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vespanicola

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  1. vespanicola

    vespa 200 rally vse

    Mi puzza un bel po'.... ma fosse vero sarebbe un affare... Ma stai moooolto attento di truffe in giro ce ne sono più di quello che pensi. Poi come mai una vespa inglese ha la targhetta di iscrizione FMI???
  2. Io l'ho vista dal vivo in inghilterra al raduno dell'isola di whigt, è terrificante, se avete lo stomaco forte vi posto qualche foto dettagliata...
  3. Anche noi stavamo pensando di andarci, questa volta però non in furgone ma con la vespa... Vi farò sapere...
  4. Apro il post per raccontare a chi è interessato la mia prima volta al raduno “scooter rally isle of wight”. Provo subito descrivere in una parola l’intero raduno: “DIFFERENTE” o se volete “SPECIALE” insomma qualcosa di molto diverso dai raduni (del nord Italia) che oramai (mia signora permettendo ) frequento da alcuni anni, in particolar modo modo quelli S.I.R., a partire da quelli più “importanti” come l’isola d’Elba, fino a quelli che piccoli Vespa Club locali. Beh comincio a raccontarvi l’esperienza, premetto che la prendo “alla larga” quindi spero di non annoiarvi se sarò un po’ troppo prolisso . Con alcuni amici del nostro Scooter Club, gente che frequenta i raduni da molto tempo, era da alcuni anni che ne parlavamo e quest’anno ci siamo presi per tempo, abbiamo organizzato la cosa per benino, e via siamo partiti alla volta della G.B. (o U.K. che fa più figo da dire ). Inizialmente volevamo andare su in scooter ma poi piano ferie alla mano ci siamo resi conto che ci sarebbe voluto troppo tempo, e poi provate a spiegare alle vostre mogli/ragazze/compagne che vi siete bruciati metà delle ferie di un anno per un raduno :mogli:, senza dimenticare poi che (vista l’ultima Elba che abbiamo fatto con un albero motore rotto e un altro G.T. grippato) con i nostri amati insetti, seppur coccolati a dovere, il problema tecnico è sempre in agguato, e trovarsi per strada magari con un problema abbastanza serie e doversi arrangiare dovendo parlare in inglese o in francese, per noi monolingue sarebbe stato uno scoglio insormontabile. Quindi, siccome inizialmente dovevamo essere in 3, abbiamo noleggiato, con largo anticipo così da avere un bel sconto, un furgone bello capiente. Ma come si sa l’entusiasmo è contagioso e quindi si sono aggiunte altre 3 persone che naturalmente non trovavano spazio sul furgone, così come, nonostante le svariate prove e pedane rialzate costruite sul posto, riuscivamo a farci stare solo 5 scooter, uno avrebbe dovuto fare il passeggero, e cosi il giovane del gruppo (20 anni), mosso secondo me più che dall’entusiasmo dall’incoscienza della giovane età è partito in moto da solo con una px125e originale e con ben poche conoscenze meccaniche :crazy:; mentre gli altri 2 si sono comodamente accomodati su un aereo aspettando di vedersi scaricare da noi i mezzi e i bagagli direttamente in Inghilterra. Vi risparmio i dettagli del viaggio in furgone se non, giusto per indicarvi la strada,(essendo tutti di Trento) vi dico che abbiamo optato per passare per la Germania (in tal modo ci siamo anche risparmiati tutti i pedaggi autostradali inevitabili per arrivare fino al confine francese e tutti quelli delle autostrade francesi) Belgio, Francia, Calais, Dover ecc.. Vale invece la pena spendere due parole per le due splendide tappe di interesse scooteristico che abbiamo fatto. La prima visita l’abbiamo fatta a Landsberg alla sede di S.I.P. Scooter Shop, e dato che un nostro amico (di madre lingua tedesca) che frequenta molto i raduni austriaci e bavaresi, conosceva un paio di loro, ci hanno fatto fare un bel giro turistico dell’intero complesso presentandoci un po’ tutti dai magazzinieri, ai commessi, ai centralinisti, fino anche al capo supremo. Sono rimasto prima di tutto stupito per quanto simpatici e alla mano fossero tutti, altro che Tedeschi chiusi e scontrosi, e grazie all’opera di traduzione del nostro amico, ci siamo fermati un bel po a ridere scherzare fare foto e naturalmente parlare di motori, e pensate che ad ogni argomento si prendevano la briga di andare in magazzino e prendere questo o quell’altro pezzo per farcelo vedere e discuterne meglio (così ho anche familiarizzato un po con il nuovo Polinone). Il secondo motivo di stupore è stato la grandezza l’ordine e la perfetta organizzazione (questa volta molto teutonica) che regnava all’interno. Il magazzino era semplicemente enorme, ben organizzato e con ogni pezzo possibile ed immaginabile, insomma per un vespista robe da orgasmo. Tutto il magazzino era attraversato da diversi nastri trasportatori che portavano ordinatamente i pezzi alla zona imballaggi da dove venivano spediti in tutto il mondo. C’erano se non sbaglio almeno 6 o 7 centralinisti che parlavano un po’ tutte le lingue e con manuali tecnici e cataloghi alla mano insomma non un anonimo e impreparato call center, ma aveva proprio l’aria di essere un vero e proprio servizio al cliente. Come se non bastasse a fine tour c’hanno pure regalato un chilo di olio 100% sintetico a testa, e per condire il tutto quando hanno saputo che la nostra prossima tappa sarebbe stata il Lambretta Teile LTH a Stoccarda gli hanno telefonato avvertendoli che stavamo arrivando e di trattarci bene che eravamo loro amici, poi foto e saluti… Così un po’ frastornati da un trattamento da Vip, ci siamo avviati verso Stoccarda. Arrivati all’LTH e con gli occhi ancora pieni delle grandezza di SIP, siamo rimasti nuovamente stupiti, a dispetto della sua fama e dei numerosi pezzi che vende anche auto prodotti, è praticamente una azienda “famigliare”, con un magazzino, neanche troppo grande, un angolo con l’officina, un meccanico, un volenteroso capo tutto fare, e un’altra dipendente, quello che invece non era cambiato era l’accoglienza la disponibilità e la simpatia, tanto che a fine tour ci hanno anche invitato a fermarci con loro per una grigliata di carne, ma questa è un’altra storia. Trasferiamoci direttamente a Brighton, dove ci siamo ricongiunti con il resto della ciurma, compreso il temerario vespista solitario (che manco si era accorto di avere la frizione allentata e che ancora un po lo perdeva per strada, sempre se prima non rovinava l’albero ). Bellissima città e casualità volle che in quei giorni ci fosse pure un festival MOD, quindi ci siamo pure vissuti Brighton in stile Quadrophenia. Ma veniamo finalmente al raduno vero e proprio. Scopriamo così le prime particolarità, innanzitutto non esiste una vera e propria iscrizione, niente moduli, aperitivi di ben venuto gadget omaggio o chissà ché. Diciamo che ha più l’aria di un festival che di un vero e proprio raduno. Ci sono diverse serate musicali organizzate al palazzo del ghiaccio di Ryde nella parte nord dell’isola, e anche se non c’è una vera e propria sede del raduno Ryde è un po il paese fulcro dove la gente si ritrova e ci sono i principali eventi come il custom show. Noi eravamo alloggiati in una pensione, ma tornassi indietro, anzi quando ci tornerò, credo che opterò per il campeggio. Il perché è presto detto: come già precisato non esiste una vera e propria iscrizione, però chi pernotta nel camping ha gratis: l’accesso alle serate (che altrimenti costerebbero 10 sterline l’una), l’ingresso al custom show (2 Sterline) e l’ingresso al fornitissimo mercatino adiacente al campeggio (3 Sterline). Il tutto pagando 18 sterline al giorno, in altre parole iscriversi al campeggio è come iscriversi al raduno e dormi in cappeggio quasi gratis, senza ricevere però i classici gadget ufficiali tipo toppa maglietta e spilla che si pagano a parte a prezzi comunque più che abbordabili. La controindicazione principale del campeggio (oltre al classico sovraffollamento dei bagni con conseguente ingresso solo ai forti di stomaco) è il tipico tempo inglese, aggiungerei amplificato dal fatto che ci si trova su un’isola, in altre parole il tempo cambia in continuazione e con una rapidità sorprendente, il che tradotto significa che piove almeno 2 o 3 volte al giorno (poi magari abbiamo avuto sfiga ma credo che l’Inghilterra sia sempre così). Quindi il campeggio, nonostante fosse su un bel prato all’inglese si trasforma rapidamente in un percorso ad ostacoli tra le pozzanghere e il fango, ma ripeto il prato mitiga moltissimo l’effetto fango, infatti una delle cose che mi hanno stupito è come un qualsiasi prato a bordo strada sia molto meglio del campo di San Siro... Diciamo quindi che vista l’esperienza penso che l’ideale sia andare in furgone in 2 o max 3 persone cosi da avere tutto lo spazio per poter dormire con dei bei materassi gonfiabili nel furgone all’asciutto e magari con fuori una verandina e pure il barbecue che sarebbe il top. Veniamo un po’ all’atmosfera del raduno (sta volta non in senso meteorologico), di certo non è il posto per glia amanti dei conservati, la cosa che più si avvicina ad un conservato è un px come minimo bicolore con almeno quattro specchietti e qualche cromatura qua e là… Si potrebbe tranquillamente dire che è un po’ la fiera dell’eccesso scooteristico. In generale come ben saprete l’Inghilterra è il regno delle lambrette, non esagero se vi dico che un bon 80% erano cugine innocenti (o SIL camuffate) le vespe sono piuttosto rare e praticamente tutte px con le frecce, purtroppo, ma questo è solo il mio parere personale, la maggior parte di esse abbastanza pacchiane, mi diceva un ragazzo italiano che vive a Londra da diversi anni che tutto sommato qualche conservato ai mercatini si trova ancora ma loro lo prendono e senza alcun rimorso lo snaturano, e credetemi spendendo delle cifre veramente importanti per la customizzazione. Quando ho un attimo di tempo allegherò una corposa documentazione fotografica per farvi capire. Un altro aspetto che mi porta a definire questo raduno come particolare, anzi forse il principale motivo, è proprio la diversità “dell’ambiente” scooteristico, è la prima volta che mi capita di andare ad un raduno ed essere uno dei più giovani (e dire che ho 32 anni insomma non più un bambino), li l’età media è decisamente elevata, azzarderei a dire ben sopra i 40, ho visto dei mitici vecchietti, che potrebbero essere tranquillamente già nonni da un pezzo, con le loro lambrette “moddizzate” con adagiata sul super sellino posteriore un’arzilla nonnetta che beve birra. Come dire generalmente da noi ad una certa età con moglie e figlie a casa uno incomincia a fare meno raduni e magari solo quelli vicini, e poi pian piano pur rimanendo fedele alla vespa esce un po’ dal giro dei raduni; li invece sembra quasi che non appena i figli sono abbastanza grandi da starsene da soli a casa il babbo e la mamma si comprano una bella lambratta, spendono i risparmi di una vita per personalizzarla e se ne vanno ai raduni. In ogni caso, a dispetto di quanto uno possa immaginare, non sono proprio tutti “mod’s” anche se i loro mezzi lo farebbero pensare. Il custom Show invece potrebbe essere tranquillamente ribattezzato come “Esagerazione Show”. Preciso subito che si tratta di considerazioni personali, e magari a qualcuno quei mezzi piacciono, ma restano comunque mezzi da “salotto” nel senso che non credo che qualcuno andrebbe mai in giro con una lambretta (magari una normalissima li 3* serie) con, non esagero, 30.000 euro di lavori-cromature-aerograzie-serigrafie sopra. Quello che però devo ammettere è che piaccia o non piaccia si rimane a bocca aperta davanti alla consapevolezza di quanto lavoro tempo ed inventiva ci sia dietro ad ognuno di quei mezzi. Non mi dilungo oltre su questo aspetto perche credo che le foto parleranno da sole e molto meglio di quando io riesca a descrivervi. Un’altra cosa che mi ha colpito particolarmente, è che se uno passa per Ryde la sera, non immaginerebbe mai di essere ad uno scooter raduno. Mi spiego meglio: sicuramente troverebbe un’orda incredibile di scooteristi (ma dei numeri e del colpo d’occhi parliamo dopo) ma non vedrebbe le moto… Immagino che tutti siano a conoscenza della proverbiale ed inesauribile sete di birra degli inglesi, ed infatti credo che in quei giorni si consumi l’equivalente in birra dell’acqua che sta nel canale della manica, ma nessuno e ripeto incredibilmente nessuno guida… Preciso subito che non si tratta affatto di una critica, anzi, è una cosa molto ammirevole e apprezzabile, anche perché in 4 giorni di raduno non ho mai visto un posto di blocco o un etilometro, quindi lo fanno più che per paura delle multe proprio per senso civico e questo è ancora più ammirevole, soprattutto alla luce del fatto che i mezzi pubblici erano notevolmente sottodimensionati rispetto al incredibile mare di persone che c’era con delle file per il taxi spropositate… E con questa frase arriviamo proprio alla cosa che più di tutto colpisce chi ci va per la prima volta: ci sono un numero inimmaginabile di scooter, sentivo che stimavano sopra i 6000 mezzi, l’isola è praticamente requisita dagli scooteristi. Per farvi capire meglio alla partenza dello scooter run io non ero presente sono arrivato con almeno mezz’ora di ritardo, mi sono riparato in un bar perché cominciava a piovere, abbiamo discusso con i miei amici se partire o meno, abbiamo bevuto qualche birra, nel frattempo aveva smesso di piovere ed abbiamo deciso di aggregarci, insomma in totale avevamo già accumulato quasi un ora di ritardo sul primo partito, premetto che più che uno scooter run è una sfilata, nel senso che si procede piano piano, ma comunque sia non erano partiti nemmeno la metà dei mezzi (che bel gioco di parole ). Insomma IMPRESSIONANTE…. :orrore: Rileggendo velocemente quanto ho scritto mi rendo conto di aver descritto le cose in maniera un po distaccata, come se non mi fossi divertito, in realtà la colpa è delle mie scarsa capacità di scrittore, infatti mi sono divertito un sacco. Poi può piacere o no ma sicuramente (tornando alla frase d’apertura) è “DIFFERENTE” e almeno una volta consiglio di vederlo con i propri occhi… Naturalmente la descrizione del viaggio di ritorno ve la risparmio, anche se la considero parte integrante dell’esperienza del raduno, dopo tutto si sa che quando si viaggia con altri amici affiatati ci si diverte sempre e spesso il viaggio diventa una bella avventura…. Sege documentazione fotografica (spero di non avervi annoiati) Ciao
  5. vespanicola

    Marmitta

    Quoto ed aggiungerei che sei quasi obbligato ad andare su un malossi per girare tranquillo a quel regime...
  6. Peccato.... Grande malaguti il mio vecchio fifty full cx mi regalò emozioni indimenticabili....
  7. Direi che non c'hanno nulla da fare, ma lo fanno con stile...
  8. Era la mia seconda ozione, ma guardando la miniatura mi sembrava che il faro non fosse rotondo... Grazie Ciao
  9. E' un po che me lo chiedo:Ma il simbolo di VR che vespa è??? Vista così in piccolo direi una 180 ss.
  10. Era anche il nostro... Ne avevamo parlato 1000 volte ma sempre delle serie: "sarebbe bello un giorno...", ma eravamo fissi sull'idea di andarci in moto, quasi come se andarci in furgone fosse una "vergogna", e anche se, come detto è fattibile (infatti il nostro amico ce l'ha fatta senza problemi) ci vuole tempo. Poi una sera con un po di determinazione ci sian detti: FACCIAMOLO, e quello è il passo più importante poi come la ruota incomincia a girare le cose vengono da se, e ci siamo organizzati per tempo e in men che non si dica era già ora di partire Certo però che per te la trasferta è più impegnativa c'hai buoni buoni altri 1000 km ad andare e a tornare...
  11. Allora innanzitutto grazie, poi il viaggio d'andata diciamo che è stato un po articolato, siamo partiti volutamente con calma nella tarda mattinata del 23 agosto abbiamo dormito a Stoccarda, il giorno dopo siamo ripartiti ed il programma era di fermarsi per la serata a Bruxell, ma una volta arrivati li siamo rimasti intrappolati in un traffico a cui noi, mezzi montanari provenienti da una città con 100.000 abitanti, non eravamo di certo preparati e così abbiamo tirato dritto fino in francia, li abbiamo dormito la seconda notte. Poi il 25 dopo la traversata ci siamo fermati a Brighton dove viveva un nostro amico e abbiamo passato li la serata, il giorno dopo partenza presto e via di corsa verso l'isola. li abbiamo fatto 4 giorni e 3 notti, poi al ritorno siamo partiti tardino, abbiamo dormito in belgio e il giorno seguente tutta una tirata di 1000 km fino a Trento. Per un totale tra andata e ritorno di circa 3200 km di furgone (ovviamente esclusi i traghetti)
  12. Beh io vado a dormire, e mi sa che vi farebbe bene anche a voi :mrgreen: Chiudo? ? ?
  13. Via si ricaricarica e si riparte con molta stanchezza ma contenti della splendida esperienza :ok:
  14. Quasi dimenticavo: SI GUIDA A SINISTRA :orrore: Più facile a dirsi che a farsi.... comprese le svolte a destra, incroci multipli "storti", le rotatorie in senso orario, ed i limiti in miglia orarie... l'immancabile fish and chips e qualche "personaggio tipico" :mrgreen:
  15. - Trova l'intruso: :mrgreen: Comunque splendida l'isetta - Poi già che ci siamo mettiamo pure qualche altra foto di scooter... - da notare l'erba inglese del mercatino e del campeggio - e per non perdere il vizio altri scooter
  16. alcune immagini del viaggio, tipo scene di ordinaria stanchezza e il mio faccione davanti alle bianche scogliere di Dover :mrgreen: , il controllo del carico, e la prima acqua inglese
  17. Pronti via partenza, furgone bello carico, e e e e una bella sosta imprevista in autostrada causa incidente proprio in un bel posto :mrgreen:
  18. Come promesso ecco alcune foto: Alcuni scorci del magazzino di SIP
  19. Grazie mille. Per quanto riguarda il concorso grazie per la dritta, visto che la chiaccherata oramai è fatta magari, una volta completato questo post con tutte le foto, ne riporto una estratto sul concorso. Ciao Nicola
  20. Apro il post per raccontare a chi è interessato la mia prima volta al raduno “scooter rally isle of wight”. Provo subito descrivere in una parola l’intero raduno: “DIFFERENTE” o se volete “SPECIALE” insomma qualcosa di molto diverso dai raduni (del nord Italia) che oramai (mia signora permettendo ) frequento da alcuni anni, in particolar modo modo quelli S.I.R., a partire da quelli più “importanti” come l’isola d’Elba, fino a quelli che piccoli Vespa Club locali. Beh comincio a raccontarvi l’esperienza, premetto che la prendo “alla larga” quindi spero di non annoiarvi se sarò un po’ troppo prolisso . Con alcuni amici del nostro Scooter Club, gente che frequenta i raduni da molto tempo, era da alcuni anni che ne parlavamo e quest’anno ci siamo presi per tempo, abbiamo organizzato la cosa per benino, e via siamo partiti alla volta della G.B. (o U.K. che fa più figo da dire ). Inizialmente volevamo andare su in scooter ma poi piano ferie alla mano ci siamo resi conto che ci sarebbe voluto troppo tempo, e poi provate a spiegare alle vostre mogli/ragazze/compagne che vi siete bruciati metà delle ferie di un anno per un raduno :mogli:, senza dimenticare poi che (vista l’ultima Elba che abbiamo fatto con un albero motore rotto e un altro G.T. grippato) con i nostri amati insetti, seppur coccolati a dovere, il problema tecnico è sempre in agguato, e trovarsi per strada magari con un problema abbastanza serie e doversi arrangiare dovendo parlare in inglese o in francese, per noi monolingue sarebbe stato uno scoglio insormontabile. Quindi, siccome inizialmente dovevamo essere in 3, abbiamo noleggiato, con largo anticipo così da avere un bel sconto, un furgone bello capiente. Ma come si sa l’entusiasmo è contagioso e quindi si sono aggiunte altre 3 persone che naturalmente non trovavano spazio sul furgone, così come, nonostante le svariate prove e pedane rialzate costruite sul posto, riuscivamo a farci stare solo 5 scooter, uno avrebbe dovuto fare il passeggero, e cosi il giovane del gruppo (20 anni), mosso secondo me più che dall’entusiasmo dall’incoscienza della giovane età è partito in moto da solo con una px125e originale e con ben poche conoscenze meccaniche :crazy:; mentre gli altri 2 si sono comodamente accomodati su un aereo aspettando di vedersi scaricare da noi i mezzi e i bagagli direttamente in Inghilterra. Vi risparmio i dettagli del viaggio in furgone se non, giusto per indicarvi la strada,(essendo tutti di Trento) vi dico che abbiamo optato per passare per la Germania (in tal modo ci siamo anche risparmiati tutti i pedaggi autostradali inevitabili per arrivare fino al confine francese e tutti quelli delle autostrade francesi) Belgio, Francia, Calais, Dover ecc.. Vale invece la pena spendere due parole per le due splendide tappe di interesse scooteristico che abbiamo fatto. La prima visita l’abbiamo fatta a Landsberg alla sede di S.I.P. Scooter Shop, e dato che un nostro amico (di madre lingua tedesca) che frequenta molto i raduni austriaci e bavaresi, conosceva un paio di loro, ci hanno fatto fare un bel giro turistico dell’intero complesso presentandoci un po’ tutti dai magazzinieri, ai commessi, ai centralinisti, fino anche al capo supremo. Sono rimasto prima di tutto stupito per quanto simpatici e alla mano fossero tutti, altro che Tedeschi chiusi e scontrosi, e grazie all’opera di traduzione del nostro amico, ci siamo fermati un bel po a ridere scherzare fare foto e naturalmente parlare di motori, e pensate che ad ogni argomento si prendevano la briga di andare in magazzino e prendere questo o quell’altro pezzo per farcelo vedere e discuterne meglio (così ho anche familiarizzato un po con il nuovo Polinone). Il secondo motivo di stupore è stato la grandezza l’ordine e la perfetta organizzazione (questa volta molto teutonica) che regnava all’interno. Il magazzino era semplicemente enorme, ben organizzato e con ogni pezzo possibile ed immaginabile, insomma per un vespista robe da orgasmo. Tutto il magazzino era attraversato da diversi nastri trasportatori che portavano ordinatamente i pezzi alla zona imballaggi da dove venivano spediti in tutto il mondo. C’erano se non sbaglio almeno 6 o 7 centralinisti che parlavano un po’ tutte le lingue e con manuali tecnici e cataloghi alla mano insomma non un anonimo e impreparato call center, ma aveva proprio l’aria di essere un vero e proprio servizio al cliente. Come se non bastasse a fine tour c’hanno pure regalato un chilo di olio 100% sintetico a testa, e per condire il tutto quando hanno saputo che la nostra prossima tappa sarebbe stata il Lambretta Teile LTH a Stoccarda gli hanno telefonato avvertendoli che stavamo arrivando e di trattarci bene che eravamo loro amici, poi foto e saluti… Così un po’ frastornati da un trattamento da Vip, ci siamo avviati verso Stoccarda. Arrivati all’LTH e con gli occhi ancora pieni delle grandezza di SIP, siamo rimasti nuovamente stupiti, a dispetto della sua fama e dei numerosi pezzi che vende anche auto prodotti, è praticamente una azienda “famigliare”, con un magazzino, neanche troppo grande, un angolo con l’officina, un meccanico, un volenteroso capo tutto fare, e un’altra dipendente, quello che invece non era cambiato era l’accoglienza la disponibilità e la simpatia, tanto che a fine tour ci hanno anche invitato a fermarci con loro per una grigliata di carne, ma questa è un’altra storia. Trasferiamoci direttamente a Brighton, dove ci siamo ricongiunti con il resto della ciurma, compreso il temerario vespista solitario (che manco si era accorto di avere la frizione allentata e che ancora un po lo perdeva per strada, sempre se prima non rovinava l’albero ). Bellissima città e casualità volle che in quei giorni ci fosse pure un festival MOD, quindi ci siamo pure vissuti Brighton in stile Quadrophenia. Ma veniamo finalmente al raduno vero e proprio. Scopriamo così le prime particolarità, innanzitutto non esiste una vera e propria iscrizione, niente moduli, aperitivi di ben venuto gadget omaggio o chissà ché. Diciamo che ha più l’aria di un festival che di un vero e proprio raduno. Ci sono diverse serate musicali organizzate al palazzo del ghiaccio di Ryde nella parte nord dell’isola, e anche se non c’è una vera e propria sede del raduno Ryde è un po il paese fulcro dove la gente si ritrova e ci sono i principali eventi come il custom show. Noi eravamo alloggiati in una pensione, ma tornassi indietro, anzi quando ci tornerò, credo che opterò per il campeggio. Il perché è presto detto: come già precisato non esiste una vera e propria iscrizione, però chi pernotta nel camping ha gratis: l’accesso alle serate (che altrimenti costerebbero 10 sterline l’una), l’ingresso al custom show (2 Sterline) e l’ingresso al fornitissimo mercatino adiacente al campeggio (3 Sterline). Il tutto pagando 18 sterline al giorno, in altre parole iscriversi al campeggio è come iscriversi al raduno e dormi in cappeggio quasi gratis, senza ricevere però i classici gadget ufficiali tipo toppa maglietta e spilla che si pagano a parte a prezzi comunque più che abbordabili. La controindicazione principale del campeggio (oltre al classico sovraffollamento dei bagni con conseguente ingresso solo ai forti di stomaco) è il tipico tempo inglese, aggiungerei amplificato dal fatto che ci si trova su un’isola, in altre parole il tempo cambia in continuazione e con una rapidità sorprendente, il che tradotto significa che piove almeno 2 o 3 volte al giorno (poi magari abbiamo avuto sfiga ma credo che l’Inghilterra sia sempre così). Quindi il campeggio, nonostante fosse su un bel prato all’inglese si trasforma rapidamente in un percorso ad ostacoli tra le pozzanghere e il fango, ma ripeto il prato mitiga moltissimo l’effetto fango, infatti una delle cose che mi hanno stupito è come un qualsiasi prato a bordo strada sia molto meglio del campo di San Siro... Diciamo quindi che vista l’esperienza penso che l’ideale sia andare in furgone in 2 o max 3 persone cosi da avere tutto lo spazio per poter dormire con dei bei materassi gonfiabili nel furgone all’asciutto e magari con fuori una verandina e pure il barbecue che sarebbe il top. Veniamo un po’ all’atmosfera del raduno (sta volta non in senso meteorologico), di certo non è il posto per glia amanti dei conservati, la cosa che più si avvicina ad un conservato è un px come minimo bicolore con almeno quattro specchietti e qualche cromatura qua e là… Si potrebbe tranquillamente dire che è un po’ la fiera dell’eccesso scooteristico. In generale come ben saprete l’Inghilterra è il regno delle lambrette, non esagero se vi dico che un bon 80% erano cugine innocenti (o SIL camuffate) le vespe sono piuttosto rare e praticamente tutte px con le frecce, purtroppo, ma questo è solo il mio parere personale, la maggior parte di esse abbastanza pacchiane, mi diceva un ragazzo italiano che vive a Londra da diversi anni che tutto sommato qualche conservato ai mercatini si trova ancora ma loro lo prendono e senza alcun rimorso lo snaturano, e credetemi spendendo delle cifre veramente importanti per la customizzazione. Quando ho un attimo di tempo allegherò una corposa documentazione fotografica per farvi capire. Un altro aspetto che mi porta a definire questo raduno come particolare, anzi forse il principale motivo, è proprio la diversità “dell’ambiente” scooteristico, è la prima volta che mi capita di andare ad un raduno ed essere uno dei più giovani (e dire che ho 32 anni insomma non più un bambino), li l’età media è decisamente elevata, azzarderei a dire ben sopra i 40, ho visto dei mitici vecchietti, che potrebbero essere tranquillamente già nonni da un pezzo, con le loro lambrette “moddizzate” con adagiata sul super sellino posteriore un’arzilla nonnetta che beve birra. Come dire generalmente da noi ad una certa età con moglie e figlie a casa uno incomincia a fare meno raduni e magari solo quelli vicini, e poi pian piano pur rimanendo fedele alla vespa esce un po’ dal giro dei raduni; li invece sembra quasi che non appena i figli sono abbastanza grandi da starsene da soli a casa il babbo e la mamma si comprano una bella lambratta, spendono i risparmi di una vita per personalizzarla e se ne vanno ai raduni. In ogni caso, a dispetto di quanto uno possa immaginare, non sono proprio tutti “mod’s” anche se i loro mezzi lo farebbero pensare. Il custom Show invece potrebbe essere tranquillamente ribattezzato come “Esagerazione Show”. Preciso subito che si tratta di considerazioni personali, e magari a qualcuno quei mezzi piacciono, ma restano comunque mezzi da “salotto” nel senso che non credo che qualcuno andrebbe mai in giro con una lambretta (magari una normalissima li 3* serie) con, non esagero, 30.000 euro di lavori-cromature-aerograzie-serigrafie sopra. Quello che però devo ammettere è che piaccia o non piaccia si rimane a bocca aperta davanti alla consapevolezza di quanto lavoro tempo ed inventiva ci sia dietro ad ognuno di quei mezzi. Non mi dilungo oltre su questo aspetto perche credo che le foto parleranno da sole e molto meglio di quando io riesca a descrivervi. Un’altra cosa che mi ha colpito particolarmente, è che se uno passa per Ryde la sera, non immaginerebbe mai di essere ad uno scooter raduno. Mi spiego meglio: sicuramente troverebbe un’orda incredibile di scooteristi (ma dei numeri e del colpo d’occhi parliamo dopo) ma non vedrebbe le moto… Immagino che tutti siano a conoscenza della proverbiale ed inesauribile sete di birra degli inglesi, ed infatti credo che in quei giorni si consumi l’equivalente in birra dell’acqua che sta nel canale della manica, ma nessuno e ripeto incredibilmente nessuno guida… Preciso subito che non si tratta affatto di una critica, anzi, è una cosa molto ammirevole e apprezzabile, anche perché in 4 giorni di raduno non ho mai visto un posto di blocco o un etilometro, quindi lo fanno più che per paura delle multe proprio per senso civico e questo è ancora più ammirevole, soprattutto alla luce del fatto che i mezzi pubblici erano notevolmente sottodimensionati rispetto al incredibile mare di persone che c’era con delle file per il taxi spropositate… E con questa frase arriviamo proprio alla cosa che più di tutto colpisce chi ci va per la prima volta: ci sono un numero inimmaginabile di scooter, sentivo che stimavano sopra i 6000 mezzi, l’isola è praticamente requisita dagli scooteristi. Per farvi capire meglio alla partenza dello scooter run io non ero presente sono arrivato con almeno mezz’ora di ritardo, mi sono riparato in un bar perché cominciava a piovere, abbiamo discusso con i miei amici se partire o meno, abbiamo bevuto qualche birra, nel frattempo aveva smesso di piovere ed abbiamo deciso di aggregarci, insomma in totale avevamo già accumulato quasi un ora di ritardo sul primo partito, premetto che più che uno scooter run è una sfilata, nel senso che si procede piano piano, ma comunque sia non erano partiti nemmeno la metà dei mezzi (che bel gioco di parole ). Insomma IMPRESSIONANTE…. :orrore: Rileggendo velocemente quanto ho scritto mi rendo conto di aver descritto le cose in maniera un po distaccata, come se non mi fossi divertito, in realtà la colpa è delle mie scarsa capacità di scrittore, infatti mi sono divertito un sacco. Poi può piacere o no ma sicuramente (tornando alla frase d’apertura) è “DIFFERENTE” e almeno una volta consiglio di vederlo con i propri occhi… Naturalmente la descrizione del viaggio di ritorno ve la risparmio, anche se la considero parte integrante dell’esperienza del raduno, dopo tutto si sa che quando si viaggia con altri amici affiatati ci si diverte sempre e spesso il viaggio diventa una bella avventura…. Seguirà documentazione fotografica (spero di non avervi annoiati) Ciao
  21. aggiungerei: senza pensarci un secondo... poi vedi con calma cosa farne...

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Board startup date: September 04, 2017 19:43:09
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