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Aiuto identificazione modello Bonvicini


pencot
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Ciao a tutti,

come potrete intuire dalla foto sotto, faccio parte dei "vespisti anonimi"... e compulsivi...

il mio problema però al momento non è tanto relativo alla casa Piaggio quanto a quello che ho trovato svuotando un capanno di un parente...

La destinazione dei due mezzi era lo sfascia carrozze....secondo voi potevo non adottarli a costo 0?! :rulez:

 

Ed eccomi qua a richiedere l'aiuto del forum...

 

La prima una modesta vespa 50 s ma l'altro?!

 

Dalle mie poche ricerche effettuate e dal libretto di circolazione (si c'era anche quello insieme alla targa) risulta un BM (Bonvicini Moto) del 1957. Cilindrata 98cc, motore NSU, 4 marce ecc. ecc.

 

E fin qui non serviva un genio ma... possibile non trovare una foto in rete, un indicazione sul modello più precisa, qualche parte di ricambio per un restauro ed un ritorno a nuova vita di un pezzo di storia?!

Nessuno ha qualche info o sa darmi qualche dritta?

 

Grazie mille in anticipo a tutti!!!!

IMG-20140919-WA0000.jpg

IMG-20140919-WA0001.jpg

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BONVICINI

 

1950-70

Casa motociclistica italiana, diretta da Mario Bonvicini di Bologna. Costruisce, a partire dal 1950, motociclette a due tempi con motore Jlo di 125 e 160 cc. Dal 1953 al 1955, costruisce anche motoleggere, una 75 cc modello Lusso, con motore a quattro tempi cambio a quattro velocità; una 100 cc Gran Turismo Lusso a quattro tempi e una 250 cc due cilindri, con distribuzione ad albero a camme in testa e cambio a quattro velocità. Nel 1956 produce anche ciclomotori di 48 cc, in varie versioni, uno scooterino a due tempi, di 75 cc, una 150 cc a quattro tempi, con il cambio a quattro velocità e un furgoncino di 75 cc. Negli anni settanta produce ciclomotori tra cui lo Zebretta, il Dai Dai, il Jaguarino Turismo, Sport, Cross e Cross Special equipaggiato con motore Franco Morini, il Velocino con ruote da 10”, il Gambalesta, il Wally. Utilizzando motore Minarelli è invece, il KS 50, cinquantino da strada, con cambio a sei marce e freno anteriore a disco. Agli inizi degli anni ottanta la produzione si limita a pochi modelli, tra cui il Boy Girl Lusso, con motore Franco Morini di 50 cc, il P6 Enduro, con motore Minarelli P6 e il KS 50. Con lo stesso marchio esiste anche una motocicletta costruita da Baudo e Meldi, negli anni trenta, con motori JAP di 500 cc, cambio a tre velocità. Nel 1931, su richiesta di un cliente, viene applicato l’avviamento elettrico ad una motocicletta e certamente si tratta della prima provvista di questo dispositivo costruita in Italia.

Ti puo' interessare?

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Hai la targa, non sarebbe meglio fare una visura al PRA? Così avresti alcuni dati tecnici ed il nome commerciale della moto.

 

Ciao, Gino

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BONVICINI

 

1950-70

Casa motociclistica italiana, diretta da Mario Bonvicini di Bologna. Costruisce, a partire dal 1950, motociclette a due tempi con motore Jlo di 125 e 160 cc. Dal 1953 al 1955, costruisce anche motoleggere, una 75 cc modello Lusso, con motore a quattro tempi cambio a quattro velocità; una 100 cc Gran Turismo Lusso a quattro tempi e una 250 cc due cilindri, con distribuzione ad albero a camme in testa e cambio a quattro velocità. Nel 1956 produce anche ciclomotori di 48 cc, in varie versioni, uno scooterino a due tempi, di 75 cc, una 150 cc a quattro tempi, con il cambio a quattro velocità e un furgoncino di 75 cc. Negli anni settanta produce ciclomotori tra cui lo Zebretta, il Dai Dai, il Jaguarino Turismo, Sport, Cross e Cross Special equipaggiato con motore Franco Morini, il Velocino con ruote da 10”, il Gambalesta, il Wally. Utilizzando motore Minarelli è invece, il KS 50, cinquantino da strada, con cambio a sei marce e freno anteriore a disco. Agli inizi degli anni ottanta la produzione si limita a pochi modelli, tra cui il Boy Girl Lusso, con motore Franco Morini di 50 cc, il P6 Enduro, con motore Minarelli P6 e il KS 50. Con lo stesso marchio esiste anche una motocicletta costruita da Baudo e Meldi, negli anni trenta, con motori JAP di 500 cc, cambio a tre velocità. Nel 1931, su richiesta di un cliente, viene applicato l’avviamento elettrico ad una motocicletta e certamente si tratta della prima provvista di questo dispositivo costruita in Italia.

Ti puo' interessare?

 

Già questo è qualcosa... ti ringrazio infinitamente, ma nulla di concreto per un eventuale restauro :cry:

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Hai la targa, non sarebbe meglio fare una visura al PRA? Così avresti alcuni dati tecnici ed il nome commerciale della moto.

 

Ciao, Gino

 

Ciao Gino,

 

in effetti potrebbe essere una strada...mi attivo subito anche se ho paura di trovare pari pari ciò che trovo sul libretto...nessuna denominazione specifica del modello...

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Come suggerito da Gino, in settimana andrò a fare la visura per risolvere questo dilemma....nel frattempo ma se avessi bisogno di alcune parti di ricambio ad esempio manopole, contachilometri, parti cromatre in generale dove dovrei andare a sbattere la testa?! La ditta BM era un assemblatore e sicuramente non aveva prodotti propri...ma a chi si sarà appoggiato per i materiali per la componentistica? Oltre la memoria storica come al solito non becco niente in rete...

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Come suggerito da Gino, in settimana andrò a fare la visura per risolvere questo dilemma....nel frattempo ma se avessi bisogno di alcune parti di ricambio ad esempio manopole, contachilometri, parti cromatre in generale dove dovrei andare a sbattere la testa?! La ditta BM era un assemblatore e sicuramente non aveva prodotti propri...ma a chi si sarà appoggiato per i materiali per la componentistica? Oltre la memoria storica come al solito non becco niente in rete...

Ti suggerisco di contattare qualche responsabile del registro storico FMI, o le riviste di settore. Loro potrebbero darti qualche dritta.

 

Ciao, Gino

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Nell'attesa che i miei sforzi vengano ripagati vedi PRA e memorie locali per identificazione del modello Buonvicini, mi sono buttato per scrupolo sulla vespa...

Senza troppo indugiare l'ho battezzata come vespa special ultima serie...taroccata

Ok ha qualche problema, il copri clacson è della versione PK, vano porta oggetti...ecc ecc.

Ma sono sempre convinto che sia semplicemente stata modificata per esigenze o necessità

Per scrupolo controllo il libretto...

 

Data 1983

Numero di Telaio 721732

Marce 4

 

C'è qualcosa che non torna...

controllo meglio sul telaio e la matricola è proprio quella! Preceduta da un tremendo V5A1T

Non è possibile :shock::shock::shock:

Il faro è quadrato, sul retro la targhetta riporta "vespa s", sullo scudo la scritta non è inclinata ne tantomeno in corsivo....

 

...Panico...

Ma che diavolo è successo?!

 

Sto affogando in un bicchier d'acqua oppure qualcosa non torna veramente???:doh::doh:

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Se la sigla del telaio non è riportata sul libretto e il numero di telaio corrisponde, allora si tratta di una Vespa 50 R del 1970 pesantemente modificata. Inoltre, non mi risulta che esistano 50 Special 4 marce (V5B3T) che arrivino a quella numerazione. A quel che so, l'ultima prodotta nel 1983 aveva il numero di telaio 565056.

 

Ciao, Gino

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Ciao Gino,

sul libretto e' riportato semplicemente la numerazione 721732 con data 10/11/83 nessun altra sigla...posso fare un po' di foto per provare a capire meglio?! Fronte, laterale e retro oltre al telaio?! Ad esempio a primo sguardo nemmeno sul motore c'è indicato nessun codice....e' un disastro :'(

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Ciao Gino,

sul libretto e' riportato semplicemente la numerazione 721732 con data 10/11/83 nessun altra sigla...posso fare un po' di foto per provare a capire meglio?! Fronte, laterale e retro oltre al telaio?! Ad esempio a primo sguardo nemmeno sul motore c'è indicato nessun codice....e' un disastro :'(

Bhé, se è una 50 R, il motore non può certo essere a 4 marce, dovrebbe averne 3. Se mi dici che non c'è il codice, il motore può essere stato sostituito con una coppia di carter acquistati nuovi e senza punzonatura, per poter essere usato su una 50 R, dovresti montargli il cambio a 3 marce e farti fare una dichiarazione da parte di un meccanico autorizzato che è il motore giusto per quel modello di vespa.

 

Se vuoi, puoi inviarmi le immagini tramite messaggio privato.

 

Intanto, ti consiglio di smontare il nasello copri clacson, sotto dovresti trovare il nasello in metallo della 50 R, oppure i segni che l'anno dissaldato.

 

Ciao, Gino

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Ecco qualche foto della vespa!!!

Allora, c'è più di qualcosa che non torna! Prima di tutto il numero progressivo del telaio, che non esiste per una Vespa 50 Special 4 marce (V5B3T), né del 1983 (ultimo anno di produzione) nè di altro anno, ma è compatibile con una Vespa 50 R del 1970 (3 marce) e codice V5A1T, come risulta dalla sigla del telaio punzonata. Però, sul certificato per ciclomotore (libretto), come omologazione hanno segnato il numero 10934, che si riferisce alla sigla di omologazione della 50 Special: DGM 10934 OM, mentre, se è una 50 R, deve avere come sigla di omologazione: IGM 3308 OM, che come numero di omologazione sarebbe 3308.

 

Ti suggerisco di sverniciare anche la parte del bordo del telaio del vano motore che si trova più sotto, a sinistra, rispetto alla sigla e numero di telaio che hai portato alla luce, in modo da verificare la sigla di omologazione che vi dovrebbe essere punzonata.

Comunque, da come stanno le cose, mi sa che la vespa è stata taroccata nel 1983, intenzionalmente o no, quando rifecero il certificato per ciclomotore.

 

Ciao, Gino

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Accidenti....:orrore:

Nell'attesa di dare una "scartata" e identificare il numero di omologazione....qualora la tua ipotesi fosse vera (cosa che ritengo possibilissima anche io) è possibile tornare burocraticamente al vecchio modello dopo attento restauro?

 

Tralasciando l'impegno economico della "conversione" che sicuramente potrebbe non essere cosa lieve, potrei incappare in beghe burocratiche?!

 

Come dovrei procedere?!

 

Grazie infinite nuovamente Gino!!!!!!

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Sicuramente inizierò a lavorare moooolto a tavolino prima di sporcarmi le mani...:ok:

grazie per la dritta spulcerò immediatamente quanto mi consigli...

Ho solo paura di eventuali tiritere infinite burocratiche o peggio ancora qualche "arrosto" :oops:

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Sicuramente inizierò a lavorare moooolto a tavolino prima di sporcarmi le mani...:ok:

grazie per la dritta spulcerò immediatamente quanto mi consigli...

Ho solo paura di eventuali tiritere infinite burocratiche o peggio ancora qualche "arrosto" :oops:

Non hai nulla da temere.

 

Il ciclomotore non è ancora iscritto nel registro della motorizzazione, quindi puoi tranquillamente reimmatricolarlo come da origine, basta che non fai vedere quel certificato per ciclomotore (io lo distruggerei, una volta verificato anche la sigla d'omologazione).

 

Mi raccomando di non usare carta vetrata o smeriglio, basta un buon sverniciatore ed una spazzola di rame od ottone.

 

Ciao, Gino

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