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Un bell'evento


signorhood
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Ve lo devo confessare, se non fosse stato che lo Zio si era preso le ferie per venire con noi, stavo quasi per declinare e non venire.

 

Impegni di lavoro programmati per finire molto prima del raduno sul Trasimeno si erano protratti per colpa del cliente e in pratica mi son sentito parecchio in colpa per aver lasciato i soci nella cacca per 4 giorni.

 

Oggi alle 13 il lavoro è stato consegnato con soddisfazione del committente e posso liberarmi di un peso e adesso, ma solo adesso essere molto ma molto contento di aver deciso di partire in ogni caso.

 

 

mercoledì 23

Lo zio è partito dalla Calabronia in direzione Sud Est Italico per ripartire insieme a me e ad Enrico.

Io mi libero dal lavoro alle 14 circa con il sopracitato senso di colpa assicuro che sarei stato disponibile via cellulare ma si può fare poco via cellulare e garantendo che appena tornato mi sarei precipitato a dare una mano per finire l'opera!!!

 

Il plastico della pista prototipo di Nardò che oggi è partito finito e imballato per una fiera a Stoccarda.

 

Arrivo a casa e trovo due messaggi di senatore che mi avverte che lo zio è arrivato e mangia da lui.

Io preparo da mangiare al volo per dedicarmi almeno un oretta di pennica e poi scendere a preparare la TIESSE per il viaggio.

Verso le 16,30 arriva lo Zio, corriamo con la banana a prendere la vernice nitro per la Baganedda visto che i calabri sono più ecologici degli appuli e non smerciano più vernici alla nitro. Ci raggiunge Enrico dal negozio max meyer e poi di corsa da Centro Veicoli 2 per cercare una guarnizione della pompa freno a disco, inutilmente.

Prima che chiuda devo comprare l'olio esso per la miscela che non ne ho più di mezzo litro e il negozio è al lato opposto della città.

Ci riusciamo prima che chiuda la saracinesca e poi via in direzione casa per preparare bagagli, attrezzi, mangiare qualcosa e andare a letto dopo carosello perchè il giorno dopo la sveglia è alle 4 per poter partire alle 5,30.

 

Arriviamo a casa e arriva Enrico e Paola, cucino delle pennette alla matriciana "leggera" con propsciutto cotto a dadini invece di pancetta, si mangia si chiacchera e l'ora di carosello è bella che arrivata, si deve andare a letto e io . . . non ho preparato un cazzo di niente!!!

 

Caccio di casa Enrico e consorte, metto a nanna lo zio e comincio a trafficare con zaini, mutande, magliette, sottocasco, guanti asciugamani e tutte le altre cose che servono per 4 giorni fuori di casa . . . in vespa.

 

Intanto alla TIESSE non ho controllato un filo, il livello olio del cambio, la pressione delle gomme la dotazione degli attrezzi, sono solo riuscito a fare il pieno prima che arrivasse Enrico.

 

Si va a nanna, domani si vedrà.

Non prendo sonno prima dell'una di notte come abitudine e maledico questo perchè non mi restano che tre ore di sonno prima che la radio si accenda sintonizzata su radionorba.

 

Infatti non faccio in tempo a chiudere gli occhi che suona!!!

E' giovedì 24!!!

 

Spengo subito per non svegliare Enza che dorme, faccio il caffè, lo porto ad Emanuele e mi fumo le prime due camel prima di entrare in bagno.

 

Una mezzoretta dopo siamo pronti per uscire.

Scendiamo in garage e sentiamo il borbottio del malossi di Enrico arrivare.

Cazzo!!! Più che puntuale.

Carichiamo i bagagli, recupero un po di attrezzi sparsi qua e la che so fare parte della dotazione della bestiolina che mi dovrà scarrozzare fino sul Trasimeno ma scoprirò dopo che più di qualche cosa l'ho lasciata in garage.

 

La sera prima avevamo detto che se saremmo arrivati a Campobasso per le 13 sarebbe stato un buon risultato per affrontare il resto del tragitto "nuovo" entro le ore di luce.

Sono le 5,20 si parte.

Lequile, Copertino, Leverano, Porto Cesareo, Avetrana, passando proprio lungo il muro di cinta della pista prototipo ( :oops: ) Manduria, Taranto, Massafra, Matera e poi campi di grano e morbide colline fino a Candela per svoltare in direzione della SS17 AppuloMolisana in direzione Isernia.

La strada scorre veloce tra lunghi rettilinei e poche salite su ampie curve e rapide soste per rifornimento, svuotamento vescica due chiacchere e sigaretta (solo per il sottoscritto).

Soste obbligate ogni 100 km perchè il malossone di Enrico beve come un porsche.

Il mio polinazzo da turismo che a 90 kmh non consuma una ceppa di minchia mi permette invece ad ogni rifornimento di mettere più di mezzo litro di meno per fare il pieno.

In pratica alla sosta pranzo riesco a mettere 3 euro per fare il pieno. Di questo passo salto una sosta rifornimento tra 200 hm!!!

Il sole è ormai alto da un pezzo e pian piano che ci avviciniamo al Molise si fa velare da nuvole per ora benigne.

Alle 12 siamo ad una ventina di km da Campobasso, siamo in anticipo sulla tabella prevista e ci dedichiamo una sosta pranzo con gli ottimi panini caserecci preparati da Giovanna.

 

Si riparte e Campobbasso lo passiamo di volata in direzione Isernia.

Adesso l'obiettivo e superarci nella previsione e arrivare entro le 20,00 ovvero entro le 15 ore previste e programmate!!!

 

 

:doh:

 

 

Ma . . . siccome non c'è piacere senza sofferenza, sotto il cartello Isernia (uno dei pochi esistenti in quella cazza di città di sanniti che credo facciano di tutto per non farsi trovare!!!) ci fermiamo in un benzinaio chiuso perchè . . . Giove Pluvio è ancora incazzato con costoro per le forche caudine e decide di sparare un temporale di quelli dei suoi.

 

Solita trafila, coprire i bagagli, calzare le galoche e sopratutto andare piano perchè ora le strade saranno peggiori in asfalto, in salite e in curve e le macchine sfrecciano ugualmente strafottendosene delle due ruote.

L'asfalto è velato da acquetta pericolosa. bagno le ruote in una pozzanghera, provo due frenate e si parte a non più di 60/70 kmh.

Ci ferniamo in una grossa stazione di servizio per il rifornimento e il solito carico e scarico liquidi e chiediamo ai "sanniti montanari" dove si prende la strada per l'Aquila che a cercare i cartelli non siamo stati capaci noi poveri appuli che di cartelli ne abbiamo pure troppi e nemmanco servirebbero visto che il paese dopo lo VEDI prima ancora di trovare il cartello.

 

I sanniti ancora incazzati con i romani ma probabilmente montanari e chiusi per costituzione non viaggiano, si e no vanno al paesino sul monte di fronte e son capaci di dirci che la strada per l'aquila è tortuosa, pericolosa, altissima e infida con questo tempo e che è meglio per noi se andiamo da Sora!!!

 

Ci guardiamo e decidiamo che se è vero che quella per l'Aquila è come descritta non hanno mai fatto quella che passa per Sora!!!

 

Quindi si decide che non si va per l'Aquila OPZIONE A ma per Avezzano OPZIONE B già previste in fase di programma.

 

Solo che non abbiamo fatto i conti con l'indole dei sanniti di Isernia che tendono a confondere le indicazioni per non farsi trovare e così . . . gira che ti rigira ci ritroviamo in mezzo al temporale a fare passi di montagna a 1400 mt gole sotto il livello del mare (posti bellissimi!!! Ma che avrei preferito fare con altro tempo visto che il temp cominciava a passare e noi eravamo li a gironzolare per monti e valli seguendo cartelli, quando c'erano, messi apposta per disorientare!!! Stamalemilamuerti delli sanniti!)

 

Freddo, asfalto spaccato dalla neve, acqua, vento, senso continuo che le indicazioni date dai montanari erano campate in aria e timore di ritrovarci a Campobbasso ad ogni tornatte ma alla fine dopo la gola di san Venafro o Venanzio e il passo del Caruso ecco aprirsi la valle del Fucino e Avezzano, ma cosa più importante rintravediamo la luce del sole che era scomparso molti km prima.

Magra consolazione perchè il sole che ci guarda da dietro le nuvole ci avvisa che si è stancato di attenderci e se ne vuole andare a dormire!!!

 

Maledizione abbiamo perso tanto di quel tempo a tentare di uscire dal feudo dei sanniti che ora siamo in ritardo!!!

 

Una domanda mi sono posta . . . ma i romani . . . che cazza ci sono andati a fare li? Gli mancavano i funghi? Se avessero previsto tutto li avrebbero potuti lasciare li sui monti e magari solo nel ventesimo secolo li avremmo scoperti i sanniti, ovviamente rimasti al periodo del rame perchè quello dell'alluminio non ci sono ancora arrivati nemmeno ora per fare due cartelli stradali decenti e sopratutto nella direzione giusta!!!

 

Sanniti . . . vaffanculo! :rabbia:

 

Il tempo stringe e con rammarico facciamo due conti che prima delle 10,30 non potremmo essere a destinazione.

 

Si decide per tirare il collo alle cavalcature adesso che ci si presentano Rieti e Terni su due superstrade che a dire degli avezzanesi non son bellissime ma son veloci.

 

A rotta di collo ci facciamo fuori queste due tappe evitando le buche e i rattoppi del manto stradale messe strategicamente sul lato destro per andare in culo alle due ruote.

 

Il sole è calato e in montagna si sa, si corica presto. Il bagliore ci guida, sappiamo che sul Trasimeno lo si può ancora vedere e ci incoraggia a fare strade sconosciute al buio.

 

Per fortuna gli umbri con i cartelli ci azzeccano meglio, l'importante è stare svegli e con gli occhi aperti per non perderli.

E' difficile però, siamo svegli da oltre 18 ore e in sella alla vespa da ben 16.

I dolori, non li sto a raccontare li conoscete. Le posture per alleviare idem e tutto il resto.

Ormai non si guarda più il panorama che merita pure ma solo la strada e in mente l'obiettivo di arrivare!!!

Arrivare e basta.

 

Dopo due belle tirate a quasi 100 kmh siamo a Terni e ci tuffiamo dai monti nella conca piena di luci.

Mentre cerchiamo la via più rapida per Perugia, la TIESSE comincia a sparpagliare e non reggere il gas.

E' roba elettrica, il primo timore è che abbia schiavettato il volando.

Avviso i pards e ci fermiamo sotto un lampione arancione per vedere che cosa è successo.

 

Tolgo il cofano e dalla bobina si vedono uscire lampi ad ogni accelerata.

 

Le strade del cavolo hanno letteralmente fatto saltare i 4 rivetti che tengono le piastrine affogate nell'avvolgimento.

In pratica potrei sfogliare la bobina come un libro volendo.

In poco più di 5 minuti la bobima è sostituita con unadi scorta e si riparte in direzione E45 PERUGIA.

 

E' tardi maledettissimamente tardi.

Ad una sosta rifornimento lo zio si accorge di aver dimenticato l'olio nel posto dove abbiamo cambiato la bobina,

Si decide che sia!!! Si va avanti.

 

La stanchezza la sentiamo tutta adosso e ora che scrivo mi accorgo che mi è tornato il mal di collo!!! :mah: Quel mal di collo, quella specie di spada trafitta lungo la spina dorsale che ti prende quando sei dalle 5,30 fino alle 21 su una vespa!!!

 

Via si riparte verso Perugia dopo che lo zio ha sentito Marco per le indicazioni su come svincolarci presto dal dedalo di strade che circonda la città.

 

Proseguire sulla E45 e uscire all'uscita Magione, poi San Feliciano, monte del lago.

 

Ok, si abbassano le visiere e si parte.

 

Poco prima di Perugia mi raggiunge Enrico dicendomi che lo zio in coda ha svoltato da destra in direzione Perugia!!!

Siamo su una 2 corsie non possiamo fare inversioni alla cazzo di cane e decidiamo di trovare il primo svincolo per fare inversione.

 

Ormai è buio.

 

Dopo nemmeno un km chiama lo zio dicendoci che dobbiamo tornare indietro e che l'uscita per magione l'avremmo trovata sul raccordo e non sulla E45.

 

Bastava dirlo quando l'ho chiesto, ma la stanchezza fa di questi scherzi e quindi amen, rimaniamo daccordo che al primo svincolo torniamo indietro e lui ci aspetta.

 

Il primo svincolo sapete dov'è sulla E45?

Molti, ma molti km più in là e una volta preso ti devi rifare molti, ma molti km indietro.

 

Gira, rigira, con le macchine che semravano a Indianapolis, lavori in corso che annullavano uscite propizie, riusciamo ad entrare per sbaglio a Perugia ed uscire in direzione dove avremmo dovuto svoltare molto ma molto tempo dopo.

 

Ormai sfiancati, senza uno dei pards e sopratutto senza il numero di telefono d Marco che aveva Emanuele.

 

Decidiamo che se siamo sopravvissuti ai sanniti avremmo trovato montelago da soli.

Ed infatti per una grande botta di culo che a volte serve a Magione becchiamo, in mancanza di indicazioni per S. feliciano, direttamente la strada per monte lago (quella bellissima che abiamo fatto per andare a Magione, peccato che al buio non ne abbiamo capito nulla) arrivati a Montelago chiamo Maurizio e gli chiedo dove capdcazz sta il villaggio Cerquestra, visto che siamo arrivati a Montelago senza trovare traccia di S: Feliciano.

 

Eravamo a 500 metri.

Eravamo alla meta!!!

 

 

Distrutti, incazzati li per li, ma ben felici di incontrare tutti e farci rifocillare dal grande presidentissimo.

 

 

Mentre eravamo ancora barcollanti a scaricare i bagagli arrivano Maria Grazie e consorti tutti mbriachi da far paura a raccontarci che si erano imbucati ad una festa e a raccontarci cosa avevano strafocato mentre noi le avremmo mangiate crude a loro per la fame :mrgreen:

 

 

Sembra un odissea, ma io lo rifarei domani stesso!!!

 

Evitando Isernia, si intende!!! :ciao:

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Minchia Gianni, mi hai fatto rivivere quell'odissea...

 

E comunque anche a me è tornata a pungere la spada..!!

La cosa che hai dimenticato di descrivere è il momento in cui, sulla E45, ore 23 circa, mi sono trovato la UNO BIANCA di traverso e le sono finito a pochi centimetri davanti.....Col TIR che mi sfrecciava sulla sinistra e voi due increduli alle mie spalle...!!! :shock:

 

Ovviamente tutti i miei colleghi ed amici ora mi danno del pazzo.., ma non sanno le emozioni che solo noi riusciamo a vivere..e per fortuna a...raccontare!

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Mentre eravamo ancora barcollanti a scaricare i bagagli arrivano Maria Grazie e consorti tutti mbriachi da far paura a raccontarci che si erano imbucati ad una festa e a raccontarci cosa avevano strafocato mentre noi le avremmo mangiate crude a loro per la fame

eravamo cosi' umbriachi che solo dopo aver sfarfugliato un po' :oops: ci siamo accorti dei valorosi e coraggiosi che erano arrivati!!!

Enrico era di un antipatico cronico per via della stanchezza,Gianni contento di rivederci tutti e lo zio impeccabile come sempre li a parlare

e riparlare della loro avventura...

 

L'importante e' essersi divertiti... :mavieni:

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Minchia Gianni, mi hai fatto rivivere quell'odissea...

 

E comunque anche a me è tornata a pungere la spada..!!

La cosa che hai dimenticato di descrivere è il momento in cui, sulla E45, ore 23 circa, mi sono trovato la UNO BIANCA di traverso e le sono finito a pochi centimetri davanti.....Col TIR che mi sfrecciava sulla sinistra e voi due increduli alle mie spalle...!!! :shock:

 

Ovviamente tutti i miei colleghi ed amici ora mi danno del pazzo.., ma non sanno le emozioni che solo noi riusciamo a vivere..e per fortuna a...raccontare!

 

 

VERO!!!

Stavo gia comprando i ceri e pensavo a cosa scrivere sulla lapide :Lol_5: !!!

 

Waliò, quando si riparte?

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Haaaaaa, Enrì domani c'è la festa dei fuochi d'artificio a Diso.

Diversi ann fa ci siamo andati in vespa a mangiare fave e pecorino nel pregiro del Raid del Salento.

 

Che dici? Proponiamo la cosa alle due signore? Ci sarà pure la festa di paese e quella gli interessa.

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:bravo:
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Lo dico in italiano perchè il mio dialetto non lo capireste: meglio un bel viaggetto in rettilineo sull'autostrada o un inferno di tornanti e di incazzature perchè non ci sono (o non vedi :mrgreen: ) i cartelli ???

 

In parole povere era una battuta... :ciao::ciao::ciao:

 

8)8)8)

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Scommetto che il signorhood ha pensato che ero scemo se andavo con loro :Lol_5: :Lol_5: :Lol_5:

 

I tornanti non sono un inferno, bensì un paradiso :mrgreen:

 

:shock: :shock:

 

Ci vuole solo più tempo ed un pizzico di pazienza in più ;-)

 

 

 

 

 

 

 

 

:orrore: :orrore:

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Meglio bestemmiare e incazzarsi che addormentarsi in autostrada con i TIR che ti fanno il pelo.

 

E poi da ragazzino giocavo TORNANTE, ( tutti mi gridavano, torna, torna, torna) ha, ha, haaaaa battutaccia

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