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Guarda, a parte quanto detto relativamente alla sella (può essere che in foto non si noti nulla), forse l'esaminatore potrebbe eccepire qualcosa sullo stato della forcella, che ha qualche traccia di ruggine. Cosa perfettamente normale, peraltro, visto il trattamento alquanto blando cui erano sottoposti i tubi di sterzo.
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Considera che le Elestart seguono una diversa numerazione: le Arcobaleno non Elestart partono da VSX1T 300001; le Elestart partono da VSX1T 3000001. Tra l'altro mi sono accorto che la PX 200 mostrata da @FrancescoVespista non è del 1986 come indicato, bensì è riconducibile alla produzione 1985, se il seriale riportato 3309** è corretto. Per capire meglio vediamo qualche numero: VESPA PX200E ARCOBALENO 1985 VSX1T 318274 343980 1986 VSX1T 343981 376471 1987 VSX1T 376472 397825 VESPA PX200E ARCOBALENO ELESTART 1985 VSX1T 3004429 3008314 1986 VSX1T 3008315 3011516 1987 VSX1T 3011517 3014140 Supponendo una produzione omogenea nel corso dell'anno, direi che la 200 mostrata da Francesco si colloca grosso modo nei mesi centrali: prima di lei oltre 12000 esemplari, dopo oltre 13000. Stando così le cose, paiono più appropriati molti dettagli. In primis il tappo benzina ancora metallico, presente ancora sulle prime T5 (il periodo è quello). Il serbatoio ha però già il rilievo rettangolare che ospita l'adesivo Miscela/Benzina, in un primo tempo applicato direttamente sul tappo. @Bellafrance, la tua si colloca negli ultimi mesi di produzione del 1986, con circa 2500 esemplari prima e oltre 600 dopo; fra quella di FrancescoVespista e la tua balla sicuramente più di un anno, e nel frattempo ci sta che abbiano avuto luogo tutte quelle modifiche di cui abbiamo discusso.
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Restauro o Restauro conservativo Vespa 150 1960, VBB1T
argomento ha risposto a Marben in Restauro Largeframe
Sembra un po' deformato sul bordo esterno, non è che ha preso qualche colpo anche sulla parte più vicina al carter? Inviato dal mio Redmi Note 7 utilizzando Tapatalk -
Recuperato il video su FB, ripubblico su YouTube Anche qui le leve ricurve. Penso sia del 1984. Notare che, pur avendo l'avviamento elettrico, la targhetta laterale non integra la dicitura Elestart.
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Ecco, io questa cosa non l'ho capita. Sono poche le Arcobaleno che montano queste leve, per molto tempo definite "leve Arcobaleno". Per esempio la 200 Arcobaleno del mio amico, anch'essa "Bianco Dolomiti", ma un poco più giovane, montava le classiche leve di forma più arrotondata. Non penso siano state sostituite, ma non mi azzardo nemmeno ad escluderlo. Tuttavia anche la 200 del nostro amico Vespa ha le leve "classiche". Mistero. Non ritrovo più online il video dello spot della Arcobaleno rossa (Elestart), non ricordo cosa montasse. Nello spot con l'Arcobaleno bianca, con Kharma Chameleon , le leve sono anch'esse quelle classiche. Spot datato 1985 da Spot80, ma sospetto possa essere del 1984.
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Ti consiglio di prendere contatti con un esaminatore. So per certo che FMI ha iscritto PX coi fascioni su cofani e parafango; questo con tutta probabilità potrebbe comportare la mancata assegnazione della targa metallica. La cornice targa penso tu possa lasciarla, è perfettamente coerente con l'epoca della Vespa. Mi auguro che in FMI non vogliano accanirsi su questo in quanto "accessorio"...
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Restauro o Restauro conservativo Vespa 150 1960, VBB1T
argomento ha risposto a Marben in Restauro Largeframe
Strano, Gianluca... Ch'io sappia sono tutti intercambiabili. Cosa non coincide, di preciso? Inviato dal mio Redmi Note 7 utilizzando Tapatalk -
Sì. Solo successivamente le punte divengono di colore verde. Le foto sono molto piccole, tuttavia mi sembra che il pallino sul coperchio manubrio non sia colorato di bianco. Questo potrebbe essere indice di sostituzione oppure di riverniciatura. Le altre caratteristiche sembrano coincidere con la nostra ricostruzione: pur con la prudenza che è necessaria in questi casi, io direi che la tua Vespa è originale ed è pure una gran bella Vespa. Hai aperto questa discussione per avere dei chiarimenti e, alla fine, ci hai portato a capire qualcosa in più. Il bello del forum è anche questo.
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Se chiudendo la benzina il motore gira meglio - sino allo spegnimento - vuol dire che normalmente nel venturi di benzina ce ne finisce troppa. Almeno questo penso sia stato il senso della prova, che anch'io inizialmente non avevo inteso.
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Da quello che dici cambierei lo spillo senza pensarci due volte. Sperando che la sua battuta sia priva di imperfezioni. Lo spillo deve essere appuntito, probabilmente il tuo è rovinato.
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L'unico significato di questa prova è che... il rubinetto fa il suo dovere! Da quello che dici potrebbe anche essere un problema di spillo, al di là della notevole fumosità che può trovare spiegazione nell'olio aggiunto nel serbatoio. Se lo spillo non tiene, lasciando la Vespa qualche ora ferma col rubinetto aperto, dovresti trovarla ingolfata con ovvie difficoltà di avviamento. Per la pompa del mix, mi viene da dire che è improbabile che immetta troppo olio nel motore. Essa infatti non ammette alcuna regolazione, la portata d'olio varia in funzione dei giri del motore e dell'apertura della valvola gas; tutto è vincolato dalle geometrie dell'ingranaggio pompante. Unica ragione per cui potrebbe verificarsi un'anomala introduzione d'olio, a motore fermo, è l'assenza (o l'inefficacia) della piccola sfera d'acciaio che sta a valle del pompante. Essa è spinta da una piccola molla, a sua volta mantenuta in sede da una bussola in nylon. Non so se hai messo mano anche a questi tre pezzi nell'ambito della revisione che hai effettuato. Essi prevengono l'afflusso d'olio per caduta nel venturi del carburatore; ora, avendo presente la conformazione e la collocazione del serbatoio d'olio, il problema dell'afflusso per caduta è reale solo se si riempie totalmente il serbatoio dell'olio, magari esagerando e riempiendo anche il tubo di carico (cosa che si dovrebbe evitare: meglio aggiungere un litro esatto d'olio alla comparsa della bolla nello spioncino). Diversamente ritengo improbabile che la pompa porti troppo olio al motore, e che essa funzioni si può constatare osservando se le bolle d'aria in poco tempo si spostano nel tubo dell'olio.
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Non mi stupiscono queste cose: normalmente si differenziano le Elestart 1985-1986 dalle successive, proprio per radicali modifiche all'impianto elettrico. in soldoni: nel bienno 1985-1986 lo statore è a 7 fili, mutuato da impianti già visti su Vespe destinate all'esportazione. Si caratterizza per le diverse bobine luci/servizi, che non costituiscono più un'unica serie di induttanze, bensì due serie distinte: l'una riservata all'alimentazione, in alternata, delle luci di posizione e del proiettore, l'altra destinata alla ricarica della batteria. Con questa configurazione, gli indicatori di direzione, la luce d'arresto, l'indicatore benzina, il clacson e, ovviamente, il motorino d'avviamento, sono alimentati da batteria. È un sistema di ricarica un po' più efficiente. Per qualche ragione, magari anche di semplice economia, Piaggio ha poi deciso di utilizzare lo stesso statore su tutte le serie, ovvero quello con un'unica serie di bobine. Lo stesso delle versioni non Elestart. Ha perciò messo a punto un regolatore che prelevasse una parte della corrente generata da quest'unica serie di bobine, raddrizzandola e destinandola alla ricarica della batteria. Ne consegue che, a parte le prime Elestart, le successive abbiano solo clacson e motorino d'avviamento alimentati da batteria. Ora, si è sempre detto che l'impianto misto CA - CC (statore a 7 fili) equipaggiasse le PX Elestart del 1985 e del 1986; a quanto pare già nel 1986 furono prodotte delle Elestart con statore a cinque fili, ma questo può trovare spiegazione nel fatto che negli ultimi mesi dell'anno fossero già in produzione quelle che normalmente avremmo identificato come PX "anno modello 1987". Anche qui non lo trovo per nulla stupefacente, a meno di trovare PX Elestart con telaio successivo alla tua ed ancora equipaggiate col vecchio impianto. Ti è capitato? Per la predisposizione al cicalino: anche qui nulla di così stupefacente, se pensiamo che questa era già presente sulla contemporanea Vespa T5. Se vogliamo, gran parte delle modifiche di cui stiamo discutendo sembrano riprese proprio dalla T5: forse per gusto, forse per necessità di unificare particolari fra modelli che peraltro nelle intenzioni della Piaggio erano destinati ad un imminente tramonto. Fede, a quali caratteristiche ti riferisci, a quelle della 200 non Elestart del mio amico? La tua era Elestart. Mix o "base"? Hai modo di indicare il numero di telaio? Grazie per l'aiuto.
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No, l'ipotesi dei telai già numerati ed assemblati solo in un secondo momento mi sembra irrealistica. Perlomeno i numeri non sarebbero stati conteggiati in un determinato anno se la Vespa non fosse stata completata; a livello logistico mi sembra poi una complicazione poco gestibile. Io invece credo che il quadro si stia componendo, con l'aiuto tuo e del Vesparo. Credo che nel corso del 1986 siano comparse alcune modifiche, non tutte simultaneamente, e penso in questo ordine: copriventola nero cavalletto nero bordoscudo nero tappi in plastica grigia scura sui mozzi (contemporaneamente le alette dei tamburi in corrispondenza dei dadi ruota divengono più spesse) specchio sinistro montato internamente al manubrio, con foro sul coperchio Le serigrafie dei blocchetti credo siano arrivate prima, forse nel 1985. In ogni caso sugli esemplari più vecchi sparivano con facilità per usura: in controluce, però, può essere che se ne ritrovi traccia. Un altro dettaglio, variato fra il 1985 ed il 1986, è la fusione del corpo del manubrio: la parte rivolta verso la sella, nei pressi del foro del bullone di fissaggio, è totalmente piatta. Ha perso, cioè, quella sorta di rinforzo arrotondato. Un amico ha un 200 Arcobaleno, non Elestart, telaio 3552**. È del 1986, primi mesi (produzione per quell'anno: da 343981 a 376471). È molto ben conservata e all'acquisto aveva circa 16.000 km. Ha queste caratteristiche: copriventola nero cavalletto nero (ma è stato senz'altro sostituito, reca ancora l'adesivo del ricambio Piaggio, quindi non fa testo) bordoscudo in meral tappi in acciaio inox sui tamburi coperchio manubrio senza fori Ed inoltre ha: blocchetti con serigrafie serbatoio nero con tappo in plastica e adesivo BENZINA apposto sull'apposito riquadro stampato nella lamiera coperchio scatola carburatore (tipo mix) ancora del tipo piatto Questo sembra confermare l'introduzione di una serie di modifiche in tempi diversi nel corso dell'anno. Attenzione ai confronti con Vespe incontrate ai raduni. È difficile trovarne di davvero originali e magari qualcuno ha sostituito pezzi di primo equipaggiamento reputandoli per non originali, proprio quello che ci proponiamo di evitare con queste piccole investigazioni. Inoltre teniamo sempre il numero di telaio come riferimento: la data di immatricolazione, lo stiamo vedendo, può essere del tutto fuorviante. @Il Vesparo di Verona dalla foto i tappi non sembrano neri, ma grigio scuro, è un effetto della fotocamera? Sono entrambi dello stesso colore? Io sono convinto debbano essere grigi, come sono grigi su quella di Bellafrance, che è più giovane. Parliamo della stessa tinta di particolari come la cresta parafango, il paraspruzzi ed il tappetino sul tunnel.
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Bene, il quadro va componendosi. Penso che il coperchio manubrio possa essere il suo, probabilmente la tua Vespa è stata prodotta prima dell'introduzione dello specchio sinistro montato nella fusione del manubrio (anziché su staffa). Io ti direi di non toccare il bordoscudo, rischieremmo davvero di buttare via un pezzo originale, quello con cui la tua Vespa è nata. I tappi sui tamburi sono in plastica o in acciaio? Hai una foto anche di questi?
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Che debba rispettare le caratteristiche dell'anno di costruzione non vi sono dubbi! Molti esaminatori non approfondiscono certe finezze, credo che tanti non vadano nemmeno a vedere il reale anno di costruzione, nonostante questo si possa verificare facilmente per la gran parte dei modelli Vespa. @Bellafrance Grazie ancora, molto interessante. Dalle caratteristiche avrei azzardato un 1987, e forse potremmo parlare di "anno modello 1987". I seriali dei 200 Elestart del 1986 sono: VSX1T 3008315 3011516 Potrebbe essere stato prodotto verso la fine dell'anno ed ha in effetti tutte le caratteristiche degli Arcobaleno di fine anni '80. Oltre a quello che abbiamo citato, segnalerei anche i tappi dei mozzi di colore grigio scuro, utilizzati per breve tempo, presto sarebbero divenuti neri e tali sarebbero rimasti sino all'ultima Euro 3. @Il Vesparo di Verona, la tua PX come telaio è vicina a quella di Bellafrance?
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Alessandro, il problema che descrivi nasce dal tentativo (tuo o magari di chi ti ha preceduto in qualche intervento) di riagganciare il tirante col carburatore già fissato; così facendo, inesorabilmente si tende ad incurvare il tirante e questo, al massimo della sua escursione, sarà portato a sfilarsi. Mi capitò poco tempo dopo aver portato a casa la mia PX 150 del 2006, ormai una dozzina d'anni fa, e il gas mi si sganciò in galleria, in superstrada. Fu un'esperienza avvincente (...) e mi resi conto di questo problema smontando la Vespa alla prima piazzola di sosta: credevo di trovarmi davanti il cavo spezzato, ed invece era saltato il gancio dalla pompa del mix. La soluzione per fortuna è semplice. Smonta il carburatore e svita il coperchio della valvola gas; sgancia il tirante dalla ghigliottina e, con l'ausilio di un paio di pinze, cerca di modellare al meglio il tirante, che sia quanto più possibile dritto. Io di solito richiudo un po' "all'indietro" il gancio stesso, quale ulteriore contrasto alla fuoriuscita. Al rimontaggio, bada bene di infilare il gancio nel braccetto della pompa mix, proprio mentre inserisci il carburatore nella scatola. Infine potrai serrare le due viti a brugola che bloccano il carburatore: se ne disponi, serviti di una chiave dinamometrica. I ogni caso, sii prudente nel serraggio: il 24/24 per sua conformazione è propenso a deformarsi e si rischia, a tutto gas, un altro brutto problema... ovvero il bloccaggio della valvola gas nella sua sede.
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Molto interessante, Bellafrance, grazie per il tuo contributo. Potresti dirci, ovviamente omettendo le ultime due cifre, qual è il numero telaio della tua? Questo potrebbe essere d'aiuto per il nostro amico Vesparo; se la sua PX è vicina alla tua come telaio, io a questo punto consiglierei prudenza ed eviterei di sostituire il bordoscudo per poi doversene magari pentire in un futuro.
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Nel corso del 1986 cavalletto e copriventola divengono neri. Il bordoscudo non deve essere in gomma, bensì in plastica nera rigida. Dalle foto pare proprio in plastica, normalmente quelli di gomma sono palesemente più spessi. Inviato dal mio Redmi Note 7 utilizzando Tapatalk
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Senz'altro un selettore nuovo ha innesti molto secchi e duri. Oltre ai cavi, ha ingrassato la dentatura del selettore e la levetta di contrasto col rullino? Inviato dal mio Redmi Note 7 utilizzando Tapatalk
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Io consiglierei diluente nitro. Infine lo lasci al sole, il solvente è molto volatile. Inviato dal mio Redmi Note 7 utilizzando Tapatalk
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È probabile che l'esaminatore medio si soffermi con l'anno di immatricolazione, senza approfondire il reale anno di costruzione. Il metro di valutazione degli esaminatori è molto eterogeneo, alcuni non vanno troppo per il sottile, altri sono più esigenti; purtroppo capitano anche quelli che pretendono modifiche al mezzo perché Vespa Tecnica o altri loro punti di riferimento illustrano cose diverse e magari sbagliate. Difficile, dunque, dirti cosa fare...
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Le selle originali della serie Arcobaleno, di qualunque tipo e produttore siano, hanno delle finte cuciture stampate sulla seduta. Esse disegnano due rettangoli, uno dentro all'altro. Ovviamente senza strumenti appositi e tipicamente industriali questa lavorazione è difficile da ricostruire. Per questo è preferibile ricorrere a coperture di ricambio, che si trovano abbastanza facilmente in commercio e che sostituiscono la fodera originale. Bisogna dire che questo dettaglio non sarebbe visibile nelle foto FMI, quindi tutto sta alle tue esigenze. Inviato dal mio Redmi Note 7 utilizzando Tapatalk
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Concordo, in tal caso ci va il bordoscudo in meral. Sella rifoderata, mancano i rettangoli termostampati sulla seduta.
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Io sul bordoscudo avrei qualche riserva. Parliamo di una PX del 1989, quindi già a fine decennio, in piena era T5/Cosa, anticamera della produzione anni '90 che sappiamo essere caratterizzata dal bordoscudo nero. La stessa T5 lo aveva in quegli anni. Cercando su Google immagini "vespa px 1989" compaiono diverse PX col bordoscudo nero, alcune sembrano ben conservate e non pasticciate. Altre hanno quello in meral, ma può benissimo essere che il cambiamento abbia avuto luogo in quello stesso anno, oppure che si tratti di PX più vecchie immatricolate quell'anno. Nel 1989 la PX era ancora a listino in Italia, ma di fatto venduta in poche unità, quindi è difficile avere riscontri certi, però il web un poco aiuta. Io il bordoscudo non lo cambierei, potrebbe essere quello giusto. Vesparo, la tua PX è riverniciata, oppure è un conservato (immagino sia Rosso Corsa 806)? È strana la mancanza del foro per lo specchietto sinistro sul coperchio manubrio (teoricamente presente già dal 1986). A parte questo mi sembrerebbe completamente originale...
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Presentazione. Stavo per comprare una e-bike... ma sono rinsavito.
argomento ha risposto a Marben in In Piazzetta
Greta Thumberg non approva questo topic. ... ma noi siamo più contenti così! Benvenuto e complimenti per l'acquisto.
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Board startup date: September 04, 2017 19:43:09
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