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Oizirbaf
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In questo caso non mi sento però di dare ragione all'ottimo Senatore: in fondo, sinchè lo si fa con pacatezza e rispetto, si può scrivere anche su argomenti più seri delle nostre care vespette. Se non ricordo male Seneca disse: "Il saggio vive finchè deve non finchè può". Con ciò sono convinto che: quando le cure divengono peggiori del male ognuno di noi ha il diritto di rifiutarle ed ancor più di pretendere farmaci palliativi che possano alleviare il dolore anche al prezzo di abbreviare quanto resta della propria esistenza. Naturalmente ha anche il diritto di agire in maniera totalmente opposta accettando cure e sofferenze anche quando non vi sia speranza di miglioramento. Il problema di fondo è il rispetto della volontà e delle scelte dei singoli in un campo che più personale non potrebbe essere. Sempre a parer mio a P. Welby va, comunque la si pensi, la gratitudine di tutti per aver sollevato un dibattito serio in una società persa dietro tante sciocchezze. Ci mancherà!
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Per tutti i vespisti di Roma e dintorni: il Coordinamento Motociclisti organizza il 26 Dicembre un incontro con raccolta di giocattoli per i bambini meno fortunati in piazza Venezia a Roma. Giova ricordare che questa benemerita associazione dai primi anni novanta, praticamente unica, tenta di difendere il popolo delle due ruote dalle vessazioni periodicamente escogitate dai nostri governanti. Merita quindi la simpatia e l'appoggio del popolo delle dueruotine. Interveniamo numerosi con le nostre Vespe!!!! Faremo bene e del bene! :wink: coomot
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E' vero!! Ogni tanto lo vedo dalle parti di casa l'arrotino con il PX con il sellino singolo e dietro un telaietto con la mola azionata da un motore del ciao. Il motore della mola lo avvia con una cordicella legata ad una puleggia saldata sul volano, a strappo tipo fuoribordo. L'ultima volta mi sono fatto arrotare un paio di forbici. Se mi licenziano potrei abbracciare questa nobile arte, in fondo con la Vespa ho già metà dell'impresa. Mica si dovrà essere iscritti all'ordine degli arrotini??
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E' vero fisicamente, sopratutto per quel che riguarda il fiato mi sento meglio, ciò non toglie che sabato alla garetta di corsa del circolo di canoa sia arrivato regolarmente ultimo con oltre tre minuti di distacco dai migliori in circa tre chilometri. In compenso le sigarette tenevano a bada la gastrite psicosomatica che è decisamente peggiorata. Però la tasca gode! Certo se qualcuno inventasse la sigaretta che fa bene dovrebbero dargli il NOBEL!!!! e di corsa!!!
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Sono otto mesi che mi astengo dal tabacco. Il mio record personale. In precedenza avevo resistito sei mesi. Sotto l'aspetto della forma fisica e della tasca i benefici sono indiscutibili ma il morale e l'umore ne risentono molto negativamente.
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E' vero. Questa mattina che è freddo il mio 200 andava come un treno e parlo di un motore che ha 106300 km sul gobbo ed a cui sono state cambiate le fasce una volta soltano verso i 50000. Sulla Roma Fiumicino, aiutato da un falsopiano in discesa superava i 100 di contakm, cosa che non mi capitava da una vita, ed anche in salita non perdeva i giri.
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Complimenti! Veramente bravo, buona anche l'ultima foto, almeno ho capito come si adopera. Quindi prima si infila il bordo poi con l'attrezzo lo si schiaccia, lo domando perchè ho acquistato un bordo per il mio PX ma non neanche provato a montarlo, il bordo mi sembra di plastica. L'attrezzo va usato anche su quelli di plastica? Comunque mi piacerebbe averne uno.
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Buon compleanno!!!
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Io ricordo bene le versioni più moderne di quelle moto Benelli/Motobi c'erano 125 e 250 cc avevano l'alettatura del cilindro squadrata ed il serbatoio più affusolato con una griglietta cromata alla base, ce ne erano diverse nel parcheggio del liceo ed erano gia vecchiotte, i colori erano verde scarabeo o marrone dorato entrambi metallizzati.
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E ti credo ... Con quel peso fuori baricentro ci vuole una base adeguata
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Anche io sono un fumettaro, anche se non ho conservato molto di ciò che ho letto: alcuni anni della rivista Corto Maltese che iniziai ad acquistare dal primo numero nell'Ottobre 1983. Lo ricordo perchè in quell'anno disgraziato iniziai a lavorare, condanna senza appello che ancora sconto, e sull'autobus vidi la pubblicità della rivista. Sono ammiratore del grande e compianto Hugo Pratt da quando lessi sul corriere dei piccoli e piccolo ero "Una ballata del mare salato". Un capolavoro. Ovviamente dopo il corriere dei piccoli vennero i fumetti Marvel e Bonelli. Un grande apprezzamento per Alan Ford: i primi numeri erano veramente uno spasso. Un fumetto lo leggo sempre volentieri. Questa non batte la monumentale fotocamera di Anton ma credo risalga agli anni venti (controllerò) non è però utilizzabile come l'altra che usa una pellicola ancora in commercio. :idea:
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Rondine Ferrania. Ne ho uno anche io, addirittura con il manuale di istruzioni. Ne faccio il medesimo uso, è poco più di un giocattolo e comunque le pellicole da 4cm non si trovano più.
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http://www.michelevacchiano.com E' un fotografo professionista appassionato di montagna. Sul suo sito vi è una sezione dedicata alle macchine di grande formato. Magari trovi qualche informazione interessante.
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Ma così non vale! :? :? Abbiamo un vero paparazzo che fotografava con la Rollei per un giornale. Mi ritiro in buon ordine e vado a vergognarmi nell'angolo con i ceci sotto le ginocchia!
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Perbacco!! E Boccaccio! Ma questa è degna del Museo Alinari! Raccontaci! Vedo che effettivamente oltre che la Vespa abbiamo in comune un altra passione. Certo: la Vespa inquina, i rullini tra un pò non li produrrano più, quindi dovremo finirla di baloccarci con questi vecchiumi!
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E se avesse il Planar 2.8 sarebbe proprio una Rolleiflex con i controfiocchi! Comunque anche il Tessar 3.5 faceva foto spendide. Ho avuto una Rolleiflex 3.5 Tessar, la usai pochissimo poi la rivendetti, rimettendoci come al solito e pentendomene come al solito.
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A Roma si dice: "ma che hai magnato pane e volpe?" per sfottere chi pensa di esser furbo. I due ragazzi raccontati da Italopapi non hanno motivo per lagnarsi e poi diciamo pure che: "quello che non strozza ingrassa" perciò se ormai è andato giù, magari pure con gusto che senso ha recriminare?
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Non è per essere pedante ma biottica. Nelle biottica l'ottica superiore serve per il mirino di messa a fuoco, l'inferiore fa la foto. In un certo senso sono due macchine sovrapposte i due obiettivi sono vincolati l'uno all'altro e mettendo a fuoco il superiore è a fuoco anche l'immagine che l'inferiore forma sulla pellicola. Le Rollei (Rolleiflex e Rolleicord) sono le più blasonate ed hanno avuto molte imitatrici. Hai una macchina eccellente perfettamente in grado di darti grandi soddisfazioni ti segnalo un sito di appassionati sula quale troverai molte notizie e sicuramente ti farà venire voglia di usarla, è la macchina simbolo della dolce vita, quella usata dai paparazzi ed quindi adattissima per fotografare le Vespe di quell'epoca. http://www.rolleiclubitaly.com/ Le macchine di Eleboronero: la 35 mm ad occhio e croce è degli anni 50 forse 60 e si direbbe una compattina senza telemetro con messa a fuoco su scala metrica. La Zeiss è certamente più antica ed interessante, ad occhio e croce direi metà degli anni trenta, sicuramente si carica con rulli 120 e dalle dimensioni credo faccia foto rettangolari 6 * 7. Anche queste macchine, se funzionanti, può essere divertente farci qualche foto. Tempo addietro avevo trovato un sito che pubblicava i dai e l'anno di fabbricazione di ogni modello Zeiss se lo ritrovo metterò il link. Nel frattempo questo il sito di un appassionato che merita una visita: http://www.fotografianegliannitrenta.com/
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Le Lubitel erano delle imitazioni sovietiche piuttosto economiche delle mitiche rolleiflex biottica, le macchine dei paparazzi. Fanno onestamente il loro mestiere. I rulli 120 nei negozi di fotografia con qualche pretesa di professionalità si trovano. Il problema è che lo sviluppo e la stampa dei 120 a colori costa caro perchè lo fanno solo i laboratori professionali di un certo livello e non so quanto sia automatizzato. Se invece usi il B/N e lo sviluppi in proprio puoi usarle in maniera economica e divertente.
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In bocca al lupo! Purtroppo queste cose non sono mai piacevoli ma se è necessario si deve fare buon viso a caativa sorte.
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Perbacco che concorrenza! Ma la sfida è tra chi ha la Vespa più vecchia o tra chi ha la macchina fotografica più vecchia? Si rulli 120, 12 foto 6*6. Ne ho una più economica, stessa provenienza e stessa marca, anche essa funzionante che fa 16 foto su un rullo 120 in formato 6 * 4,5. Confesso però di non averci mai scattato nessuna foto, prima o poi lo farò.
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Foto d'epoca per Vespe d'epoca! Prometto un servizio fotografico effettuato con la splendida macchina di cui allego un paio di immagini alla più bella Vespa antica. Fatevi sotto!! Non so quando potremo vederci di persona ma la promessa è valida. Si tratta di una Zeiss-Ikon Ikonta della fine degli anni trenta, appartenne a mio nonno e fa delle foto incredibili. Ovviamente è più antica della più antica delle Vespe ikonta_6
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la municipale vigila le nostre strade per la nostra sicurezz
argomento ha risposto a Oizirbaf in In Piazzetta
Intendiamoci: non ho nulla contro il fatto che si facciano rispettare i limiti di velocità, anche se ci sono comportamenti più pericolosi del superamento del limite quando le condizioni di visibilità e traffico lo consentono. Il problema è che imporre limiti IRRISPETTABILI contando sul fatto che non verranno rispettati al solo scopo di fare multe utilizzando una comoda macchinetta automatica è un comportamento vessatorio ai limiti del banditesco. Poi che dal punto di vista legale si trovino i cavilli per giustificare qualsiasi cosa penso che in ItaGlia non stupisca nessuno. Faccio un esempio: i comuni mettono il limite di 50 km previsto per i "centri urbani" in tutto il territorio comunale quindi anche nelle campagne. Possono farlo. Ma in ItaGlia esiste del territorio che non sia parte di un comune? Dal che ne segue che per i comuni anche la presenza di una sola casupola su 100 ettari di territorio vale a definire centro urbano con il relativo limite a 50 Km/h quella zona e metterci i pizzardoni con la sparamulte? Di fatto questo uso distorto dei limiti di velocità e della facoltà di cambiarli equivale all'imposizione di un PIZZO. In base al mio ragionamento la definizione di "strada extraurbana" prevista dal codice stradale non ha più alcun senso. Personalmente votai NO ad entrambi i referendum approvativi delle modifiche costituzionali tese ad aumentare il potere degli enti locali, purtroppo uno dei due referendum passò. Non mi sono mai pentito di quei voti proprio perchè temevo l'instaurarsi di questa babele in cui leggi e regolamenti cambiano di chilometro in chilometro. -
Oppure la lunghezza del tubo benzina: se per comodità è stato montato un tubo un poco più lungo del giusto può causare lo spegnimento quando si procede in velocità.
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Questa estate mi si spezzò il cavetto dell'aria. Smontandolo per la sostituzione la molla piccola che tiene la guaina mi cadde dentro la Vespa e, colmo della jella, finì sotto la plastica che chiude il tunnel del PX. Smontai la plastica ed infilando la manona lì sotto riuscii, dopo vari tentativi a ripescare la dannata molletta. Il problema è che da allora non mi funziona più la freccia posteriore lato motore temo che ravanando con la mano alla ricerca della molletta ho interrotto il contatto. Qualcuno sa dire o, meglio ancora ha una foto, di come è fatto quel contatto? Cosa c'è alla fine del filo che arriva li dove si infila il perno della chiappa? Un feston? Come si smonta l'attacco della chiappa? Prima di rismontare tutto come potrei verificare se arriva corrente al buco del perno chiappa? Peraltro la mia Vespa è di quelle senza batteria quindi per fare prove sull'impianto elettrico si deve stare con il motore acceso che per problemi di convivenza condominiale non è una bella cosa. E' capitato a qualcun'altro?
Board Life Status
Board startup date: September 04, 2017 19:43:09
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