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ducati 350 desmo


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vi allego le foto di un ducati che ho preso non rieco a trovare una foto d'epoca per vedere se le marmitte sono nere o cromate se qualcuno ha un po' di foto o materiale cartaceo sarebbe una cosa gradita dovrebbe essere della fine degli anni 70

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vi allego le foto di un ducati che ho preso non rieco a trovare una foto d'epoca per vedere se le marmitte sono nere o cromate se qualcuno ha un po' di foto o materiale cartaceo sarebbe una cosa gradita dovrebbe essere della fine degli anni 70

 

Complimenti d'acquisto ... sembra anche messa bene ...

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  • 2 weeks later...

:-)Sembra davvero ben tenuta, complimenti. E' un modello della metà degli anni '70 fa parte di una serie che precedette le Pantha 500 con motore ad L da cui derivano tutte le attuali Ducati. Quanto sto per scrivere non inficia minimamente il valore storico della moto, anzi. Queste moto, prodotte nelle cilindrate 350 e 500 in versione turismo e sport, in pratica come tutte le moto italiane di quegli anni, visto che la 350 si poteva guidare a 18 anni mentre la 500 era ancora considerata una grossa cilindrata ed erano necessari 21 anni, non ebbero molto successo anzi guadagnarono alla casa una pessima fama che le successive Pantha 350 e 500 dovettero faticare non poco per sfatare. Se non ricordo male all'epoca la Ducati meccanica e la Ducati elettronica erano controllate dall'IRI Finmeccanica nell'ambito delle cosidette partecipazioni statali. Versione italiana dell'azione politico economica delle socialdemocrazie nordeuropee. Un modello economico cancellato completamente negli anni '90 con gli accordi europei e le privatizzazioni che oggi viene riesaminato, facendo giustizia di giudizi spesso ingenerosi, e rivalutato complice la attuale crisi economica. Queste moto furono frutto di un errore concettuale o, se vogliamo dirlo in linguaggio pseudomoderno, di una errata analisi di marketing. Erano gli anni in cui le quattro cilindri giapponesi avevano raggiunto la supremazia tecnologica trionfando sulle piste e sopratutto sui mercati. Ducati, che costruiva i più bei monocilindrici del mondo, affidò la progettazione dei nuovi bicilindrici ad una firma inglese, affidandosi quindi ad una cultura motociclistica moribonda. Perchè bicilindriche e perchè bicilindriche frontemarcia verticali come le Triumph Bonneville, le Norton Commando, le BSA Rocket, gloriosi modelli britannici ormai decisamente sul viale del tramonto nessuno lo capì mai. Del motorismo inglese i nuovi bicilindrici presentavano tutti i difetti, a cominciare da pesi ed ingombri davvero eccessivi, basti osservarne l'enorme carter motore e la posizione verticale dei cilindri, perdite d'olio, fragilita di molti componenti, vibrazioni. La componentistica di fabricazione italiana era di buona qualità e, per alcuni aspetti, all'avanguardia come l'impianto frenante su tre dischi, i cerchi in lega, le sospensioni, la strumentazione, il fanale posteriore e frecce erano costruite dalla CEV ed erano in comune con tutte le moto italiane dell'epoca. Insomma moto poco affidabili e, a quanto ne so, piuttosto rognose da riparare, poco amate anche dai meccanici. L'ultima che vidi, una 500 turismo, la aveva un amico, negli ultimi '80, che mi consentì di provarla facendo il giro del quartiere. Debbo dire che, pur trovandola assai meno potente della Pantha 500 che avevo allora non mi dispiacque, così come mi erano sempre piaciute a livello estetico, probabilmente per la loro originalità rispetto a tutte le altre moto dell'epoca. Poichè non ebbero successo e scomparvero precocemente credo siano oggi piuttosto rare, l'esemplare in foto sembra in buono stato e, a mio parere, merita di essere conservato. Quanto alle marmitte non sono sicuro ma credo di ricordare che sui modelli sport come quello fossero nere, del resto neri mi paiono i collettori che si vedono in foto mentre i modelli Turismo le avevano cromate. Temo che trovare ricambi ed assistenza non sarà una impresa facile. Le marmitte montate dalle Ducati di allora erano costruite dalla Conti, non ho idea se questa ditta esista ancora. Spero tu riesca a riportarla al primitivo splendore.

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  • 2 weeks later...

C'è un articolo su Mondo Ducati di un paio di mesi fa: si tratta del modello con motore bicilindrico parallelo che purtroppo ha subito varie vicissitudini sia a livello commerciale che industriale.

C'è scritto di stare molto attenti ad alcuni particolari perchè i primi esemplari soffrivano di seri problemi di affidabilità (come la rottura del pignone o trafilaggi dell'olio motore).

Se mi lasci una e-mail ti faccio le scansioni e te lo mando.:-)

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  • 3 weeks later...

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