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Scusate, in tutta questa discussione mi manca un <pezzo> Il tappo del serbatoio ha la guarnizione in gomma la quale se è ancora <buona> fa sì che la benzina non esca (...si fa per dire... ...vedi dopo...) dal bordo del foro del serbatoio quando il serbatoio è pieno e/o fai le curve ecc ecc. Rimane il fatto che il tappo della vespa ha un foro per consentire di essere in comunicazione "atmosferica" con l' esterno: quando il serbatoio si svuto pain paino, il tappo DEVE avere un foro per consentire all' aria di prendere il posto della benzina che è stata ciucciata. Ergo: ogni qual volta corico la vespa per far lavori, se non faccio "niente" mi esce benzina dal (tappo del) serbatoio. Punto. Se il serbatoio non avesse un foro di comunicazione con l 'esterno, prima o poi si formerebbe una depressione tale che non potrebbe più uscire benzina. Ogni qual volta sto per coricare la vespa, prendo una busta della spesa, la piego in maniera rettangolare fino a farla diventare un rettangolo di circa 100x70mm, lo metto sul foro del serbatoio e chiudo il tappo per bene con la vite, la busta così piegata funge da guarnizione "globale". Ma quando inclinate la vespa, come fa a non uscire benzina dal tappo?!?!?!?!?!? O sono l' unico pirla a cui succede?!?!?!?!?
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Montaggio regolatore di tensione su 50 special
argomento ha risposto a base689 in Officina Smallframe
Io direi di usare il tester Rapido, semplice, immediato Per sicurezza, ripeti la misura un po' di volte (a diversi regimi di giri) e poi raccontaci cos'hai misurato -
Allora. Vediamo di chiarrei un po' di punti La tua alogena H4 ti sta bruciando la parabola non tanto perché è alogena quanto perché è da 55 W, cioé è una lampadina H4 alogena da AUTO!!!!!! C'è chi monta la H4 da 60/55 W da auto sulla vespa con successo ma c'è da tenere sott'occhio l' eventuale riscaldamento/danneggiamento della parabola che NON è nata per montare lampadine di quella potenza (e con QUEL riscaldamento). Anch'io per breve tempo (dopo montaggio del faro PX MY) ho montato un' alogena H4 da 55/60 W da 8200 K, una luce bianca eccezionale, l' ho poi tolta (per una H4 35/35 W "normale" da moto) poiché al minimo mi ciucciava tutta la potenza elettrica (ed era fioca), inoltre al minimo non mi lampeggiavano più le frecce, poi mi ha fatto esplodere le spie (su cui avevo messo lampadine a LED) luci e contakm per via del picco di tensione/corrente che all' accensione dell' anabbagliante questa creava. Premesso ciò. Non esistono in commercio lampadine LED con attacco H4 che abbiano luminosità paragonabile ad un' alogena da 35/35 W. Certo, avendo manualità, conoscenza dell' elettronica e soprattutto tempo a disposizione, si potrebbe pensare di cannibalizzare un' alogena H4 da auto (presa al supermercato per pochi €) ed usarne la base per costruirci su una lampadina che utilizzi un LED P7 da 10 W 900 lumen (qualcuno di noi sta usando il P7 10 W 900 lumen per costruire un faretto SUPPLEMENTARE), certo è che bisognerebbe trovare il modo di far dissipare al P7 il calore, inoltre con specchietti/lamelle metalliche bisognerebbe ricreare il mascheramento presente nelle normali alogene H4. Certo, così facendo (P7 nella base dell' alogena H4) avresti una lampadina LED <fissa>, cioé stesso fascio per anabbagliante e ABBAGLIANTE. A meno di costruire un accrocco da fantascienza dove con un' elettrocalamita si sposta lo specchietto per creare l' effetto anabbagliante e ABBAGLIANTE, proprio come nelle lampadine xenon H4 dove il bulbo è sempre quello e quando si accende l' anabbagliante il bulbo viene schermato dagli schermi metallici presenti, quando si accende l' ABBAGLIANTE l' elettrocalamita fa retrocedere tutto il bulbo in una posizione dove c'è un "buco" nello schermo metallico e quindi il bulbo stesso non è più schermato da nessuna parte e ottieni veramente l' effetto ABBAGLIANTE Ma tutto questo lo ritengo oltremodo complesso da realizzare in casa :mavieni: su una lampadina con base H4 e con LED P7 montato "dentro" :mavieni:
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OK, sei perdonato (per questa volta...) per aver massacrato una lampadina LED Sì, ho capito. Non sei riuscito ad interrompre la massa comune tagliando la lamella che unisce le masse (sempre che sulla tua il portafaro sia come la mia)? Vedi prime 2 foto a inizio pagina 12 di questo thread: si vede che la lamella originale è stata tagliata e quindi ora sul portafaro entrano 2 masse distinte.
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Ottimo lavoro ed ottima esecuzione Bravo!!! Un unico cazziatone: ma perché hai cannibalizzato la lampadina LED BA15S quando potevi cannibalizzare una qualsiasi schifosissima lampadina BA15S ad incandescenza che costa sì e no ½ €?!?!?!? Solo una cosa non capisco: la nuova lampadina LED (ex attacco T10) con base BA15S, perché ha quel filo lungo che esce da dietro? Forse per problemi di saldatura in <sede>, hai usato la base della BA15S solo meccanicamente ma NON elettricamente, il quale contatto elettrico glielo fai fare a <distanza> con il cavetto che esce da dietro?
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Beh, il PX/PE è un progetto di più di 30 anni fa, e probabilmente per l' epoca era lo <stato dell' arte> Siamo noi OGGI che vogliamo metterci su le manopole riscaldate, il contagiri elettronico, il faro allo xenon, la luce supplementare nel bauletto, il faretto a LED P7 sullo scudo e chi più ne ha più ne metta, e dunque dobbiamo <convivere> con l' impianto elettrico che eroga quello che eroga
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Mettere solo 1 diodo + condensatore va bene per utenze molto modeste (=spia luci, spia frecce, luce contakm). Quando devi alimentare in CC un' utenza seria (lampadina), devi mettere un ponte di graetz. Non risparmiare sull' amperaggio del ponte, perché devi considerare che più metti di valore grande il condensantore (e quindi hai tensione sempre più stabile), i diodi del ponte conducono per un tempo sempre minore e quindi avremo dei picchi di corrente elevati attraverso il diodo (=tanta corrente per poco tempo). Inoltre. Anch'io ho montato un clacson in CC (4 $ da ScootRS e fa un CASINO ) nel musetto (l'ho ancora su a casa e devo ancora montarlo...) ma stai molto attento!!!!! Il clacson NON sta in parallelo alle altre utenze a valle del regolatore ma il clacson sta all' uscita dello statore in serie con l' ingresso al regolatore, pertanto quando fai suonare il clacson, su questo passa TUTTA la corrente assorbita (in quel momento) dalla vespa: se hai accesi anabbagliante, stop, frecce, assorbi 68 W di potenza e 5.7 A di corrente: se suoni il clacson, su questo passano TUTTI i 5.7 A di cui sopra (e fanno cadere quella tensione che "deve" cadere sul clacson). Pertanto, quando comprerai il ponte di graetz per mettere il clacson in CC, devi comprare un ponte di graetz da almeno 15 A, io ne ho messo uno da 25 A (...ce l' avevo in casa...). In ogni modo, anche se metti il clacson in CC, NON risolvi il "problema" di essere a corto di potenza elettrica quando hai inserito le manopole riscaldanti.
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Un condensatore da 22000 µF 35 V ha dimensioni Ø30x50mm Un condensatore da 10000 µF 35 V ha dimensioni Ø22x45mm Regolati di conseguenza. L’ impianto vespa eroga (al massimo dei giri…) 80 W. Quando hai accese le luci di posizione, assorbi 15 W, te ne rimangono 65 W. Se invece accendi l’ anabbagliante, assorbi 35 W, te ne rimangono 45 W. Se (con l’ ultima configurazione (anabb acceso)) freni, assorbi 45 W, te ne rimangono 35 W. Se (in aggiunta a quanto sopra) accendi le frecce, assorbi 68 W, te ne rimangono 12 W. Se (in aggiunta a quanto sopra) suoni il clacson, assorbi 86 W, non ti rimane niente… E quanto sopra vale se sei al massimo di giri, 80 W: quando sei a medi regimi, l’ impianto eroga ancora meno, diciamo 50 W? Il problema NON è caricare il condensatore (figurati…) del raddrizzatore/stabilizzatore per le manopole, il problema è che con le manopole accese al massimo ciucci l’ 80% della potenza erogabile, ciò vuol dire che se suoni il clacson, questo ti suona sminkiato, se accendi l’ anabbagliante, la luce sarà sminkiata (se sei in giro di notte, non è bello…). La manopole riscaldanti non ti faranno saltare l’ impianto ma sicuramente ti affievoliscono le altre utenze quando le azioni; sincerati di alimentare queste manopole con un bel cavo da 1.5 mm² attaccato al grigio vespa (e il ritorno con altro cavo nero da 1.5 mm² attaccato al nero vespa). Quando cerco di ciucciare più di ciò che l' impianto vespa mi possa dare (a QUEL regime in cui mi trovo), vuol dire che tutte le utenze si "spartiranno" la potenza disponibile in modo proporzionale alla propria potenza nominale. Una volta compravo componenti elettronici dalla GBC in una traversina dietro Corso Buenos Aires, sono anni che la GBC NON vende più componenti ma solo <prodotti finiti>, prese da pannello, connettori, cavi, ecc ecc ma NON integrati, NON resistenze, NON diodi. Sono anni che ormai compro elettronica su Internet, in rete trovo tutto (il 95% dell' elettronica lo trovo su eBay, quando non trovo su eBay vado su siti specializzati, soprattutto negli USA ma le spese di spedizione ti massacrano un pochino...) e di tutto; certo, a volte o perché la confezione minima è fatta da 5/10/20 pezzi perché se ne compri solo uno con le spese di spedizione diventa non conveniente, ti tocca comprare 5 diodi quando te ne servirebbe solo uno (ma in realtà l’ eccedenza viene buona per altre future applicazioni). Dal mio PC posso comprare tutta l’ elettronica che voglio stando seduto a casa; certo, a volte (venditori cinesi/taiwanesi) aspetti 1 mese il pacchetto, ma molta elettronica la trovo in UK o Germania, e allora in pochi giorni ho la merce a casa
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Se metti 1 solo diodo da 6 A circolerebbe corrente per metà periodo, quindi il sistema erogherebbe metà potenza. Se invece metti un ponte di graetz da 6-8-10 A, avresti tensione una raddrizzata che farebbe circolare corrente "sempre" (ogni semiperiodo avresti degli istanti in cui avresti tensione e corrente zero ma tant'è). Con un ponte di graetz alimenteresti la manopole riscaldate con una tensione pulsata non negativa. Se (e dico se) il "meccanismo" delle manopole (per via della regolazione) NECESSITASSE di un' alimentazione in continua, basta mettere un condensatore da 22000 µF 35 V (o proprio se vuoi esagerare, gli metti 2 condensatori da 22000 µF 35 V in parallelo) all' uscita del ponte e sei a posto Certo che 40 W (al massimo, OK...) è UN BEL PO'... Va bene che non le terresti mai al massimo, ma a metà potenza, 20 W è un bel ciucciare dall' impianto vespa
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Nello schema suggerito non si fanno calcoli per R1 e R2 poiché per R2 usa un trimmer. Io su una vespa (vibrazioni, scossoni) NON userei un trimmer ma una resistenza R2 calcolata e quindi di valore fisso. Dal datasheet dell' LM338 risulta quanto segue. La regola per VOUT per l’ LM338 è: VOUT = VREF · (1 + R2/R1) + IADJ · R2 Con VREF = 1.24 V e IADJ = 45÷100 µA Quindi per avere VOUT = 3.6 V abbiamo: R1 = 242 Ω (serie di 2 resistenze da 240 Ω 2 W e da 24 Ω 2 W) R2 = 454 Ω (serie di 3 resistenze da 390 Ω 2 W, 56 Ω 2 W 2 8.2 Ω 2 W) Una volta <fissato> il valore di R1, la formula per il calcolo di R2 è la seguente: R2 = (VOUT – VREF) / ((VREF/R1) + IADJ) cioé in scrittura più <umana>: · · · · · VOUT - VREF R2 = ————————— · · · · · VREF · · · · ·——— + IADJ · · · · · · R1 Ovviamente, il valore <vero> di R2 è dato dalla media aritmetica dei 2 valori che si ottengono dalla formula di cui sopra usando una volta la IADJ minima (45 µA) e un' altra volta la IADJ massima (100 µA). Modestamente, suggerirei di isolare il case dell' integrato dal dissipatore poiché è anche facile (fogli di mica e via andare) ed è prassi normale nell' elettronica. Così quando poi fissi il dissipatore sulla carrozzeria, non hai problemi di sorta, inoltre, il metallo del dissipatore sulla carrozzeria aiuta la dissipazione del calore
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Sì, certo che va bene. Fai attenzione che il nostro amico Raffaele Ilardo ha commesso una piccola inesattezza: la Vin deve essere ≥ 28 V SE E SOLO SE vuoi avere Vout = 25 V. Capisco quindi che la differenza minima tra Vin e Vout è 3 V. Ma se tu vuoi Vout = 12 V, ti occorre avere (almeno) Vin = 15 V. Se invece vuoi dare 3.6 V per polarizzare il P7, ti calcoli i valori di R1 e di R2 per farti dare in uscita esattamente 3.6 V e vai alla grande, come Vin gli dai i 12 V della batteria e passa la paura Cazzo cazzo cazzo!!!!!! Hai ragione!!!! :orrore: Il Vout dell' LM338 è il case stesso!!!!! Occorre mettere un paio di foglietti di mica SOTTO all' LM338 e fissarlo bene al dissipatore con una vite (con rondelle di plastica possibilmente), poi puoi anche forare il dissipatore per fissarlo sulla vespa. Non occorre isolare elettricamente il case/involucro di un integrato quando il case è la massa e CONTEMPORANEAMENTE la massa dell' integrato coincide con la massa della vespa. Nel caso dell' LM338 è OBBLIGATORIO isolare elettricamente il case dal telaio vespa
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No, il telaio vespa è troppo irregolare. Usa piuttosto unj dissipatore SPECIFICO per QUELL' integrato e poi fissa il dissipatore sul telaio vespa Se hai bisogno di erogare 2.8 A, NON usare integrati che cacciano fuori (solo) 3 A, usa integrati/circuiti che erogano almeno 5 A
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Bisogna chiarire una cosa, riguardo alle <lampadine LED autocostruite>. Le lampadine LED che si comprano da commercio sono per 12 V CC, le monti sul portalampada della tua vespa a 12 V CC e via andare: se la tua vespa ha impianto 12 V AC, devi (ovviamente) mettere ponte+condensatore: le lampadine LED da 12 V CC da commercio hanno già dentro la resistenza che limita la corrente e fa lavorare i LED della lampadina al proprio valore ottimale (certo, vespe con 12 V AC e ponte+condensatore faranno lavorare queste lampadine LED da 12 V CC leggermente più luminose, ma tant'è). Viceversa, per ciò che riguarda le <lampadine LED autocostruite>, noi compriamo i LED nudi e crudi e dobbiamo NOI preoccuparci di mettere "n" LED in serie (dove "n" può essere anche n = 1 solo LED, vedi dopo) e mettere in serie una resistenza di valore opportuno per limitare (=imporre)la corrente nominale prevista dal costruttore. Se abbiamo impianto a 6 V AC "regolari" possiamo supporre che il picco della raddrizzata prima del ponte sia 8.5 V e dopo la caduta di 1.2 V su 2 diodi (del ponte) abbiamo disponibili 7.3 V. Se abbiamo LED la cui caduta sia 3.6 V (e corrente nominale 25 mA), NON possiamo metterene 2 in serie, poiché il valore di caduta di 2 LED dà 7.2 V e non c'è margine per farli accendere e avere una corrente stabile. Pertanto con impianto a 6 V AC "regolare" si può mettere 1 solo LED a lavorare, la tensione residua (dopo la caduta di 3.6 V sul LED stesso e la caduta di 1.2 V sui 2 diodi del ponte (partendo da 8.5 V)) è 3.7 V, quindi se il LED (oltre ad avere una caduta di 3.6 V) ha una corrente di polarizzazione di 25 mA, abbiamo che la corretta resistenza di polarizzazione è 3.7/0.025 = 148 Ω, il cui valore commerciale più vicino è 150 Ω 2 W. Se invece abbiamo un impianto a 12 V AC "regolari", quindi abbiamo 17 V di picco prima del raddrizzatore, a valle di questo (dopo caduta di 1.2 V sui suoi 2 diodi) abbiamo 15.8 V di tensione "stabile" (se metti un bel condensatore). Avendo a disposizione LED da 3.6 V di caduta e 25 mA di corrente di polarizzazione, con a disposizione una tensione di 15.8 V, possiamo permetterci di mettere 3 LED in serie, quindi su questi 3 LED cadono 3 x 3.6 = 10.8 V. Ci rimangono dunque 15.8 - 10.8 = 5 V che ci servono per calcolare la resistenza di polarizzazione dei LED: 5 / 0.025 = 200 Ω; se vogliamo stare sul sicuro (= corrente leggermente inferiore al valore nominale) mettiamo una bella resistenza da 220 Ω 2 W e non ci pensiamo più; se vogliamo fare proprio i fighi , per avere esattamente la corrente nominale mettiamo in serie 2 resistenze da 180 Ω 2 W e 22 Ω 2 W per avere una resistenza equivalente da 202 Ω 2 W
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Nel mio post di sopra ho corretto il valore della resistenza di polarizzazione dei "tuoi" LED da 25 mA e 3.6 V di caduta. È corretto usare resistenze da 150 Ω 2 W poiché la tensione di picco prima del raddrizzatore è 8.5 V, dopo la caduta di 1.2 V su 2 diodi (del ponte) abbiamo 7.3 V residui, a cui bisogna sottrarre la caduta di 3.6 V ai capi del LED stesso, ci rimangono 3.7 V con cui imporre la corrente di 25 mA --> 3.7/0.025 = 148 Ω, quindi il valore commerciale perfetto è appunto 150 Ω 2W. Se mettessi resistenza da 100 Ω 2 W o da 120 Ω 2 W avresti sì una luce più forte emessa dal LED ma lo faresti lavorare con una corrente leggermente superiore al suo valore nominale, quindi tenderesti ad esaurirlo (=bruciarlo) prima della sua vita naturale, la quale vita naturale con corrente eguale od inferiore alla sua corrrente nominale sono diversi anni
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R1 e R2 per avere 6 V in uscita li avevo già calcolati e scritti in un altro thread (che ora non ricordo). Ad ogni modo. Se usi LED da 25 mA e 3.6 V di caduta, puoi usare resistenze da 150 Ω 2 W (messe in serie a ciascun LED). Con l' LM317 per avere 6 V come Vout, devi mettere R1 e R2 come segue: R1 = 242 Ω (serie di 2 resistenze da 220 Ω 1 W e 22 Ω 1 W) R2 = 906 Ω (serie di 3 resistenze da 820 Ω 1 W, 82 Ω 1 W e 3.9 Ω 1 W) L' LM317 serve per alimentare con tensione stabile le lampadine LED che metterà (sia le lampadine LED comprate da commercio sia lampadine LED autocostruite). Il regolatore di tensione (a 12 V AC) Gabriele lo metterà poiché la SUA vespa ha impianto a 6 V AC <nominali> ma a regimi medio-alti/alti la tensione del suo impianto è tale da fargli bruciare anche lampadine a 12 V (= la SUA vespa a regimi medio-alti/alti eroga tensioni ben superiori a 12 V AC, ecco la ragione del regolatore a 12 V AC). Ovviamente, Gabriele per il circuito di polarizzazione dell' LM317 nel SUO impianto utilizzerà valori di R1 e R2 tali da dare in uscita 12 V CC (e quindi potrà utilizzare una VASTA gamma di lampadine LED a 12 V CC presenti in commercio). Con l' LM317 per avere 12 V come Vout, bisognerà mettere R1 e R2 come segue: R1 = 242 Ω (serie di 2 resistenze da 220 Ω 1 W e 22 Ω 1 W) R2 = 2053 Ω (serie di 3 resistenze da 1800 Ω 1 W, 220 Ω 1 W e 33 Ω 1 W)
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L' LM317, una volta polarizzato con le opportune resistenze per dare la Vout desiderata, continua a dare la Vout desiderata a prescindere da Vin, sempre che Vin non ecceda certi valori (altrimenti, che cazzo di regolatore di tensione sarebbe? ) Il datasheet dell' LM317 dà per differenziale massimo Vin - Vout ben 40 V, per cui direi che si può usare l' LM317 senza problemi anche con Vin a 40 V (tanto Vout sarà (al minimo valore) 6 V)
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Bene. Fatto sta che NON avendo il regolatore l' impianto non può dare 6 V AC fissi a qualsiasi regime. Che poi le vespe standard con 6 V AC nominale non arrivino a più di 9-10 V AC (al massimo dei giri) possiamo essere d' accordo. NOTA: Se su un impianto a 6 V AC nominali metti una lampadina da 12 V, per esempio da 35 W, già sai a priori che questa lampadina a 12 V ti darà 1/4 della sua potenza nominale (a 12 V) cioé sulla vespa a 6 V AC ti darà poco più di 8 W; quindi chi mette lampadine da 12 V su vespe a 6 V NON è per fare più luce, è solo per evitare che si brucino quelle da 6 V (perché evidentemente, motore maggiorato o meno, il suo impianto a regime, dà più di 6 V). Se hai messo una lampadina da 12 V 5 W alla posizione anteriore (o posteriore, che è uguale), è chiaro che a regimi bassi non vedi niente, perché a 6 V la lampadina ti dà poco più di 1 W (=non vedi una mazza). Inolter. Una lampadina da 12 V 5 W è tale che a 12 V circola 0.42 A che fanno riscaldare il filamento in un certo modo per cui hai 50 lumen di illuminazione. Se la stessa lampadina 12 V 5 W la alimenti a 6 V AC, questa sì ti assorbe ora 0.21 A di corrente e quindi 1.25 W di potenza ma QUESTA lampadina in QUESTE condizioni ti darà ben meno di 12.5 lumen (1/4 dei 50 lumen nominali) poiché il filamento si scalderà MOLTO meno di quanto previsto dal costruttore e quindi la luce erogata a 6 V sarà anche meno dei 12.5 lumen (se l' illuminazione fosse proporzionale alla corrente assorbita), ragionevolmente una lampadina 12 V 5 W alimentata a 6 V AC darà meno di 10 lumen: NON VEDI UNA MAZZA La situazione migliora leggermente quando acceleri e la tensione di alimentazione diventa 8-9 V: con impianti a 6 V AC che NON ESAGERANO con la tensione ai regimi alti, mettere lampadine a 12 V non ti fa vedere veramente niente (per la cronaca: la lampadina 12 V 2 W attacco T5 della spia luci dà 12 lumen). Chi mette lampadine a 12 V su impianti <nominalmente> a 6 V AC è un paliativo per non far bruciare le lampadine a 6 V poiché questi impianti (o perché con motore maggiorato o perché "difettosi" di nascita) a regimi medio-alti erogano tensioni ben maggiori dei 6 V AC nominali. Bene, hai ragione, sono un modestissimo (=scarsissimo) conoscitore della storia degli impianti elettrici delle vespe, però penso che siamo tutti d' accordo che gli impianti elettrici CON regolatore siano un' evoluzione? Tutti i mezzi moderni hanno (almeno) un regolatore, quando poi (quasi) tutti i motoveicoli hanno un regolatore/raddrizzatore e vanno in CC con batteria Regolatore = evoluzione
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Poiché non l' ho misurato direttamente, non posso dire che chi ha misurato 25-26-28 V AC avesse motore <maggiorato> o <standard> Sì, siamo d' accordo che chi ha impianto a 6 V AC e motore di serie non brucia sempre le lampadine, però dobbiamo essere anche d' accordo sul fatto che un impianto vespa 6 V AC SENZA regolatore (cioé lo standard) a regimi medio-alti/alti, sulle utenze avrà BEN più di 6 V AC Altrimenti, perché nell' evoluzione dei motori con impianto 12 V AC (cioé da quei motori con accensione elettronica in poi (sbaglio?)) hanno messo il regolatore di tensione AC/AC?
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Un corso di elettrotecnica online è dura da farsi Ad ogni modo. Un impianto NOMINALMENTE (vedi dopo) da 6 V o da 12 V dipende da come sono fatte le bobine dello statore (sezione cavi, numero di avvolgimento, numero di bobine in serie) e dalle masse magnetiche sul volano (dimensioni, massa e <quantità di magnetizzazione>). Il flusso elettromagnetico concatenato nelle bobine genera la FEM (forza elettromotrice) che poi abbiamo ai capi dei poli delle bobine. La FEM è (ovviamente) proporzionale a quanto campo elettromagnetico viene indotto nelle bobine e quindi è proporzionale al numero di giri: a motore spento, niente tensione. Al minimo dei giri ai capi delle bobine abbiamo una tensione MOLTO simile al valore nominale (6 V AC o 12 V AC che dir si voglia). A regimi medio-alti e alti di giri, abbiamo che ai capi delle bobine abbiamo tensioni molto superiori rispetto ai valori nominali: chi ha vespe con impianto nominalmente a 6 V AC ha misurato valori efficaci di 25-26-28 V Ecco perché molti possessori di vespe 50 con impianto a 6 V AC lamentano il fatto che si bruciano le lampadine frequentemente. Le PX/PE ad accensione elettronica (con impianto nominalmente a 12 V AC) hanno invece il regolatore che non fa nient' altro che limitare/tagliare i picchi di tensione che superano i 12 V AC, per cui in queste vespe le utenze sono alimentate da 12 V AC stabili. Ci sono possessori di vespe (50 o altri tipi) con impianto a 6 V AC che si sono costruiti un regolatore di tensione a 6 V AC con zener e quindi hanno le utenze alimentate a 6 V AC stabili
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Per la batteria occorrono cavi con sezione 4 mm². Li trovi sia in matassa che a metro da qualsiasi Brico, Obi, ecc, ecc. Trovi i colori giallo-verde (in genere usato per la massa nelle abitazioni civili), nero, marrone, blu.
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Eh, vabbe', ma allora dillo :mrgreen: Dillo che sei ESAGERATO Disegni con quote e/o foto? Tanto io non ho né la manualità né tantomeno gli attrezzi per realizzare carpenterie ma poteri farli fare...
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Sì, bella roba anch'io avevo pensato ad un pistone idraulico che solleva tanto e costa poco La mia domanda è: che pensi di mettere in testa al pistone per non far cadere la vespa da lì sopra? Il massimo sarebbe un <accrocco> che dal lato pistone abbia una specie di bicchiere (entro cui vada la testa del pistone) e dall' altro lato una specie di <culla> che va a contenere l' "esterno del carter dove sta il silent block"
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Spia frecce separata per freccia sinistra e freccia destra
argomento ha risposto a base689 in Tuning Largeframe
Non mi dire che l' hai freccizzata usando... ...i brufoli tedeschi... ...vero?!?!?!?!?!? :orrore: -
Montaggio regolatore di tensione su 50 special
argomento ha risposto a base689 in Officina Smallframe
Bene bravo le cose hanno un inizio Un po' di critiche, ora (eccheccazzo) Quel nastro isolante verde (sui faston) dentro la morsettiera... ...è permanente o verrà sostituito da <coperchietto isolante fatto apposta per i faston> o da termoretraibile? La saldatura del cavetto sul faston... ...sì, è saldato ma mamma mia l' hai massacrato!!!!! Quando saldi, aspetta che il saldatore sia bello caldo, poi cerca di bloccare bene il faston, metti un po' di pasta salda nell' interno del faston e squaglia un po' di stagno sull' interno del faston, immergi il conduttore nudo (lunghezza 3÷4 mm) nella pasta salda e squagliaci dello stagno. Quindi a questo punto con la punta del saldatore (già bello caldo da <tempo>) premi il cavetto sul faston e magicamente dopo qualche istante ti si squaglia tutto e il cavetto si amalgama sul faston e non hai neanche troppo massacrato la guaina del cavetto Il trucco è: più è caldo la punta edl saldatore, meno tempo ci mette lo stagno a squagliarsi e quindi bruci di meno i vari componenti (guaina, condensatori, integrati, plastiche varie ecc ecc). E poi fai scorrere il <coperchietto isolante fatto apposta per i faston> sul faston appena saldato Se non avessi il <coperchietto isolante fatto apposta per i faston>, almeno mettici sopra del termoretraibile -
PX/PE pre-arcobaleno: trasformare impianto elettrico in CC sotto batteria
argomento ha risposto a base689 in In rilievo
A scanso di equivoci: bisogna smontare il serbatoio per accedere al vano sottosella per tirare i seguenti cavi: 1) da <zona regolatore> a manubrio: coppia di cavi rosso-blu (inguainata) dove in zona regolatore si collegano a +B e C del regolatore e nel manubrio si collegano allo switch sotto chiave 2) da <zona> motore a manubrio: cavo prolunga termometro per contakm SIP Per impiegare il contagiri/contakm NON serve tirare altri cavi oltre quanto descritto sopra: tutti i cablaggi neccessari al funzionamento del contakm SIP si effettuano con cavi già presenti nel manubrio La funzione contagiri vera e propria viene asservita dal cavo grigio vespa (collegato al marrone SIP); l' alimentazione contakm SIP avviene collegando al cavo rosso SIP il cavo grigio vespa (se ancora in alternata) oppure il cavo blu "nuovo" (se il blu "nuovo" è il cavo che dallo switch sotto chiave va diretto al polo C del regolatore Ducati 34.8621). La messa a massa del contakm SIP avviene (ovviamente) collegando il nero SIP al nero vespa.
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