riuscito a reperire in rete documentazione esaustiva sul fatto. Sul luogo, per chi conosce Roma, la strada che costeggiando le rovine delle Terme di Caracalla conduce all'edificio oggi sede della FAO ed all'epoca del ministero delle Colonie due lapidi ricordano il sacrificio di quei valorosi. Erano soldati di un reggimento carri in addestramento che aveva sede sulla via Cassia, giovani reclute, ex studenti universitari e giovani che avevano appena terminato le scuole, non veterani. Nella confusione che seguì la fuga del vertice politico militare del paese lasciando i soldati privi di direttive e senza un piano di contrasto ai prevedibili eventi questi ragazzi fecero ciò che andava fatto. Forse per ordine di qualche ufficiale rimasto a tentare di imbastire un impossibile coordinamento tra i reparti in campo, forse, come a me piace pensare, di propria iniziativa dopo averne parlato tra loro e con i loro ufficiali di truppa, imbarcarono munizioni e carburante, avviarono i motori, salirono sui pochi carri disponibili e si diressero a Porta San Paolo con il coraggio e l'irruenza della gioventù. Forse con la fiducia nei propri mezzi che era stata loro insegnata in addestramento sopravvalutavano quei miseri carri già superati quando nacquero tre anni prima . Forse l'inesperienza, il desiderio di battersi, il disperato coraggio di chi si trova il nemico sulla porta di casa. Non so come andò, non so cosa riuscirono a fare, se con i loro carri riuscirono, magari solo per pochi minuti, a ritardare l'avanzata dei reparti nemici ma in fondo questo poco importa. Nei pressi di Porta San Paolo un cannone anticarro, probabilmente il micidiale PAK 37 mm. li inchiodò li dove le foto, scattate da un sacerdote della vicina chiesa li ritraggono. Forse non sapevano neppure da che parte il nemico sarebbe giunto, i due carri delle foto guardano in direzioni opposte, è possibile che intendessero parare l'attacco da qualunque direzione provenisse, che fossero schierati lì a guardia delle spalle dei reparti e dei civili che combattevano lungo le mura a piazzale Ostiense. Non so se chi combatteva attorno alla piramide Cestia li vide, quei nostri carri, giungere in soccorso e se ne sentì incoraggiato a proseguire nella lotta oppure il cannone li fermò prima che potessero raggiungere i combattenti di Porta San Paolo. Ma, parafrasando una vecchia canzone, a noi piace pensarli ancora sul carro armato rombante, il pilota concentrato, il motore lanciato a tutto gas, i cingoli sferraglianti sull'asfalto che si disfa al sole di Settembre, il tenente fuori dalla torretta a cercare il nemico, gli armieri pronti al fuoco, mentre accorrono in aiuto a chi resiste alle porte della capitale. E si sa: "gli eroi son tutti giovani e belli"! Domani sarà il Venticinque Aprile data che pose fine a tutto questo. Il nostro pensiero vada anche ai ragazzi di questi carri che caddero quando tutto ebbe inizio.
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Ma quei parabrezza si trovavano in commercio sino a pochi anni fà. A me sono sempre parsi di un brutto e di uno scomodo fenomenali: in pratica si deve guidare guardando nell'olblò. avevano pure come accessorio una specie di tettuccio che riparava dalla pioggia.
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Che dire? Sono uno dei babbei che ha speso 500 € di più per averla per giunta Neuro 2 Per fortuna ora siamo il popolo della libertà, i verdi sono scomparsi dalla circolazione quindi i nuovi cacicchi non spaccheranno più i cabbasisi con queste prevaricazioni lesive della libertà del popolo! spero di aver coapito bene .....
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Talebani! Pasdaran Rilassatevi con qualche film del mitico regista veneziano Tinto Brass!
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Sei fortunato caro Marx! Continuo a passare davanti allo sfascio alla Magliana e la PX 150 MY incidentata è sempre li. Mi sono fermato varie volte per chiedere ma dicono che ancora non si può rottamare per problemi con l'assicurazione, però ogni volta sparano un eventuale prezzo sempre più alto. E sì che da recuperare c'è ben poco.
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Veramente ne ho uno anche io ma non ha mai funzionato bene, nel senso che non è possibile posizionarlo nel modo corretto cioè con l'asta che spunta da dietro supra al biscottino a bloccare tutto. Inoltre al mio tempo addietro si mezza smontata la serratura.
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Ma, in linea di massima, dopo quanti km si devono cambiare? E' vero che l'usura delle pasticche dei freni dipende da tanti fattori: tipo di guida, strade percorse, carico ect. ma quale è il chilometraggio minimo dopo il quale è opportuno almeno ispezionarle?
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La fedeltà è una qualità molto apprezzata .... nei cani! Io sono gattofilo
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Fantastico! Così lontano eppure tanti appassionati, Piaggio dovrebbe rifletterci un pò sulla decisione di gettare il PX alle ortiche molte tra queste Vespe australiane sono PX ultima generazione a dimostrare come il modello vendesse in ogni parte del mondo. Quanto mi piacerebbe visitare l'Australia. Peccato che il mio inglese proprio non sia all'altezza.
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E si che il ministro delle attività IMproduttive del defunto governo ci ha pur provato ad abolirlo il PRA. Purtroppo non c'è riuscito! Peccato!
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No grazie! Preferisco fare due passi ...
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Sicuramente notevole. Poi ognuno ha le sue corde segrete che vengono toccate da qualche dettaglio che magari ad un altro non fà il medesimo effetto. Ma il riquadro bianco cosa è? Una immagine censurata?
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E l'antifurto spagnolo manubrio scocca? Quando lavorai a Madrid feci caso che lo avevano praticamente tutte le Vespe e si che per montarlo si deve rovinare la scocca.
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Nel 1973 (avevo 11 anni) un viaggio del genere non era impresa da poco. La cortina di ferro era in piedi e piuttosto stabile. In Jugoslavia il regime di Tito era in piena salute, in Grecia vigeva l'orribile dittatura dei colonnelli che, proprio in quell'anno, raggiunse l'apoteosi con la strage degli studenti del Politecnico di Atene. Credo che gli uni e gli altri non vedessero proprio di buon occhio dei giovani stranieri aggirarsi liberamente in motoretta. L'odioso Pinochet in Cile portò a compimento il golpe che vide, con la morte di Salvator Allende, la fine della democrazia. Scoppiò la guerra del Kippur con la conseguente crisi petrolifera. La Turchia aveva la fama che aveva... Insomma un bell'anno per viaggiare il 1973. Complimenti allo zio!
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Un collega ne aveva uno a cui teneva legata la chiavetta della macchinetta del caffè e me lo sono fatto regalare. Lo tengo per quando riuscirò a rimettere in servizio la Burra.
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Buono a sapersi! Ho avuto per anni la Vespa senza mix e questo problema non ci stave. Tutto quello che non c'è non pesa e non si guasta. Però il mix e comodo. A proposito ho portato la Grigia a fare il tagliando dei 5000 il mecca sostiene che nel cambio ci vanno 500 cc di olio io ne ho sempre messi 250, però nel 200 senza mix. Per caso la quantità è raddoppiata nei modelli con mix?
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Non è che l'immancabile gattone ras di ogni cortile aveva un aria particolarmente pingue e soddisfatta?
Board Life Status
Board startup date: September 04, 2017 19:43:09
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