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"Era" VESPISTICA!


poeta
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bachelite.... Siem, Gpm, Veglia Borletti......

 

marchi e marche di un lontano passato, leghe di alluminio oggi obsolete eppure, di una qualità inimitabile oggigiorno!!!

 

Zincatura, brunitura, ma dico io chi mai oggi zinchrerebbe brunirebbe cromerebbe un pezzo di un qualunque metallo?!

 

Dal regno dei solfuri a quello della chimica petrolifera, dalla lamiera alla plastica.... diranno..... si recicla ed inquina forse meno, ma non me la danno a bere, e sò bene che nell'Atlantico un continente di micro particelle di plastica viaggia alla deriva ed uccide la bellezza intrinseca di cetacei che si spiaggiano...

 

ci diranno che è colpa degli ultrasuoni, dei cellulari della luna... mentendo.

 

Un tempo la ROBA non si buttava via dopo un anno o due, ma si teneva, riparava, curava e tramandava, la politica non era del reciclo ma piuttosto dell'uso... preistoria nell'era della globalizzazione, il solo parlare di qualità e durata di un prodotto equivale a una bestemmia... le cose sono fatte per essere usate, hanno un ciclo di vita medio studiato al tavolino, ed ecco che la valvola della lavatrice apre 10.000 volte e non una di più, LCD ha 20.000 ore, e un SH 60.000 Km poi si auto distrugge come una spia venuta dal freddo, che non hai mai potuto veramente amare di cui hai apprezzato la comodità, la frenata la tenuta ma mai ti saresti sognato di lucidarlo per vanto, straniero non ti appartenne in vero mai, era petrolio in forma solida, utile ma mai veramente bello....

 

Il Design anonimo un poco tondeggiante di cose sfuggenti che non graffiano, non schiaffeggiano, non colpiscono, non incuriosiscono, imbellettate di cromature lucenti e fragili come cristallo, che sfogliano ed imitano il metallo in vero assente, così come è assente la sostanza, la personalità, un mondo di gente che và in Ufficio, al Centro Commerciale, e dico non uno più che si arrampica sugli alberi!!!

 

Finiremo anche noi in quella immensa isola alla deriva, fatta di piccole parti di plastica galleggianti, che solo i satelliti vedono, e che nemmeno il mare nella sua immensità riesce a digerire!!!!

 

Epoca indigesta dunque, dove tutto viene da altri mondi, e ti vien detto che il mondo è uno, unico, uguale... ma se guardo i lunghi occhi a mandorla di Mioto capisco subito che parla un'altra lingua ha altre origini, altri credo, altre abitudini, la tollero, la rispetto, ma siamo mondi diversi come una Vespa è diversa da un SH!!!!

 

In Vespa mi piace confrontarmi, mi piace stare ore a parlare del mio motore di questo e quel modello, di questa e quella storia, sempre incredibile, ogni vespa ne ha una, anzi cento e te la racconta con ogni graffio del suo scudo, con ogni paraolio blu, nero o sconosciuto, e ti racconta avventure e disavventure quella pedana bucata o quel pontone piegato, ti racconta a forza di Snoopy colorati ed adesivi incredibili cosa era la giovinezza spensierata di giovani che avevano un solo vero obiettivo andare avanti scudi tesi verso l'avvenire!!!

 

Oggi cupi ragazzini fuggono sui loro scooters tutti uguali, sanno di non aver futuro e gli ripetono continuamente che avranno solo debiti, un contratto precario, una vita da incubo, gli parlano di pensione o perlomeno di una pensione che non avranno, seppure nemmeno hanno raggiunto il diploma, per assurdo non hanno futuro ma nel presente non gli manca nulla, il tutto è il nulla che li circonda, mancano gli abbracci nel prato di periferia e manca un caballero un Ciaoi una Special che sia libertà e mai fuga da questa....

 

Era l'"era" della Vespa, quella dei nostri padri e come direbbe Mel Brooks; " dei padri dei nostri padri e dei loro padri prima di loro", preistoria, come la bachelite (ma lo sapevate che nel 1963 nemmeno esisteva la plastica!!!), la benzina era Normale come il vivere o super come la 200cc, e normale era scambiarsi una cortesia, prestarsi per un passaggio per andare in un qualche luogo sempre amico... vi diranno "ai miei tempi si lavorava duro e c'era la fame...", non credetegli è la loro scusa per discolparsi di tanta e troppa gioia di tante e troppe opportunità di tanti e troppi regali... certo la vita era più frugale e si poteva sopravvivere senza cellulare, ma qualcuno dietro un telefono lo si trovava sempre e le batterie non si scaricavano e la segreteria non ti chiedeva mai di lasciare un messaggio alle brutte chiunque un gettone te lo regalava...

 

In strada poi... un mondo di vespe... coloratissime come i maglioni e la bella musica degli ottanta, ma prima c'era il grande rock dei settanta, ed ancor prima le ugule indimenticabili di Villa e simili... motociclisti tutti ovvio....vespisti certo... si imparava prima a scrivere poi a leggere e in fine a 14 anni ad andare in vespa era un percorso culturale... sociale... che univa, distingueva,gente come ROCCO da Kyoto dagli occhi a mandorla....venuta da oriente...

 

L'Era vespistica che negli anni 90' si affievoli, quasi scomparve, pochi ostinati, ed altri sfigati che non avevano i soldi per un Pegeout, dovettero ripiegare sulla vespa del padre,( e del padre di suo padre e dei loro padri prima di loro), vecchie vespe, quasi inutilizzabili che mai avrebbero superato la revisione biennale....

 

ma qualcuno.... qualcuno non ci stava a doversi omologare, qualcuno per rispetto non voleva proprio lasciarlo alla pressa quel mozzicone di telaio... era credo una forma di rispetto, o forse meno romanticamente l'illusione della convenienza... era lì quella preistorica Vespa, lenta come la solita tartaruga che passo passo arrivò fino alle Galapagos!!!

 

Certo i bei tempi erano finiti, nelle vetrine noni più lucenti px che strappavano sogni e promesse di promozione, che ci avrebbero portato fino al mare lucente o nella nebbia del mattino alla solita fabbrica maleodorante.... le pompe di benzina non avevano più la "miscela", i ricambi un disastro...

tutto sembrava essersi perduto, il mondo volgeva inesorabile al nuovo, omologato, incolore, indottrinato eppure perverso come le famose guerre nel nome della pace ed altre simili corbellerie...

 

Eppure... c'era chi la vespa la custodiva ancora galeotta e ben nascosta in un garage una vecchia bottega una buia cantina, quasi con vergogna e senza vero amore, ma qualcosa gli diceva che andava tenuta, come quelle vecchie foto, come quella vecchia reflex oramai obsoleta e inutilizzabile.. roba da terzo mondo.... quel terzo mondo che in vero in vespa ancora ci andava davvero e con gran godimento fregandosene dell'inquinamento e del falso progresso, lo stesso terzo mondo che oggi è il faro di riferimento per la vecchia Europa, le chiamano Economie emergenti, ma più che emergere ci sommergono ed hanno un prodotto interno che per noi con tutto il nostro progresso e benessere è solo miraggio!!!

 

La crescita, a costo certo di ingiustizia sociale, ma sarà poi vero????

 

Chissà se anche Bettinelli se lo domandava dal suo Bungalow sul mare in Vietnam quando il suo amico e troppo debitore gli prestò quella vecchissima obsoleta sgangherata vespa... eppure BETT ci sali e ci arrivò fino a Saigon per prendere il suo aereo e poi ci fece ritorno e ci girò il mondo intero, dicendo che il resto non è solo l'altrove, ma piuttosto è altro, bello, mai veramente troppo lontano.. e mentre il nuovo ci sommergeva lui a bordo del vecchio si faceva ambasciatore di un nuovo messaggio... una vecchia vespa e una chitarra sgangherata, la vita non è solo cartellino, non è solo busta paga... non è un tecnico specializzato ma anche un improbabile meccanico che ti ripara nel deserto un motore con mezzi di fortuna...

 

Dal passato... eccola tornare.... non è vero che è Intramontabile, tramontò in vero e poi risorse... come i buoni propositi, come la voglia di farcerla, e fu dura durissima restaurarla... fu difficile ricordare come eran fatte e trovare perfino chi si ricordasse nome e modello, colore ed anno!!!

 

ma da Matera vengono giù con le loro Lambrette velocissime.... ancora una volta almeno una vespa dovrà tenergli testa.... ai raduni eccoli coloratissimi e senza 24 ore tutti i grigissimi avvocati tutti gli affaticatissimi artigiani, tutti i dannatissimi impiegati! l'ingegnere illustra l'eccezionalità del progetto al fare di Ascanio ad una platea plebea che stupita vede questi vespisti venuti da lontano con stupore, e un pizzico di ammirazione...

 

Oggi... mentre passeggiavo con la mia ultima vespa, ho incontrato tante vespe, una volta ci si salutava come reduci o come superstiti, con la solita V di indice e medio, oggi è un fatto normale che al semaforo si stia almeno in tre in Vespa, una vecchia Vespa.

 

Oggi, come un tempo... forse no... ma forse la mia vespa mi porterà verso un lavoro e non verso una non pensione, forse la mia vespa mi porterà in gita e non solo a giro, forse la mia vespa costata troppa fatica sopravviverà a questa crisi, a tutta l'immondizia che viene da oriente, ai sabotaggi delle politiche comunali, a 1000 revisioni e forse... un giorno qualcuno la tirerà via come feci io dal suo angolo di dimenticanza , per rispetto o solo per ricordo, ma voglio pensare invece che sia il mezzo che ci porti tutti verso un domani migliore, magari solo appena migliore, colorato in Blu marina e Rosso Corallo o di un bel Giallo Positano e non solo grigio argento micaceo... quel domani almeno bello come il riflesso di quell'era che fu... tanti secoli fa... milioni di anni fa...

 

che si torni a parlare di epoca...

 

e di era vespistica, sì... è l'ora, si torna... anzi si ritorna... anzi si procede, sempre in gruppo, mai soli, mai i soli.... insieme, sulla nostra Vespa e guai a chi ce la tocca.... lo stile ha importanza.... la storia anche e noi non solo ricordiamo.... ma tramandiamo... il bello, l'esserci ognuno a suo modo, diversi eppure tanto uguali.... BETT avrebbe apprezzato tanta democrazia.

 

Una nuova era ci attende... esagerato chiamarla Vespistica... ma non voglio piegarmi alle politiche del disfattismo, della crisi a tutti i costi... sopravviverò... se la mia vespa sopravviverà con me, eccomi stò arrivando, dovreste sentirlo il cicalino da 6 volt... riconoscerlo, magari non lo avete mai sentito suonare eppure.... lo riconoscerete.... fa parte di Voi... anche se lo avete dimenticato, non urla non sbraita non assorda, quasi simpatico spernacchia al nuovo che lo assale e lo circonda, forte del suo.... ha conoscenza storia amore... cose perdute e rare... una missione soprattutto che lo aspetta in futuro da troppi decenni inseguito... sono certo di giungere a quella meta.... nonostante l'aumento del carburante e questi orribili specchi!

 

Fate large.... arrivo, anzi ritorno.

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MODERATOR

... non so se nel '63 non esisteva la plastica (moplen mi ricorda qualcosa), ma poco importa, importa che mi è piaciuto leggere tutto d'un fiato il tuo racconto di tempi andati e plastiche recenti: Bravo Paolo e grazie per il tuffo nei ricordi di un ragazzino di ieri :applauso:

 

 

:ciao: Gg

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  • 2 weeks later...

Letto tutto di un fiato...COMPLIMENTI!

Anche se sono solo del 1980 ho sempre avuto rimpianti per non aver vissuto gli anni che furono e che mi fanno venire in mente, come un'immagine sempre presente nel Cuore e nella mia Anima, la foto di mio Nonno "buonànima" che non c'è più ed i racconti di mio padre quando, da ragazzo, gli bastava una Lambretta rossa mezza scassata (pagata 50mila Lire e a cui dovette sostituire il carburatore, mi sembra, per 40mila) e l'Amore dell'allora fidanzata ora sua moglie e mia madre per raggiungere la felicità nel suo Paese in riva al mare...

Non sarà un caso allora se sono diventato, nonostante la comprensibile paura e divieti (finché potevano) di mia madre e mio padre, un Vespista ed un Guzzista che guarda caso è nata nel 1921...l'anno di nascita del mio dolce nonno burbero fuori ma con un gran Cuore...

Modificato da Skleros
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