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wally63

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  1. wally63

    Mi presento anch'io

    Grazie tutti, ho presentato Louise di là.
  2. Eccoci qui, un saluto a tutti i forumisti e dopo la mia presentazione, ecco quella della mia vespa. Ma prima delle foto, vorrei raccontare la sua storia, perlomeno quella parte che conosco. Allora, correva la fine degli anni '90 e per gli spostamenti urbani oltre la bici che già usavo quotidianamente mi serviva una vespa; ma mi andava bene una qualunque, tanto ero completamente digiuno del suo mondo e mi bastava che costasse poco. Una qualunque ma non uno scooter. Metto la voce in giro, non cerco con troppa convinzione, non compro i giornali di annuci di compravendita (e-bay e compagnia erano di là da venire o forse erano gli albori) e aspetto senza fretta. Un giorno del 2000, mi telefona il mio amico Alberto vespista di lungo corso e che possedeva allora una 125 Primavera del '74 da quando era adolescente e mi dice: "il mio vicino deve traslocare e ha una vespa smontata in garage; se gliela porti via te la regala". Non sono ancora convinto ma dietro insistenza del mio amico che si offre di assistermi nell'eventuale fase di montaggio, decido di andare a vedere. Il primo approccio non è dei più incoraggianti: pezzi sparsi, carrozzeria un po' rugginosa qui e là, un po' carteggiata e un po' no, per una riverniciatura mai avvenuta; motore funzionante o no? boh? Per fortuna targa e libretto presenti all'appello. Decido di prenderla: caval donato, poi si vede; carico in macchina e porto tutto da Alberto. Ad una prima analisi manca poca roba e nei giorni successivi vado al PRA e scopro che nonostante l'ultimo bollo risalga a 17 anni prima la vespa non risulta radiata. Ok si comincia: manuale officina e catalogo ricambi gentilmente fotocopiati da una officina Piaggio, pezzi mancanti recuperati da una T.S. 125 del fratello di Alberto, ahimè col senno di poi demolita in quei giorni, vernice alla nitro verdone molto simile al verde Ascott, scovata nel garage dei miei e appartenuta al pulmino fiat 850 di mio padre, venduto da anni. L'operazione procede per tutti i w.e. di un mese e mezzo, sotto il pergolato della casa del mio amico; così dopo il passaggio di propietà a fronte di una cena offerta al proprietario, l'iscrizione al VC Torino, l'assicurazione, a fine giugno la vespa era su strada. Come nelle migliori tradizioni della casa l'accensione fu emozionanante perchè dopo alcune spedivellate energiche, Louise andò in moto dopo tanti anni di fermo, emettendo una bella nuvola di fumo. L'aspetto dovuto al fondo dato a pennello e alla vernice data a spruzzo, era vagamente Rat, un po' rugoso ma comunque mascherava a dovere le stuccature approssimative e magagne varie di carrozzeria. Comunque andava bene e così da quel giugno 2000 la vespa è rimasta con me, ha vissuto sempre in strada e in questi anni ha subito il furto di qualche componente, i colpi di auto in parcheggio, addirittura una volta è stata rubata ma il malcapitato l'ha abbandonata dietro casa perchè senza miscela . Ogni due anni in previsione della revisione, qualche pennellata sulla pedana e sui punti più esposti l'ha preservata dalla ruggine passante, fino all'ottobre scorso quando ho deciso un intervento più radicale. L'ammortizzatore anteriore scoppiato, il motore da rivedere, ruggine in avanzamento, non permettevano di aspettare oltre. Tanto per avere un'idea dell'aspetto: Bene qui entra in gioco un nuovo amico, Eddy vespista che negli ultimi anni ha curato la parte meccanica di Louise, con il quale l'ho prima smontata e poi rimontata, previa sabbiatura e riverniciatura e zincatura fatta da profesionisti della carrozzeria. Ma anche Vesparesources che in questi mesi mi è stato di fondamentale aiuto nel capire quali fossero i componenti originali della II serie a cui appartiene la mia vespa, come andassero montati e altri preziosi suggerimenti tipo il restauro targa. Il risultato è stato un soft tuning se così si può chiamare perchè a parte cavalletto, sella e poco altro, che non sono tipiche del modello, il resto è costituito componenti originali o repliche attuali. Discorso a parte il colore: il suo era il Chiaro di luna che è giustamente molto apprezzato sul forum, ma che in ogni caso non era ripristinabile per come era ridotto fin da quando l'ho presa; così ho scelto l'amaranto PIA 835 dopo aver scoperto che in Italia era usato sul 50 R mi pare nel '74 ma che era altresì usato sulle Rally 200 per il mercato americano negli stessi anni. Ho visto delle foto in rete e ho scoperto che ci stava e bene anche sulle large.... Scusate la prolissità, ecco il risultato:
  3. Come da titolo, è giunto il momento di presentarsi: sono Walter, un giovane ragazzo di quasi cinquant'anni felice possessore da tredici anni di Luise, una 150 s.v. del 1976, che ho finito di sistemare da poco con un amico moolto più esperto di me di insetti a due ruote.... Tra breve presenterò anche lei nell'apposita sezione .

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Board startup date: September 04, 2017 19:43:09
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