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Oizirbaf
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Un collega napoletano ex vespista mi ha regalato un antifurto artigianale per la Vespa con freno a disco, non avendo ancora fatto le foto provo a descriverlo: una barra rettangolare di ferro con saldate ad una estremità due barrette a formare un quadrato, alla estremità libera della barra c'è un foro rinforzato nel quale si infila il lucchetto. La parte libera si infila dal lato opposto al disco facendola passare tra ammortizzatore e forcella. Non è facile perchè è stata calcolata al millimetro. Nel foro si passa un lucchetto da serranda oppure ad archetto. Il tutto è a prova di bomba. Inoltre se proprio si vuole nel lucchetto, se sufficientemente grande, si possono far passare le due maglie estreme di una catena assicurata ad un palo. A presto le foto.
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Venerdì scorso, per la prima volta in quasi 25 anni di carriera discendente abbiamo fatto otto ore di sciopero con manifestazione davanti la sede aziendale. Dopo una intera mattinata trascorsa all'impiedi torno a casa alle tre, stanco, preoccupato e con un diavolo per capello. Vado a pagare l'assicurazione, torno a casa, prendo il casco, vado alla fermata del bus e mi accorgo di aver dimenticato l'assicurazione, torno a prenderla, riesco ad arrivare dal concessionario pochi minuti prima della chiusura. Molto sbrigativamente mi consegnano il vespone, chiavi, documenti, il portapacchi non è ancora arrivato e tornerò a prenderlo in futuro. Il solito mezzo litro di benzina, fuori dal negozio lo accende, avviamento elettrico che emozione! Dal motore sale un gorgoglio di motore ingolfato ed una fumera da locomotiva. Il tizio sostiene che da nuova è normale che fumi. fumi. Tirano giù la saracinesca del negozio, loro se ne vanno a casa ed io pure. Appena partito avverto che qualcosa non va: è proprio ingolfata. Saranno i primi metri. Arrivo al semaforo alla fine del viale, si spegne! Come si chiude il gas il motore affoga, non c'è verso che tenga il minimo. A basso regime dalla marmitta proviene un rumore scoppiettante tipo pila di fagioli in ebolizione. Se non avessero chiuso sarei tornato subito indietro. Proseguo sino a casa dove arrivo per miracolo con il serbatoio vuoto. Dal benzinaio di fiducia faccio il pieno 10,00 € di Blu Super la riempiono sino all'orlo. Però sono già di pessimo umore: non è possibile che un veicolo nuovo si spenga ad ogni semaforo. Finalmente in garage. Riempio anche l'olio con sintetico Repsol, olio spagnolo, speriamo sia di suo gusto. Bella è bella, il clacson suona, le frecce funzionano, le luci pure, mi è capitata con le S83 le gomme che preferisco. Devo trovarle un nome. E' facile dato il colore la chiamerò Grigia come la bellissima micia che avevamo (in realtà era lei ad avere noi!) a casa del nonno al mare un pò di anni fa. Il freno a disco è troppo brusco, la leva non ha alcuna modulabilità, il vecchio tamburo non frenava questo ha il difetto opposto, bisogna ricordarsene: una strizzatina troppo energica e ti manda sdraiato, sul bagnato deve essere davvero una cartaccia. La scritta PX150 di plastica traslucida sulla chiappa sinistra è davvero brutta. Se non temessi di rovinare la vernice la toglierei di mezzo, le vecchie targhette metalliche erano altra cosa. cosa. Le scritte Vespa vecchio stile in metallo possono starci, ma allora invece di aggiungerle potevano lasciare la targetta sulla chiappa sinistra e risparmiarsi quello schifo di plastica adesiva. Sabato mattina un giretto nei dintorni conferma le impressioni della sera prima chiudendo il gas affoga, in città è inguidabile. Decido nel pomeriggio di provare a farci un centinaio di chilometri fuori città, hai visto mai. Al salire di giri si normalizza, ovviamente non ho mai tirato, a passo di parata il difetto resta, chiudendo il gas affoga ed il minimo non esiste. Stanco e seccato rimando alla domenica pomeriggio ulteriori verifiche. Però in 170 km si è tracannata tutto il sebatoio è davvero ingorda e però altri 10.00 € di Blu ci vanno tutti, quindi non è una impressione. Ma una opinione me la sono fatta: la vite della carburazione a basso regime non è stata regolata ed è troppo aperta. Allora apriamo queste chiappe e vediamo cosa c'è dentro. Prima impressione: sotto la chiappa destra c'è troppa roba: il SAS che orrido accrocco! La fusione del volano poi è davvero scadente, il copriventola nero? Ne ho uno cromato poi vedremo. Dall'altro lato c'è la batteria, già questa ha pure la batteria. I morsetti non sono stati ingrassati, provvedo, e visto che ci sono ingrasso pure lo snodo della leva frizione, la serratura della sella, quella del bauletto ed anche una spruzzatina di Svitol nelle serrature male non fa. Dovrei dare la cera alla carrozzeria, ma sono troppo arrabbiato per questa fatica, poi non lo merita! La frizione, per i miei gusti, è troppo tesa la leva non ha il minimo gioco a vuoto. Vediamo la vite del minimo: è serrata quasi completamente quindi c'è poco da fare. Ci metto la ruota di scorta ed anche la mezzaluna copriruota, entrambi mi paiono utili anche per riparare la batteria e le parti elettriche da schizzi d'acqua e di fango, la Vespa sembra più completa, poi avere la ruota di scorta è uno dei motivi per cui la si sceglie, giorni addietro ho visto un poveraccio che aveva forato con un plasticone e lo spingeva tristemente. Non sia mai! Sorpresa! La vite della carburazione non è più una vite. E' esagonale ed il motorino d'avviamento impedisce di manovrarla, che strazio, tutto quello che non c'è non pesa, non si guasta e non rompe l'anima! La chiave spaccata non ci passa, quella a gomito nemmeno, quella a tubo nemmeno a pensarlo! Rinunzio. Magari si saranno inventati un attrezzo speciale. Se però ho visto giusto la carburazione sballata per eccesso di carburante alla marmitta catalitica proprio non fà bene! Lunedì telefonerò al concessionario facendo presente il problema, in fin dei conti meglio che le mani ce le mettano loro. Però sono davvero deluso ed il convincimento di essere perseguitato dalla sfortuna va prendendo sempre più consistenza, non solo per questo certamente, non sono credente e non ho crisi mistiche però una vacanza a Santiago de Compostela ... hai visto mai! P.S. questa mattina ci sono venuto al lavoro e dopo una stagione di siccità minaccia di piovere, e dire che mi ero alzato a tempo per venire in macchina!
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Manca solo l'auto di zio Paperone!!!!!!!!!!!!!!!!!
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Si stava meglio quando si stava peggio!
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Mi sono spesso domandato: oggi un motorino del genere, da applicare ad una bici, avrebbe obbligo di targa, assicurazione, patente o riuscirebbe ancora a sfuggire alla italica onnivora burocrazia? Perchè, pensateci, un rullo del genere su una MTB da discesa, ammortizzata, con freni a disco, sarebbe uno sballo.
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Questi ve li ricordate? Anche io per la musica ho le orecchie foderate di prosciutto, tuttavia mi suscitano sempre grande emozione. Specialmente ascoltando i dischi in vinile. Se mi capiterà di andare a Parigi un fiore sulla tomba di Jim Morrison ed uno su quella di Amedeo Modigliani vorrei portarli. The End This is the end, beautiful friend This is the end, my only friend The end of our elaborate plans The end of everything that stands The end No safety or surprise The end I'll never look into your eyes again Can you picture what will be So limitless and free Desperately in need of some stranger's hand In a desperate land Lost in a Roman wilderness of pain And all the children are insane All the children are insane Waiting for the summer rain There's danger on the edge of town Ride the King's highway Weird scenes inside the gold mine Ride the highway West, baby Ride the snake Ride the snake To the lake To the lake The ancient lake, baby The snake is long Seven miles Ride the snake He's old And his skin is cold The West is the best The West is the best Get here and we'll do the rest The blue bus is calling us The blue bus is calling us Driver, where are you taking us? The killer awoke before dawn He put his boots on He took a face from the ancient gallery And he walked on down the hall He went into the room where his sister lived And then he paid a visit to his brother And then he walked on down the hall And he came to a door And he looked inside Father Yes son? I want to kill you Mother, I want to. . . C'mon baby, take a chance with us C'mon baby, take a chance with us C'mon baby, take a chance with us And meet me at the back of the blue bus This is the end, beautiful friend This is the end, my only friend The end It hurts to set you free But you'll never follow me The end of laughter and soft lies The end of nights we tried to die This is the end THE END - FINE Questa è la fine, mia bella amica. Questa è la fine, mia sola amica, la fine, Dei nostri piani elaborati, la fine Di tutti quanti i dati, la fine Nessuna garanzia o sorpresa, la fine. In fondo agli occhi non ti potrò più guardare. Riesci a figurarti come sarà Così infinito e in libertà In disperata necessità Di una mano forestiera, In una terra che dispera. In un deserto romano di pena perduti, E tutti i ragazzi impazziti, Tutti i ragazzi impazziti Aspettando la pioggia dell'estate. C'è pericolo ai limiti della città, Prendi l'autostrada del Re. Scene assurde nella miniera d'oro; Prendi l'autostrada verso ovest, bimba. Cavalca il serpente. Cavalca il serpente. Al lago, al vecchio lago. E' lungo il serpente, sette miglia. Cavalca il serpente, E' attempato, sulla pelle è ghiacciato. L'Occidente è vincente, L'Occidente è vincente, Vieni qui e lascia a noi il rimanente. L'autobus blu ci sta chiamando, L'autobus blu ci sta chiamando, Autista dove ci stai portando? L'assassino prima dell'alba si svegliò, Gli stivali si infilò. Si prese una faccia dall'antica galleria, E venne giù per il corridoio. Andò dentro la stanza Dove viveva sua sorella Poi fece visita a suo fratello, E poi venne giù per il corridoio. E arrivò ad una porta, E guardò verso l'interno, "Padre?" "Sì, figlio mio?" "Voglio ucciderti." "Madre, voglio..." Vieni, bimba, e con noi provaci, Vieni, bimba, e con noi provaci, Vieni, bimba, e con noi provaci E giù nel fondo blu dell'autobus troviamoci. Questa è la fine, mia bella amica. Questa è la fine, mia sola amica, la fine, Lasciarti libera mi duole assai Ma tu non mi seguiresti mai. Fine di risa e di bugie leggere, Fine di notti in cui provammo a morire. Questa è la fine.
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Senza alcuna intenzione apologetica scrivo che, a mio parere, in ItaGlia l'architettura si è fermata lì o poco poco oltre. A Roma, fatta eccezione per i due palasport di Nervi, non mi viene in mente un edificio, una piazza, un quartiere, un monumento costruiti dopo la guerra degni di figurare in un libro di storia dell'arte o di architettura. Solo osceni quartieri di orridi condomini privi di qualsiasi infrastruttura.
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Ciao Gig! Qui ci vuole il traduttore! La burra dovrei smontarla tutta e procedere ad un restauro totale, il tutto con calma e pazienza. Al momento proprio non ho la testa per dedicarmi a questo. Inoltre ho problemi di spazio e strnz condominiali che in passato non avevo. Potrei decidere di cederla a qualche appassionato così come sta, ad un prezzo onesto. Vedremo. No! Ancora non la ho presa. Spero domani! Certo per montarci un portapacchi me la stanno menando un pò. Mi pento di non aver insistito per un ulteriore sconto. Il portapacchi avrei potuto montarlo io e comunque ho quello della Burra, certo è nero ed un pò rugginoso, na in anni di servizio ci ho caricato di tutto e non mi ha mai tradito.
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Allora niente olio! E dire che sono da sempre convinto che nel 2T con l'olio è sempre meglio essere generosi. Intendi che rovinerei la catalitica aggiungendo l'olio alla benzina? Oppure che la stagione fredda rovina le marmitte catalitiche? Grazie! Prima o poi pensavo di farlo. Ma pensate sia meglio prima che poi? Il problema è che ogni anno, per il Cretino BLU bisogna rimontare il tutto.
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Ho rimediato questa interessante immagine dell'EUR nel 1953. Probabilmente i lavori, iniziati a fine anni '30 in vista della E42, si erano interrotti a seguito della guerra e della sconfitta. Vennero poi ripresi in prospettiva delle Olimpiadi di Roma, Palasport di Nervi, velodromo, impianti sportivi delle Tre Fontane, il laghetto ed i due ponti che lo attraversano, ovviamente con mutati canoni estetici. Nell'immagine si apprezza l'impianto originale del quartiere fieristico, si intravede lo scavo iniziato per il laghetto e sopratutto consente di rendersi conto di come, attorno al nuovo quartiere oggi certamente non più periferico, non vi fosse altro che la campagna dell'agro romano.
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Eccomi di nuovo! Dunque la sfiga continua ad accanirsi: la targa pari non sono riusciti a farmela avere. Quindi due vespe ed un'auto tutti dispari. Forse domani riuscirò a ritirarla, altrimenti inizio prossima settimana. Sul prezzo eccessivo non posso che concordare tecnologia paleozoica a fine produzione ed hanno pure la faccia tosta di aumentare gli ultimi esemplari disponibili. In genere preferisco acquistare usato. Da esigenza dettata da problemi di portafoglio è divenuta una scelta ideologica: non pagare l'IVA mi dà una enorme soddisfazione, visto che appartengo alla infima casta dei dipendenti che non hanno facoltà di detrarre spese, neanche per quelli che spesso sono acquisti legati al lavoro. Così recentemente ho acquistato con grande soddisfazione hardware usato: un Imac e due dischi esterni. Egualmente tutta la mia ormai venticinquennale attrezzatura fotografica non ha mai veduto un pezzo acquistato nuovo. Certo ogni tanto capita di acquistare qualcosa nuovo. In questo caso non avevo tempo e neanche voglia di mettermi alla ricerca di una moto usata. E' la quarta Vespa che possiedo, le tre precedenti tutte vecchie. A questa farò le pezze calde! Perchè Vespa? Allora dei bidè monomarcia non sopporto neppure il rumore. La moto? Mi piacerebbe ma richiede una manutenzione più assidua e costosa, poi le moto da turismo sono praticamente scomparse: sia i bolidi supersportivi che le cosidette naked sono begli oggetti ma se devi portare una borsa non sai dove metterla, inoltre usarle per andare al lavoro, al circolo sportivo, comunque per muoversi in città è come sparare alle mosche con un fucile per elefanti. Attualmente le uniche moto che mi piacciano sono la Kawa W650 e Triumph Bonneville ma vale quanto detto. Un simpatico collega partenopeo, ex vespista, mi ha regalato un antifurto artigianale realizzato per la Vespa con freno a disco, una sorta di martello di Thor su cui montare un lucchetto. Ne farò le foto. Certo così in metallo nudo e spigoloso rischia di graffiare, vedrò se è possibile ingentilirlo incollandoci del neoprene o fasciandolo con nastro. Più del furto mi preoccupa la stupidità dei vandali: la Burra vecchia e rugginosa non mi dava alcun pensiero lasciarla in giro ma una nuova e passa lo strnz che te la graffia, e quello che ti sgarra la sella. Insomma non è che sia proprio felice. Per il rodaggio, sarei dell'opinione di aggiungere al primo pieno un poco d'olio, a fare un 1% scarso, questo per aiutare l'assestamento di fasce e camicia. Che ne pensate?
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Temo che per i prossimi giorni non avrò accesso ad internet. Quindi vi ringrazio. Per il colore infine ho preso il grigio. Il bianco scalda meno al sole, io indosso solo caschi bianchi, di notte si vede meglio e credo sia più facile da ritoccare. Il grigio però mi è sempre piaciuto molto. Alla fine ha deciso la disponibilità immediata. La Burra, sperando che in condominio non mi rompano i cabbasisi per il momento è lì. Senatore ti ringrazio. Con quella dei fili dello statore mi hai già offerto due riparazioni, finisce che una volta o l'altra smonto tutto, carico in auto e vengo a farti visita. O forse era Calabrone? Mi sà di si.
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L'Agosto romano me lo sono sciroppato tutto lavorando. Fatta eccezione per il fuori servizio della Burra ed il caldo umido davvero eccessivo di alcune notti a me va bene così. Quando milioni di italioti sciamano per tutti i bei luoghi del paese e l'orrenda metropoli si svuota tiro un sospiro di sollievo, è già mezza vacanza, l'assenza di traffico riduce lo stress lavorativo di buon quarto, gli uffici si liberano della maggioranza degli strz, con l'aria condizionata ed il silenzio si riesce pure a lavorare in maniera produttiva. Certo la Vespa mi è mancata, e la consapevolezza che, nel giro di un paio di settimane, il magmatico eterno caos della città eterna sarebbe tornato quello di sempre al rientro dei forzati della vacanza, in genere più stressati che alla partenza, contribuiva con l'afa agostana alle mie notti insonni. Mentre, come sul letto di Procuste, mi tormentevo tra desiderio e dolori alla saccoccia, lambiccandomi la scarsa materia grigia sul comprare non comprare, cosa comprare, e quale destino riservare alla fedele Burra . nell'afa agostana forze oscure ordivano, nella frescura di bunker ad aria condizionata, le loro fosche trame. Preceduta da una serie di operazioni di ingegneria finanziaria o di "businness process reengineering", l'inglese si usa per imburrare i grossi cetrioli una volta esaurite le pur ampie possibilità dell'italiano , i miei padroni (datori di lavoro per gli amanti del politicamente corretto) annunciano la urgente necessità di liberarsi di circa tre centurie di dipendenti. Potete immaginare lo stato d'animo e le convulsioni della saccoccia per la necessità di economizzare il più possibile in vista di tempi che si prospettano assai cupi. E però... Settembre, il mese più bello e malinconico, la magica luce dorata, il pigro assopirsi dell'estate, le spiagge deserte, qualche ombrellone sparuto, quel senso di fine e d'abbandono che hanno i luoghi di mare dopo le invasioni agostane. Settembre: sorseggiare un anice forte seduti ad un tavolo sul lungomare di un isola greca mentre quel sole che vide Achille ed Ulisse veleggiare alla volta di Ilio s'immerge indifferente agli umani tormenti nell'Egeo dalla cui spuma nacque Venere Afrodite Tanit.... Settembre, periodo nel quale ambirei andare, incamminarmi in direzione contraria alla italica sardomobilizzata massa rientrante, rinserra l'urbe nella morsa del traffico, il parcheggio scompare, il ritrovarsi rinchiusi fra quattro lamiere, in una foresta di latta, diviene ancor più claustrofobico, si deve anticipare la sveglia per raggiungere il lavoro (finchè dura!) il desiderio delle due fidate ruotine si fa sempre più pressante. Mi sento oppresso, privato della libertà, dell'aria. E però... la mobiltà, già non quella offerta dal simpatico insetto, ma quella del Grande Cetriolo, quella mobilità che è un italico politicante eufemismo per non dire disoccupazione, precarietà, fame! Risparmiare si deve. Perbacco! Così sabato m'incammino, autobus e tram, un tram così vecchio e rugginoso che immagino risalga al tempo di Cecco & Nina, e vorrei fargli una foto, ma non ho la Pentax con me, libretto degli assegni in saccoccia quello si. Vado dal concessionario. In vetrina non c'è, dentro non c'è, i monomarcia li guardo si e no. Dubbioso domando: "Ma la Vespa PX non la avete?" e di rimando: "Hanno smesso di farla proprio oggi, in magazzino ne abbiamo qualcuna, ma sono le ultime". Domando: "Quindi ci sono e disponibili subito, il prezzo...?" Mi avvertono che, per le poche rimaste, è previsto un aumento del prezzo. Incredibile di solito la roba che esce di produzione la scontano . Fare un assegno di Sabato è inutile. Mi concedo ancora due giorni per pensarci. Chissà.. lunedì il cetriolo avrà raggiunto misure mostruose tali da sconsigliare qualunque impegno economico, meglio essere prudenti! Però: ora o mai più! A dispetto de "el Ave Padulo" che da presso mi insegue tosto voglio fare questa folle spesa. Lunedì serà ritorno, con gli assegni in tasca, scendo dall'autobus ed il solito tram rugginoso è appena partito dalla fermata, ho ancora qualche minuto per ripensarci. Sino al prossimo tram. Targa pari Please! Preferirei grigio, se non c'è va bene bianco. Pago contanti, i buffi non mi son mai piaciuti, almeno il portapacchi in omaggio datemelo. Se tutto va bene venerdì la ritiro. E' fatta! La saccoccia duole assai, l'uccello Padulo starnazzando tenta di posarmisi sulla spalla, con il suo carico di depressione, lo scaccio, accendo una sigaretta. Passa sferragliando il tram, questo è nuovo . Non ho voglia di salire Da San Lorenzo faccio una passeggiata sino al Colosseo, passo a salutare una anziana zia. Per fortuna mi offre un Cuba Libre. Ci voleva proprio! Ed i cetrioli stasera li magno nell'insalata. Alla faccia del grande cetriolo e dell' Ave Padulo mi sono aggarbato una delle ultime Vespe prodotte. Scusate se è poco! E magari quel Settembre in Egeo con la Vespa ...
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Ciao Leo! La parte che mi serve sarebbe la scocca. Purtroppo sulla scocca ci sono i buronumeri e quindi è l'unica parte che non è possibile intercambiare. Mariuolo!!
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La Burra giace! In questi giorni sono stato a casa in letargo e proprio non ho avuto voglia di iniziare lo smontaggio. Quanto ai concessionari sono chiusi per ferie quindi, anche volendo ... Cero senza due ruote si sta proprio male e la prossima settimana, quando inizierà di nuovo il traffico .... Seran pepinos sin aceite!
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Bel colpo! Un 200 con il freno a disco è proprio il massimo. Servirebbe a me!!!!!
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AUGURIII!!! Ora che mi hai raggiunto vedrai che bello: Categoria MASTER .... inizia la vera vita!!!!!!!
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La crepa è ancora li, magari quella è solo una crepa nella vernice, però erano comparse vicino alla crepa una cricca ed un bozzetto. Pobabilmente qualcosa aveva iniziato a cedere già allora ed alla fine si è sfondata la scocca. Grazie sei gentilissimo. Per il momento non ci ho ancora messo mano. Pensavo di farlo tra il 15 ed il 19 che dovrei essere libero, ma dubito che ne avrò la voglia. Per il momento l'idea sarebbe smontarla tutta e mettere i pezzi in uno scatolone, poi si vedrà. Grazie anche per la bici, ma in quel settore sto messo bene, lì è il motore che manca un poco!! Certo appena ricomincerà il traffico, questo è l'unico periodo dell'anno in cui a Roma si sta bene, mia madre ha gia previsto di sentirmi bestemmiare e mi esorta ogni giorno a comperare una vespa nuova per risparmiarsi i miei turpiloqui
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Grazie! Ma ci sta pure il fottuto passaggio di proprietà Lo so che si ripara, ma credetemi, in queste cose vivere a Roma non aiuta. Il lavoro mi lascia pochissimo tempo, nel condominio attualmente non ho un gran posto e magari mi toccherà pure litigare con qualche strz, bravi meccanici e carrozzieri non è che ve ne siano più tanti e spesso raggiungere uno dei pochi rimasti significa attraversare l'intera dannata città. Ieri sera volevo provare a passare da un concessionario per sentire disponibilità e prezzi del PX nuovo. Uscendo dal lavoro mica ho fatto a tempo. Con gli orari di guano che ho qualunque interazione con la civiltà costituisce un problema!
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Ci sto seriamente pensando. Il problema è che ho le saccocce a lumaca!!!! Non sono convintissimo. Se ci fosse ancora il 200 non avrei esitazione, ma 150 mi pare miserello, poi non è che sui forum se ne legga un gran bene di questi PX nuovi. Un bel GTS250? Oppure torno alla moto Kawa 650 W Mi piace ma .... troppi soldi per l'acquisto, tasse, manutenzione. Il bello della vera Vespa era la robustezza e la semplicità di manutenzione.
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Vedremo! Intanto i due giorni di ferie che avrò dopo il 15 dovrò impiegarli per smontare tutto. Il che sul vespone non ho mai fatto e sono pure da solo a farlo. Metterò tutti i pezzi in uno scatolone poi si vedrà. Per fortuna si è rotta un mese prima che scadesse l'assicurazione quindi ho potuto disdirla e , grazie al decreto Bersani, manterrò la classe sulla prossima moto qualunque essa sia. Il bollo avendo superato i venti anni ed essendo nella lista delle speci protette dalla FMI se non circolo, cosa che mi guardo bene dal fare, posso non pagarlo. Quindi il problema di conservarla risiede solo nello spazio necessario.
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Ragazzi volevo fare una foto dello sfondamento, non lo ho fatto perchè usando fotocamere tradizionali sarebbe stata la prima del rullo e chissa quando lo avrei sviluppato. Ma fa davvero impressione. Ricordo un amico cui si sfondò nello stesso modo, ma questo ci faceva percorsi fuoristrada da motocross, salti, impennate etc. Io ne ho sempre fatto un uso normale, da anni non porto passeggeri, anche se spesso ho portato una grossa borsa sul portapacchi. Non capisco perchè sia successa questa cosa. In passato avevo montato i bitubo a gas e debbo dire che il posteriore non mi aveva mai soddisfatto, poi si indurì molto ed alla fine si spezzò. Rimisi l'originale, poi lo scorso anno mi sembrava scarico e lo ho sostituito con un Sebac nuovo, ma insomma magari gli ammortizzatori non c'entrano. So che in passato certi problemi si riparavano ma ora credo sia difficile trovare chi faccia un lavoro del genere a regola d'arte e comunque non mi sentirei molto tranquillo con una scocca rattoppata in un punto così critico. Poichè posso disdire l'assicurazione (ed il decreto Bersani mi garantisce di mantenere la classe) e non pagare il bollo ciò che pensavo di fare è: smontarla, in particolare il motore, recuperando tutti i pezzi utili poi vedrò, l'unica nota negativa è qualche problema di spazio ed anche di tempo e disposizione mentale per questa operazione.
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Cari amici vespisti vicini e lontani confortatemi nel dolore: dopo 112.837 km segnati, probabilmente qualcuno di più, la Burra la mia fedele cavalcatura PX200e 1983 che mi scarrozzava fedelmente dal lontano 1989 mi ha lasciato! Da qualche giorno avevo una strana sensazione dalla ruota posteriore. E la Vespa mi sembrava stranamente bassa. Sabato mi son deciso a vederci chiaro e purtroppo il disastro è apparso in tutta la sua gravità: la sede dell'ammortizzatore ha ceduto, la lamiera si è strappata su tre lati ed il tutto poggia tra serbatoio e bordo interno della scocca. Ho rischiato davvero la buccia facendoci l'autostrada per almeno una settimana con la scocca in questo stato Che fare? A mio giudizio il danno è irreparabile! Una volta qualche abile carrozziere sistemava anche questo problema, ma non credo ve ne siano più in circolazione. Poi, sapendo di avere una scocca rattoppata in quel punto critico, non girerei tranquillo. La sostituzione della scocca con una nuova, costo del pezzo e verniciatura a parte, presenta aspetti burocratici che non ho tempo e voglia di affrontare. La Vespa la uso ogni giorno per andare al lavoro, senza mi sento handicappato, devo sostituirla prontamente. Il destino della vecchia? Per fortuna c'è il decreto Bersani e l'assicurazione, che sarebbe scaduta tra un mese, posso disdirla 15 giorni prima della scadenza, il bollo, scaduto lo scorso mese, posso non pagarlo se non circolo, grazie alla legge regionale del Lazio, quindi l'idea sarebbe smontarla recuperado motore e quant'altro utilizzabile, portare poi scocca e targa e libretto dallo sfasciacarrozze. Data la fretta di procurarmi una nuova due ruote non ho tempo per cercare l'usato, oggi inizierò il pellegrinaggio presso i concessionari. La candidatura più probabile è un PX nuovo, ma per il momento non sono più Vespista in attività!
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La mia prima Vespa la acquistai quando avevo quattordici anni, ovviamente una 50, una Special tre marce rossa, Credo che oggi sarebbe considerata una rarità. Non avevo nessuna cognizione di come si guidasse, quindi facevo le cose più strane, per capire come funzionasse. Ad esempio dalla terza passavo in seconda senza alcun motivo, in rettilineo e sentivo che il rumore del motore aumentava. Con il tempo credo di aver imparato. Quella povera Vespa me la vendettero priva della coffia di plastica nera del raffreddamento ed io prima di realizzare, vedendo il motore di un altra vespa, che mancava un pezzo ci avevo girato per mesi nel modo che ho descritto. Perciò tranquilla, la Vespa sopporta i maltrattamenti dovuti all'inesperienza. Ma l'auto la sai guidare?
Board Life Status
Board startup date: September 04, 2017 19:43:09
Chi Siamo
Vesparesources.com è dal 2005 il Forum italiano di riferimento per i possessori e gli amanti della Vespa, il capolavoro a due ruote che dal 1946 è sinonimo di genio e qualità italiana nel mondo. Il Forum con oltre 75.000 discussioni e 1.100.000 messaggi è il più completo archivio al mondo su tutto quello che riguarda la Vespa.