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rivalita' vespe lambrette nei raduni


peppe90vespista
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c'e' ancora rivalita' tra vespisti e lambrettisti secondo voi?  

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  1. 1. c'e' ancora rivalita' tra vespisti e lambrettisti secondo voi?



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Fa no il...ganassa Felix :Lol_5::Lol_5::risata::risata: quelle Lambra le ho passate anch'io con Baganedda e mi e' sembrato di sparare sulla Croce Rossa :risata::risata::risata: Piuttosto,mi sono divertito a sfottere quello squadrone di romagnoli,ma anche li non c'e' stata storia.:Lol_5::Lol_5::Lol_5:

 

Caro Emanuele alla sera presso l'albergo dove eravamo alloggiati a Scalea i lambrettisti mi sono venuti a cercare complimentandosi per il mio mezzo che come ben sai è un 177 POLINI in ghisa cors 57 e non un pinascone corsa 60,

Che ha 50 cc scarsi in più...ma che sulla piana di VIBO non ha staccato nessuno del gruppo....e 2

Voglio ricordare che fra loro c'erano anche due px elaborati di tutto rispetto con due configurazioni sperimentali per confrontare affidabilità e consumi e francamente il gruppetto non mi sembrava di sprovveduti, ho avuto modo di parlare con loro fino alle 2 e 30 e ti posso dire che avevano grande esperienza.. in velocità massima le lambrette sicuramente ci avrebberto rifilato almeno una ventina di km di differenza, sappi che hanno tirato in quel tratto che comunque era anche da manico oltre che da motore e comunque più idoneo all'agilità che alla velocità di punta

La prossima tre mari verrà da me affrontata con spirito diverso questa è stata per me solo la prima.

Anche se IVANO ha il Manubrio storto ed ha evidenziato una serie di problemini anche gravi al cambio che a me francamente hanno fatto ridere mi ha permesso di finire il giro alla faccia dei troppi che gufavano miseramente.... confidando in una sicura rottura del mio motore esostenedo che il mio era un motore da sparo e che si sarebbe rotto di li a poco senza farmi finire il giro.

Be dopo la tre mari con lo stesso motore sto ancora girando oggi con quasi 10000 Km all'attivo

Volumexit che se ne sta zitto zitto ridendosela della grossa perche lo conosco troppo bene........

sa esattamente come va , cosa consuma , cosa ho fatto e cosa farò per il prossimo motore e si ricoreda benissimo che mediamente consumavo addirittura circa il 20 % in meno di lui .

 

CIAO :boxing::boxing::boxing::boxing::boxing:

 

P.S o sei Vespa , o sei Lambretta il resto e sana competizione

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MODERATOR
dei troppi che gufavano

 

 

 

Presente:Lol_5::Lol_5::Lol_5::Lol_5::Lol_5:

 

:ciao:

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Caro Emanuele alla sera presso l'albergo dove eravamo alloggiati a Scalea i lambrettisti mi sono venuti a cercare complimentandosi per il mio mezzo che come ben sai è un 177 POLINI in ghisa cors 57 e non un pinascone corsa 60,

Che ha 50 cc scarsi in più...ma che sulla piana di VIBO non ha staccato nessuno del gruppo....e 2

Voglio ricordare che fra loro c'erano anche due px elaborati di tutto rispetto con due configurazioni sperimentali per confrontare affidabilità e consumi e francamente il gruppetto non mi sembrava di sprovveduti, ho avuto modo di parlare con loro fino alle 2 e 30 e ti posso dire che avevano grande esperienza.. in velocità massima le lambrette sicuramente ci avrebberto rifilato almeno una ventina di km di differenza, sappi che hanno tirato in quel tratto che comunque era anche da manico oltre che da motore e comunque più idoneo all'agilità che alla velocità di punta

La prossima tre mari verrà da me affrontata con spirito diverso questa è stata per me solo la prima.

Anche se IVANO ha il Manubrio storto ed ha evidenziato una serie di problemini anche gravi al cambio che a me francamente hanno fatto ridere mi ha permesso di finire il giro alla faccia dei troppi che gufavano miseramente.... confidando in una sicura rottura del mio motore esostenedo che il mio era un motore da sparo e che si sarebbe rotto di li a poco senza farmi finire il giro.

Be dopo la tre mari con lo stesso motore sto ancora girando oggi con quasi 10000 Km all'attivo

Volumexit che se ne sta zitto zitto ridendosela della grossa perche lo conosco troppo bene........

sa esattamente come va , cosa consuma , cosa ho fatto e cosa farò per il prossimo motore e si ricoreda benissimo che mediamente consumavo addirittura circa il 20 % in meno di lui .

 

CIAO :boxing::boxing::boxing::boxing::boxing:

 

P.S o sei Vespa , o sei Lambretta il resto e sana competizione

 

Felix,quei lambrettisti li conosco dal 2005,anno della prima 3Mari.Conosco il loro valore umano e tecnico e so anche che non si ingarellano mai.Quest'anno,nonostante GianniHood me l'avesse ricordato il loro non accettare sfide,ho risalito la colonna delle squadre con l'intenzione di...giocare un po' con qualcuno e in effetti,i lambrettisti non hanno raccolto.Questo volevo dire con lo "Sparare sulla C.R.I.;-):mavieni::ok:Continuando,ho trovato,lungo il percorso,chi e' stato al gioco e anche quelli che hanno fatto...finta di niente.:nono: Sinceramente non ricordo il particolare della piana di Vibo,ma ricordo bene le parole che dicesti ad un comune amico all'arrivo della tappa siciliana,dove sfottendoci ad entrambi,parlando dei nostri motori tu gli ricordasti quei...circa 50cc in piu',facendo capire che non era il caso di...giocare fra noi.:mavieni::mavieni::ok:Con questo,apro e chiudo la parentesi sfide fra di noi fatte preventivamente,altrimenti daremo ragione a Gabriele quando ci consiglia di portarci appresso il...metro.La 3Mari la capisce solo chi l'ha fatta per poterne apprezzare la giostra di sentimenti che puo' suscitare...o sbaglio Felix? :Lol_5:

 

Ciao Ganasson :mrgreen::mrgreen::mrgreen::ciao::ciao::ciao:

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Senti maaaaa...mica avrai la coda di paglia per il pipino, vero?:Lol_5::Lol_5::Lol_5::oops::Lol_5::Lol_5:

 

Io stavo, evidentemente scherzando, e non mi riferivo a te espressamente, ma a tutti, in generale, che contribuiamo a questo post "bagordi e balordi ai raduni" con le nostre scorribande, che inevitabilmente mi fanno pensare ad una chiaccherata da spogliatoio, nel fare a gara per chi ce l'ha più lungo..

 

Stai calmo..che stavo scherzando, ok?;-)

 

Comunque la storia del TMAX è vera..

 

circa due anni fa andavo al lavoro, ma ero in ritardo. Indi per cui, sullo stradone due corsie che attraversa la città adottai una guida.."sportiveggiante"..

Ad un semaforo rosso mi fermo, e dopo pochi secondi mi si affianca un tale (dall'aspetto poco simpatico) e mi fa, guardando la mia Gianna "EHI, ci giochiamo i libretti??" dando una pacca sulla sua tinozza ruotata..

 

io di tutta risposta, mi calo la sciarpa dalla bocca e gli faccio, con la faccia più da :ciapet: che mi sia venuta : "mi prendi per il c...o?, dai che non ho mica tempo per ste baggianate"

Semaforo verde e via a Gass spalancato, con il tipo che c'era rimasto di m....

 

:mrgreen::ciao:

 

Gabri,rimetto volentieri online,l'articolo di un mio amico giornalista,molto bravo a mettere su carta quello che ognuno dei Tremaristi prova in quei giorni.Il...misurarselo,alla 3Mari,e' una minima porzione della quantita' e qualita' di emozioni che...abbeverano e soddisfano lo spirito del partecipante.Spero che,alla fine della lettura,ne converrai sulla diversita' del misurarselo,invece....ad un semaforo.:Lol_5::Lol_5:

 

 

Diario di bordo

 

“Peccato...”. Seduto su una panchina di questa piazza di Bisignano, con le mani intrecciate dietro la testa come chi osserva con soddisfazione la propria impresa, non ho il tempo di godermela che la nostalgia già si fa strada: “Peccato…”. E più la piazza va riempiendosi di voci, di rumori, e di colori, più quelle sensazioni che hanno segnato gli ultimi tre giorni sembrano allontanarsi. Mi ritrovo così a ripercorrere volti e strade, cercando di fissare nomi e paesaggi, in un tempo sospeso e ovattato che riprende a scorrere quando è ormai sera, e quella piazza è diventata la festa di tutti. Intorno, le vespe sui loro cavalletti ancora cariche di borse, coccolate protagoniste di un raid diverso da tanti altri: la Tre Mari, rievocazione di una gara entrata nel mito, e tornata dopo un’assenza lunga 40 anni, si è appena conclusa. Sorrisi, pacche, sfottò che rimbalzano da un capannello all’altro in un’atmosfera rilassata e complice, e in un attimo capisci che è tutto qui. È il popolo della Vespa, con quel modo così particolare di stare insieme, di fare gruppo, che incarna un mito al cui fascino è difficile resistere, e che infatti da oggi ha un nuovo adepto. Arrivato alla partenza di Bari con una vespa presa in prestito, e un approccio decisamente approssimativo, graziato solo dalla benevolenza che la metereologia riserva agli iniziati, e sospinto dalla pazienza di Emanuele, mio prezioso compagno di squadra, sono qui a farmi risucchiare da progetti di nuove partenze, e soprattutto, intenzionato ad acquistare, a qualunque costo, una vecchia Vespa. E intanto, pensando per un attimo alla distanza che mi separa dal 1961, anno di nascita mio e, mi dicono, della Vespa 160GL, vado ripetendomi che in fondo non è mai troppo tardi per la prima vespa; del resto, basta cercare con lo sguardo in quella piccola folla Angelo, per sentirsi immediatamente rassicurati. Angelo Barillari, del Vespa Club Catanzaro, 40 dei suoi 71 anni passati a fare il capo officina Piaggio, uno che della Vespa conosce ogni minimo segreto, e che restituisce al raid quella dimensione di altri tempi, fatta di olio che annerisce le mani, e lenta pazienza: seconda tappa, quella che in 320km porta da Leporano a Bisignano, e Angelo meraviglia tutti, chinato al ciglio della strada con le mani nelle viscere della vespa, tirarne fuori il pistone ribelle, e rimontarla poi pezzo per pezzo, ripartendo con una scrollatina di pedale, come fosse la cosa più normale del mondo. E certo quella di Angelo e della sua squadra di sessantenni, testimoni di una passione che non conosce età, e che li ha portati a percorrere insieme le strade della Grecia e del Portogallo, non è che una delle tante storie che ci hanno accompagnato in questa indimenticabile tre giorni. Storie di piccole e grandi sfide, attraverso le quali tentare di cogliere il senso della partecipazione ad un raid nato con altre valenze sociali nell’ormai lontanissimo 1953. Già al briefing della sera che precede la partenza, nella sede del Vespa Club di Bari, ho la prima sorpresa: nel guardarmi intorno, cercando di farmi un’idea di quelli che saranno i miei compagni di strada, non incrocio che un solo volto di donna. È Aurora, del Vespa Club Lecce, che nell’atmosfera scherzosa della cena troverà poi il modo di ironizzare su questa sua seconda luna di miele con 70 uomini. Lei e Gino sono sposati da neanche un mese, appena tornati da una settimana trascorsa sulle spiagge dell’Egitto proprio per poter partecipare a questa prima storica riedizione della Tre Mari. A dire il vero, avrebbe dovuto esserci anche Elena insieme a Luigi “baffone”, chiamato così per via del nickname usato in Internet, partiti da Firenze, ma che un incidente nella notte ha fermati ad Ancona. Niente di particolarmente grave, si dice al mattino in un clima di apprensione e di telefonate, ma che senza dubbio toglie al rito ufficiale della partenza qualcosa della sua euforia. Si parte a distanza di cinque minuti dalla squadra che precede, e i primi a partire sono quelli con la Lambretta, la cui presenza in un raid di sole vespe riaccende antiche rivalità mai del tutto sopite. Marco detto “il Minghetti”, Thomas, Maicol, e Martin “Sticky” Round, giornalista e fotografo free lance premiato poi per lo scooter più originale, oltre ad essere probabilmente i più bravi rianimatori di lambrette d’Italia, sono un gruppo di amici che sembra uscito da un film come Radiofreccia. Ragazzi dalla goliardia inesauribile e contagiosa, che da anni vivono questi appuntamenti on the road come una dimensione irrinunciabile del loro stesso modo di essere, sintesi più che mai felice dello spirito romagnolo, mescolato ad uno stile di stampo anglosassone. Dal 1989, anno in cui sono ripresi da Strasburgo gli Eurolambre, i raduni dedicati alle Lambrette, fino all’ultimo del 2003 all’isola di Man, gli angloromagnoli di Forlimpopoli hanno viaggiato così per tutta l’Europa, senza mai rinunciare al rito sacro dell’happy hour, e già sono in preparativi per il raduno di quest’anno all’isola di White, come raccontano entusiasti durante la cena al termine della prima giornata di viaggio. Una tappa di 340km., da Bari a Leporano, attraverso un percorso di scoperta che fa quasi il periplo della Puglia, fatto di paesaggi dalla bellezza primordiale, e di città come Locorotondo, Lecce, Otranto, Galatina, i cui nomi bastano da soli ad evocare suggestioni senza tempo. E proprio a Lecce, inimitabile armonia di romanico e barocco, facciamo tappa per il timbro di controllo da Bardicchia, che a dispetto di una sede piuttosto anonima, scopro essere il più antico concessionario d’Italia della Vespa. Non solo, ma come mi racconta Gianni, presidente del Vespa Club Lecce, l’ormai ottantenne Bardicchia è uno dei veterani della Tre Mari, tra i partecipanti alle edizioni del 1953, ’54 e ’55. E a dire il vero, non è l’unico, di veterano. A vegliare su tutti noi a bordo del “carro scopa”, insieme all’instancabile Maurizio, presidente del Vespa Club Bari, e uno degli artefici della rinascita di questo raid, c’è Nicola Viola, premiato nell’edizione del 1954 come vespista più giovane; addirittura, come ricorda con una punta di nostalgia, non aveva ancora compiuto i 18 anni, tanto che per partecipare “costrinse” sua madre ad un atto notarile. Ed è proprio Nicola a passare il testimone al più giovane di questa riedizione, Giuseppe De Pasquale, 18 anni, che viene premiato all’arrivo di Leporano prima di ripartire per la seconda tappa, quella calabrese, che stupisce tutti per la varietà dei paesaggi. Dallo Ionio cristallino di Trebisacce, su per i tornanti del Pollino, e ancora su, fino ai 1000mt. del Valico della Crocetta, per poi scendere sul Tirreno di Paola, ultimo dei “tre mari”, e risalire infine verso Bisignano. Una tappa guidatissima, che accende quel pizzico di agonismo che è il pepe di certi dileggi della sera a tavola, e che costringe l’ultimo arrivato a mandare giù, come penitenza, uno dei famigerati peperoncini calabresi. Nicola, Angelo, Aurora, il Minghetti, e poi ancora Mauro, con le sue ferite ancora fresche che raccontano più di tanti trofei, Manuel, Beppe, nostro compagno di squadra acquisito; nomi e storie che scorrono nella memoria mentre sono seduto su questa panchina, e che rimarranno come i tanti volti di questo raid, insieme ai sorrisi di curiosità e di simpatia che hanno accolto ovunque il nostro passaggio. E forse, questa nostalgia che mi prende allo stomaco, è il segno di un qualcosa che l’andare di questi giorni ha risvegliato, una voglia di essere in viaggio assai diversa/lontana dall’ossessione di arrivare. Intanto, però, c’è ancora questa notte, con il tempo per qualche scampolo di goliardia, e per l’emozione di dormire in un convento del 1200, sempre che per padre Nilo, o per gli altri quattro frati non sia troppo tardi per sentire la campanella, e venire ad aprirci.

 

Attilio Lauria

(Mediterraneo e Dintorni, numero di Luglio 2005)

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Felix,quei lambrettisti li conosco dal 2005,anno della prima 3Mari.Conosco il loro valore umano e tecnico e so anche che non si ingarellano mai.Quest'anno,nonostante GianniHood me l'avesse ricordato il loro non accettare sfide,ho risalito la colonna delle squadre con l'intenzione di...giocare un po' con qualcuno e in effetti,i lambrettisti non hanno raccolto.Questo volevo dire con lo "Sparare sulla C.R.I.;-):mavieni::ok:Continuando,ho trovato,lungo il percorso,chi e' stato al gioco e anche quelli che hanno fatto...finta di niente.:nono: Sinceramente non ricordo il particolare della piana di Vibo,ma ricordo bene le parole che dicesti ad un comune amico all'arrivo della tappa siciliana,dove sfottendoci ad entrambi,parlando dei nostri motori tu gli ricordasti quei...circa 50cc in piu',facendo capire che non era il caso di...giocare fra noi.:mavieni::mavieni::ok:Con questo,apro e chiudo la parentesi sfide fra di noi fatte preventivamente,altrimenti daremo ragione a Gabriele quando ci consiglia di portarci appresso il...metro.La 3Mari la capisce solo chi l'ha fatta per poterne apprezzare la giostra di sentimenti che puo' suscitare...o sbaglio Felix? :Lol_5:

 

Ciao Ganasson :mrgreen::mrgreen::mrgreen::ciao::ciao::ciao:

 

Condivido pienamente, la tre mari la capisce solo chi la fa.

Ci vediamo probabilmente al VRraduno.....

Se la moglie firma il permessino.:mogli::mogli::mogli:

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Felix,quei lambrettisti li conosco dal 2005,anno della prima 3Mari.Conosco il loro valore umano e tecnico e so anche che non si ingarellano mai.Quest'anno,nonostante GianniHood me l'avesse ricordato il loro non accettare sfide,ho risalito la colonna delle squadre con l'intenzione di...giocare un po' con qualcuno e in effetti,i lambrettisti non hanno raccolto.Questo volevo dire con lo "Sparare sulla C.R.I.;-):mavieni::ok:Continuando,ho trovato,lungo il percorso,chi e' stato al gioco e anche quelli che hanno fatto...finta di niente.:nono: Sinceramente non ricordo il particolare della piana di Vibo,ma ricordo bene le parole che dicesti ad un comune amico all'arrivo della tappa siciliana,dove sfottendoci ad entrambi,parlando dei nostri motori tu gli ricordasti quei...circa 50cc in piu',facendo capire che non era il caso di...giocare fra noi.:mavieni::mavieni::ok:Con questo,apro e chiudo la parentesi sfide fra di noi fatte preventivamente,altrimenti daremo ragione a Gabriele quando ci consiglia di portarci appresso il...metro.La 3Mari la capisce solo chi l'ha fatta per poterne apprezzare la giostra di sentimenti che puo' suscitare...o sbaglio Felix? :Lol_5:

 

Ciao Ganasson :mrgreen::mrgreen::mrgreen::ciao::ciao::ciao:

 

:mrgreen::mrgreen:

 

Gabri,rimetto volentieri online,l'articolo di un mio amico giornalista,molto bravo a mettere su carta quello che ognuno dei Tremaristi prova in quei giorni.Il...misurarselo,alla 3Mari,e' una minima porzione della quantita' e qualita' di emozioni che...abbeverano e soddisfano lo spirito del partecipante.Spero che,alla fine della lettura,ne converrai sulla diversita' del misurarselo,invece....ad un semaforo.:Lol_5::Lol_5:

 

 

Diario di bordo

 

“Peccato...”. Seduto su una panchina di questa piazza di Bisignano, con le mani intrecciate dietro la testa come chi osserva con soddisfazione la propria impresa, non ho il tempo di godermela che la nostalgia già si fa strada: “Peccato…”. E più la piazza va riempiendosi di voci, di rumori, e di colori, più quelle sensazioni che hanno segnato gli ultimi tre giorni sembrano allontanarsi. Mi ritrovo così a ripercorrere volti e strade, cercando di fissare nomi e paesaggi, in un tempo sospeso e ovattato che riprende a scorrere quando è ormai sera, e quella piazza è diventata la festa di tutti. Intorno, le vespe sui loro cavalletti ancora cariche di borse, coccolate protagoniste di un raid diverso da tanti altri: la Tre Mari, rievocazione di una gara entrata nel mito, e tornata dopo un’assenza lunga 40 anni, si è appena conclusa. Sorrisi, pacche, sfottò che rimbalzano da un capannello all’altro in un’atmosfera rilassata e complice, e in un attimo capisci che è tutto qui. È il popolo della Vespa, con quel modo così particolare di stare insieme, di fare gruppo, che incarna un mito al cui fascino è difficile resistere, e che infatti da oggi ha un nuovo adepto. Arrivato alla partenza di Bari con una vespa presa in prestito, e un approccio decisamente approssimativo, graziato solo dalla benevolenza che la metereologia riserva agli iniziati, e sospinto dalla pazienza di Emanuele, mio prezioso compagno di squadra, sono qui a farmi risucchiare da progetti di nuove partenze, e soprattutto, intenzionato ad acquistare, a qualunque costo, una vecchia Vespa. E intanto, pensando per un attimo alla distanza che mi separa dal 1961, anno di nascita mio e, mi dicono, della Vespa 160GL, vado ripetendomi che in fondo non è mai troppo tardi per la prima vespa; del resto, basta cercare con lo sguardo in quella piccola folla Angelo, per sentirsi immediatamente rassicurati. Angelo Barillari, del Vespa Club Catanzaro, 40 dei suoi 71 anni passati a fare il capo officina Piaggio, uno che della Vespa conosce ogni minimo segreto, e che restituisce al raid quella dimensione di altri tempi, fatta di olio che annerisce le mani, e lenta pazienza: seconda tappa, quella che in 320km porta da Leporano a Bisignano, e Angelo meraviglia tutti, chinato al ciglio della strada con le mani nelle viscere della vespa, tirarne fuori il pistone ribelle, e rimontarla poi pezzo per pezzo, ripartendo con una scrollatina di pedale, come fosse la cosa più normale del mondo. E certo quella di Angelo e della sua squadra di sessantenni, testimoni di una passione che non conosce età, e che li ha portati a percorrere insieme le strade della Grecia e del Portogallo, non è che una delle tante storie che ci hanno accompagnato in questa indimenticabile tre giorni. Storie di piccole e grandi sfide, attraverso le quali tentare di cogliere il senso della partecipazione ad un raid nato con altre valenze sociali nell’ormai lontanissimo 1953. Già al briefing della sera che precede la partenza, nella sede del Vespa Club di Bari, ho la prima sorpresa: nel guardarmi intorno, cercando di farmi un’idea di quelli che saranno i miei compagni di strada, non incrocio che un solo volto di donna. È Aurora, del Vespa Club Lecce, che nell’atmosfera scherzosa della cena troverà poi il modo di ironizzare su questa sua seconda luna di miele con 70 uomini. Lei e Gino sono sposati da neanche un mese, appena tornati da una settimana trascorsa sulle spiagge dell’Egitto proprio per poter partecipare a questa prima storica riedizione della Tre Mari. A dire il vero, avrebbe dovuto esserci anche Elena insieme a Luigi “baffone”, chiamato così per via del nickname usato in Internet, partiti da Firenze, ma che un incidente nella notte ha fermati ad Ancona. Niente di particolarmente grave, si dice al mattino in un clima di apprensione e di telefonate, ma che senza dubbio toglie al rito ufficiale della partenza qualcosa della sua euforia. Si parte a distanza di cinque minuti dalla squadra che precede, e i primi a partire sono quelli con la Lambretta, la cui presenza in un raid di sole vespe riaccende antiche rivalità mai del tutto sopite. Marco detto “il Minghetti”, Thomas, Maicol, e Martin “Sticky” Round, giornalista e fotografo free lance premiato poi per lo scooter più originale, oltre ad essere probabilmente i più bravi rianimatori di lambrette d’Italia, sono un gruppo di amici che sembra uscito da un film come Radiofreccia. Ragazzi dalla goliardia inesauribile e contagiosa, che da anni vivono questi appuntamenti on the road come una dimensione irrinunciabile del loro stesso modo di essere, sintesi più che mai felice dello spirito romagnolo, mescolato ad uno stile di stampo anglosassone. Dal 1989, anno in cui sono ripresi da Strasburgo gli Eurolambre, i raduni dedicati alle Lambrette, fino all’ultimo del 2003 all’isola di Man, gli angloromagnoli di Forlimpopoli hanno viaggiato così per tutta l’Europa, senza mai rinunciare al rito sacro dell’happy hour, e già sono in preparativi per il raduno di quest’anno all’isola di White, come raccontano entusiasti durante la cena al termine della prima giornata di viaggio. Una tappa di 340km., da Bari a Leporano, attraverso un percorso di scoperta che fa quasi il periplo della Puglia, fatto di paesaggi dalla bellezza primordiale, e di città come Locorotondo, Lecce, Otranto, Galatina, i cui nomi bastano da soli ad evocare suggestioni senza tempo. E proprio a Lecce, inimitabile armonia di romanico e barocco, facciamo tappa per il timbro di controllo da Bardicchia, che a dispetto di una sede piuttosto anonima, scopro essere il più antico concessionario d’Italia della Vespa. Non solo, ma come mi racconta Gianni, presidente del Vespa Club Lecce, l’ormai ottantenne Bardicchia è uno dei veterani della Tre Mari, tra i partecipanti alle edizioni del 1953, ’54 e ’55. E a dire il vero, non è l’unico, di veterano. A vegliare su tutti noi a bordo del “carro scopa”, insieme all’instancabile Maurizio, presidente del Vespa Club Bari, e uno degli artefici della rinascita di questo raid, c’è Nicola Viola, premiato nell’edizione del 1954 come vespista più giovane; addirittura, come ricorda con una punta di nostalgia, non aveva ancora compiuto i 18 anni, tanto che per partecipare “costrinse” sua madre ad un atto notarile. Ed è proprio Nicola a passare il testimone al più giovane di questa riedizione, Giuseppe De Pasquale, 18 anni, che viene premiato all’arrivo di Leporano prima di ripartire per la seconda tappa, quella calabrese, che stupisce tutti per la varietà dei paesaggi. Dallo Ionio cristallino di Trebisacce, su per i tornanti del Pollino, e ancora su, fino ai 1000mt. del Valico della Crocetta, per poi scendere sul Tirreno di Paola, ultimo dei “tre mari”, e risalire infine verso Bisignano. Una tappa guidatissima, che accende quel pizzico di agonismo che è il pepe di certi dileggi della sera a tavola, e che costringe l’ultimo arrivato a mandare giù, come penitenza, uno dei famigerati peperoncini calabresi. Nicola, Angelo, Aurora, il Minghetti, e poi ancora Mauro, con le sue ferite ancora fresche che raccontano più di tanti trofei, Manuel, Beppe, nostro compagno di squadra acquisito; nomi e storie che scorrono nella memoria mentre sono seduto su questa panchina, e che rimarranno come i tanti volti di questo raid, insieme ai sorrisi di curiosità e di simpatia che hanno accolto ovunque il nostro passaggio. E forse, questa nostalgia che mi prende allo stomaco, è il segno di un qualcosa che l’andare di questi giorni ha risvegliato, una voglia di essere in viaggio assai diversa/lontana dall’ossessione di arrivare. Intanto, però, c’è ancora questa notte, con il tempo per qualche scampolo di goliardia, e per l’emozione di dormire in un convento del 1200, sempre che per padre Nilo, o per gli altri quattro frati non sia troppo tardi per sentire la campanella, e venire ad aprirci.

 

Attilio Lauria

(Mediterraneo e Dintorni, numero di Luglio 2005)

 

 

Convengo convengo..io solitamente sono poco avezzo all'ingarellamento, tanto meno al semaforo, e da li la mia "colorita" risposta al tipo del TMAX..

 

Comunque, stavo scherzando sul misurarselo, e non era riferito a nessuno in particolare, ne alla 3 mari, era riferito a tutti, dato che si cominciava a tirare fuori i vecchi episodi..;-)

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L'ingarellamento fa parte della personalità di una persona....

Francamente non piace neppure a me più di tanto vista l'età ed i rischi che si corrono, la cosa che invece mi intriga è in confronto sportivo fra due mezzi, dico sportivo perchè se di comune accordo si comparano le prestazioni di due mezzi e dopo si discute amichevolmente davanti ad un sano bicchiere di vino o di birra spesso si porta a casa qualche informazine in più ed il bagaglio tecnico si arricchisce.

Questo è il modo di confrontarmi che preferisco, in terza marcia viaggiando a circa 30 km ora accelerare tutto aperto fino al raggiungimento dei massimi giri perchè in questo modo si vede òla differenza fra il carattere dei due motori a confronto, non mi interessa chi sta davanti ma valutare sempre a che regime e come si comportano all'entrata in coppia e durante l'allungo.

In terza perchè le velocità raggiunte anche al massimo regime difficilmente superana i 100 km ora.....

 

Ciao

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Ragazzi sapete dirmi quest'anno quando si svolge la tre mari ?

Mi piacerebbe andarci e visto che devo attraversare il mare mi devo organizzare per tempo.

Però visto le vespe con motori super pompati verrò col ninja almeno non rischio di essere sverniciato di brutto:Lol_5:

ovviamente non scherzo , non vado li per fare gare:mrgreen:

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MODERATOR
Ragazzi sapete dirmi quest'anno quando si svolge la tre mari ?

Mi piacerebbe andarci e visto che devo attraversare il mare mi devo organizzare per tempo.

Però visto le vespe con motori super pompati verrò col ninja almeno non rischio di essere sverniciato di brutto:Lol_5:

ovviamente non scherzo , non vado li per fare gare:mrgreen:

 

 

date ufficiali sono 1, 2 e 3 Giugno 2012 (venerdì, sabato e domenica)

 

 

 

:ciao:

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date ufficiali sono 1, 2 e 3 Giugno 2012 (venerdì, sabato e domenica)

 

 

 

:ciao:

 

Prenota l'iscrizione per me ed aggiungi anche Alessio .......

Quest'anno abbiamo anche il furgone di alessio un ford transit nuovo di pacca, tre vespe ci stanno alla grande

:ok::ok::ok:

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