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Inquinamento e blocchi del traffico a Milano, da Motocivismo


GiPiRat
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Vi giro l'e-mail che mi è arrivata da Motocivismo:

 

"Buongiorno,

 

abbiamo appreso dal Corriere della Sera uscito lo scorso 16 Marzo che il

sindaco di Milano, Letizia Moratti, ha deciso di prorogare fino al 30 Marzo

la norma che estende anche alla finestra di metà giornata, dal lunedì al

venerdì, il divieto di circolazione per i veicoli privati e commerciali

considerati, a torto, più inquinanti (pre Euro 1 a benzina, pre Euro 1

diesel, Euro 1 diesel e per i motoveicoli e ciclomotori a due tempi).

 

Questa terza proroga sarebbe stata decisa proprio "sulla base dell'efficacia

della misura adottata che, come rilevato dall'Agenzia per la mobilità e

l'ambiente del Comune di Milano, ha eliminato in un mese 14 tonnellate di

polveri sottili facendo registrare importanti risultati anche sui livelli di

concentrazione del Pm10 con una riduzione sino al 20% dei valori misurati

dalle centraline."

 

Motocivismo e sos-traffico-milano desiderano evidenziare che, sulla base dei

dati pubblicati sul sito internet dell' ARPA, alla data dell'introduzione di

tale proroga i dati raccolti non dimostrano affatto che tale estensione

abbia portato ad una riduzione della concentrazione del pm10, anzi.

 

Calcolando:

 

1. il valore medio del pm10 misurato dalle due centraline di Milano che lo

rilevano (Verziere e Juvara),

2. i valori medi nei due mesi prima e dopo l' introduzione di tale divieto

aggiuntivo,

3. la deviazione standard della media di tali valori,

 

si puo' affermare che fra il prima e il dopo non c' e' differenza

statisticamente significativa.

Anzi, si potrebbe addirittura individuare un leggero peggioramento, come

risulta evidente dal grafico che vi alleghiamo.

 

Auspichiamo che tale precisazione trovi spazio sugli organi di informazione,

per evitare dannose strumentalizzazioni dei dati, che possono indurre i

cittadini poco informati a trarre conclusioni errate.

 

Grazie per l'attenzione e buona giornata

 

sos-traffico-milano - http://www.sos-traffico-milano.it

Comitato Motocivismo - http://www.motocivismo.it "

 

Questo per capire come funziona il neurone finto ecologista dei nostri bravi politici: una provvedimento non funziona? Bene! Lo reiteriamo!

 

Ciao, Gino

grafico_pm10_153.jpg

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Queste vessazioni che solo i governanti italioti, nell'intero mondo sono capaci di concepire non hanno alcun reale scopo ecologico: servono soltanto a costringere i cittadini all'ACQUISTO FORZOSO di veicoli nuovi di cui non hanno bisogno. L'unico reale "beneficio" è quello che ne deriva alle solite ben note saccocce, ivi compreso il pubblico erario che intasca il 20% di IVA + le imposte di immatricolazione + il bollo che nell'anno dell'acquisto viene pagato due volte + le tasse sull'assicurazione che in genere aumenta acquistando un veicolo nuovo. Allo scopo ecologico dei vari blocchi, divieti, targhe alterne, domeniche a piedi (quasi per tutti) ormai non ci credono più neanche i gatti. Sono ormai più di dieci anni che queste trovate ci vengono dipinte come provvedimenti di "emergenza" dai vari movimenti pseudo-ecologisti peccato che si tratti di emergenza eterna considerando che i provvedimenti strutturali e risolutivi non vengono adottati. Se qualcuno si prendesse l'incomodo di confrontare la rete di trasporto pubblico su ferro di Madrid dieci anni fa con quella odierna capirebbe cosa intendo. Preciso che la rete di trasporto pubblico di Madrid dieci anni fa era comunque di gran lunga superiore a quella di TUTTE le città d'ItaGlia sommate.

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Dal quotidiano "la Provincia di Como" del 27 marzo 2007

 

Villa Saporiti: «Salviamo Vespe, 2 Cv e 500»

 

La Provincia chiede alla Regione di sospendere la legge che sancirà da ottobre la condanna per gli Euro 0

 

L’amministrazione provinciale sfida a muso duro la Regione: «Chiediamo l’immediato ritiro della legge 24/2006», quella che dal prossimo primo ottobre vieterà la circolazione in tutta la Lombardia ai veicoli pre Euro 1, ovvero agli euro zero e in generale a tutti quelli sprovvisti di marmitta catalitica.

 

La richiesta bipartisan è partita ieri da Villa Saporiti con un documento proposto dall’Ulivo votato all’unanimità dai ventisette consiglieri presenti.

 

La misura draconiana prevista dal Pirellone cancellerebbe da sera a mattina circa 50mila veicoli a Como e provincia, il 15% del parco mezzo circolante attualmente. Un dato che comprende sia le auto sia le moto.

 

Per questo l’assemblea della Provincia - attorniata da una cinquantina di persone arrivate a Villa Saporiti per esprimere il proprio dissenso contro il provvedimento regionale - ha espresso parere contrario, chiedendone il ritiro.

 

«Il consiglio provinciale - si legge nel documento - ritiene il provvedimento ingiusto e inidoneo a assolvere le finalità di tutela ambientale e sanitaria che si prefiggeva. Invitiamo la Regione a ritirare il provvedimento legislativo e ad aprire un confronto serio con tutti i soggetti interessati».

 

Tutti d’accordo insomma - anche i partiti dello stesso colore della giunta del Pirellone - nel bocciare senza mezzi termini la contestata legge regionale, definita nel documento «legge affetta da una pluralità di illegittimità tutte molto gravi e tutte afferenti ai diritti primari del cittadino e ai principi costituzionali comunitari e sovranazionali», tra cui «il principio della libera circolazione ».

 

Ma c’è di più. Il testo della mozione non vuole essere solo una dichiarazione di intenti, ma la cassa di risonanza di una battaglia che sul territorio ha visto l’adesione dell’Aci, del presidente della Provincia, Leonardo Carioni, e di una miriade di club di moto e auto d’epoca, scese in piazza con una manifestazione di protesta lo scorso 4 marzo. Per questo il braccio di ferro fra Provincia e Regione è destinato a durare a lungo.

 

«Noi ci fermeremo qui - ha detto Vittorio Mottola, il consigliere provinciale dell’Ulivo che ha presentato il documento - abbiamo intenzione di avviare nei prossimi giorni una raccolta firme in tutti i comuni della provincia, ai quali verrà mandata una copia della mozione. Quanto previsto dalla Regione è una misura ingiusta che va a colpire soprattutto le fasce deboli».

 

Un appello raccolto dal capogruppo della Lega, Dario Bianchi. «Non vogliamo che questa richiesta rimanga lettera morta - ha aggiunto - se non arriveranno risposte dalla Regione siamo pronti a chiedere di indire un referendum popolare per l’abrogazione non di tutta la legge, ma solo dell’articolo 23 che si riferisce appunto agli Euro 0. Si tratta di veicoli che soprattutto nelle valli dell’Alto lago sono utilizzate come mezzo di lavoro, e dunque necessarie. È sbagliato, poi, vietare la circolazione delle auto storiche, che inquinano pochissimo ».

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Incredibile! Qualcosa alla fine si muove!!! :shock::applauso:

 

Ciao, Gino

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