GustaV Inviato 30 agosto 2009 - 15:16 Share Inviato 30 agosto 2009 - 15:16 Mia madre mi ha regalato una vecchia penna stilografica americana in oro e madreperla, che mio nonno ricevette in regalo da un amico americano durante la seconda guerra modiale. La stilografica ha il pennino in ottime condizioni, è uno di quei vecchi modelli con una levetta che aziona una pompa per tirare su l'inchiostro dal calamaio. E' inutilizzata da almeno mezzo secolo, forse di più. Non vorrei portarla in negozi specializzati, vorrei provare a pulirla io, donandole una nuova vita. Avete suggerimenti su come fare? Qualcuno mi ha detto bagno in alcool di almeno un paio di giorni. Ma la madreperla non si rovina? 0 Quote Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
DeXoLo Inviato 30 agosto 2009 - 15:36 Share Inviato 30 agosto 2009 - 15:36 Io una volta ne ho recuperata una grossomodo dello stesso periodo visto che era di mio nonno, purtroppo non è d'oro Comunque aveva il pennino incrostatissimo di inchiostro, l'abbiamo lasciata un poi in acqua calda, non bollente solo calda, quando si raffreddava ne mettevamo dell'altra calda, così per 3-4 volte, poi con uno straccetto pazienza e molta delicatezza l'abbiamo ripulita. Prova, l'acqua calda non è un acido, quindi non dovrebbe rovinare nulla 0 Quote Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
DeXoLo Inviato 30 agosto 2009 - 15:39 Share Inviato 30 agosto 2009 - 15:39 Aggiungo che il serbatoietto dell'inchiostro funzionava con una bacchettina da tirare verso l'alto, e dopo non pochi tentativi ha iniziato a tirare su l'acqua. 0 Quote Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
GustaV Inviato 30 agosto 2009 - 15:43 Autore Share Inviato 30 agosto 2009 - 15:43 Aggiungo che il serbatoietto dell'inchiostro funzionava con una bacchettina da tirare verso l'alto, e dopo non pochi tentativi ha iniziato a tirare su l'acqua. si, stesso sistema della mia. E' una eversharp. E' parecchio incrostata. Peccato solo per il colletto un po' rovinato. 0 Quote Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
ricmusic Inviato 30 agosto 2009 - 16:59 Share Inviato 30 agosto 2009 - 16:59 uhmmmm anch'io comincerei con solo acqua calda.....e vedi come viene.....attento a non forzare mai la levetta della pompa per caricare l'inchiostro...... Ne ho una anch'io ma non ricordo la marca.....dopo vado a vedere.... Riccardo 0 Quote Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
gigler Inviato 23 aprile 2010 - 10:48 Share Inviato 23 aprile 2010 - 10:48 Sistemi di caricamento - FountainPen ho cercato, per caso "stilografica" su VR et voilà..... Come vanno le Vostre penne? Io le uso abitualmente ma, essendo venuto a mancare il mio vecchietto di fiducia, ho deciso di manutenere in proprio. Alccol MAI! Acqua tiepida con 2 gocce di varechina per evitare ossidazioni. Occhio ai materiali particolari .. solo acqua tiepida. Avete mai sentito parlare di stiratura dei pennini quando si torcono? Avete mai trovato qualcosa sullo smontaggio completo di una penna stilografica? Ciao 0 Quote Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
daviserra Inviato 23 aprile 2010 - 11:05 Share Inviato 23 aprile 2010 - 11:05 Io sinceramente le mie stilo non le lavo mai.Solo il pennino con acqua tiepida se so che non le utilizzerò per un pò. Per il resto, il corpo penna sarebbe meglio non lavarlo mai con acqua corrente. L ideale è un panno umido.Nient altro. Per quanto riguarda lo smontaggio, non è affatto difficile: Si procede partendo dal pennino che è avvittato, dopodichè, una volta estratto il gruppo, si smonta il serbatoio.Bisogna stare attenti se la penna è fatta con materiali delicati come celluloide ecc. 0 Quote Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Utenti Registrati GiPiRat Inviato 23 aprile 2010 - 11:33 STAFF Utenti Registrati Share Inviato 23 aprile 2010 - 11:33 Mia madre mi ha regalato una vecchia penna stilografica americana in oro e madreperla, che mio nonno ricevette in regalo da un amico americano durante la seconda guerra modiale.La stilografica ha il pennino in ottime condizioni, è uno di quei vecchi modelli con una levetta che aziona una pompa per tirare su l'inchiostro dal calamaio. E' inutilizzata da almeno mezzo secolo, forse di più. Non vorrei portarla in negozi specializzati, vorrei provare a pulirla io, donandole una nuova vita. Avete suggerimenti su come fare? Qualcuno mi ha detto bagno in alcool di almeno un paio di giorni. Ma la madreperla non si rovina? Per le mie rapidograph, quando erano incrostate di inchiostro, usavo smontare lo smontabile, sotto acqua calda, e poi le lasciavo in ammollo in un detergente rotring o koh-i-noor specifico per inchiostro, per giorni o settimane. Alla fine le spazzolavo con uno spazzolino morbido e, in genere, tornavano come nuove! Prova in qualche negozio di articoli per belle arti. Ciao, Gino 0 Quote Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
gigler Inviato 23 aprile 2010 - 12:12 Share Inviato 23 aprile 2010 - 12:12 Io sinceramente le mie stilo non le lavo mai.Solo il pennino con acqua tiepida se so che non le utilizzerò per un pò.Per il resto, il corpo penna sarebbe meglio non lavarlo mai con acqua corrente. L ideale è un panno umido.Nient altro. Per quanto riguarda lo smontaggio, non è affatto difficile: Si procede partendo dal pennino che è avvittato, dopodichè, una volta estratto il gruppo, si smonta il serbatoio.Bisogna stare attenti se la penna è fatta con materiali delicati come celluloide ecc. Ciao, per avvitato ti riferisci al supporto di plastica striato? Il pennino non è inserito a baionetta? 0 Quote Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
daviserra Inviato 23 aprile 2010 - 12:23 Share Inviato 23 aprile 2010 - 12:23 Bisogna vedere come è inserito. Nelle Montegrappa, montblanc, namiki, pelikan visconti ecc sono avvitati. Dovresti prendere il pennino con un panno e svitarlo tenendo ferma l impugnatura.Se non sei sicuro di come è inserito non fidarti.a maggior modo se la penna è parecchio vecchia. 0 Quote Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
gigler Inviato 24 aprile 2010 - 05:38 Share Inviato 24 aprile 2010 - 05:38 Bisogna vedere come è inserito. Nelle Montegrappa, montblanc, namiki, pelikan visconti ecc sono avvitati.Dovresti prendere il pennino con un panno e svitarlo tenendo ferma l impugnatura.Se non sei sicuro di come è inserito non fidarti.a maggior modo se la penna è parecchio vecchia. Omas , Aurora 88, Aurora anni 70 con pennino piccolo, Reco Gold 512 mi dispiacerebbe romperle. Ma come mai ne sai di stilografiche? Lavori nel settore? 0 Quote Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
gigler Inviato 24 aprile 2010 - 06:32 Share Inviato 24 aprile 2010 - 06:32 Copia/incolla dalla rete Le penne stilografiche si compongono essenzialmente di tre parti 1- Punta (o puntale) dove è inserito il pennino (al di sotto del pennino c'è una specie di linguetta solitamente in resina nera (plastica) che si chiama alimentatore (il quale attraverso un canale interno ha la funzione di far scorrere l'inchiostro regolarmente e fluidamente cioè senza "singhiozzi"). 2- Corpo centrale o fusto destinato ad ospitare la ricarica di inchiostro. 3 - Cappuccio che di solito ha una clip (linguetta di ferro/oro per l'inserimento nel taschino della giacca) e delle verette (la veretta è un anello decorativo di ferro, acciao, oro, può essere uno o più di uno, ed è posto alla base del cappuccio. In ordine cronologico i principali materiali con cui è fatta una stilografica sono: - Ebanite, utilizzata sin dai primi del 1900; è una gomma naturale sottoposta ad un particolare procedimento industriale: fragilità agli urti e cadute, scarsa possibilità di colorazione, teme luce, umidità e calore che possono provocare scolorimento, opacità e patina marrone. Le penne di ebanite sono solitamente di colore nero o con poche variazione di colore arancio/rosso sempre in toni poco brillanti. - Celluloide, molto usata dagli anni '20 agli anni '40; è un composto di nistrocellulosa, pigmenti, canfora ed alcool etilico. Colorata resistente piacevole al tatto, dai toni caldi brillanti. Teme calore e si ammorbidisce a soli 70 gradi. (Attenzione!) - Resina plastica: praticamente plastica! ci riferiamo al materiale della maggior parte delle penne attuali. I sistemi di ricarica più frequenti sono: - la comunissima cartuccia in plastica (in versione normale o lunga): è una sorta di piccolo cappuccetto in plastica che contiene l'inchiostro (ovviamente del colore che più ci piace): si svita il corpo della penna dalla punta e si inserisce (con una decisa pressione) la cartuccia all'interno del punta, ovviamente in direzione del pennino! Le cartucce si trovano in vendita un pò ovunque, presso negozi di penne o comuni cartolibrerie. Rimane il sistema di ricarica -forse meno fascinoso- ma più pratico in assoluto. - ricarica a leva: si tratta appunto di una leva collocata sul corpo della penna; questo sistema prevede che si acquisti una boccetta di inchiostro (anch'essa in vendita presso comuni cartolibrerie); ebbene, si immerge completamente il pennino nella boccetta, si tira la leva sollevandola dal corpo della penna e portandola in posizione perpendicolare al corpo stesso, poi facendo ben attenzione che il pennino sia ben immerso, si riporta giù verso il corpo della penna la leva, in posizione iniziale. Che cosa accade con questo movimento della leva? Che la stessa, una volta aperta, preme meccanicamente un serbatoio di gomma posto all'interno del corpo della penna, il quale come un palloncino prima butta fuori l'aria dal pennino e poi (riportando la leva in posizione originaria) risucchia -in aspirazione- l'inchiostro. Nella predetta operazione di ricarica consiglio di porre al di sotto della boccetta carta assorbente (comune scottex) avendo cura una volta aperta la boccetta, prima di inserire il pennino, di pulire con scottex l'orlo della stessa boccetta al fine di evitare di macchiarsi. - ricarica a pistone: anche qui serve boccetta di inchiostro e immersione del pennino, solo che al posto di alzare una leva, si gira solitamente il fondo del corpo della penna (lato opposto al pennino): avvitando e svitando lo stesso si aspira l'inchiostro o lo si butta fuori. Che cosa accade? Che la rotazione del fondello fa scendere o salire un pistoncino all'interno del corpo della penna con la conseguenza di buttare fuori l'aria in fase di discesa e di aspirare l'inchiostro in fase di risalita. In tal caso non c'è un serbatoio di gomma all'interno del corpo della penna bensì è lo stesso corpo a fungere da serbatoio. 0 Quote Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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