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Salve per il restauro della mia VS5 chiedo se qualcuno conosce un'officina che disponga del magnetizzatore per volani in provincia di Brescia o provincie limitrofe. Grazie
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scusate le foto
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Ieri sono passato al restauro della targa, per variare un po' e fare una prova del restauro delle lamiere con lo stagno al posto dello stucco: il risultato è stato eccelso!! Per prima cosa la targa è stata raddrizzata, spazzolata con il flessibile per eliminare i residui di vernice e la ruggine presente, quindi è stato passato un fosfatante per eliminare gli ultimi residui di ruggine e a sua volta è stata lavata con acido cloridrico concentrato. A questo punto il ferro era bene a vista, ma la targa se guardata in controluce sembrava un colino. E' stata quindi riscaldata e passata la pasta salda con un pennello di setola, quindi è stata scaldata ulteriormente e ricoperta di stagno al 33%. Con l'aiuto del pennello intinto nella pasta salda lo stagno è stato steso per bene ed eliminato l'eccesso. A questo punto i buchi più piccoli sono stati già automaticamente tappati, abbassando la fiamma del cannello e facendo attenzione è possibile tappare ogni tipo di buco fino a qualche mm di diametro. Quindi con disco di carta vetro lamellare e lima si corrre dietro alle imperfezioni fino ad avere un risultato perfetto. Una passata di spazzola di ottone per una lucidata e abbiamo finito!! Nella terza foto è possibile vedere il retro della targa, ogni dove lo stagno è trafilato dal lato anteriore c'era un buco.
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Buon sabato se per hobby intendi che non è il mio lavoro è esatto, ma io direi che lo faccio per passione. Il mio lavoro è nel campo dell'elettronica, ma me la cavo anche come saldatore e meccanico.
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Finito di ricostruire il listello in fondo (dove ci sono le uscite per le guaine), rifatti i monconi di listelli necessari e preparate le pezze di lamiera. Per ora è tutto appoggiato, adesso bisogna saldare.
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Le cosiddette bacchette castolin sono una lega d'argento fino al 40 percento e costano un'esagerazione (11 euro a bacchetta), però la saldatura è facile da fare perchè la lega fusa è molto liquida e quindi penetra bene per capillarità ed inoltre ha un basso punto di fusione (circa 610 gradi). Considera che alla lega di argento sono saldati gli inserti in widia delle punte e delle lame, per cui è una saldatura che tiene non poco. Dove c'è bisogno di un po' di tenuta, infatti, le saldature le farò al castolin. Dove invece c'è un po' da portare a pari ma non serve tenuta, userò lo stagno. Quando lo faccio (post sabbiatura) prometto che metterò le foto. A qualcuno sembrerà un pasticcio ma non è cos', infatti il castolin aderisce perfettamente al ferro e fone a 600 gradi, la lega stagno/piombo aderisce bene sia al ferro che al castolin e fonde a circa 186 gradi (eutettico 63/37), per cui sarebbe come fare gli strati fondo/antiruggine/colore.
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Bhe in effetti nei lavori di Simone non c'è bisogno né di stagno né di stucco... sulla saldatura non c'è il mimino segno... sono senza parole. Le saldature sono fatte a TIG?? Perchè io la saldatrice me la sono fatta prestare, mi manca la bombola ma posso noleggiarla.
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Salve a tutti il video era come dimostrazione della tecnica, certo che le botte prima di essere riempite di stagno devono essere tirate fuori il più possibile. La pasta che viene spalmata prima di stagnare è disossidante. Certo che dopo aver tirato fuori il più possibile, saldato e risaldato, portato a pari a filo, rimane magari un buchino o una gobbetta, non potrebbe andare bene lo stagno?? Sarebbe un'altertativa alla vetroresina, visto che pure all'epoca si faceva così... certo io non voglio mica riempire tutto a stagno come nel video.
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Ho letto la discussione "La lamiera in tutte le sue forme", dove si afferma che verranno postate delle foto nel caso venisse fatto un lavoro del genere, però l'utente afferma che fino ad ora ha tirato le lamiere in modo da non necessitare di stucco. Per cui fino ad ora non ho ancora letto di nessuno che ha effettuato la stuccatura a stagno. Ho trovato però un video interessante.
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Non è la prima volta che stagno il ferro, per saldature non strutturali su pezzi delicati ho sempre saldato a stagno. Per fare aderire lo stagno ci sarebbero vari modi. Il più scontato è la pasta salda, che altro non è che clururo di zinco disperso in una speciale cera. Il cloruro di zinco è il sale che si ottiene mettendo zinco metallico in acido cloridrico (muriatico), come facevano i nostri nonni. Quindi acido cloridrico spento e pasta salda sono sostanzialmente le stesse cose. Il problema è che il cloruro di zinco è corrosivo, per cui andrebbe pulito in modo esasperato alla fine della saldatura per evitare rogne successive. Un'altra soluzione è usare la colofonia (pece greca), il residuato solido della distillazione della resina di pino. La colofonia è il disossidante presente all'interno della lega di stagno-piombo 60-40 che si usa per saldare in elettronica, ed alla fine della saldatura si presenta come un residuo ambrato facilmente solubile in acetone od esano (smacchiatore avio). Quello che mi piacerebbe sapere è se qualcuno mai ha effettuato o visto effettuare questa operazione su una Vespa. I carrozzieri di un tempo la eseguivano al posto delle stuccature.
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Ecco presentato l'avanzamento dei lavori. Nella prima foto la pedana come era, nella seconda foto la pedana nello stato in cui è adesso. Ho tagliato le zone interessate da ruggine passante, adesso sto preparando la toppa completa dei traversini autocostruiti, dopo aver naturalmente spazzolato il tunnel per eliminare il velo di ruggine presente. Nelle foto seguenti i particolari: ho tappato i buchi in più che erano stati fatti per ospitare un cavalletto non suo (a molla centrale unica), ho ricustruito la parte colata da una saldatura ad elettrodo (fatta non da me!!) nel tentativo non riuscito di saldare una crepa, ed ho già ricostruito un pezzo di traversino che era stato tagliato sempre per ospitare il cavalletto. Tutto il lavoro è stato effettuato a filo animato da 0.8 con saldatrice Awelco Mig One, che se capaci di saldare a filo, va più che bene e mi sento di consigliarla!! Naturalmente, avendo portato a pari col flessibile da entrambe la parti, sono rimaste alcune zone della saldatura delicate (microcrepe), che saranno riempite a cannello con lega d'argento o ottone.
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Salve durante il restauro della mia GS (visibile in restauro wideframe, scusate se non ho più postato nulla ma prometto che metterò le foto!!) mi sono imbattuto in alcune informazioni riguardo alla stagnatura delle irregolarità in sede del normale stucco. In teoria dovrebbe essere più resistente dello stucco, non fare crepe, soprattutto in zone delicate e soggette a vibrazioni come la pedana. In qualità di perito elettronico ho sempre maneggiato stagno e sue leghe, per cui non avrei problemi per quanto riguarda la stesura dello strato di stagni/piombo. L'unico problema riguarda il momento dell'applicazione: se dato prima della sabbiatura, facilmente verrà asportato, essendo molto morbido, se dato dopo il lavoro deve essere svolto con celerità al fine di poter passare il fondo epossidico. Oppure si potrebbe dare subito il fono ed eliminarlo dove si deve stagnare. Avete mai assistito o effettuato una operazione del genere??
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In attesa che arrivino le bombole di argon/co2 per il tig (che dovevano arrivare questa settimana...) sto continuando con lo smontaggio. Ho smontato completamente la forcella ed tutti i perni del mozzo e sono riuscito a schiodare e levare i tubi del gas e del cambio dal manubrio, erano completamente inchiodati!! Adesso ho in mano i due ammortizzatori. Come faccio ad aprire l'ammortizzatore anteriore?? Cioè, io ho in mano l'ammortizzatore, sulla parte superiore si vede che c'è avvitato lo stelo, ma come faccio a svitarlo?? per quanto riguarda l'ammortizzatore dietro, ancora con la molla sopra, come si fa a aprire completamente il "tappo" che tiene la molla?? Per un pezzetto ho bloccato la filettatura con dado e controdado, ma quando sono in cima come faccio a tenerlo?? Quello del PK aveva un taglio da infilare il cacciavite, ma qua non c'è, prima di farlo con il seghetto, esiste il giusto modo? Anche quelli della piaggio l'avranno pure avvitato nel montaggio... Grazie se serve faccio foto
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Ok, quindi allora adesso saldo i buchi più evidenti, quelli che sono sicuro che si devono fare, poi la faccio sabbiare e quindi se salta fuori ancora qualcosa si farà dopo. Grazie, vi faccio sapere.
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Era appunto questo uno dei miei dubbi... secondo gli esperti è meglio prima sabbiare e poi lavorarci sopra (saldature, botte, ecc) oppure fare il contrario?
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Buonasera a tutti domani ho intenzione di ricostruire la parte inferiore della sacca sinistra mangiata dall'acido della batteria. Ho già preso la lamiera, mi faccio prestare l'incudine da mio zio e quindi giù di mazzate e cannello!! Posterò qualche foto. Grazie degli auguri... ma nessuno risponde alle mie domande!?!? Secondo voi, è meglio dare qualcosa all'interno del tunnell arrugginito prima di chiudere i buchi sulla pedana a tig??
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Scusate ma solo adesso mi sono accorto che ho postato in officina e non in restauro... se ritenete opportuno spostate pure...
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Infatti questa vespa era stata fatta proprio male: lo scudo era dissimile nelle sue metà (un lato era più vicino alla sella dell'altro), e c'erano chili di stucco... sul parafango era persino sparito il bordino in rilievo.
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Salve mi spiace per il termine non completamente adatto, ma io vengo dal mondo delle radio d'epoca che restauro quasi per lavoro, e lì il termine restauro conservativo si intende sostituire le cose che servono ma in modo che siano identiche all'originale. Ad esempio per la rifinitura del mobile: se la verniciatura è a gommalacca, fare un restauro conservativo significa anche sverniciarla complatamente ma ridare la gommalacca. In tal senso intendo anche per la vespa: riportarla alle condizioni originali nel modo più identico possibile (ad esempio piuttosto di stuccare i buchi della ruggine li riporto con la saldatrice e li liscio con il flessibile a carta vetro). D'altronde altro non si poteva fare, le vespa è già stata riverniciata una seconda volta (difatti l'azzurrino non è il suo). Sotto è presente ancora il colore originale (grigio metallizzato) ed al di sotto il fondo nocciola.
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Salve a tutti!! da due giorni ho cominciato il restauro di una Vespa 150 GS VS5 del 1960. E' il mio secondo restauro (il primo è stato un PK50S per fare pratica), ma il primo in cui voglio fare tutto da me, anche perchè il carrozziere sul PK ha fatto un lavoro del cacchio, tirando fuori non tutte le botte e dando una mano alta un dito di colore, e sul motore hanno rimontato male la frizione, il nottolino non spingeva, quindi non staccava, a questo punto ho deciso dif are da me, ci metterò più tempo ma conto di fare meglio. Premetto che sarà un restauro conservativo, sono malato da questo punto di vista, so di avere per le mani una vespa importante, per cui avrò bisogno dei vostri consigli per evitare di fare errori. Al punto attuale delle cose la vespa è smontata, ho titato fuori le botte sul telaio e devo dire di avere fatto un lavoro discreto. Ho confrontato la forma con la vespa GS di un mio amico, che data la fortuna abita a poche centinaia di metri da casa mia!! La pedana è sana, la ruggine è presente di sotto però all'interno del tunnel. Ho fatto passare il telaio con la spazzola sul flessibile appunto per mettere in risalto i buchi. Premesso che la sabbiatura la voglio fare eseguire in ogni caso, è meglio chiudere i buchi e fare le saldature del caso (con saldatrice a TIG prestatami da un amico) prima della sabbiatura, in modo da verniciare subito quando il telaio mi ritorna dal sabbiatore?? Oppure è meglio fare sabbiare, dare subito il fondo epossidico (va bene qualunque preso in colorificio anche tenendo conto dell'originalità?) e quindi lavorarci sopra? Un'altra domanda: il tunnel all'interno dove la pedana è forata è sano ma è coperto da uno strato di ruggine: è il caso di dare qualcosa (tipo fostatante o ferox) oppure non c'è da preoccuparsi??
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Bhe a naso dovrebbe essere quella, siccome io l'ho vista una volta sola la chiavella... il tuo parere vale sicuramente di più del mio... Forse ho tralasciato di dire il fatto che la Vespa la devo aggiustare nel garage del proprietario, quindi non posso fare tutto quello che voglio, più pezzi ho in mano già pronti meglio è.
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Salve senatore sono andato dal rivenditore Piaggio più vicino (che sono comunque 10 km), ha pure in esposizione delle farobasso, ma di ricambi d'epoca nulla!!! Voleva darmi una chiavella delle nuove vespe e farmela limare... Preferisco prendere quella su ebay... confermi che può andare bene per la 150 GS??
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Adesso che ci penso non ricordo veramente se è del 13 o del 14, il mio cricchetto arriva fino al 14, era una della ultime due. A vedere da queste immagini, la vite mi sembra un 10, però la rondella non è della misura della vite ma bensì è adatta al diametro esterno del collo del dado. http://www.palli.it/vespa/smontaggio_volano.htm
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Grazie senatore. La vespa è stata portata da un restauratore che ha fatto non pochi pasticci, soprattutto sull'impianto elettrico.... forse ha anche rugato il volano. La chiave del dado volano è un 13, quindi la rondella dovrebbe essere per un M8 o no??? Almeno la preparo già e quando vado a ripararla ce l'ho già pronta. A questo punto è meglio ordinare anche una chiavella nuova credo, la vecchia già dopo la prima volta si era segnata un po', ma era ancora intera. CHIAVETTA CHIAVELLA VOLANO VESPA 50 125 150 200 su eBay.it Vespa, Ricambi Moto d'Epoca, Moto ricambi e accessori Questa potrebbe andare bene??? C'è scritto che va bene per 150, ma so che la GS è differente in molti punti.... Grazie ancora Andrea
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Salve a tutti, è il mio primo messaggio. Mi è stata affidata una Vespa 150 GS del 1961 per la modifica di eliminazione della batteria, che è andata a buon fine. Per fare un bel lavoro, ho anche cambiato la candela e pulito le puntine con della carta vetro fine. Per fare questo, naturalmente, ho dovuto togliere il volano. Qualche giorno dopo, la Vespa ha fatto fatica a partire, quando ci è riuscita ha fatto un fumone blu. Guardando bene, al tentativo di avviamento successivo, ho visto che girava il dado ma non il volano, si sentiva anche sulla pedalina che c'era qualcosa che non andava. Ho concluso che si era mollato il dado, ho smontato nuovamente il volano e ho trovato la chiavella attaccata alle calamite sul lato interno del volano. Ho rimesso tutto in sede, e ho chiuso il dado con il cricchetto e un po di martellate. Non ho bloccato il volano infilando un cacciavite tra le alette per paura di romperle. Qualche giorno fa la Vespa è ritornata al suo padrone, e lui ha detto che non è riuscito ad accenderla. Adesso non la posso visionare, anche se lo farò il prima possibile, fra due settimane poichè adesso è in ferie. Ho ancora il forte sospetto che si sia mollato ancora il dado. Potrebbe questo dipendere da una chiavella consumata che non sta in sede??? Quando la chiavella è al suo posto, il volano deve comunque seguire l'albero, come si fa a mollare il dado?? Inoltre, ci deve essere qualche rondella zigrinata tra il dado e l'albero?? Nel primo smontaggio non ne ho trovate....
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Board startup date: September 04, 2017 19:43:09
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