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Fanale post 50 special a led


elmikelino
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ma ragazzi, lo schema l'ho trovato già fatto sul forum :mrgreen:

 

comunque io, all'inizio avevo provato a mettere tutto nel faro posteriore, poi mi sono accorto che non ci stava e si chiudeva a fatica. Quindi ho messo il tutto in una scatoletta con due fili in ingresso e due in uscita e lo piazzata nel vano carburatore, ho portato i due fili al faro posteriore, collegato con due morsetti alla basetta ed il gioco è fatto !

 

I led che ho utilizzato non sono quelli tradizionali, sembrano, ma non lo sono ! nelle pagine precedenti avevo messo una foto della differenza di luce, costano circa 40 cent l'uno. la lista dei componenti c'è sempre nelle pagine precedenti !

 

capito perfetto! :risata1: l'unica cosa.... k tipo di ponte diodi devo prendere? (con quali caratteristiche?) ed anche le caratteristiche dei 2 condensatori, ed anche le caratteristiche dei led che hai usato?

 

poi giuro l'ultima cosa: :doh: siccome nn l'ho mai fatto prima come collego i led?! :mah:

credo di aver capito che a partire dal filo + che esce dal circuito collego i led uno all' altro... ma le resistenze? dove le metto e con che caratteristiche? giuro questa è l'ultima cosa! poi non vi rompo piu! grazie!!! :Ave_2::Ave_2::Ave_2::Ave_2::Ave_2::Ave_2::Ave_2::Ave_2::Ave_2::Ave_2::Ave_2::Ave_2::Ave_2::Ave_2::Ave_2::Ave_2::Ave_2::Ave_2::Ave_2::Ave_2::Ave_2::Ave_2::Ave_2::Ave_2::Ave_2::Ave_2::Ave_2::Ave_2:

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Infatti... :mrgreen::ok:, basta realizzare questo semplice circuito, alla fine dobbiamo solo fare accendere solo qualche led di led.

:ciao:

 

Esattamente...alla fine non serve essere ingegneri...basta la buona volontà, o un amico che ne sa più di me...;-);-);-):ok:

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Ciao!

Perchè al posto dello stabilizzatore variabile lm317 non utilizzate uno stabilizzatore lineare a tensione fissa tipo 7806.

E' molto più semplice secondo me.

Con 6Vac c'è poco da rosicare e il dropout del lm317 è molto alto.

Tanto diodi led con tensioni basse danno una resa luminosa molto bassa, e i diodi led ad alta resa luminosa hanno una tensione di accensione posta sui 3,2-3,3 Volt.

Pertanto con queste tensioni in ingresso al circuito non si possono mettere due diodi led in serie con resistenza di caduta, in quanto difficilmente si accenderebbero.

Così si è obbligati a utilizzare un diodo led singolo con resistenza di caduta e porre i diodi led in parallelo fra loro per quanto necessitano.

Alla fine dei conti si deve solo accendere una manciata di diodi led .:mrgreen:

 

 

Ciao:ciao:

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Ciao!

Perchè al posto dello stabilizzatore variabile lm317 non utilizzate uno stabilizzatore lineare a tensione fissa tipo 7806.

E' molto più semplice secondo me.

Con 6Vac c'è poco da rosicare e il dropout del lm317 è molto alto.

Tanto diodi led con tensioni basse danno una resa luminosa molto bassa, e i diodi led ad alta resa luminosa hanno una tensione di accensione posta sui 3,2-3,3 Volt.

Pertanto con queste tensioni in ingresso al circuito non si possono mettere due diodi led in serie con resistenza di caduta, in quanto difficilmente si accenderebbero.

Così si è obbligati a utilizzare un diodo led singolo con resistenza di caduta e porre i diodi led in parallelo fra loro per quanto necessitano.

Alla fine dei conti si deve solo accendere una manciata di diodi led

Allora.

Utilizzare un stabilizzatore a tensione fissa a 6 V è sicuramente più semplice ma ha senso SE E SOLO SE pensi di montare lampadine a LED da commercio da 6 V.

Le quali lampadine a LED da commercio da 6 V con attacco BA15S sono veramente scrause, loffie (e sono l' 1% delle lampadine a LED in commercio).

Per esempio, se si impiegasse un LM1084 a tensione di uscita regolabile si avrebbe un dropout di soli 1.5 V.

Con un impianto (teorico) da 6 V AC, avremmo un Vp = 8.5 V che dopo i 2 diodi del ponte diventerebbe 7.3 V che a valle dell’ LM1084 avremmo una tensione continua di 5.8 V CC, quindi l’ LM1084 potrebbe essere polarizzato per dare 5.8 V ma in realtà poiché l’ impianto di un 50 cc a regimi medi dà già più di 6 V AC, quindi si può tranquillamente polarizzare l’ LM1084 con resistenze per fargli dare 5.8-6-6.2-6.4 V CC o comunque la tensione necessaria per polarizzare 2 o 3 LED messi in serie SENZA RESISTENZA sul ramo poiché con l’ LM1084 gli daremmo già la tensione giusta.

Poi, la storia dei LED singoli che fanno poca luce… …è vero, ma qui stiamo parlando di fari posteriori, e TUTTE le auto che hanno i fari a LED posteriori di serie hanno il faro posteriore costituito da una CATERVA di LED di “potenza modesta” che poi aumentano di intensità (e/o aumentano di numero) quando freni.

La mia Insight ha il faro posteriore a LED (posizione post, stop e 3* stop): con luce di posizione accesa, sono accesi 11 LED a “bassa emissione”, quando freno si aggiungono altri 7 LED e tutti e 18 i LED aumentano di intensità (rispetto all’ emissione degli 11 di sola posizione).

Stiamo qui parlando di un faro posteriore di un 50 cc che ha una lampadina ad incandescenza da 5 W che dà 50 lm (di luce bianca tendente al giallino) che che dopo il filtraggio attraverso la gemma rossa “fuori” dà molti meno lumen, diciamo 30 lm?

Se, come nel caso di elmikelino, abbiamo 18 LED del tipo “tradizionale un po’ forte”, diciamo che ciascuno emette 5 lm, 18 LED di questo tipo danno in totale 90 lm di luce rossa pura emessi poi TUTTI verso il retro in direzione fondamentalmente frontale, rispetto ai 30 lm del faro standard che emette veramente a 360*.

Elmikelino infatto ha costituito rami da 3 LED in serie, ciascuno polarizzato (teoricamente) a 1.8 V, quindi, ciascun ramo polarizzato a 5.4 V; in realtà, poiché lui ha usato un LM317 (dropout 3 V) a valle di questo LM317 (anche se polarizzato per dare 5.4 V) potrebbe avere in teoria (con 6 V AC nominali) massimo 4.3 V (quindi ciascun LED verrebbe polarizzato a 1.4 V) ma in realtà già a regimi medi la tensione dell’ impianto è maggiore di 6 V AC e dunque a regimi medi c’è tutta la tensione per polarizzare correttamente ciascun ramo a 5.4 V.

Certto, avesse usato un LM1084 (polarizzato per dare 5.4 V) anche a regimi minimi del motore avrebbe una tensione di uscita massima di 5.8 V, e quindi sarebbe un circuito “perfetto”.

Se il nostro amico avesse un impianto 12 VAC sarei d’ accordo: nessun faro autocostruito con LED singoli, addirittura niente circuiti regolatori, solo un ponte e un condensatore (per ciascun faro/lampadina) e via a metter su lampadine a LED da 12 V, dopo lunga “ricerca” (=molti acquisti di cui la maggior parte lampadine a LED scrause…) sono riuscito a trovare lampadine a LED da 12 V con attacco BA15S (o sue varianti da auto, tipo BAU15S, BAY15S) che assorbono 7 W REALI e che fanno una luce SPAVENTOSA (=paragonata alle vecchie lampadine ad incandescenza standard che sono andate a sostituire), ne ho trovate a luce bianca (6500K), luce rossa, luce arancione.

Purtroppo, l’ 1% di lampadine a LED costruite per impianti a 6 V hanno POCHI LED e di quelli scrausi, ergo, fai veramente poca luce.

Quindi (MIA PERSONALISSIMA OPINIONE) in caso di impianto a 6 V AC conviene (per fare MOLTA più luce di prima) costruirsi il faro posteriore con LED singoli, metterne il massimo numero possibile e compatibile con le dimensione del faro posteriore in questione.

D’altronde, come ho accennato sopra, il 99% delle auto moderne che hanno il faro posteriore a LED di serie, questo faro posteriore è costituito da MOLTISSIMI LED singoli, ci sono auto che hanno 12-15-20 LED (su un 3* stop ho contato fino a 30 LED!!!); d’altronde, se parliamo di faro posteriore, NON devi proiettare un fascio potente e concentrato.

Il faro posteriore serve UNICAMENTE ad essere visti: se non potendo fare altrimenti (=lampadina a LED rossi che emetta un fascio MOLTO potente), molto meglio (=molta pèiù luce della lampadina da 5 W standard) costrursi un faro con LED singoli nel MAGGIOR NUMERO POSSIBILE compatibilmente con la dimensione del faro.

Il faro posteriore di elmikelino è molto bello, mi piace molto e sicuramente (anche se non posso eseguirne le misure) emette molta più luce (di prima con la 5W standard) e soprattutto luce rossa pura.

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Scusate se rompo l'idillio, ma tutta questa opera di ingegneria elettronica che costi ha!?

Non rompi nessun idillio :mrgreen:

Tutta questa opera di ingegneria elettronica costa una manciata di € :ciao:

Riporto qui di seguiti i prezzi unitari dei vari componenti sopra menzionati:

ponte 4A 1 €

integrato LM1084 (12V, 5V, regolabile) 2 €

resistenze 2W 0.2 €

condensatori (varie capacità e voltaggi) 1 €

LED 3W 2.5 €

LED SMD 5050 0.25€

LED 5 mm red 0.10 €

LED 8 mm red 0.20 €

basetta millefori 46x46 mm 1 €

I LED che ha usato elmikelino (tanto per restare in tema) sono i 5mm o gli 8mm che nel caso peggiore) una ventina costano 4 €.

Chiaramente, quelli sopra sono prezzi unitari a cui vanno aggiunte le spese di spedizione che quindi vanno a pesare differentemente a seconda di quanti componenti compri; però, ci siamo capiti, parliamo AL MASSIMO di 10÷20 € se compri componenti <a ridondanza>.

Le lampadine a LED da 12 V costano (quelle migliori (=MOLTO luminose)) sui 15÷20 €/cad ma durano una vita, consumano 7 W (al posto dei 21 W di quelle ad incendescenza), sono LUMINOSISSIME e non stai a sbatterti tanto per costruire circuiti "strani" (di queste lampadine a LED da 12 V 7 W ne ho comprate a iosa per il mio P200E (faro posteriore (posizione e stop)) e per le mie auto (fendinebbia posteriore, frecce, posizione posteriore, stop, retromarcia))

Ma nel caso di vespe con impianto a 6 V le lampadine a LED (appunto da 6 V) <da commercio> sono "poche" e con pochi LED e con LED scrausi = MOLTO meglio autocostruirsi (su basetta millefori) un faro posteriore a LED rossi.

Poi, con il faro autocostruito a LED, se il faro si presta (=se l' originale era predisposto) a mettere (nella parte inferiore) dei LED bianchi per illuminare la targa, sfruttando il circuito di polarizzazione che si è già costruito per i LED rossi.

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Allora.

Utilizzare un stabilizzatore a tensione fissa a 6 V è sicuramente più semplice ma ha senso SE E SOLO SE pensi di montare lampadine a LED da commercio da 6 V.

Le quali lampadine a LED da commercio da 6 V con attacco BA15S sono veramente scrause, loffie (e sono l' 1% delle lampadine a LED in commercio).

Per esempio, se si impiegasse un LM1084 a tensione di uscita regolabile si avrebbe un dropout di soli 1.5 V.

Con un impianto (teorico) da 6 V AC, avremmo un Vp = 8.5 V che dopo i 2 diodi del ponte diventerebbe 7.3 V che a valle dell’ LM1084 avremmo una tensione continua di 5.8 V CC, quindi l’ LM1084 potrebbe essere polarizzato per dare 5.8 V ma in realtà poiché l’ impianto di un 50 cc a regimi medi dà già più di 6 V AC, quindi si può tranquillamente polarizzare l’ LM1084 con resistenze per fargli dare 5.8-6-6.2-6.4 V CC o comunque la tensione necessaria per polarizzare 2 o 3 LED messi in serie SENZA RESISTENZA sul ramo poiché con l’ LM1084 gli daremmo già la tensione giusta.

Poi, la storia dei LED singoli che fanno poca luce… …è vero, ma qui stiamo parlando di fari posteriori, e TUTTE le auto che hanno i fari a LED posteriori di serie hanno il faro posteriore costituito da una CATERVA di LED di “potenza modesta” che poi aumentano di intensità (e/o aumentano di numero) quando freni.

La mia Insight ha il faro posteriore a LED (posizione post, stop e 3* stop): con luce di posizione accesa, sono accesi 11 LED a “bassa emissione”, quando freno si aggiungono altri 7 LED e tutti e 18 i LED aumentano di intensità (rispetto all’ emissione degli 11 di sola posizione).

Stiamo qui parlando di un faro posteriore di un 50 cc che ha una lampadina ad incandescenza da 5 W che dà 50 lm (di luce bianca tendente al giallino) che che dopo il filtraggio attraverso la gemma rossa “fuori” dà molti meno lumen, diciamo 30 lm?

Se, come nel caso di elmikelino, abbiamo 18 LED del tipo “tradizionale un po’ forte”, diciamo che ciascuno emette 5 lm, 18 LED di questo tipo danno in totale 90 lm di luce rossa pura emessi poi TUTTI verso il retro in direzione fondamentalmente frontale, rispetto ai 30 lm del faro standard che emette veramente a 360*.

Elmikelino infatto ha costituito rami da 3 LED in serie, ciascuno polarizzato (teoricamente) a 1.8 V, quindi, ciascun ramo polarizzato a 5.4 V; in realtà, poiché lui ha usato un LM317 (dropout 3 V) a valle di questo LM317 (anche se polarizzato per dare 5.4 V) potrebbe avere in teoria (con 6 V AC nominali) massimo 4.3 V (quindi ciascun LED verrebbe polarizzato a 1.4 V) ma in realtà già a regimi medi la tensione dell’ impianto è maggiore di 6 V AC e dunque a regimi medi c’è tutta la tensione per polarizzare correttamente ciascun ramo a 5.4 V.

Certto, avesse usato un LM1084 (polarizzato per dare 5.4 V) anche a regimi minimi del motore avrebbe una tensione di uscita massima di 5.8 V, e quindi sarebbe un circuito “perfetto”.

Se il nostro amico avesse un impianto 12 VAC sarei d’ accordo: nessun faro autocostruito con LED singoli, addirittura niente circuiti regolatori, solo un ponte e un condensatore (per ciascun faro/lampadina) e via a metter su lampadine a LED da 12 V, dopo lunga “ricerca” (=molti acquisti di cui la maggior parte lampadine a LED scrause…) sono riuscito a trovare lampadine a LED da 12 V con attacco BA15S (o sue varianti da auto, tipo BAU15S, BAY15S) che assorbono 7 W REALI e che fanno una luce SPAVENTOSA (=paragonata alle vecchie lampadine ad incandescenza standard che sono andate a sostituire), ne ho trovate a luce bianca (6500K), luce rossa, luce arancione.

Purtroppo, l’ 1% di lampadine a LED costruite per impianti a 6 V hanno POCHI LED e di quelli scrausi, ergo, fai veramente poca luce.

Quindi (MIA PERSONALISSIMA OPINIONE) in caso di impianto a 6 V AC conviene (per fare MOLTA più luce di prima) costruirsi il faro posteriore con LED singoli, metterne il massimo numero possibile e compatibile con le dimensione del faro posteriore in questione.

D’altronde, come ho accennato sopra, il 99% delle auto moderne che hanno il faro posteriore a LED di serie, questo faro posteriore è costituito da MOLTISSIMI LED singoli, ci sono auto che hanno 12-15-20 LED (su un 3* stop ho contato fino a 30 LED!!!); d’altronde, se parliamo di faro posteriore, NON devi proiettare un fascio potente e concentrato.

Il faro posteriore serve UNICAMENTE ad essere visti: se non potendo fare altrimenti (=lampadina a LED rossi che emetta un fascio MOLTO potente), molto meglio (=molta pèiù luce della lampadina da 5 W standard) costrursi un faro con LED singoli nel MAGGIOR NUMERO POSSIBILE compatibilmente con la dimensione del faro.

Il faro posteriore di elmikelino è molto bello, mi piace molto e sicuramente (anche se non posso eseguirne le misure) emette molta più luce (di prima con la 5W standard) e soprattutto luce rossa pura.

 

Non rompi nessun idillio :mrgreen:

Tutta questa opera di ingegneria elettronica costa una manciata di € :ciao:

Riporto qui di seguiti i prezzi unitari dei vari componenti sopra menzionati:

ponte 4A 1 €

integrato LM1084 (12V, 5V, regolabile) 2 €

resistenze 2W 0.2 €

condensatori (varie capacità e voltaggi) 1 €

LED 3W 2.5 €

LED SMD 5050 0.25€

LED 5 mm red 0.10 €

LED 8 mm red 0.20 €

basetta millefori 46x46 mm 1 €

I LED che ha usato elmikelino (tanto per restare in tema) sono i 5mm o gli 8mm che nel caso peggiore) una ventina costano 4 €.

Chiaramente, quelli sopra sono prezzi unitari a cui vanno aggiunte le spese di spedizione che quindi vanno a pesare differentemente a seconda di quanti componenti compri; però, ci siamo capiti, parliamo AL MASSIMO di 10÷20 € se compri componenti <a ridondanza>.

Le lampadine a LED da 12 V costano (quelle migliori (=MOLTO luminose)) sui 15÷20 €/cad ma durano una vita, consumano 7 W (al posto dei 21 W di quelle ad incendescenza), sono LUMINOSISSIME e non stai a sbatterti tanto per costruire circuiti "strani" (di queste lampadine a LED da 12 V 7 W ne ho comprate a iosa per il mio P200E (faro posteriore (posizione e stop)) e per le mie auto (fendinebbia posteriore, frecce, posizione posteriore, stop, retromarcia))

Ma nel caso di vespe con impianto a 6 V le lampadine a LED (appunto da 6 V) <da commercio> sono "poche" e con pochi LED e con LED scrausi = MOLTO meglio autocostruirsi (su basetta millefori) un faro posteriore a LED rossi.

Poi, con il faro autocostruito a LED, se il faro si presta (=se l' originale era predisposto) a mettere (nella parte inferiore) dei LED bianchi per illuminare la targa, sfruttando il circuito di polarizzazione che si è già costruito per i LED rossi.

Ma dopo tutta sto popo' di teoria uno schemino pratico di come vengono assemblati i componenti ce lo vuoi postare? Alla fine credo che sia questo quello che interessa a chi vuole mettere i led a posto delle lampade tradizionali.

:ciao:

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Allora..................................

quindi si può tranquillamente polarizzare l’ LM1084 con resistenze per fargli dare 5.8-6-6.2-6.4 V CC o comunque la tensione necessaria per polarizzare 2 o 3 LED messi in serie SENZA RESISTENZA sul ramo poiché con l’ LM1084 gli daremmo già la tensione giusta.

Chiedo scusa.

:orrore:Alimentare i diodi led in tensione senza controllo della corrente tramite resistenza!:orrore:

 

Ma i led non si alimentano in corrente?

Alimentandoli in tensione si rischia la rottura della giunzione in quanto non vi è controllo della corrente. E, se cosi nella catena di led, se ne brucia uno si bruciano tutti quelli nella catena, in quanto la tensione di alimentazione aumenta rapidamente per i sopravissuti.

Oltremodo se nella bruciatura il led va in netto cortocircuito, lo stabilizzatore va in protezione e ti spegne tutti led.

 

Appena ho un pò di tempo posto uno schemino "a mio modo", questo week end non ho tempo.

 

 

Questo è solo puramente un mio parere personale..:mrgreen::mrgreen::mrgreen::mrgreen::mrgreen::mrgreen::mrgreen:

 

ciao a tutti:ciao:

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Oggi sono andato a comprare i componenti! li avevano tutti tranne k i led da 1,8... li avevano solo da 1,2... :boh: mi sono rimboccato le maniche e ho assemblato il tutto... ovviamente un po rozzamente... era solo una prova x vedere il funzionamento! su 8 led che ho montato solo 4 funzionano! Uff :testate: montandone 4 in serie ho 4 x 1,2 = 4,8 ... non bisogna forse ricalcolare le resistenze per ottenere 4,8 alla fine del circuito?! :mah:SNC00188.jpg

 

SNC00189.jpg

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Questa è una sorta di prova! infatti vedi le saldature fatte proprio alla :censore: xo siccome io non ho trovato i led come i tuoi (elmikelino) da 1,8 V ... ma da 1,2 V credo di dover ricalcolare le resistenze del circuito... infatti cosi eroga, credo, 5,4V mentre io dovrei regolarlo in modo da avere 4,8 v all'uscita.. solo che non sono capace a calcolare le resistenze R1 e R2... mi servirebbe una vostra mano... grazie! :risata1::mavieni:

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Alimentare i diodi led in tensione senza controllo della corrente tramite resistenza!

Sì, i LED si alimentano in tensione. “Aggiungere” la resistenza, fai un po’ di confusione...

 

Ma i led non si alimentano in corrente?

I LED si alimentano in tensione ad una tensione opportuna affinché circoli nel LED l’ opportuna corrente.

Come tutti i dispositivi bipolari elettronici, un certo LED ha una determinata caratteristica V-I, una curva della corrente in funzione della tensione: se il LED viene polarizzato alla tensione V1, in questo circola una corrente I1, se il LED viene polarizzato alla tensione V2, in questo circola una corrente I2 e così via.

Se dai dati del costruttore per un LED abbiamo tensione di polarizzazione (=caduta sul LED) Vf = 1.8 V e corrente di polarizzazione I = 20 mA = 0.020 A, ciò vuol dire che sul LED cadono 1.8 V quando circolano 20 mA, oppure, la possiamo vedere anche che quando nel LED circolano 20 mA su di esso cadono 1.8 V.

In realtà (considerando la caratteristica V-I quasi verticale) quando sul LED circolano dai 15 mA ai 25 mA sul LED cadono (quasi) 1.8 V, anche se di fatto all’ aumentare della corrente aumenta la caduta di tensione.

Con il nostro LED da 1.8 V - 20 mA, dobbiamo fare in modo che su di esso circoli una corrente di 20 mA: lo possiamo fare in 2 modi:

1) gli mettiamo un circuito regolatore di tensione che ai capi del LED dia esattamente 1.8 V: con 1.8 V ai suoi capi, il LED non può fare altro che far passare 20 mA: in qualsiasi regime di funzionamento, il LED non può “stare” fuori della sua curva caratteristica: se gli dai 1.8 V, DEVE far circolare 20 mA; se gli dai 20 mA (tramite “generatore” di corrente), si di esso cadono 1.8 V

2) se abbiamo a disposizione solo 12 V CC (e nessun regolatore di tensione), siamo costretti a <limitare la corrente> tramite resistenza in serie, ma in realtà ciò che stiamo facendo è ESATTAMENTE dare la tensione di polarizzazione giusta al LED per far sì che faccia passare 20 mA

Se Va = 12 V CC è la nostra tensione di alimentazione e Vd è la tensione di caduta sul diodo (alla giusta corrente di funzionamento) per la legge di Ohm il dimensionamento di R avviene così:

Va = Vd + R I

R = (Va – Vd) / I = (12 - 1.8 ) / 0.02 = 10.2 / 0.02 = 510 Ω

Che con 2 resistenze commerciali da 470 Ω e 39 Ω riusciamo ad eguagliare quasi perfettamente: 470 + 39 = 509 Ω e va bene prendere resistenze da 1 W (dissipando queste circa 0.2 W).

Avendo nel ramo di alimentazione 12 V CC e mettendo una resistenza da 509 Ω in serie al LED, abbiamo che, cadendo 1.8 V sul LED, la resistenza da 510 Ω fa circolare nello stesso ramo una corrente di 20 mA.

Quando vai su eBay a comprare i LED “singoli”, soprattutto se questi LED sono LED di potenza (1 W, 3 W, 5 W) gli stessi venditori ti propongono i driver, dei circuitini che alimentati a tensione comprese tra 6 V e 12 V (in genere) danno in uscita la tensione <giusta> per quel LED, oppure, i migliori venditori ti propongono una tabellina di valori di resistenza per differenti valori di tensione di alimentazione (quindi senza driver), e va bene lo stesso.

Ogni volta che un LED funziona ha un valore di (caduta di) tensione ed un valore di corrente che STA sulla sua curva caratteristica e né potrebbe essere diversamente: un dispositivo elettronico DEVE funzionare con un punto V-I che sta sulla curva caratteristica.

Per cui: o piloti un LED con ESATTAMENTE la tensione di funzionamento prevista (tramite driver o integrato regolatore di tensione) oppure gli dai la sua tensione di funzionamento prevista mettendo l’ opportuna resistenza in serie in modo che poi ai capi del LED cada la tensione appropriata (legge di Ohm).

 

E, se cosi nella catena di led, se ne brucia uno si bruciano tutti quelli nella catena, in quanto la tensione di alimentazione aumenta rapidamente per i sopravissuti

Se sono in parallelo, se se ne brucia uno gli altri continuano a funzionare esattamente come prima.

Se sono in serie, se se ne brucia uno gli altri (del ramo con i LED in serie)(ovviamente) smettono di funzionare poiché non circola più corrente.

Ma questa (LED in serie) non è una novità: su Internet trovi strisce di LED in parallelo a serie di 3, nel senso che ci sono in parallelo un tot di rami con 3 LED in serie, ciascun ramo con la giusta resistenza per essere alimentati a 12 V, addirittura puoi tagliare ciascun ramo (serie di 3 LED) a tuo piacimento ed usarlo come “singolo”. Ma questa resistenza già costruita nell’ accrocco non fa altro che (alimentando a 12 V) far arrivare la giusta tensione alle serie di 3 LED.

Anche nelle lampadine a LED 12 V CC che compri su Internet, queste sono costituite da X rami di Y LED in serie: aveve prese delle lampadine BAU15S a LED arancioni da un certo venditore, alcune erano difettose, avevano alcune “linee” di 3 LED spente e le altre si accendevano.

Comunque, i LED della lampadine a LED da commercio a 12 V CC vengono polarizzati in modo opportuno o tramite resistenze in serie a ciscun ramo (le meno potenti) oppure (per quelle più potenti) tramite circuito regolatore di tensione (inserito nella base della lampadina) che polarizza al valore corretto i LED (=i rami di LED in serie).

Io stesso mi sono aucostruito 4 lampadine BA15S a LED arancioni (per le frecce del mio P200E): mi sono fatto costruire una stellina costituita da 3 LED in serie (1 LED red-orange e 2 LED amber) ciascuno con caduta 3.6 V e corrispondenti 700 mA di corrente (quindi circa 2.5 W per LED), questa stellina mi è stata assemblata (dal venditore) su un dissipatore in alluminio ad alette, ho cannibalizzato 4 lampadine standard con attacco BA15S per usarne la base (=attacco), dentro la base sono riuscito ad infilarci un LM1084 da 12 V CC in uscita e sull’ uscita ci ho messo un diodo da 3 A (che fa cadere circa 0.6 V), quindi ho alimentato la mia stellina a 11.4 V (anziché ai 10.8 V previsti) ma in modo stabile, indipendente dal valore di tensione dell’ impianto (in questo momento 12 V AC raddrizzati e stabilizzati, in futuro 12 V CC dell’ impianto in CC con batteria).

Queste mie lampadine a LED arancioni (ecco le foto qui sotto) assorbono circa 10 W e (tenute accese in continuo) scaldano veramente TANTO ma sono utilizzabili (anche d’ accordo con il venditore che me le ha assemblate su QUEL dissipatore) poiché, essendo lampadine a LED usate nelle frecce, in questa funzione vengono tenute accese per la metà del tempo e quindi nel loro normale funzionamento devono dissipare metà della potenza (che dovrebbero dissipare se tenute accese permanentemente).

01042011151.jpg

01042011152.jpg

01042011154.jpg

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01042011165.jpg

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Sì, i LED si alimentano in tensione. “Aggiungere” la resistenza, fai un po’ di confusione...

 

 

I LED si alimentano in tensione ad una tensione opportuna affinché circoli nel LED l’ opportuna corrente.

Come tutti i dispositivi bipolari elettronici, un certo LED ha una determinata caratteristica V-I, una curva della corrente in funzione della tensione: se il LED viene polarizzato alla tensione V1, in questo circola una corrente I1, se il LED viene polarizzato alla tensione V2, in questo circola una corrente I2 e così via.

Se dai dati del costruttore per un LED abbiamo tensione di polarizzazione (=caduta sul LED) Vf = 1.8 V e corrente di polarizzazione I = 20 mA = 0.020 A, ciò vuol dire che sul LED cadono 1.8 V quando circolano 20 mA, oppure, la possiamo vedere anche che quando nel LED circolano 20 mA su di esso cadono 1.8 V.

In realtà (considerando la caratteristica V-I quasi verticale) quando sul LED circolano dai 15 mA ai 25 mA sul LED cadono (quasi) 1.8 V, anche se di fatto all’ aumentare della corrente aumenta la caduta di tensione.

Con il nostro LED da 1.8 V - 20 mA, dobbiamo fare in modo che su di esso circoli una corrente di 20 mA: lo possiamo fare in 2 modi:

1) gli mettiamo un circuito regolatore di tensione che ai capi del LED dia esattamente 1.8 V: con 1.8 V ai suoi capi, il LED non può fare altro che far passare 20 mA: in qualsiasi regime di funzionamento, il LED non può “stare” fuori della sua curva caratteristica: se gli dai 1.8 V, DEVE far circolare 20 mA; se gli dai 20 mA (tramite “generatore” di corrente), si di esso cadono 1.8 V

2) se abbiamo a disposizione solo 12 V CC (e nessun regolatore di tensione), siamo costretti a <limitare la corrente> tramite resistenza in serie, ma in realtà ciò che stiamo facendo è ESATTAMENTE dare la tensione di polarizzazione giusta al LED per far sì che faccia passare 20 mA

Se Va = 12 V CC è la nostra tensione di alimentazione e Vd è la tensione di caduta sul diodo (alla giusta corrente di funzionamento) per la legge di Ohm il dimensionamento di R avviene così:

Va = Vd + R I

R = (Va – Vd) / I = (12 - 1.8) / 0.02 = 10.2 / 0.02 = 510 Ω

Che con 2 resistenze commerciali da 470 Ω e 39 Ω riusciamo ad eguagliare quasi perfettamente: 470 + 39 = 509 Ω e va bene prendere resistenze da 1 W (dissipando queste circa 0.2 W).

Avendo nel ramo di alimentazione 12 V CC e mettendo una resistenza da 509 Ω in serie al LED, abbiamo che, cadendo 1.8 V sul LED, la resistenza da 510 Ω fa circolare nello stesso ramo una corrente di 20 mA.

Quando vai su eBay a comprare i LED “singoli”, soprattutto se questi LED sono LED di potenza (1 W, 3 W, 5 W) gli stessi venditori ti propongono i driver, dei circuitini che alimentati a tensione comprese tra 6 V e 12 V (in genere) danno in uscita la tensione <giusta> per quel LED, oppure, i migliori venditori ti propongono una tabellina di valori di resistenza per differenti valori di tensione di alimentazione (quindi senza driver), e va bene lo stesso.

Ogni volta che un LED funziona ha un valore di (caduta di) tensione ed un valore di corrente che STA sulla sua curva caratteristica e né potrebbe essere diversamente: un dispositivo elettronico DEVE funzionare con un punto V-I che sta sulla curva caratteristica.

Per cui: o piloti un LED con ESATTAMENTE la tensione di funzionamento prevista (tramite driver o integrato regolatore di tensione) oppure gli dai la sua tensione di funzionamento prevista mettendo l’ opportuna resistenza in serie in modo che poi ai capi del LED cada la tensione appropriata (legge di Ohm).

 

 

Se sono in parallelo, se se ne brucia uno gli altri continuano a funzionare esattamente come prima.

Se sono in serie, se se ne brucia uno gli altri (del ramo con i LED in serie)(ovviamente) smettono di funzionare poiché non circola più corrente.

Ma questa (LED in serie) non è una novità: su Internet trovi strisce di LED in parallelo a serie di 3, nel senso che ci sono in parallelo un tot di rami con 3 LED in serie, ciascun ramo con la giusta resistenza per essere alimentati a 12 V, addirittura puoi tagliare ciascun ramo (serie di 3 LED) a tuo piacimento ed usarlo come “singolo”. Ma questa resistenza già costruita nell’ accrocco non fa altro che (alimentando a 12 V) far arrivare la giusta tensione alle serie di 3 LED.

Anche nelle lampadine a LED 12 V CC che compri su Internet, queste sono costituite da X rami di Y LED in serie: aveve prese delle lampadine BAU15S a LED arancioni da un certo venditore, alcune erano difettose, avevano alcune “linee” di 3 LED spente e le altre si accendevano.

Comunque, i LED della lampadine a LED da commercio a 12 V CC vengono polarizzati in modo opportuno o tramite resistenze in serie a ciscun ramo (le meno potenti) oppure (per quelle più potenti) tramite circuito regolatore di tensione (inserito nella base della lampadina) che polarizza al valore corretto i LED (=i rami di LED in serie).

Io stesso mi sono aucostruito 4 lampadine BA15S a LED arancioni (per le frecce del mio P200E): mi sono fatto costruire una stellina costituita da 3 LED in serie (1 LED red-orange e 2 LED amber) ciascuno con caduta 3.6 V e corrispondenti 700 mA di corrente (quindi circa 2.5 W per LED), questa stellina mi è stata assemblata (dal venditore) su un dissipatore in alluminio ad alette, ho cannibalizzato 4 lampadine standard con attacco BA15S per usarne la base (=attacco), dentro la base sono riuscito ad infilarci un LM1084 da 12 V CC in uscita e sull’ uscita ci ho messo un diodo da 3 A (che fa cadere circa 0.6 V), quindi ho alimentato la mia stellina a 11.4 V (anziché ai 10.8 V previsti) ma in modo stabile, indipendente dal valore di tensione dell’ impianto (in questo momento 12 V AC raddrizzati e stabilizzati, in futuro 12 V CC dell’ impianto in CC con batteria).

Queste mie lampadine a LED arancioni (ecco le foto qui sotto) assorbono circa 10 W e (tenute accese in continuo) scaldano veramente TANTO ma sono utilizzabili (anche d’ accordo con il venditore che me le ha assemblate su QUEL dissipatore) poiché, essendo lampadine a LED usate nelle frecce, in questa funzione vengono tenute accese per la metà del tempo e quindi nel loro normale funzionamento devono dissipare metà della potenza (che dovrebbero dissipare se tenute accese permanentemente).

 

Okok... perfetto.. spiegazioni chiare come sempre anche se un po lunghe! solo che ora vorrei k mi aiutassi con un po di calcoli... visto k lo sai fare bene! Grazie! :lol:

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spiegazioni chiare come sempre anche se un po lunghe!

Se non ti piacciono le spiegazioni lunghe, puoi sempre leggerti qualche tutorial di elettronica in rete :mrgreen:

 

solo che ora vorrei che mi aiutassi con un po di calcoli

La regola per VOUT (come si può facilmente evincere dal datasheet facilmente scaricabile da Internet e come ho già scritto sopra in questo thread (anche se per l’ LM338, ma la formula è identica)) per l’ LM317 è:

 

VOUT = VREF · (1 + R2/R1) + IADJ · R2

 

Con VREF = 1.25 V e IADJ = 50÷100 µA

 

Quindi per avere VOUT = 4.8 V abbiamo:

R1 = 242 Ω (serie di 2 resistenze da 240 Ω 2 W e da 24 Ω 2 W)

R2 = 680 Ω 2 W

 

Una volta <fissato> il valore di R1, la formula per il calcolo di R2 è la seguente:

 

 

R2 = (VOUT – VREF) / ((VREF/R1) + IADJ)

 

cioé in scrittura più <umana>:

 

· · · · · VOUT - VREF

R2 = —————————

· · · · · VREF

· · · · ·——— + IADJ

· · · · · · R1

 

Anche se, non essendo (ancora) dotato del senso del poter leggere il pensiero, NON so che integrato hai comprato. Se avessi comprato un LM317 (con dropout 3 V) vanno bene i conti di cui sopra; ora hai anche la formula per calcolarti R2 per avere differenti valori di Vout (=altri LED con altri valori di tensione di polarizzazione).

Faccio (ancora una volta) la considerazione che, a partire da impianto 6 V AC, con valore di picco raddrizzato 8.5 V, tolti i 1.2 V dei 2 diodi del ponte, abbiamo a disposizione come ingresso all’ integrato una “continua” di 7.3 V, che dopo i 3 V di dropout dell’ LM317, abbiamo una Vout MASSIMA all’ uscita dell’ LM317 di 4.3 V, inferiore ai 4.8 V desiderati (nel caso di 4 LED da 1.2 V inserie).

Ma per avere in uscita all’ LM317 una tensione maggiore dei 4.3 V teorici ci viene in aiuto l’ impianto della vespa 50 che essendo non regolato, a regimi medi eroga più dei 6 V AC nominali.

Con un LM317 polarizzato come sopra, con una tensione AC di 7 V AC e 8 V AC abbiamo come tensione massima possibile in uscita all’ LM317:

1) 7 V AC → 9.9 Vp → Vin = 8.7 V → Vout max = 5.7 V

2) 8 V AC → 11.3 Vp → Vin = 10.1 V → Vout max = 7.1 V

Tutto quanto sopra vuol dire che, nonostante noi abbiamo polarizzato l’ LM317 per dare in uscita Vout = 4.8 V, l’ LM317 NON darà in uscita il valore desiderato se questo è maggiore della tensione in ingresso diminuita di 3 V.

Per avere (tramite la polarizzazione con i valori di R1 e R2 di cui sopra) 4.8 V in uscita all’ LM317 gli dovremmo dare in ingresso almeno 7.8 V, situazione già possibile quando l’ impianto vespa eroga 7 V AC.

 

Per concludere: se non ti funzionano 4 LED, vuol dire che o non li hai saldati nel verso giusto (i LED ovviamente hanno un + e un -) o hai eseguito delle saldatura che hanno mandato in corto qualche ramo (o non lo hanno alimentato per niente) :ciao:

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R1 = 242 Ω (serie di 2 resistenze da 240 Ω 2 W e da 24 Ω 2 W)

R2 = 680 Ω 2 W

 

 

forse hai sbagliato a scrivere la prima resistenza 240+24= 264Ω non 242Ω

quale dei 2 e giusto?

poi ho un altra domanda: io sulla prova k ho fatto ho montato l'LM317, con l' LM338 se avessi un entrata teorica di 6V all'uscite ne avrei 4,5V ( a quanto ho capito guadagno 1,5 V) poi il resto rimane identico?! :mah:

 

grazie e scusate le continue domande! :lol:

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forse hai sbagliato a scrivere la prima resistenza 240+24= 264Ω non 242Ω

quale dei 2 e giusto?

poi ho un altra domanda: io sulla prova k ho fatto ho montato l'LM317, con l' LM338 se avessi un entrata teorica di 6V all'uscite ne avrei 4,5V ( a quanto ho capito guadagno 1,5 V) poi il resto rimane identico?!

Chissà perché non riesco a modificare il mio post di sopra.

In ogni caso: il valore di R1 = 242 Ω è corretto, ho sbagliato a scrivere i valori delle resistenze commerciali che servono per essere messe in serie ed ottenere 242 Ω (non esiste nessuna resistenza da 240 Ω in commercio).

Pertanto, il valore di resistenza di R1 = 242 Ω lo si ottiene mettendo in serie 1 resistenza da 220 Ω 2W e 1 resistenza da 22 Ω 2W.

LM338 ha (ancora) 3 V di dropout.

È l’ LM1084 che ha solo 1.5 V di dropout.

Ma (come già ampiamente detto sopra) l’ LM338 polarizzato per dare 4.8 V va ancora bene nel tuo caso (=sovratensione dell’ impianto della vespa 50 non regolato).

Perdonami ma da come scri sopra forse non hai ben compreso i valori delle tensione alternate e tensioni di picco e tensioni continue in gioco.

Scusa la lezione ma se non lo leggi qui da me bisogna che tu lo legga in un tutorial di elettrotecnica.

Una tensione alternata di 6 V AC è una sinusoide di valore di picco √2 · 6 = 1.414 · 6 = 8.48 V arrotondato a 8.5 V (in genere definito come Vp = tensione di picco - Vp = 8.5 V). Quando però raddrizzi l’ alternata tramite un ponte a diodi, la tensione attraversa 2 diodi (che danno 0.6 V di caduta ciascuno) quindi a valle del ponte a diodi (supponendo di usare un BEL condensatore) puoi ottenere AL MASSIMO una tensione continua di 7.3 V, e se a valle di ponte e condensatore usi un circuito regolatore di tensione con 3 V di dropout, questo circuito regolatore di tensione non potrà mai darti di più di 7.3 - 3 = 4.3 V.

Quindi, se abbiamo un circuito regolatore di tensione con dropout 3 V impiegato in un impianto che eroga tensione alternata, a seconda del valore nominale della tensione alternata (con impiego di ponte e condensatore), il valore massimo di tensione raddrizzata, stabilizzata e regolata che possiamo avere in uscita dal circuito regolatore di tensione Vout max è:

1) 6 V AC → 8.5 Vp → Vin = 7.3 V → Vout max = 4.3 V

2) 7 V AC → 9.9 Vp → Vin = 8.7 V → Vout max = 5.7 V

3) 8 V AC → 11.3 Vp → Vin = 10.1 V → Vout max = 7.1 V

Quindi basta che la tua vespa eroghi 7 V AC che potrai TRANQUILLAMENTE avere almeno 5.7 V di tensione continua <utilizzabile> all’ uscita dell’ LM317: ovviamente, se polarizzi l’ LM317 per dare 4.8 V, questo ti darà 4.8 V.

Un circuito regolatore di tensione ti darà in uscita il valore di tensione di polarizzazione (=deciso da te tramite R1 e R2) o la differenza tra la tensione in ingresso e 3 V, che dei 2 è minore.

Il tuo LM317 (polarizzato per dare 4.8 V) (nel caso di impianto che dà 6 V AC) ti darà 4.3 V (perché 4.3 V è minore di 4.8 V, vedi sopra).

Il tuo LM317 (polarizzato per dare 4.8 V) (nel caso di impianto che dà 7 V AC) ti darà 4.8 V (perché con impianto a 7 V AC l’ LM317 in uscita può dare al massimo 5.7 V, che è maggiore di 4.8 V, quindi l’ LM317 dà 4.8 V che è il valore da te deciso tramite R1 e R2).

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Chissà perché non riesco a modificare il mio post di sopra.

In ogni caso: il valore di R1 = 242 Ω è corretto, ho sbagliato a scrivere i valori delle resistenze commerciali che servono per essere messe in serie ed ottenere 242 Ω (non esiste nessuna resistenza da 240 Ω in commercio).

Pertanto, il valore di resistenza di R1 = 242 Ω lo si ottiene mettendo in serie 1 resistenza da 220 Ω 2W e 1 resistenza da 22 Ω 2W.

LM338 ha (ancora) 3 V di dropout.

È l’ LM1084 che ha solo 1.5 V di dropout.

Ma (come già ampiamente detto sopra) l’ LM338 polarizzato per dare 4.8 V va ancora bene nel tuo caso (=sovratensione dell’ impianto della vespa 50 non regolato).

Perdonami ma da come scri sopra forse non hai ben compreso i valori delle tensione alternate e tensioni di picco e tensioni continue in gioco.

Scusa la lezione ma se non lo leggi qui da me bisogna che tu lo legga in un tutorial di elettrotecnica.

Una tensione alternata di 6 V AC è una sinusoide di valore di picco √2 · 6 = 1.414 · 6 = 8.48 V arrotondato a 8.5 V (in genere definito come Vp = tensione di picco - Vp = 8.5 V). Quando però raddrizzi l’ alternata tramite un ponte a diodi, la tensione attraversa 2 diodi (che danno 0.6 V di caduta ciascuno) quindi a valle del ponte a diodi (supponendo di usare un BEL condensatore) puoi ottenere AL MASSIMO una tensione continua di 7.3 V, e se a valle di ponte e condensatore usi un circuito regolatore di tensione con 3 V di dropout, questo circuito regolatore di tensione non potrà mai darti di più di 7.3 - 3 = 4.3 V.

Quindi, se abbiamo un circuito regolatore di tensione con dropout 3 V impiegato in un impianto che eroga tensione alternata, a seconda del valore nominale della tensione alternata (con impiego di ponte e condensatore), il valore massimo di tensione raddrizzata, stabilizzata e regolata che possiamo avere in uscita dal circuito regolatore di tensione Vout max è:

1) 6 V AC → 8.5 Vp → Vin = 7.3 V → Vout max = 4.3 V

2) 7 V AC → 9.9 Vp → Vin = 8.7 V → Vout max = 5.7 V

3) 8 V AC → 11.3 Vp → Vin = 10.1 V → Vout max = 7.1 V

Quindi basta che la tua vespa eroghi 7 V AC che potrai TRANQUILLAMENTE avere almeno 5.7 V di tensione continua <utilizzabile> all’ uscita dell’ LM317: ovviamente, se polarizzi l’ LM317 per dare 4.8 V, questo ti darà 4.8 V.

Un circuito regolatore di tensione ti darà in uscita il valore di tensione di polarizzazione (=deciso da te tramite R1 e R2) o la differenza tra la tensione in ingresso e 3 V, che dei 2 è minore.

Il tuo LM317 (polarizzato per dare 4.8 V) (nel caso di impianto che dà 6 V AC) ti darà 4.3 V (perché 4.3 V è minore di 4.8 V, vedi sopra).

Il tuo LM317 (polarizzato per dare 4.8 V) (nel caso di impianto che dà 7 V AC) ti darà 4.8 V (perché con impianto a 7 V AC l’ LM317 in uscita può dare al massimo 5.7 V, che è maggiore di 4.8 V, quindi l’ LM317 dà 4.8 V che è il valore da te deciso tramite R1 e R2).

 

Grazie per avermi spiegato tutto come si deve.. comunque ora ho capito! perfetto! credo che comunque la mia vespa dia piu o meno 7v AC xk nn è originale... quindi apposto cosi! appena ho tempo vado a prendere piu LED e mi metto all'opera (cambiando le resistenze x dare 4,8V)

 

forse mi maledirai... ma posso introdurre qui l'argomento :FARO ANTERIORE CON LED P7?! :lol:

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credo che comunque la mia vespa dia piu o meno 7v AC xk nn è originale... quindi apposto cosi! appena ho tempo vado a prendere piu LED e mi metto all'opera (cambiando le resistenze x dare 4,8V)

No, il punto non è se l' impianto elettrico sia originale o meno, il punto è che l' impianto di una vespa 50 è "non regolato", non è dotato di un regolatore di tensione, quindi NOMINALMENTE produce 6 V AC, di fatto più acceleri, più alta è la tensione in uscita dall' impianto, la quale tensione ai massimi regimi può arrivare a 9 V AC - 10 V AC (a cui <seguono> i corrispondenti valori di tensione di picco).

 

ma posso introdurre qui l'argomento :FARO ANTERIORE CON LED P7?! :lol:

Lo puoi introdurre, ma ho proprio paura che l' argomento rimanga QUI :mrgreen:

C'è il problema di come dissipare il calore prodotto da P7 o da qualsiasi altro LED di potenze polarizzato per dare 7-10-12-14 W (bisognerebbe costruire un idoneo dissipatore ad hoc con un tornio), inoltre c’è l’ ulteriore problema di come focalizzare il fascio emesso da un P7 che sta dentro una parabola costruita per una lampadina ad incandescenza ad emissione puntiforme: forse un po’ troppo per dei <privati> che non dispongono di attrezzature e strumenti per venire a capo di un progetto del genere.

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Cavoli! la vespa ha proprio quel problema.. davanti fa luce zero... come potrei fare? :mah::mah::mah:

ho visto girando qua e la ( http://www.miniinthebox.com/it/ssc-p7-c-bin-emettitore-portato-con-base-21-millimetri-dissipatore-di-calore-3-6v-3-7v_p219498.html ) la tensione in entrata deve essere 3,6/3,7v ... quindi non sarebbe quello il problema ( si rifà un impianto come quello del faro posteriore) al limite lo si fa comodo comodo nel vano del carburatore e si portano i cavi al volante( un po scomodo ma sicuramente meno ingombrante) per l'aria ho pensato a dei buchi nel faro... cosi nell'andare entra aria e si raffredda... il problema però sarebbe quello di eventuale acqua... accidenti è un bel problema!

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No, il punto non è se l' impianto elettrico sia originale o meno, il punto è che l' impianto di una vespa 50 è "non regolato", non è dotato di un regolatore di tensione, quindi NOMINALMENTE produce 6 V AC, di fatto più acceleri, più alta è la tensione in uscita dall' impianto, la quale tensione ai massimi regimi può arrivare a 9 V AC - 10 V AC (a cui <seguono> i corrispondenti valori di tensione di picco).

 

 

Lo puoi introdurre, ma ho proprio paura che l' argomento rimanga QUI :mrgreen:

C'è il problema di come dissipare il calore prodotto da P7 o da qualsiasi altro LED di potenze polarizzato per dare 7-10-12-14 W (bisognerebbe costruire un idoneo dissipatore ad hoc con un tornio), inoltre c’è l’ ulteriore problema di come focalizzare il fascio emesso da un P7 che sta dentro una parabola costruita per una lampadina ad incandescenza ad emissione puntiforme: forse un po’ troppo per dei <privati> che non dispongono di attrezzature e strumenti per venire a capo di un progetto del genere.

 

Per focalizzare il fascio luminoso si dovrebbe eliminare la parabola (lasciando il vetro anteriore) è installare una lente apposita tipo questa SEOUL Power Optik 15° by LED-TECH.de, per dissipare il calore ingegnandosi un po' si dovrebbe riuscire ad installare un dissipatore (magari ventilato) al interno del faro.

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Per focalizzare il fascio luminoso si dovrebbe eliminare la parabola (lasciando il vetro anteriore) è installare una lente apposita tipo questa SEOUL Power Optik 15* by LED-TECH.de, per dissipare il calore ingegnandosi un po' si dovrebbe riuscire ad installare un dissipatore (magari ventilato) al interno del faro.

Ottima la segnalazione della lente di focalizzazione!

Rispetto allo schizzo di renny17, ho "paura" di fargli notare che insieme alle staffe deve prevedere un meccanismo con doppia possibilità di regolazione di angoli (alzo e brandeggio) dell' <insieme> P7/lente/dissipatore.

Inoltre con il P7 parliamo di una polarizzazione a 3.6 V con 2.8 A (a parte il driver che non è proprio banalissimo dovendo erogare 2.8 A, per cui dobbiamo orientarci su un integrato che cacci fuori almeno 5 A ma si trova) che porta ilnostroP7 ad assorbire 10 W :orrore: che dobbiamo dissipare.

Chi ha voglia di cimentarsi con il progetto deve divertirsi a cercare (e trovare!!!) un dissipatore per P7 idoneo a dissipare 10 W.

Poi,senza offesa, non ci pensare neanche a fare fori nella parabola!!!!! :orrore:

La dissipazione può essere passiva ma con dissipatore tutto-metallico.

Sicuramente non è banale montare il P7/lente/dissipatore su una base metallica che possa essere alzata e brandeggiata (anche tramite viti accessibili da dentro la sede del faro,tanto una volta regolato non è che stai a smanettarci ogni 2 per 3.

La cosa è tecnologicamente fattibile ma ancora nessuno ha prodotto una "lampadina" del genere.

Per la mia bici pochi mesi fa ho comprato un a faro anteriore da 1400 lm, "distribuiti" in 250 lm cadauno su 2 faretti laterali che illuminano subito davanti e lateralmente e 900 lm su un faretto centrale che illumina lontano.

L' accrocco "faro anteriore" della mia bici è un blocco di alluminio in cui sono ricavate le sede per i rispettivi LED e la dissipazione è demandata alla struttura in alluminio.

Nella "peggiore" delle ipotesi si compra un faretto da 900 lm da bici e lo si installa tout court dentro al faro del 50 avendo cura di installarlo su una piastra metallica che possa essere regolata in alzo e brandeggio.

Il faro anteriore a LED (P7 o altro) non è facile da trovare in commercio poiché chi lo vendesse, lo DEVE vendere omologato, e l' omologazione costa.

Ho appena visto su eBay:per 40÷45 € si trovano faretti da bici da 900 lm ma che necessitano di alimentazione a 8.4 V,tensione impossibile da raggiungere tramite ponti/condensatori/regolatori di tensione: per una vespa 50 con impianto a 6 V AC si risolve il problema della tensione di alimentazione interponendo un circuito DC-DC power converter che prende tensione continua da 6 V CC e la porta "in alto a piacere", per esempio a 12 V CC e poi si monta un regolatore di tensione a 12 V 5 A (non banale ma si trova, l' LM1084 è uno di questi).

Per chi volesse fare un lavoro del genere (P7 in un faro di un 50), deve sgobbare parecchio.

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appena finisco la vespa, faccio le foto per la fmi e poi vedo di fare il faro posteriore a led con i superflux e vedo se davanti riesco a realizzare qualcosa con il p7

 

e questo? http://www.ebay.it/itm/KIT-LED-SEOUL-P7-LENTE-DRIVER-LED-900LUMEN-VERIFICATI-/120813856315?pt=Led_e_Neon&hash=item1c2111263b :D

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Ottima la segnalazione della lente di focalizzazione!

Rispetto allo schizzo di renny17, ho "paura" di fargli notare che insieme alle staffe deve prevedere un meccanismo con doppia possibilità di regolazione di angoli (alzo e brandeggio) dell' <insieme> P7/lente/dissipatore.

Inoltre con il P7 parliamo di una polarizzazione a 3.6 V con 2.8 A (a parte il driver che non è proprio banalissimo dovendo erogare 2.8 A, per cui dobbiamo orientarci su un integrato che cacci fuori almeno 5 A ma si trova) che porta ilnostroP7 ad assorbire 10 W :orrore: che dobbiamo dissipare.

Chi ha voglia di cimentarsi con il progetto deve divertirsi a cercare (e trovare!!!) un dissipatore per P7 idoneo a dissipare 10 W.

Poi,senza offesa, non ci pensare neanche a fare fori nella parabola!!!!! :orrore:

La dissipazione può essere passiva ma con dissipatore tutto-metallico.

Sicuramente non è banale montare il P7/lente/dissipatore su una base metallica che possa essere alzata e brandeggiata (anche tramite viti accessibili da dentro la sede del faro,tanto una volta regolato non è che stai a smanettarci ogni 2 per 3.

La cosa è tecnologicamente fattibile ma ancora nessuno ha prodotto una "lampadina" del genere.

Per la mia bici pochi mesi fa ho comprato un a faro anteriore da 1400 lm, "distribuiti" in 250 lm cadauno su 2 faretti laterali che illuminano subito davanti e lateralmente e 900 lm su un faretto centrale che illumina lontano.

L' accrocco "faro anteriore" della mia bici è un blocco di alluminio in cui sono ricavate le sede per i rispettivi LED e la dissipazione è demandata alla struttura in alluminio.

Nella "peggiore" delle ipotesi si compra un faretto da 900 lm da bici e lo si installa tout court dentro al faro del 50 avendo cura di installarlo su una piastra metallica che possa essere regolata in alzo e brandeggio.

Il faro anteriore a LED (P7 o altro) non è facile da trovare in commercio poiché chi lo vendesse, lo DEVE vendere omologato, e l' omologazione costa.

Ho appena visto su eBay:per 40÷45 € si trovano faretti da bici da 900 lm ma che necessitano di alimentazione a 8.4 V,tensione impossibile da raggiungere tramite ponti/condensatori/regolatori di tensione: per una vespa 50 con impianto a 6 V AC si risolve il problema della tensione di alimentazione interponendo un circuito DC-DC power converter che prende tensione continua da 6 V CC e la porta "in alto a piacere", per esempio a 12 V CC e poi si monta un regolatore di tensione a 12 V 5 A (non banale ma si trova, l' LM1084 è uno di questi).

Per chi volesse fare un lavoro del genere (P7 in un faro di un 50), deve sgobbare parecchio.

 

mi sono messo in testa sta cosa ora... voglio provarci... il link che ha messo arinaldi94l'avevo trovato anke io su ebay... puoi spiegarci cos'è il driver?

 

quindi se ho capito dovrei in pratica trovare/fabbricare un pezzo di alluminio su cui installare il led .... una cosa come hai fatto tu x la freccie che hai postato tu qui sopra! solo piu grande giusto?!

poi x le aste dovrei cercare di posizionar il blocco LED/lente/dissipatore al cento del vetro vel faro.. poi comunque sotto il faro c'è una aletta x regolare il faro secondo l'asse verticale! :lol:

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