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Un po' di confusione, eh? LAMPADINA LUCE ANABBAGLIANTE Per la lampadina anabbagliante, serve "prelevare" il cavo che porta appunto la tensione destinata all' anabbagliante e portarlo all' ingresso del ponte, condensatore, stabilizzatore (LM1084) (a questo punto abbiamo una tensione positiva stabilizzata con una massa SEPARATA dalla carrozzeria) con cui entriamo nel driver del P7 (tutti questi circuiti/componenti vanno fissati su idoneo dissipatore in alluminio) e dal driver del P7 andiamo poi al P7 vero e proprio (che sta dentro il faro). In primis, per questa parte "P7" suggerirei CALDAMENTE di usare cavi (isolati) in silicone per evitare problemi di squagliamento dell' isolante per extratemperatura. In secundis, tutti gli accrocchi di ponte-condensatore-stabilizzatore-driver li posizionerei <da qualche parte nella vespa> e ALLA FINE la coppia di cavi (in silicone) + e - (in uscita dal driver) li porterei dentro il faro dove hai installato dissipatore/P7/lente: nel faro ci sta esclusivamente dissipatore/P7/lente (e sarà già una bella gara farci stare tutto quanto). Per la lampadina luce anabbagliante, partendo dalla tensione alternata 6 V AC, abbiamo un raddrizzamento (ponte), una stabilizzazione (condensatore) e una regolazione (LM1084) prima di entrare nel driver dedicato al P7. LAMPADINA LUCE DI POSIZIONE Poiché si trova in commercio una lampadina T11 siluro a LED da 42mm 6 V, "preleviamo" il cavo che porta la tensione alla lampadina della luce di posizione e insieme al cavo di massa (carrozzeria vespa) entriamo nei 2 poli ~ del ponte alla cui uscita + e - mettiamo un condensatore e con questa coppia di cavi (questi possono essere normali cavi isolati in plastica) (anche questo ponte + condensatore lo metterei <da qualche parte nella vespa>) entriamo nel faro per alimentare il portalampada della T11, che (ribadisco) dovrà avere la (nuova) massa SEPARATA dalla carrozzeria. Per la lampadina luce di posizione, partendo dalla tensione alternata 6 V AC, abbiamo un raddrizzamento (ponte) e una stabilizzazione (condensatore) prima di entrare nel portalampada T11. Aggiungo: come è già capitato a me per il faro posteriore del mio P200E, dove i poartalampada di posizione e stop avavano la massa in comune, poiché ho messo 2 lampadine a LED rossi per posizione e stop, previo raddrizzamento e stabilizzazione con 2 ponti e 2 condensatori in circuiti separati, le 2 uscite - dei ponti dovevano andare SEPARATAMENTE alle masse delle 2 lampadine; ma il faro del PE 1ª serie ha le 2 masse delle 2 lampadine unite elettricamente da una lamella metallica: ho dovuto tagliare con una tronchese questa lamella e portare le 2 masse distinte con 2 faston distinte alle 2 masse delle 2 lampadine. Se il faro anteriore del 50ino avesse le masse in comune (per le 2 lampadine), occore ELIMINARE questo collegamento elettrico (tagliando lamelle e collegamenti vari) e far arrivare le 2 masse in maniera distinta per la massa della luce di posizione e per la massa dell' anabbagliante.
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Come ho già ampiamente scritto sopra, posso aiutare riguardo l' elettronica. NON sono un esperto di lavorazioni meccaniche: per questo argomento bisogna che ti venga in aiuto qualcun altro (che NON sono io).
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Bravo, hai trovato una lampadina a LED T11 da 6 V Perdonami però se non ti seguo nel tuo COMPLICATISSIMO concetto di dividere a metà (?????) il portalampada?!?!?!?!? La lampadina T11 a LED da 6 V in oggetto è polarizzata. Ha un + e un - Punto. Bisogna darle 6 V CC. Punto. Pertanto, PRIMA di arrivare al suo portalampada, bisogna portare il cavo "luce di posizione" (insieme al cavo di massa) ad un ponte e condensatore e portare quest' uscita (che come positivo avrà il + del ponte e che dovrà avere la massa - del ponte SEPARATA dalla (massa della) carrozzeria della vespa, devi (se fosse così) STACCARE il - del portalampada dalla carrozzeria della vespa) al portalampada della T11. Se la 42mm in oggetto fosse troppo lunga per il portalampada standard del tuo 50ino, un paio di mm li puoi limare limando 1 mm per lato dalla lampadina e un po' di altri mm li puoi ottenere allargando i supporti del portalampada.
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Se cambi le gomme e/o ammortizzatori, cambia l' assetto della vespa, cambia anche l' inclinazione del fascio: se ti tieni così rigido (ZERO regolazioni senza possibilità di regolazioni tranne quella standard della parabola), con un fascio così potente come quello di un P7 da 10 W, come fai a non abbagliare nessuno? Non penso tu voglia farti beccare dalle FdO con un 50ino che spara luce come una portaerei con fascio disallineato, vero? Anche le auto hanno una regolazione fine dell' inclinazione della parabola (=fascio luminoso) che consente una NOTEVOLE escursione della parabola in alto e in basso, la vitina della parabola della vespa consente escursioni minima, che va bene ESCLUSIVAMENTE quando hai tutto standard (=lampadina ad incandescenza standard). Facendo una modifica così radicale (lampadine con LED P7, dissipatore "grosso" e lente) come fai a rimanere così rigido? Come fai ad installare così perfettamente questo accrocco, a cui IN OGNI CASO devi mettere delle staffe in acciaio per bloccarlo/fissarlo in posizione?!?!?!?!? Mi sfugge...
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Renny17, senza offesa... ...che tipo di attrezzature e che tipo di strumentazioni sono necessarie per creare una cosa supercustom come una lampadina a LED P7 con lente e dissipatore posizionata al centro della parabola e già allineata e collimata?!?!?!? La risposta è: se ci riesci, nessun bisogno di viti per alzo e brandeggio (devi tener conto anche delle gomme/ammortizzatori che puoi cambiare nel tempo ecc ecc). Se non ci riesci, devi prevedere una cosa "semplice" come la regolazione di alzo e brandeggio.
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Le T11 sono le lampadine a siluro, ce ne sono lunghe da 31mm, 37mm, 42mm, bisogna vedere quale tipo monti. Lampadine a LED T10 ("tuttovetro") da 6 V ci sono, lampadine a LED BA15S (attacco a baionetta) da 6 V ci sono, lampadine T11 (anche note come C5W) a siluro da 6 V NON ne ho trovate (non ci sono neanche da BeedSpeed...)... ...ma la lampadina per la luce di posizione a LED è l' ULTIMO dei problemi, nella peggiore delle ipotesi compri una T11 a LED da 12 V, la "cannibalizzi" e la fai diventare a 6 V... oppure lasci la T11 ad incandescenza standard e non ci pensi più... Però, senza offesa, già l' impresa di creare una lampadina a LED con P7 per l' anabbagliante è già un' impressa abbastanza ardua, se iniziamo a disperderci buttando in campo pure una T11 a LED da 6 V, non ne verremo MAI a capo...
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Sui materiali dei 2 tubi non mi pronuncio (a memoria hanno colori diversi…), i diametri dei tubi olio e benzina per un PX/PE 1ª serie sono i seguenti: tubo olio: Øe = 10 mm - Øi = 4 mm - spessore 3 mm tubo benzina: Øe = 14 mm - Øi = 6 mm - spessore 4 mm
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Il <pezzo> più importante/più difficile è l' anabbagliante fatto con il P7 opportunamente installato ed alimentato. La luce di posizione si può facilmente metter su come lampadina a LED da 6 V da commercio. Che attacco ha la lampadina di posizione? BA15S? Penso che le T10 "tuttovetro" siano diventate standard come luce di posizione solo nei fari delle vespe "recenti" (=PX MY)...
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Alzo: spostamento dell' asse del fascio in alto e in basso (quindi più lontano e più vicino) Brandeggio: spostamento dell' asse del fascio a sinistra e a destra
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Ah, beh, pensavo che il 50 avesso solo l' anabbagliante. Allora: con anabbagliante e abbagliante, dobbiamo raddrizzare (ponte di Graetza diodi) e stabilizzare (condensatore) e regolare (LM1084) sia l' anabbagliante che l' abbagliante (quindi 2 ponti, 2 condensatori, 2 LM1084 e POI 2 driver). Premesso ciò: disponendo di 2 linee distinte raddrizzate/stabilizzate/regolate per anabbagliante e abbagliante, potremmo usare la linea "anabbagliante" per polarizzare il P7 a 1.4 A (emissione 450 lm) ed usare la linea "abbagliante" per polarizzare il P7 a 2.8 A (900 lm). Bisogna vedere com'è fatto questo driver 100%/50%/OFF: dubito che gli si possano dare 2 linee distinte. Nella "peggiore" delle ipotesi, potrei pensare che la stabilizzata dell' abbagliante fornisca (sto inventando...) una tensione di 5 V al 1* driver mentre la stabilizzata dell' abbagliante fornisca (sto ancora inventando...) una tensione di 8 V al 2* driver (i 2 driver avrebbero uscita in parallelo, tanmto o va l' anabbagliante o va l' abbagliante).
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Bah, 6000÷6500K è il "normale" bianco LED/xenon, bianco ghiaccio senza riflessi azzurrini, sulle mie auto ho ormai solo xenon e lampadine a LED a luce bianca a 6400K (ho anche lampadine a LED arancioni e rosse per le rispettive funzioni ma questa è un' altra storia ) Tanto, se ti sgamano per il P7, il fatto che il P7 emetta a 6300K è l' ULTIMO dei problemi :Lol_5:
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Sì, il link da te citato parla di P7 + lente + driver, manca il dissipatore. Il dissipatore passivo-attivo è idoneo, poiché da un lato è fatto per fino a 30 W, dall' altro lato ne sottoalimentiamo la ventola a 5.8 V (anziché 12 V) ma lo usiamo per dissipare solo 10 W, quindi direi che è <perfetto> così. Per il driver 100%/50%/OFF direi di non andare a complicarci la vita, poiché il nostro devioluci ha solo la funzione ON/OFF, non so come (tramite devioluci) potresti gestire il 100%/50%/OFF. Poiché alla fine della fiera con il nostro P7 andremmo ad assorbire "solo" 10 W, mi limiterei a gestire "semplicemente" l' ON/OFF e basta.
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Ecco un IDONEO heatsink (=dissipatore) per P7 (valido fino a 30 W di dissipazione)(visibile finché rimarrà valido il link su eBay): http://www.ebay.it/itm/SSC-P7-CREE-LED-DISSIPATORE-65x45-HEATSINK-30W-FAN-CONTROLLER-6V-12V-/260881626295?pt=Led_e_Neon&hash=item3cbdc1b4b7 Ha dimensioni abbastanza generose: diametro Ø65mm, ventola da 45mm, altezza 45mm, d’ altronde, per dissipare fino a 30 W le dimensioni non possono che essere quelle lì. Viene dato come “Orbitale con DOPPIA dissipazione ATTIVA-PASSIVA”. Chiaramente, il P7 va opportunamente installato su tale heatsink/dissipatore, tramite viti autofilettanti che schiacciano il P7 stesso sul dissipatore; inoltre (come si fa nei computer) bisogna applicare una pasta termoconduttiva tra dissipatore e P7. La ventola funziona a 12 V. A seconda che l’ applicazione della “lampadina anabbagliante P7” venga fatta su una vespa 50 (impianto a 6 V AC) o su PX (impianto a 12 V AC), bisognerà mettere “qualcosa” prima di tutto quanto. Nel caso di vespa 50 (6 V AC) occorrerebbe mettere un DC-DC power converter a cui diamo in ingresso 6 V CC ed in uscita otteniamo (più o meno) quel che vogliamo, per esempio, 12 V CC; anche se i driver per P7 visti altrove consentono in ingresso 4.8÷8.4 V CC (il che è conforme al fatto che il P7 necessita di 3.6 V come tensione di polarizzazione). Il che mi farebbe pensare che si potrebbe anche evitare il DC-DC power converter: se con impianto 6 V AC possiamo ottenere una raddrizzata stabilizzata di 7.3 V che dati in ingresso ad un LM1084 possiamo ottenere (al massimo) in uscita 5.8 V, che sono perfetti per il driver per il P7; questi 5.8 V li diamo “in pasto” alla ventolina del dissipatore che “vorrebbe” 12 V CC, ma poiché tale dissipatore è fatto per LED fino a 30 W, poiché il nostro P7 dà “solo” 10 W, tra dissipazione passiva (corpo del dissipatore) e dissipazione attiva (ventolina da 12 V sottoalimentata a 5.8 V) dovrebbe più che egregiamente garantire la dissipazione di 10 W di potenza elettrica del nostro P7. Quindi, collocati in luogo opportuno nella “corpo” della vespa il ponte, condensatore e LM1084 che dia 5.8 V, con cavi isolati in silicone (non risentono di problemi in caso di alte temperature) colleghiamo questi 5.8 V sia alla ventolina che al driver per il P7, il quale driver per P7 (tramite altri cavi in silicone) ne colleghiamo l’ uscita finalmente all’ accrocco <dissipatore/P7/lente>. Chiaramente, il ponte a diodi, l' LM1084 e il driver vanno montati su un dissipatore ad alette opportunamente avvitato sul telaio vespa (ed elettricamente isolati dal dissipatore stesso tramite foglietti di mica), date le tensioni e correnti (=potenze) in gioco... Il quale accrocco <dissipatore/P7/lente> va installato meccanicamente su un altro accrocco/piastra che abbia viti pe4r consentirne l’ alzo e il brandeggio IN MODO ESTENSIVO e quindi poterne regolare a piacimento la direzione del fascio luminoso. È altresì chiaro che, causa le dimensioni MOLTO generose del dissipatore, bisogna massacrare ABBASTANZA la “vecchia” sede del portalampada del faro anteriore. La posizione avanti/dietro della parte emittente del P7 (dentro il faro) diventa a questo punto pocio importante, poiché la collimazione del fascio non fatta più tramite la parabola (che di fatto non dà fastidio) ma tramite la lente applicata nativamente sul P7. Quindi possiamo dire che da componentistica da commercio possiamo comprare tutto quanto ci serve; rimane da costruire ex-novo l’ ambaradan su cui fissare il dissipatore/P7/lente, il quale ambaradan deve essere poter alzato e brandeggiato A COMPLETO PIACIMENTO per consentirne il corretto posizionamento del fascio luminoso. Poiché stiamo RADICALMENTE trasformando il faro anteriore (=illuminazione anteriore)(cosa proibita per legge), dobbiamo fare in modo che la regolazione del suddetto fascio sia la più estensiva possibile al fine da orientare il fascio in modo appropriato così che le FdO non possano obiettare formalmente alcunché riguardo il non abbagliamento degli automobilisti che provengono di fronte. La vite di regolazione originaria del faro diventa solo un plus, la parte fondamentale dell’ allineamento del fascio sarà fatta tramite le due regolazioni (alzo e brandeggio) da me descritte sopra.
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Si può fare. Io posso aiutare per tutto ciò che concerne l' elettronica, regolatori di tensione, driver e quant' altro. Però per ciò che riguarda lavorazioni meccaniche/geometriche bisogna però che intervenga qualcuno che ci capisca/che abbia strumenti/attrezzature idonee
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Facilissimo: il driver è un circuito a cui devi dare in ingresso 4.8÷8.4 V CC e lui ti pilota (=ti dà la guiusta tensione di polarizzazione) al P7 per polarizzarlo a 3.6 V e fargli erogare 2.8 A ed emettere 900 lm ed assorbire 10 W (che vanno dissipati TUTTI QUANTI ). Sì, beh, attento, si parla di dissipare 10 W, quindi (senza offesa) non mi addentrrei a fabbircare il dissipatore personalmente, a meno che tu disponga delle competenze (=dimensionamento) e attrezzatura idonee. Se si va a guardare bene nel sito del venditore, questi "dovrebbe" proporre (oltre alle lenti di collimazione) anche degli IDONEI dissipatori. Non inventiamoci cose "delicate" che esistono già fatte. Attenzione: nelle mie lampadine arancioni a LED autocostruita dal fornitore mi è arrivata la stellina a 3 LED già assemblata sul dissipatore (scelto da lui), io mi sono "limitato" a costruire il driver e montare il tutto in una base BA15S. Attenzione: poiché stravolgi completamente il funzionamento del faro, orginariamente nato per ospitare una lampadina alogena standard, la regolazione del faro presuppone che tu metta nel portalampade la lampadina alogena appropriata, e quindi già questa è <ABBASTANZA ALLINEATA> nella parabola del faro; poi, tramite la vite di regolazione, aggiusti per bene la direzione del faascio luminoso. Ora tu "butti via" il portalampada" e ci metti un P7 con la sua lente ed il suo dissipatore: come fai a garantire che tutto l' accrocco sia "ABBASTANZA ALLINEATO" per i fatti suoi e che basti la vite di regolazione per allineare finemente il fascio? Non parlavo di sistema di viti per alzo e brandeggio così tanto per dire e così tanto per complicarmi la vita. La vite del faro consente di fare microregolazioni; il sistema di viti per alzo e brandeggio presuppone un' ampissima escursione delle regolazioni affinché ALLA FINE riesci ad indirizzare il fascio dove vuoi tu. Alla fine, anche se lasci la parabola (che fastidio non dà) questa risulta assulotamente inutile per l' indirizzamento del fascio, il quale fascio viene collimato dalla lente ma sei TU che devi indirizzarlo nella direzione giusta tramite le viti di cui sopra. Non è proprio uno scherzo costruire un faro con un P7 con il fascio che va "DOVE DEVE ANDARE"
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Ottima la segnalazione della lente di focalizzazione! Rispetto allo schizzo di renny17, ho "paura" di fargli notare che insieme alle staffe deve prevedere un meccanismo con doppia possibilità di regolazione di angoli (alzo e brandeggio) dell' <insieme> P7/lente/dissipatore. Inoltre con il P7 parliamo di una polarizzazione a 3.6 V con 2.8 A (a parte il driver che non è proprio banalissimo dovendo erogare 2.8 A, per cui dobbiamo orientarci su un integrato che cacci fuori almeno 5 A ma si trova) che porta ilnostroP7 ad assorbire 10 W che dobbiamo dissipare. Chi ha voglia di cimentarsi con il progetto deve divertirsi a cercare (e trovare!!!) un dissipatore per P7 idoneo a dissipare 10 W. Poi,senza offesa, non ci pensare neanche a fare fori nella parabola!!!!! La dissipazione può essere passiva ma con dissipatore tutto-metallico. Sicuramente non è banale montare il P7/lente/dissipatore su una base metallica che possa essere alzata e brandeggiata (anche tramite viti accessibili da dentro la sede del faro,tanto una volta regolato non è che stai a smanettarci ogni 2 per 3. La cosa è tecnologicamente fattibile ma ancora nessuno ha prodotto una "lampadina" del genere. Per la mia bici pochi mesi fa ho comprato un a faro anteriore da 1400 lm, "distribuiti" in 250 lm cadauno su 2 faretti laterali che illuminano subito davanti e lateralmente e 900 lm su un faretto centrale che illumina lontano. L' accrocco "faro anteriore" della mia bici è un blocco di alluminio in cui sono ricavate le sede per i rispettivi LED e la dissipazione è demandata alla struttura in alluminio. Nella "peggiore" delle ipotesi si compra un faretto da 900 lm da bici e lo si installa tout court dentro al faro del 50 avendo cura di installarlo su una piastra metallica che possa essere regolata in alzo e brandeggio. Il faro anteriore a LED (P7 o altro) non è facile da trovare in commercio poiché chi lo vendesse, lo DEVE vendere omologato, e l' omologazione costa. Ho appena visto su eBay:per 40÷45 € si trovano faretti da bici da 900 lm ma che necessitano di alimentazione a 8.4 V,tensione impossibile da raggiungere tramite ponti/condensatori/regolatori di tensione: per una vespa 50 con impianto a 6 V AC si risolve il problema della tensione di alimentazione interponendo un circuito DC-DC power converter che prende tensione continua da 6 V CC e la porta "in alto a piacere", per esempio a 12 V CC e poi si monta un regolatore di tensione a 12 V 5 A (non banale ma si trova, l' LM1084 è uno di questi). Per chi volesse fare un lavoro del genere (P7 in un faro di un 50), deve sgobbare parecchio.
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No, il punto non è se l' impianto elettrico sia originale o meno, il punto è che l' impianto di una vespa 50 è "non regolato", non è dotato di un regolatore di tensione, quindi NOMINALMENTE produce 6 V AC, di fatto più acceleri, più alta è la tensione in uscita dall' impianto, la quale tensione ai massimi regimi può arrivare a 9 V AC - 10 V AC (a cui <seguono> i corrispondenti valori di tensione di picco). Lo puoi introdurre, ma ho proprio paura che l' argomento rimanga QUI C'è il problema di come dissipare il calore prodotto da P7 o da qualsiasi altro LED di potenze polarizzato per dare 7-10-12-14 W (bisognerebbe costruire un idoneo dissipatore ad hoc con un tornio), inoltre c’è l’ ulteriore problema di come focalizzare il fascio emesso da un P7 che sta dentro una parabola costruita per una lampadina ad incandescenza ad emissione puntiforme: forse un po’ troppo per dei <privati> che non dispongono di attrezzature e strumenti per venire a capo di un progetto del genere.
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Chissà perché non riesco a modificare il mio post di sopra. In ogni caso: il valore di R1 = 242 Ω è corretto, ho sbagliato a scrivere i valori delle resistenze commerciali che servono per essere messe in serie ed ottenere 242 Ω (non esiste nessuna resistenza da 240 Ω in commercio). Pertanto, il valore di resistenza di R1 = 242 Ω lo si ottiene mettendo in serie 1 resistenza da 220 Ω 2W e 1 resistenza da 22 Ω 2W. LM338 ha (ancora) 3 V di dropout. È l’ LM1084 che ha solo 1.5 V di dropout. Ma (come già ampiamente detto sopra) l’ LM338 polarizzato per dare 4.8 V va ancora bene nel tuo caso (=sovratensione dell’ impianto della vespa 50 non regolato). Perdonami ma da come scri sopra forse non hai ben compreso i valori delle tensione alternate e tensioni di picco e tensioni continue in gioco. Scusa la lezione ma se non lo leggi qui da me bisogna che tu lo legga in un tutorial di elettrotecnica. Una tensione alternata di 6 V AC è una sinusoide di valore di picco √2 · 6 = 1.414 · 6 = 8.48 V arrotondato a 8.5 V (in genere definito come Vp = tensione di picco - Vp = 8.5 V). Quando però raddrizzi l’ alternata tramite un ponte a diodi, la tensione attraversa 2 diodi (che danno 0.6 V di caduta ciascuno) quindi a valle del ponte a diodi (supponendo di usare un BEL condensatore) puoi ottenere AL MASSIMO una tensione continua di 7.3 V, e se a valle di ponte e condensatore usi un circuito regolatore di tensione con 3 V di dropout, questo circuito regolatore di tensione non potrà mai darti di più di 7.3 - 3 = 4.3 V. Quindi, se abbiamo un circuito regolatore di tensione con dropout 3 V impiegato in un impianto che eroga tensione alternata, a seconda del valore nominale della tensione alternata (con impiego di ponte e condensatore), il valore massimo di tensione raddrizzata, stabilizzata e regolata che possiamo avere in uscita dal circuito regolatore di tensione Vout max è: 1) 6 V AC → 8.5 Vp → Vin = 7.3 V → Vout max = 4.3 V 2) 7 V AC → 9.9 Vp → Vin = 8.7 V → Vout max = 5.7 V 3) 8 V AC → 11.3 Vp → Vin = 10.1 V → Vout max = 7.1 V Quindi basta che la tua vespa eroghi 7 V AC che potrai TRANQUILLAMENTE avere almeno 5.7 V di tensione continua <utilizzabile> all’ uscita dell’ LM317: ovviamente, se polarizzi l’ LM317 per dare 4.8 V, questo ti darà 4.8 V. Un circuito regolatore di tensione ti darà in uscita il valore di tensione di polarizzazione (=deciso da te tramite R1 e R2) o la differenza tra la tensione in ingresso e 3 V, che dei 2 è minore. Il tuo LM317 (polarizzato per dare 4.8 V) (nel caso di impianto che dà 6 V AC) ti darà 4.3 V (perché 4.3 V è minore di 4.8 V, vedi sopra). Il tuo LM317 (polarizzato per dare 4.8 V) (nel caso di impianto che dà 7 V AC) ti darà 4.8 V (perché con impianto a 7 V AC l’ LM317 in uscita può dare al massimo 5.7 V, che è maggiore di 4.8 V, quindi l’ LM317 dà 4.8 V che è il valore da te deciso tramite R1 e R2).
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Se non ti piacciono le spiegazioni lunghe, puoi sempre leggerti qualche tutorial di elettronica in rete La regola per VOUT (come si può facilmente evincere dal datasheet facilmente scaricabile da Internet e come ho già scritto sopra in questo thread (anche se per l’ LM338, ma la formula è identica)) per l’ LM317 è: VOUT = VREF · (1 + R2/R1) + IADJ · R2 Con VREF = 1.25 V e IADJ = 50÷100 µA Quindi per avere VOUT = 4.8 V abbiamo: R1 = 242 Ω (serie di 2 resistenze da 240 Ω 2 W e da 24 Ω 2 W) R2 = 680 Ω 2 W Una volta <fissato> il valore di R1, la formula per il calcolo di R2 è la seguente: R2 = (VOUT – VREF) / ((VREF/R1) + IADJ) cioé in scrittura più <umana>: · · · · · VOUT - VREF R2 = ————————— · · · · · VREF · · · · ·——— + IADJ · · · · · · R1 Anche se, non essendo (ancora) dotato del senso del poter leggere il pensiero, NON so che integrato hai comprato. Se avessi comprato un LM317 (con dropout 3 V) vanno bene i conti di cui sopra; ora hai anche la formula per calcolarti R2 per avere differenti valori di Vout (=altri LED con altri valori di tensione di polarizzazione). Faccio (ancora una volta) la considerazione che, a partire da impianto 6 V AC, con valore di picco raddrizzato 8.5 V, tolti i 1.2 V dei 2 diodi del ponte, abbiamo a disposizione come ingresso all’ integrato una “continua” di 7.3 V, che dopo i 3 V di dropout dell’ LM317, abbiamo una Vout MASSIMA all’ uscita dell’ LM317 di 4.3 V, inferiore ai 4.8 V desiderati (nel caso di 4 LED da 1.2 V inserie). Ma per avere in uscita all’ LM317 una tensione maggiore dei 4.3 V teorici ci viene in aiuto l’ impianto della vespa 50 che essendo non regolato, a regimi medi eroga più dei 6 V AC nominali. Con un LM317 polarizzato come sopra, con una tensione AC di 7 V AC e 8 V AC abbiamo come tensione massima possibile in uscita all’ LM317: 1) 7 V AC → 9.9 Vp → Vin = 8.7 V → Vout max = 5.7 V 2) 8 V AC → 11.3 Vp → Vin = 10.1 V → Vout max = 7.1 V Tutto quanto sopra vuol dire che, nonostante noi abbiamo polarizzato l’ LM317 per dare in uscita Vout = 4.8 V, l’ LM317 NON darà in uscita il valore desiderato se questo è maggiore della tensione in ingresso diminuita di 3 V. Per avere (tramite la polarizzazione con i valori di R1 e R2 di cui sopra) 4.8 V in uscita all’ LM317 gli dovremmo dare in ingresso almeno 7.8 V, situazione già possibile quando l’ impianto vespa eroga 7 V AC. Per concludere: se non ti funzionano 4 LED, vuol dire che o non li hai saldati nel verso giusto (i LED ovviamente hanno un + e un -) o hai eseguito delle saldatura che hanno mandato in corto qualche ramo (o non lo hanno alimentato per niente)
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Sì, i LED si alimentano in tensione. “Aggiungere” la resistenza, fai un po’ di confusione... I LED si alimentano in tensione ad una tensione opportuna affinché circoli nel LED l’ opportuna corrente. Come tutti i dispositivi bipolari elettronici, un certo LED ha una determinata caratteristica V-I, una curva della corrente in funzione della tensione: se il LED viene polarizzato alla tensione V1, in questo circola una corrente I1, se il LED viene polarizzato alla tensione V2, in questo circola una corrente I2 e così via. Se dai dati del costruttore per un LED abbiamo tensione di polarizzazione (=caduta sul LED) Vf = 1.8 V e corrente di polarizzazione I = 20 mA = 0.020 A, ciò vuol dire che sul LED cadono 1.8 V quando circolano 20 mA, oppure, la possiamo vedere anche che quando nel LED circolano 20 mA su di esso cadono 1.8 V. In realtà (considerando la caratteristica V-I quasi verticale) quando sul LED circolano dai 15 mA ai 25 mA sul LED cadono (quasi) 1.8 V, anche se di fatto all’ aumentare della corrente aumenta la caduta di tensione. Con il nostro LED da 1.8 V - 20 mA, dobbiamo fare in modo che su di esso circoli una corrente di 20 mA: lo possiamo fare in 2 modi: 1) gli mettiamo un circuito regolatore di tensione che ai capi del LED dia esattamente 1.8 V: con 1.8 V ai suoi capi, il LED non può fare altro che far passare 20 mA: in qualsiasi regime di funzionamento, il LED non può “stare” fuori della sua curva caratteristica: se gli dai 1.8 V, DEVE far circolare 20 mA; se gli dai 20 mA (tramite “generatore” di corrente), si di esso cadono 1.8 V 2) se abbiamo a disposizione solo 12 V CC (e nessun regolatore di tensione), siamo costretti a <limitare la corrente> tramite resistenza in serie, ma in realtà ciò che stiamo facendo è ESATTAMENTE dare la tensione di polarizzazione giusta al LED per far sì che faccia passare 20 mA Se Va = 12 V CC è la nostra tensione di alimentazione e Vd è la tensione di caduta sul diodo (alla giusta corrente di funzionamento) per la legge di Ohm il dimensionamento di R avviene così: Va = Vd + R I R = (Va – Vd) / I = (12 - 1.8 ) / 0.02 = 10.2 / 0.02 = 510 Ω Che con 2 resistenze commerciali da 470 Ω e 39 Ω riusciamo ad eguagliare quasi perfettamente: 470 + 39 = 509 Ω e va bene prendere resistenze da 1 W (dissipando queste circa 0.2 W). Avendo nel ramo di alimentazione 12 V CC e mettendo una resistenza da 509 Ω in serie al LED, abbiamo che, cadendo 1.8 V sul LED, la resistenza da 510 Ω fa circolare nello stesso ramo una corrente di 20 mA. Quando vai su eBay a comprare i LED “singoli”, soprattutto se questi LED sono LED di potenza (1 W, 3 W, 5 W) gli stessi venditori ti propongono i driver, dei circuitini che alimentati a tensione comprese tra 6 V e 12 V (in genere) danno in uscita la tensione <giusta> per quel LED, oppure, i migliori venditori ti propongono una tabellina di valori di resistenza per differenti valori di tensione di alimentazione (quindi senza driver), e va bene lo stesso. Ogni volta che un LED funziona ha un valore di (caduta di) tensione ed un valore di corrente che STA sulla sua curva caratteristica e né potrebbe essere diversamente: un dispositivo elettronico DEVE funzionare con un punto V-I che sta sulla curva caratteristica. Per cui: o piloti un LED con ESATTAMENTE la tensione di funzionamento prevista (tramite driver o integrato regolatore di tensione) oppure gli dai la sua tensione di funzionamento prevista mettendo l’ opportuna resistenza in serie in modo che poi ai capi del LED cada la tensione appropriata (legge di Ohm). Se sono in parallelo, se se ne brucia uno gli altri continuano a funzionare esattamente come prima. Se sono in serie, se se ne brucia uno gli altri (del ramo con i LED in serie)(ovviamente) smettono di funzionare poiché non circola più corrente. Ma questa (LED in serie) non è una novità: su Internet trovi strisce di LED in parallelo a serie di 3, nel senso che ci sono in parallelo un tot di rami con 3 LED in serie, ciascun ramo con la giusta resistenza per essere alimentati a 12 V, addirittura puoi tagliare ciascun ramo (serie di 3 LED) a tuo piacimento ed usarlo come “singolo”. Ma questa resistenza già costruita nell’ accrocco non fa altro che (alimentando a 12 V) far arrivare la giusta tensione alle serie di 3 LED. Anche nelle lampadine a LED 12 V CC che compri su Internet, queste sono costituite da X rami di Y LED in serie: aveve prese delle lampadine BAU15S a LED arancioni da un certo venditore, alcune erano difettose, avevano alcune “linee” di 3 LED spente e le altre si accendevano. Comunque, i LED della lampadine a LED da commercio a 12 V CC vengono polarizzati in modo opportuno o tramite resistenze in serie a ciscun ramo (le meno potenti) oppure (per quelle più potenti) tramite circuito regolatore di tensione (inserito nella base della lampadina) che polarizza al valore corretto i LED (=i rami di LED in serie). Io stesso mi sono aucostruito 4 lampadine BA15S a LED arancioni (per le frecce del mio P200E): mi sono fatto costruire una stellina costituita da 3 LED in serie (1 LED red-orange e 2 LED amber) ciascuno con caduta 3.6 V e corrispondenti 700 mA di corrente (quindi circa 2.5 W per LED), questa stellina mi è stata assemblata (dal venditore) su un dissipatore in alluminio ad alette, ho cannibalizzato 4 lampadine standard con attacco BA15S per usarne la base (=attacco), dentro la base sono riuscito ad infilarci un LM1084 da 12 V CC in uscita e sull’ uscita ci ho messo un diodo da 3 A (che fa cadere circa 0.6 V), quindi ho alimentato la mia stellina a 11.4 V (anziché ai 10.8 V previsti) ma in modo stabile, indipendente dal valore di tensione dell’ impianto (in questo momento 12 V AC raddrizzati e stabilizzati, in futuro 12 V CC dell’ impianto in CC con batteria). Queste mie lampadine a LED arancioni (ecco le foto qui sotto) assorbono circa 10 W e (tenute accese in continuo) scaldano veramente TANTO ma sono utilizzabili (anche d’ accordo con il venditore che me le ha assemblate su QUEL dissipatore) poiché, essendo lampadine a LED usate nelle frecce, in questa funzione vengono tenute accese per la metà del tempo e quindi nel loro normale funzionamento devono dissipare metà della potenza (che dovrebbero dissipare se tenute accese permanentemente).
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Non rompi nessun idillio Tutta questa opera di ingegneria elettronica costa una manciata di € Riporto qui di seguiti i prezzi unitari dei vari componenti sopra menzionati: ponte 4A 1 € integrato LM1084 (12V, 5V, regolabile) 2 € resistenze 2W 0.2 € condensatori (varie capacità e voltaggi) 1 € LED 3W 2.5 € LED SMD 5050 0.25€ LED 5 mm red 0.10 € LED 8 mm red 0.20 € basetta millefori 46x46 mm 1 € I LED che ha usato elmikelino (tanto per restare in tema) sono i 5mm o gli 8mm che nel caso peggiore) una ventina costano 4 €. Chiaramente, quelli sopra sono prezzi unitari a cui vanno aggiunte le spese di spedizione che quindi vanno a pesare differentemente a seconda di quanti componenti compri; però, ci siamo capiti, parliamo AL MASSIMO di 10÷20 € se compri componenti <a ridondanza>. Le lampadine a LED da 12 V costano (quelle migliori (=MOLTO luminose)) sui 15÷20 €/cad ma durano una vita, consumano 7 W (al posto dei 21 W di quelle ad incendescenza), sono LUMINOSISSIME e non stai a sbatterti tanto per costruire circuiti "strani" (di queste lampadine a LED da 12 V 7 W ne ho comprate a iosa per il mio P200E (faro posteriore (posizione e stop)) e per le mie auto (fendinebbia posteriore, frecce, posizione posteriore, stop, retromarcia)) Ma nel caso di vespe con impianto a 6 V le lampadine a LED (appunto da 6 V) <da commercio> sono "poche" e con pochi LED e con LED scrausi = MOLTO meglio autocostruirsi (su basetta millefori) un faro posteriore a LED rossi. Poi, con il faro autocostruito a LED, se il faro si presta (=se l' originale era predisposto) a mettere (nella parte inferiore) dei LED bianchi per illuminare la targa, sfruttando il circuito di polarizzazione che si è già costruito per i LED rossi.
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Allora. Utilizzare un stabilizzatore a tensione fissa a 6 V è sicuramente più semplice ma ha senso SE E SOLO SE pensi di montare lampadine a LED da commercio da 6 V. Le quali lampadine a LED da commercio da 6 V con attacco BA15S sono veramente scrause, loffie (e sono l' 1% delle lampadine a LED in commercio). Per esempio, se si impiegasse un LM1084 a tensione di uscita regolabile si avrebbe un dropout di soli 1.5 V. Con un impianto (teorico) da 6 V AC, avremmo un Vp = 8.5 V che dopo i 2 diodi del ponte diventerebbe 7.3 V che a valle dell’ LM1084 avremmo una tensione continua di 5.8 V CC, quindi l’ LM1084 potrebbe essere polarizzato per dare 5.8 V ma in realtà poiché l’ impianto di un 50 cc a regimi medi dà già più di 6 V AC, quindi si può tranquillamente polarizzare l’ LM1084 con resistenze per fargli dare 5.8-6-6.2-6.4 V CC o comunque la tensione necessaria per polarizzare 2 o 3 LED messi in serie SENZA RESISTENZA sul ramo poiché con l’ LM1084 gli daremmo già la tensione giusta. Poi, la storia dei LED singoli che fanno poca luce… …è vero, ma qui stiamo parlando di fari posteriori, e TUTTE le auto che hanno i fari a LED posteriori di serie hanno il faro posteriore costituito da una CATERVA di LED di “potenza modesta” che poi aumentano di intensità (e/o aumentano di numero) quando freni. La mia Insight ha il faro posteriore a LED (posizione post, stop e 3* stop): con luce di posizione accesa, sono accesi 11 LED a “bassa emissione”, quando freno si aggiungono altri 7 LED e tutti e 18 i LED aumentano di intensità (rispetto all’ emissione degli 11 di sola posizione). Stiamo qui parlando di un faro posteriore di un 50 cc che ha una lampadina ad incandescenza da 5 W che dà 50 lm (di luce bianca tendente al giallino) che che dopo il filtraggio attraverso la gemma rossa “fuori” dà molti meno lumen, diciamo 30 lm? Se, come nel caso di elmikelino, abbiamo 18 LED del tipo “tradizionale un po’ forte”, diciamo che ciascuno emette 5 lm, 18 LED di questo tipo danno in totale 90 lm di luce rossa pura emessi poi TUTTI verso il retro in direzione fondamentalmente frontale, rispetto ai 30 lm del faro standard che emette veramente a 360*. Elmikelino infatto ha costituito rami da 3 LED in serie, ciascuno polarizzato (teoricamente) a 1.8 V, quindi, ciascun ramo polarizzato a 5.4 V; in realtà, poiché lui ha usato un LM317 (dropout 3 V) a valle di questo LM317 (anche se polarizzato per dare 5.4 V) potrebbe avere in teoria (con 6 V AC nominali) massimo 4.3 V (quindi ciascun LED verrebbe polarizzato a 1.4 V) ma in realtà già a regimi medi la tensione dell’ impianto è maggiore di 6 V AC e dunque a regimi medi c’è tutta la tensione per polarizzare correttamente ciascun ramo a 5.4 V. Certto, avesse usato un LM1084 (polarizzato per dare 5.4 V) anche a regimi minimi del motore avrebbe una tensione di uscita massima di 5.8 V, e quindi sarebbe un circuito “perfetto”. Se il nostro amico avesse un impianto 12 VAC sarei d’ accordo: nessun faro autocostruito con LED singoli, addirittura niente circuiti regolatori, solo un ponte e un condensatore (per ciascun faro/lampadina) e via a metter su lampadine a LED da 12 V, dopo lunga “ricerca” (=molti acquisti di cui la maggior parte lampadine a LED scrause…) sono riuscito a trovare lampadine a LED da 12 V con attacco BA15S (o sue varianti da auto, tipo BAU15S, BAY15S) che assorbono 7 W REALI e che fanno una luce SPAVENTOSA (=paragonata alle vecchie lampadine ad incandescenza standard che sono andate a sostituire), ne ho trovate a luce bianca (6500K), luce rossa, luce arancione. Purtroppo, l’ 1% di lampadine a LED costruite per impianti a 6 V hanno POCHI LED e di quelli scrausi, ergo, fai veramente poca luce. Quindi (MIA PERSONALISSIMA OPINIONE) in caso di impianto a 6 V AC conviene (per fare MOLTA più luce di prima) costruirsi il faro posteriore con LED singoli, metterne il massimo numero possibile e compatibile con le dimensione del faro posteriore in questione. D’altronde, come ho accennato sopra, il 99% delle auto moderne che hanno il faro posteriore a LED di serie, questo faro posteriore è costituito da MOLTISSIMI LED singoli, ci sono auto che hanno 12-15-20 LED (su un 3* stop ho contato fino a 30 LED!!!); d’altronde, se parliamo di faro posteriore, NON devi proiettare un fascio potente e concentrato. Il faro posteriore serve UNICAMENTE ad essere visti: se non potendo fare altrimenti (=lampadina a LED rossi che emetta un fascio MOLTO potente), molto meglio (=molta pèiù luce della lampadina da 5 W standard) costrursi un faro con LED singoli nel MAGGIOR NUMERO POSSIBILE compatibilmente con la dimensione del faro. Il faro posteriore di elmikelino è molto bello, mi piace molto e sicuramente (anche se non posso eseguirne le misure) emette molta più luce (di prima con la 5W standard) e soprattutto luce rossa pura.
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Bella domanda a cui è difficile dare una risposta univoca e "perfetta". Ti risponderei: fai tutte e 2 le cose Ho letto dell' eliminazione dei picchi dell' alternata tramite triac (che sta in parallelo all' uscita dall' impianto mandando a massa le sovratensioni), viene "strano" pensare che possa essere efficacissimo per TUTTE le utenze dell' impianto ma se usi un triac di idonea capacità di "dissipamento", è una cosa sicuramente efficace. Fatto ciò (eliminare le sovratensioni dell' alternata con il triac) dobbiamo COMUNQUE poi raddrizzare e stabilizzare (=portare alla tensione desiderata) la tensione per alimentare le nostre lampadine: a questo punto con un LM317 (dropout di 3 V) o con un LM1084 (dropout di 1.5 V) possiamo regolare ESATTAMENTE la tensione o sulle nostre lampadine LED a 6 V (ma in commercio da 6 V se ne trovano poche e con LED scrausi e loffi) o sui nostri LED e quindi a seconda di tipo e quantità di questi che sceglieremo le resistenze di polarizzazione per avere le tensione necessaria, tanto, parliamo sempre di pochi € di triac ed integrati e resistenze e condensatori.
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Allora chiediamo a elmikelino di farci un disegnino di come l' ha realizzato, anche se per l' utilizzo dell' LM317 ha utilizzato ESATTAMENTEn lo schema circuitale che si trova sul datasheet dell' LM317 (cerca con Google: "LM317 datasheet" e ti scarichi il PDF), per le resistenze di polarizzazione dell' LM317 usa ESATTAMENTE i valori di resistenza che ha calcolato lui e sei a posto
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Inutile ripetere/riscrivere cose già dette/già scritte: copia il faro di elmikelino IN TUTTO E PER TUTTO che va già BENISSIMO così Spannometricamente, il faro posteriore di elmikelino ha 18 LED rossi "standard", supponiamo che ciascuno dia 5 lm, tutti e 18 i suoi LED danno 90 lm di luce rossa pura = MOLTA luce (rossa). Una normale lampadina ad incandescenza da 5 W (=tutte le auto, tutte le vespe) produce 50 lm (di luce bianca che viene poi filtrata dalla gemma rossa, quindi la luce "rossa" che passa fuori è anche qualcosa meno di 50 lm): il faro di elmikelino fa molta più luce di un faro posteriore tradizionale, inoltre emette luce rossa pura.
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