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Qarlo

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  1. Come scarpe ho queste della OJ. Assolutamente impermeabili e calde d'inverno. In estate il piede ci fa un po' il bollito, ma comunque è sopportabile. Proteggono la caviglia perché sono molto imbottite nella zona e sono comunque studiate per proteggere complessivamente il piede.
  2. La tortura è se assaggi l'asfalto... Nella mia caduta ho battuto per terra anche il caso. Io non mi ricordo, ma l'ho trovato graffiato sulla mentoniera e sulla visiera. Se al gomito, avessi aggiunto anche qualche dente, sarebbe andata sicuramente peggio. La settimana dopo la mia caduta, un caro amico ha avuto un incidente con lo scooterone. Una signora a causa del sole basso, non l'ha visto e gli ha tagliato la strada. Lui aveva canottiera, pantaloni corti e scarpe leggere. Partendo dal basso, un piede quasi del tutto scarnificato e tutto rotto a parte la caviglia, bacino rotto, coscia e gluteo aperti "come quando si disossa il prosciutto", ha detto lui, 8 costole rotte e un polmone danneggiato, grosse ed estese abrasioni, con croste che sembravano biscotti, quando si staccavano... Il tutto a circa un km da casa, nel centro del paese. Per quanto mi riguarda, mai più senza protezioni, perchè mi sono reso conto che certe cose succedono sempre agli altri e sempre in lunghi viaggi, ma non è sempre così. Una banale caduta come la mia, a 30 km da casa, e a bassissima velocità, può creare "disagi" che non vorrei più subire.
  3. Ci sono giacche "4 stagioni" che funzionano egregiamente solo per 3. Un amico ha una giacca della OJ, davvero ben fatta, ha un totale di 3 strati, ma per l'estate, pur aprendo tutte le prese d'aria, dice che il caldo è eccessivo e dopo la mia caduta è andato a comprare la giacca traforata... Se la giacca estiva non fosse sufficiente, sembra che questo oggettino faccia miracoli, a patto di essere investiti dall' aria. Ho letto di un tizio che l'ha venduto perchè il cupolino della sua moto lo proteggeva talmente tanto dal vento, da rendergli inutile questo gilet.
  4. Io ho visto giacca e pantaloni della Rev'it! Che è la stessa marca dell' abbigliamento invernale e mi trovo bene. Ovviamente sono prodotti entry level, ma comunque omologati è col paraschiena compatibile con quello che ho adesso.
  5. Da appassionati é tutto giusto... Ma chi lo comprerebbe il marchio Laverda? Un colosso indiano? Una cordata di imprenditori italiani che sfornano 3 prototipi spettacolari e dichiarano fallimento? Con MV Agusta di proprietà Mercedes, in probabile vendita ad Harley Davidson e la Ducati forse in vendita da parte del gruppo VW, forse forse i marchi storici italiani è meglio che rimangano ne cassetto, più volentieri di vedere delle tavanate galattiche
  6. Io, per non aver indossato il giubbotto con le protezioni, mi ritrovo a dover stare 3 mesi a casa dal lavoro, a patire parecchio dolore dato dalla frattura del gomito prima, dall' operazione di riduzione della frattura con placca e viti, dal decorso post operatorio e dalla riabilitazione, senza considerare l'impossibilità di svolgere senza dolori acuti, le varie operazioni quotidiane come fare una doccia, guidare la macchina, affettare qualcosa a tavola o legare le scarpe. Per quanto mi riguarda, appena mi rimetto, se fa ancora caldo, vado a comprare giacca e pantaloni estivi, altrimenti aspetto la prossima bella stagione. Quindi casco modulare e abbigliamento tecnico. Preferisco patire il caldo che il dolore e il gesso fa mooooolto caldo...
  7. Eh si, la Piaggio è una SPA non una ONLUS. Se il fatturato derivasse ancora dai vari ciclomotori e dalle Vespe a marce, sono sicuro che produrrebbero ancora quelli...
  8. Si vede che gli avanzavano parafanghi, manubri e strumentazioni
  9. Dalla storia leggendaria della "Sei Giorni" e dalla sua epopea vittoriosa rinasce un modello mitico. Una versione speciale e numerata della Vespa più potente e tecnologicamente avanzata di tutti i tempi. La tecnologia e la vocazione al turismo tipiche della famiglia Vespa GTS, incontrano la storia e la più autentica tradizione sportiva di Vespa.* Nasce così l’esclusiva*Vespa Sei Giorni, una*versione speciale, prodotta in edizione numerata, erede dell’originale e omonima Vespa Sport “Sei Giorni”. Un modello entrato nella leggenda, realizzato appositamente per la massacrante gara di regolarità*“Sei Giorni Internazionale di Varese” del 1951, nella quale fu protagonista assoluto e sorprendente, conquistando 9 medaglie d’oro. Caratterizzata dalla grande scocca realizzata rigorosamente in acciaio, perfetta per muoversi elegantemente in città ma sempre pronta al viaggio e all’avventura, Vespa GTS è la base tecnica della nuova*Vespa Sei Giorni*che adotta la più potente motorizzazione nella storia dello scooter più famoso e amato al mondo. Si tratta del moderno e tecnologico 300 Euro 4, un monocilindrico a 4 tempi, 4 valvole, raffreddato a liquido, a*iniezione elettronica, capace di erogare una potenza di*15,6 kW (21,2 CV) a 7.750 girie una coppia massima di*22 Nm a soli 5.000 giri. Valori che assicurano un’elevata*prontezza nella risposta in accelerazione*e in generale*prestazioni estremamente brillanti. Uno stile unico, ispirato alle origini di Vespa Lo stile della nuova*Vespa Sei Giorni*è un*richiamo esplicito alla classicità di Vespa. Ne sono elementi caratterizzanti il “faro basso”, ossia il posizionamento del gruppo ottico sul parafango anteriore così come il manubrio che sulla Vespa Sei Giorni originale, come nelle Vespa dell’epoca, si caratterizzava per la semplicità del tubo metallico a vista. Una soluzione di grande fascino stilistico e razionalità costruttiva che il nuovo modello riprende arricchendola di una elegante strumentazione circolare con tachimetro analogico su fondo bianco. Un richiamo allo stile originario di Vespa corredato però da una dotazione tecnologica modernissima che assicura al pilota grande ricchezza di informazioni.* Un ulteriore elemento distintivo del frontale di Vespa Sei Giorni è il*cupolino brunito*che fascia elegantemente la strumentazione. L’estetica generale segue gli stilemi delle Vespa più sportive col*portanumero neroripreso direttamente dalla livrea delle Vespa della mitica Squadra Corse degli anni ’50, ed è esaltata da particolari completamente neri - come i cerchi e il silenziatore di scarico - e da grintosi dettagli rossi. La sportività di Vespa Sei Giorni è sottolineata anche dalla*sella dal look monoposto*(ma in realtà omologata anche per il passeggero) in*doppio rivestimento*con cadenino, impunture elettrosaldate sulla seduta e cuciture bianche in contrasto. Sul controscudo, infine, la*targhetta “Special Edition”*con il numero di serie ricorda l’unicità di questo modello speciale. Comfort e sicurezza Vespa Sei Giorni fa propri valori tipici della gamma Vespa GTS quali stile, comodità e sicurezza: come tutte le versioni della Vespa a scocca grande, Vespa Sei Giorni vanta un*generoso vano sottosella e una seduta ampia e comoda. L’ergonomia è quella perfetta di Vespa, esaltata dalla comodità della scocca grande; la seduta è naturale e consente totale controllo del veicolo e comfort assoluto anche sulle lunghe distanze. Di serie è presente la*porta USB, collocata all’interno del cassetto nel retroscudo, mentre*gli**indicatori*di direzione anteriori contengono una serie di LED*che fungono da luci di posizione diurne. Sul fronte della sicurezza, è presente di serie il*sistema antibloccaggio in frenata ABS. Accessori* Per Vespa Sei Giorni, come per tutte le versioni di Vespa GTS, sono disponibili il parabrezza, il capiente*bauletto da 42 lt*e il supporto bauletto. I*portapacchi anteriore e posteriore*sono tra i più richiesti ed apprezzati accessori che connotano in modo forte e riconoscibile la personalità e la lunga tradizione di viaggiatrice di Vespa. Tra gli accessori cromati si ricorda inoltre il*kit perimetraleche garantisce la massima protezione della Vespa e assicura una decisa personalizzazione estetica. Per offrire una seduta ancora più confortevole è inoltre disponibile la sella con la più classica conformazione biposto, anch’essa proposta con doppio rivestimento e cadenino. Il*telo copri gambe in materiale termico, facile da montare, garantisce il comfort di marcia in ogni periodo dell’anno. Il set di accessori si completa con il telo copri veicolo,*l’antifurto meccanico, l’antifurto elettronico, il tappetino in gomma antiscivolo, la borsa in vero cuoio e il*navigatore GPS Tom Tom Vio*in edizione speciale Piaggio Group. Infine, tra gli accessori più caratterizzanti e a più alta tecnologia figura il*Vespa Multimedia Platform, che permette di mettere in comunicazione il proprio smartphone con Vespa ottenendone un vero e proprio sofisticato computer di bordo multifunzione, in grado di visualizzare simultaneamente informazioni come tachimetro, contagiri, ma anche potenza e coppia del motore istantaneamente erogati, accelerazione longitudinale, consumo di carburante istantaneo e medio, velocità media e voltaggio batteria, informazioni sul viaggio e molto altro ancora. Oltre agli accessori, sono disponibili anche capi di abbigliamento specificamente dedicati a questa preziosa Vespa in edizione numerata, come il casco jet con visiera, in perfetto stile e colore col veicolo, impreziosito dai loghi “Sei Giorni”, da rifiniture della calotta in ecopelle e da interni con trattamento anallergico. Assieme alla t-shirt, al cappellino ed alla sacca in cotone, accompagnano con l’inconfondibile stile “Sei Giorni” il vespista in ogni viaggio. Vespa Sei Giorni: l’origine di un mito Era il 1951 e la Squadra Corse Piaggio, strabiliò il mondo delle competizioni trionfando contro vere moto off road in una delle gare più dure e prestigiose. Nel dopoguerra le gare di regolarità vivevano il loro momento più fulgido: si trattava di prove massacranti, su percorsi durissimi, lunghi centinaia di chilometri. Un banco di prova straordinario per uomini e mezzi. La competizione più prestigiosa era la*Sei Giorni Internazionale che, giunta alla 26esima edizione, si svolgeva a Varese. Le dieci Vespa al via furono accolte dallo scetticismo generale: cosa avrebbero potuto contro vere moto pensate per le competizioni? Invece Vespa, con il modello realizzato proprio per quella gara partendo dalla versione Sport, dominò conquistando*ben**9*medaglie d’oro individuali. Fu una supremazia schiacciante, ottenuta su impervi percorsi off road e con una prova di pura velocità sul circuito di Monza, che valse a Piaggio anche la Medaglia d’Oro dell’Industria come unica squadra italiana a vincere la prova. La*Vespa “Sei Giorni”, che da quella vittoria nacque e prese il nome, era un veicolo esteticamente molto simile al modello di serie, da cui si distingueva soprattutto per il serbatoio maggiorato, lo scudo più avvolgente e la sacca laterale destra più grande per ospitare il carburatore sul cilindro. Quel modello Sei Giorni è in assoluto uno dei più leggendari nella storia di Vespa: oggi è ricercatissimo dai collezionisti, ed è una delle Vespa di più alto valore essendo stata prodotta in un numero limitato di esemplari, circa 300, ovviamente destinati alle gare di*regolarità. (Fonte:*comunicato*stampa*Vespa).
  10. Bravi, oggi non ce l'ho fatta a passare, provo sabato prossimo
  11. Telaio ritirato dal carrozziere. È rimasto colpito dalla storia di Ruggero e da quello che stiamo facendo per lui, che non ha voluto nulla per la verniciatura e il montaggio del bordoscudo. Sapevo che ci avrebbe trattato bene, ma non immaginavo così. Adesso manca solo il rimontaggio
  12. Pronta! Psyco, riponi i semiassi e prepara il coltrone!
  13. Dipende dalla pompa, ma fino a ora non ho mai avuto problemi
  14. Esatto, ma bisogna montare una valvola unidirezionale per evitare che usando la pompa al manubrio, si azioni anche il freno posteriore
  15. Una pompa c'è ed è comandata dal pedale. Quello che vorrei fare io, è mantenere il sistema di frenata integrale a pedale e aggiungere una pompa al manubrio con una valvola unidirezionale per azionare solamente la pinza anteriore
  16. Io sul Malossone ho in progetto di montare il disco anteriore, mantenendo la frenata integrale e comandare l'anteriore con una pompa. Vedremo...
  17. I tubi sterzo sono tutti uguali per le Cose
  18. Si ha tanto lavoro, la 1100 è sua. Di vespe finite ce ne sono altre 5 o 6, più una 30ina da fare...
  19. Si, ma qui si parla d'altro. Rinnovo l'invito a rispettare il titolo della discussione ed eventualmente aprirne un'altra per altri argomenti che ci stanno a cuore.
  20. Però occhio che stiamo andando parecchio off topic. I gusti sono come le opinioni (e i buchi del c..o), ognuno ha i propri e se li tiene. Chiudo (spero) la divagazione con una perla:
  21. Meeeeenkia... Ho preso un VHSH 30 nuovo a 15€ in meno... Ed è tutto un altro oggetto...
  22. Ora tu hai probabilmente qualche questione personale irrisolta nei confronti della Cosa, ma non si può dire che non sia la massima evoluzione del concetto Vespa a marce con ruote intercambiabili e scocca portante in lamiera. Hanno rimesso in vendita il Px e hanno comunque venduto frullini, questo è segno dei tempi che cambiano, non c'è nulla da fare...altrimenti saremmo ancora ai tempi della clava. Facciamo un rapido calcolo, visto dalla parte della Piaggio: Quante Px sono state vendute dal 2011 a ora? Hanno ripagato dell' investimento fatto? (Stampi nuovi per il telaio e per le parti in alluminio, lavorate presso ditte esterne) Di tutti quelli che si dichiarano appassionati di Vespa, che gioivano della rimessa in produzione, quanti hanno acquistato un Px post 2011? Il numero di Px venduti dal 2011 a oggi, che percentuale è rispetto al totale del venduto del gruppo Piaggio? Rispondendo a queste 4 sempilici domande, dovrebbe apparire chiaro il concetto di come mai l'evoluzione della Vespa è esattamente quella che il mercato richiede ora.
  23. Il motore 2T a iniezione la Piaggio lo collaudava parecchi anni fa. Avevano prototipi su base 200 e su base T5. Quello su base T5 andava come un missile e consumava una sciocchezza, un collaudatore che ne ha seguito lo sviluppo, mi diceva che il T5 a carburatore consumava quasi il doppio rispetto a quello a iniezione. Eccolo!

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Board startup date: September 04, 2017 19:43:09
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